lunedì 19 marzo 2012

Ponte San Pietro, il sindaco: «Più controlli contro lo spaccio e una giornata per la pulizia». «Nel nostro cuore verde prima

L'intervista al Sindaco  e una lettera di precisazione di Carlo Sangalli componente del gruppo " “Amici dell’isolotto “

Tornano ad accendersi i riflettori sull’Isolotto di Ponte San Pietro. Da una parte c’è il clamore per il servizio giornalistico che ha svelato come questa zona verde e «appartata» sia diventata un luogo ideale per lo spaccio di droga. Dall’altra spunta l’intenzione della giunta leghista di mettere mano al Piano di governo del territorioattraverso una variante.

Una mossa amministrativa che per il futuro dell’Isolotto può significare un cambiamento decisivo, anche se al momento non c’è un disegno preciso. «Per quanto riguarda le soluzioni tecniche – afferma in proposito il sindaco Valerio Baraldi – stiamo ancora vagliando diverse ipotesi, resta il fatto che il Pgt attuale prevede la realizzazione di una struttura leggera per adibirla a servizi di utilità pubblica».

Sicurezza e pulizia
Quanto invece all’aspetto della sicurezza, il sindaco vuole cancellare l’immagine dell’Isolotto come «supermarket della droga». «Stiamo facendo tutto il possibile – sostiene Baraldi – affinchè proprio questa zona vicino al Brembo venga bonificata. Infatti la nostra polizia locale con le forze dell’ordine sono impegnati quotidianamente a serrati controlli e vengono fermate e arrestate persone extracomunitarie che spacciano droga.

Purtroppo non è facile riuscire amandar via queste persone che stazionano per lo più all’inizio dell’Isolotto e sono dedite ai loro loschi affari». «Insieme alle associazioni ambientalistiche “Amici dell’isolotto “ e “l’Altra Ponte” – continua il primo cittadino – siamo in stretto contatto per organizzare delle iniziative per tenere pulita quest’area. Abbiamo inprogramma una giornata di pulizia nel mese di aprile e altre seguiranno con l’obiettivo di rendere più vivibile l’Isolotto».

Un cuore verde da tutelare Questa grande area quasi a forma di cuore che accosta per centinaia di metri il fiume Brembo e confina con il comune di Curno è stata nei sogni e nei progetti di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute dagli anni ’50 ad oggi.
Perfino il sindaco Antonio Magni, passato a miglior vita, grande tifoso dell’Atalanta negli anni ’60 aveva accarezzato l’idea di realizzare nell’Isolotto il centrosportivo per la squadra nerazzurra. In un Piano regolatore degli anni ’90 l’architetto Domenico Egizi aveva sviluppato delle idee e un progetto su come far diventare vivibile questa zona.

Ma tutto è rimasto come prima.
Intanto il fiume ha eroso più di 50.000 metri quadri di terreno e in buona parte l’area resta incolta, senza una vocazione precisa. Valerio Baraldi
L’Isolotto di Ponte San Pietro è stato sempre al centro dell’attenzione degli amministratori comunali, delle associazioni ambientali ed ecologiche, a livello locale ma anche nazionale.
Un’attenzione che si è fatta pressante durante la stesura del Piano del governo del territorio a ridosso della campagna elettorale del maggio 2010. In quel periodo a difesa dell’Isolotto sono state promosse della campagne proprio per illustrare la peculiarità di questa zona. Un ampio spazio verde dove nascono le orchidee e altre centinaia di essenze. L’Isolotto si è classificato al 39° posto dei «Luoghi del cuore 2010» dal Fai (Fondo ambientale italiano) dal quale è stato premiato anche con una somma di 10.000 euro.

Le elezioni hanno sancito il cambio della guardia dal centrosinistra guidato da Giuliana Reduzzi alla Lega di Valerio Baraldi, ma il futuro di questa grandearea non è ancora stato deciso.
Stiamo parlando di una porzione consistente di territorio che va dai 150.000 ai 170.000 metri quadrati (sul calcolo delle superfici influisce molto l’erosio- L’Isolotto nei pressi del Brembo ne del terreno da parte del fiume, che diventano aree demaniali) quasi totalmente di proprietà privata, situata vicino alla sponda sinistra del Brembo.

Da evidenziare che l’ennesimo progetto, un Piano integrato d’intervento proposto da proprietario della maggior parte dell’Isolotto, presentato dalla amministrazione Reduzzi era stato accantonato. Nel Pgt approvato nel mese di marzo del 2010 si prevedeva solo la realizzazione nell’Isolotto di una
struttura leggera di 1.000 metri quadri per attività di servizio pubblico. Ma il Pgt, entrato in vigore a fine agosto potrebbe subire modifiche poiché la Giuntaleghista ha deciso di avviare la procedura di variante al Pgt.

Da decenni nell’area abitano - in tre unità immobiliari - le famiglie Assolari che si dedicano anche all’attività agricoltura e sono proprietarie di un’area dicirca 50.000 metri quadrati e ci sono altre piccole proprietà di privati cittadini.
Più di 18.000 metri quadri sono del demanio, è il resto (100.000 metri quadri) è di proprietà della famiglia Cattaneo di Bergamo che vorrebbe sapere una volta cosa intende .

Gli ambientalisti Se per alcuni l’Isolotto va ripensato, per altri va assolutamente conservato. Carlo Sangalli e Paolo Assolari sono i promotori e i coordinatori delle associazioni ambientalistiche locali che si stanno battendo affinchè l’Isolotto rimanga così com’è.

