venerdì 31 dicembre 2010

Auguri a "tutti" di Buon 2011

Auguri a "tutti" di Buon  2011



Auguri a tutti i visitatori del Blog di Ponte, auguri a coloro che non lo visitano mai;
Auguri  a  tutti gli abitanti dell'Isola Bergamsca: che il 2011 sia  generoso di felicità e di salute;
Auguri a tutti gli Amministratori pubblici di Ponte San Pietro: che nel 2011 siano più disponibili e comprensivi nei confronti dei loro amministrati;
Auguri alle bellezze naturali dell'Isolotto: che nel 2011, e negli anni successivi, rimangano incontaminate e preservate;
Auguri a tutti gli abitanti dei boschi: che non si spaventino per i troppi “botti” della notte di Capodanno.
Auguri, infine, a quanti festeggeranno il Nuovo Anno con l'auspicio che l'euforia della nottata non superi i livelli della comune convivenza.

La Redazione

mercoledì 29 dicembre 2010

"... l'arroganza non ha limiti....."

"... l'arroganza non  ha limiti....."

Richiesta per organizzare un'Assemblea pubblica





Risposta del Sindaco Giuliana Reduzzi


Ciao 2010 - cielo velato e temperature un po' più su

Ecco cosa prevede l'Arpa Lombardia per i prossimi giorni, fino a Capodanno: correnti stabili e asciutte, temperature da 0 a 6 gradi.



Ecco cosa prevede l'Arpa Lombardia per i prossimi giorni, fino a Capodanno.
Per tutto il periodo correnti settentrionali stabili e relativamente asciutte in quota: in prevalenza si avranno nubi basse o nebbia fino al mattino in pianura, poco nuvoloso o velato su Alpi e Prealpi; temperature senza variazioni significative. Solo tra martedì pomeriggio e giovedì mattina un debole flusso umido nei bassi strati dal Mar Ligure produrrà, solo su Appennino e bassa pianura occidentale, nubi basse e possibile pioviggine o nevischio.

MERCOLEDÌ
Stato del cielo: su pianura occidentale ed Appennino molto nuvoloso per nubi basse, con foschia o banchi di nebbia anche persistenti nel corso della giornata. Sulla pianura orientale da poco nuvoloso a nuvoloso con foschia, tendente a poco nuvoloso in mattinata. Sulle Alpi molto nuvoloso fino al mattino, poi poco nuvoloso, altrove poco nuvoloso o al più velato.
Precipitazioni: su Oltrepò Pavese e bassa pianura occidentale possibili molto deboli sparse ed intermittenti, a carattere di pioviggine o nevischio. Nevischio sparso sulle Alpi nella notte e fino al primo mattino.
Temperature: minime stazionarie o in lieve aumento, massime stazionarie. In pianura minime tra -3 e 0 °C, massime tra 2 e 4 °C.
Zero termico: tra 800 e 1300 metri ma con isotermia a circa 0 °C al di sotto.
Venti: in pianura debole variabile o calma, in montagna deboli settentrionali.
Altri fenomeni: gelate diffuse fino al primo mattino, sparse dalla sera. Banchi di nebbia in pianura fino al mattino.

GIOVEDÌ
Stato del cielo: sulla pianura occidentale possibili nubi basse fino al mattino, in parziale dissolvimento dalla mattinata. Altrove velato, a tratti nuvoloso per nubi medio-alte e sottili.
Precipitazioni: assenti salvo occasionale pioviggine o nevischio fino al primo mattino su pianura occidentale ed Appennino.
Temperature: minime e massime stazionarie o in lieve aumento. In pianura minime intorno a -1 °C, massime intorno a 6 °C.
Zero termico: intorno a 1400 metri, con isotermia a circa 0 °C al di sotto.
Venti: in pianura debole variabile o calma, in montagna deboli settentrionali.
Altri fenomeni: gelate sparse e banchi di nebbia in pianura fino al primo mattino.

VENERDÌ
Stato del cielo: su bassa pianura ed Appennino cielo invisibile per nubi basse o nebbia, anche persistenti nel corso della giornata.
Altrove poco nuvoloso.
Precipitazioni: assenti.
Temperature: minime in lieve calo; massime in lieve aumento su Alpi e Prealpi, altrove stazionarie o in lieve calo.
Zero termico: a circa 1600 metri.
Venti: in pianura deboli variabili o calma, in montagna deboli settentrionali od occidentali.
Altri fenomeni: nebbia diffusa in pianura fino al primo mattino e dalla sera.

TENDENZA PER SABATO E DOMENICA
Sabato e Domenica nubi basse o banchi di nebbia fino al mattino in pianura, altrove poco nuvoloso. Precipitazioni assenti.
Temperature stazionarie. Venti deboli.

Bergamonews - 29 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

Ponte San Pietro - Palestra chiusa, 800 abbonati beffati

La denuncia di Eddy Locati, Adiconsum: i fruitori della New generation fitness dal 2 dicembre hanno trovato sbarrato l'ingresso della palestra.



Un gruppo di consumatori, in rappresentanza di un centinaio di fruitori della Palestra New Generation Fitness, in via Marconi, a Ponte S.Pietro, si sono rivolti ad Adiconsum, poiché, dal 2 dicembre scorso hanno trovato chiusi i locali e da allora non hanno più potuto usufruire di un Servizio già pagato! Pare che siano circa 800 le persone che frequentavano detta Palestra e, considerando che un abbonamento annuo costa attorno ai 500 euro, significa che stiamo parlando di parecchie migliaia di euro!

Commenta Eddy Locati, segretario di Adiconsum Bergamo: "La Palestra era gestita dalla Revenge srl con sede legale a Trezzo sull'Adda (MI), che, fino a prima del nostro intervento non aveva dato alcuma comunicazione agli interessati. Su nostra richiesta di maggiori informazioni, hanno fatto ricadere la responsabilità della chiusura sui proprietari della Palestra, che, a loro dire, il 2 dicembre avrebbero chiuso i locali, cambiando anche le serrature. Non sappiamo se ciò corrisponda al vero: resta il fatto che, da quella data la Palestra non è più usufruibile dai clienti".

Ora la Revenge, attraverso lo studio legale che la tutela, sostiene di aver stipulato un accordo con la palestra Fitness Sport La Quarenga di Almenno San Bartolomeo, grazie al quale tutti i soci potranno frequentare detta struttura “gratuitamente” per il mese di Gennaio 2011( ma pare per il “solo” mese di Gennaio...).

Premesso che "nessuno dei soci è stato direttamente informato di quell'accordo, ne ci è stato possibile vederne i reali contenuti, è evidente che ciò non risolve affatto il problema di chi ha pagato periodi molto più lunghi (anche annuali!). Che fine hanno fatto le migliaia di euro pagate per gli abbonamenti?" Adiconsum invita le competenti autorità ad intervenire per verificare quanto accaduto, e informa tutti gli interessati che alla sede dell'associazione di tutela dei consumatori è disponibile e un fac-simile per
chiedere alla Revenge srl le proprie spettanze, mettendo così in mora chi pare non essere in grado di onorare gli impegni assunti (anche se pure negli ultimi giorni antecedenti la chiusura ha “spinto” per avere i pagamenti dei contratti in scadenza).

BergamoNews - Martedi 28 Dicembre 2010

Supponenza, incompetenza o…speculazione. ?


Inizio della vicenda: elezioni comunali 2006 a Ponte S. Pietro ( provincia di Bergamo ), retta, sino a quella data, da una Giunta di Centro–destra.
Grazie agli “attriti” tra il Sindaco (ex MSI) uscente, che aveva voluto a tutti i costi ricandidarsi, e buona parte dei sostenitori locali della Lega, prevale la lista Civica “Dalla parte del cittadino”, di orientamento di centro-sinistra. Sindaco viene eletta l’ex parlamentare, On. Giuliana Reduzzi (provenienza Margherita).

Nel corso della campagna elettorale, molto si era insistito sul fatto che il precedente Sindaco amministrava decidendo con un criterio  completamente avulso dai cittadini, senza accettare richieste, consigli o sollecitazioni. Il solito criterio: non disturbate il manovratore eletto dal popolo!
Tra i programmi della lista civica, la trasparenza, la famosa casa di vetro, era un impegno fondamentale più volte espresso e ripetuto; la condizione di voler prendere le decisioni più importanti con il consenso della cittadinanza, attraverso periodiche assemblee pubbliche per quartiere.
Era un impegno cui alcuni candidati tenevano in modo particolare tanto che, in tal senso, si erano spesi chiedendo i voti dei loro concittadini.