La loro posizione riflette il timore che l’aspetto di questo «cuore verde» di Ponte San Pietro venga irrimediabilmente compromesso da scelte urbanistiche poco lungimiranti.
«L’Isolotto – affermano con decisione gli ambientalisti, forti di una mobilitazione che ha raccolto parecchi consensi anche fuori dai confini comunali – deve diventare un’area verde protetta dove non si deve costruire, perché ha importanti ambiti fluviali naturalistici e agricoli».

Ma non tutti i cittadini di Ponte San Pietro sono così drastici sulla vicenda dell’Isolotto.
Tra i frequentatori della zona c’è anche chi sostiene che un accordo con i proprietari potrebbe una soluzione, magari consentendo di costruire una cubaturamolto limitata, per aver in cambio gratuitamente tutta l’area.

L'Eco di Bergamo - 19 marzo 2012

Precisazione:
Lettera invviata al quotidiano da Carlo Sangalli, citato nell'articolo.

Spett.le redazione
Scrivo con riferimento alla serie di articoli pubblicati alle pagg. 20 e 21 del Vostro quotidiano, oggi in edicola.

Innanzitutto, devo precisare di non aver parlato con alcun giornalista del Vostro giornale, per cui deve essere chiaro che quanto riportato a mio nome fa riferimento a conversazioni, dichiarazioni e quant’altro, rilasciato negli ultimi anni.

Se i Vostri giornalisti si fossero presi la briga di interpellarmi, avrei meglio e più compiutamente espresso la mia opinione, elencando i passi che sono già stati fatti e che ancora ci accingiamo a fare.

Nel corso del 2009 e 2010, abbiamo raccolto migliaia di firme a sostegno di alcune petizioni: una prima riguardante l’Isolotto, con la richiesta di non avviare alcuna edificazione, e una seconda, allargata ad altri comuni confinanti ed interessati, per chiedere l’adesione all’esistente Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del basso corso del fiume Brembo.

Oltre a ciò, lungo il percorso della Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) abbiamo a più riprese depositato osservazioni e suggerimenti, sempre relativi all’Isolotto, ma, come per le petizioni, la Giunta allora in carica ritenne di non dover accogliere i nostri pareri e le nostre richieste.
Alla fine, un mese prima delle elezioni amministrative, il PGT fu definitivamente approvato.

Come tutti sanno, le elezioni furono vinte dalla lista della Lega Nord e Sindaco divenne Valerio Achille Baraldi. A lui ci siamo rivolti, con le medesime osservazioni e richieste, confortati in questo da quanto contenuto nel documento “Linee programmatiche mandato 2011-2016”, pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Ponte San Pietro, che alla pagina 16, sotto la voce Urbanistica e viabilità, così recita: “divieto a operazioni insediative di carattere residenziale, commerciale o produttivo nelle aree che meritano particolare tutela, quali l’Isolotto e l’area verde che circonda la Villa Mapelli”.

Negli incontri avuti con il Sindaco Valerio Achille Baraldi e con l’Assessore all’Urbanistica, Marco Baggi, abbiamo riproposto le nostre richieste ed osservazioni, chiedendo in particolare che venissero immediatamente avviate due procedure, una riguardante la richiesta da sottoporre alla Direzione Regionale Parchi ed aree verdi per la dichiarazione di tutela dell’are dell’Isolotto, inserendola tra le Aree Protette, ed una seconda per la richiesta di adesione al PLIS del basso corso del fiume Brembo.

Abbiamo provveduto a consegnare a Sindaco ed Assessore una copia del progetto, elaborato dai Comitati Civici di Ponte San Pietro con l’aiuto ed il sostegno delle Associazioni Ambientaliste nazionali, Fondo Ambiente Italiano (FAI), Italia Nostra, Legambiente e World Wild Found (WWF), oltre che di tecnici e botanici specializzati (sia dell’Orto Botanico di Bergamo che non), precisando che il FAI, convinto della bontà del nostro progetto, stava decidendo di partecipare al finanziamento di una passerella sul torrente Quisa, nella parte sud dell’Isolotto, per consentire di realizzare la continuità di percorso che, attraverso i territori comunali di Curno e di Treviolo, permettesse un collegare con una pista ciclo-pedonale l’Isolotto a quanto già esistente oggi nel PLIS.

Nonostante la “scarsa velocità” di azione della nostra Amministrazione Comunale, che riteniamo tipica delle strutture burocratiche italiane, non abbiamo alcuna ragione di ritenere che gli amministratori leghisti abbiano una qualche intenzione di rinnegare quanto promesso prima in campagna elettorale e sancito poi con l’approvazione in Consiglio

Comunale del documento contenente le linee programmatiche sopra citato. Sappiamo che esiste un problema di costante presenza di extracomunitari sulle due sponde del fiume, in parte dediti allo spaccio di stupefacenti, ma sappiamo anche che basterebbe una presenza altrettanto costante delle forze dell’ordine per convincerli a cercarsi altre piazze ove esercitare il loro commercio. Non sarebbe certo la soluzione, ma nessun altro tipo di intervento, se non quelli di Polizia e Magistratura, lo sarebbe.

I sostenitori dei Comitati Civici di Ponte San Pietro hanno ripreso l’opera di pulizia dell’area, resa difficile dalla totale mancanza di bidoni e/o cestini che invitino la gente a non disperdere i rifiuti, nella
convinzione che il ritorno della bella stagione incentivi la popolazione a vivere maggiormente quest’area naturale stupenda che, solo la speculazione ed il desiderio di facili guadagni possono indurre a rovinare per sempre.
Ringrazio anticipatamente per la pubblicazione e vi saluto cordialmente

Carlo Sangalli

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