Come spesso accade con i politici, le promesse elettorali non furono diverse da quelle dei marinai di proverbiale memoria.
Nel corso dei due anni successivi dall’entrata in carica della nuova amministrazione, furono presentati tre PII (Piani Integrati di Intervento), riguardanti “la nuova area mercato, l’area di interscambio e l’isolotto”. Tre PII piuttosto impegnativi e, se realizzati, pesanti per l’impatto che certamente avrebbero avuto sulla comunità di Ponte San Pietro.Pubblica post
I suddetti Piani presentavano aspetti di “criticità” rilevati ed evidenziati più volte agli Amministratori da parte di molti cittadini:
1) Nuova area mercato: eccessivamente decentrata (a 200 mt. dal confine con Presezzo), con la previsione di presenza di cinque fabbricati per uso civile. Una grande piazza che, a parte il giorno settimanale di mercato, sarebbe rimasta probabilmente vuota per il resto della settimana e che, dovendoci transitare e sostare i mezzi degli ambulanti, doveva necessariamente essere lastricata o asfaltata.
2) Area di Interscambio ( stazione FS - capolinea autobus della zona ): la presenza di un supermercato di 50.000 m3, non ha nulla a che vedere con le necessità di parcheggio di quell’area. In quella posizione serve un parcheggio in grado di ospitare almeno 600-800 autovetture (e il progetto prevede 180 posti auto), il capolinea dei Bus delle linee intercomunali dell’Isola, cicli e motocicli. L’unica attività di tipo commerciale che abbia un nesso logico con la funzione di interscambi modale, è la costruzione di un edificio che ospiti caffetteria, rivendita giornali e tabacchi, oltre che, naturalmente, quella dei biglietti per treni e bus.
3) Isolotto: si tratta dell’ultimo polmone verde presente non solo nel territorio di Ponte San Pietro ma, colli a parte, è anche l’unica zona dove abbia un senso prevedere un parco naturale. Le caratteristiche naturali (presenza di un’area boschiva e di praterie aride, in sostanza circondata dal torrente Quisa da un lato e dal fiume Brembo dall’altro) ne fa una zona del tutto particolare e assolutamente da tutelare. Prevederci la costruzione di trentotto villette significa, di fatto, volerla distruggere.
A metà Aprile del 2008, fu presentato in Consiglio Comunale il Documento di Inquadramento dei PII, contenente i tre progetti citati, senza alcun accenno preventivo al di fuori della ristretta cerchia dei Consiglieri eletti. L’ultima riunione di maggioranza, allargata anche agli altri candidati, si era svolta otto mesi prima e nulla lasciava presagire quest’accelerazione, a maggior ragione ricordando che quando, nel corso della precedente legislatura, alcuni membri dell’attuale maggioranza erano all’opposizione, si erano fieramente battuti contro il progetto del supermercato e, come ricorda qualcuno presente alle riunioni della commissione, non sulle dimensioni dello stesso ma proprio sulla sua presenza. Comunque, in quell’occasione, uno dei Consiglieri che si erano dichiarati contrari alla realizzazione del supermercato, propose una modifica al testo per far cancellare dalla definizione di “struttura di grande distribuzione”, la parola “grande”, contando sulla legge che stabilisce che in caso di mancata definizione (grande o media) s’intende distribuzione di vicinato, cioè piccoli negozi con superficie
massima di 250 m2 l’uno.

Tale proposta è approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale.
A seguito di questa presentazione del Documento di Inquadramento, essendosi comunque delineata la linea che gli Amministratori volevano seguire, nacque il Comitato Civico Antitraffico che, dal Maggio del 2009, avrebbe poi assunto l’attuale nome di “Comitato Civico Altra Ponte”. Il neonato Comitato Civico iniziò la propria attività diffondendo volantini che comunicassero la propria esistenza e le ragioni per cui era nato, incontrando un certo interesse tra i cittadini.
Nel corso del mese di Luglio, quando molti erano già in vacanza o stavano pensando di andarci, la Giunta porta in Consiglio Comunale il PII per la nuova area mercato e, nonostante i cinque condomini siano diventati nove, lo fa approvare. Il neonato Comitato Civico, non avendo riferimenti propri in Consiglio Comunale, è colto di sorpresa e scopre l’approvazione solo al rientro dalle ferie estive, a Settembre.

A Gennaio 2009, in modo del tutto casuale, sulle pagine del sito web del Comune, fu scoperta la delibera che chiedeva a Regione e Provincia di avviare la procedura per un Accordo di Programma, riguardante l’area di Interscambio, delibera approvata dalla Giunta a metà Dicembre, senza neppure informare tutti i Consiglieri Comunali appartenenti alla maggioranza stessa.
Questo comportamento porta uno dei Consiglieri, che a quel punto si sente (a ragione) escluso dai processi decisionali della stessa maggioranza di cui fa parte, ad aderire al Comitato Civico.
Questa nuova situazione determina un cambio di passo, il Comitato organizza delle assemblee pubbliche, nelle quali spiega ai cittadini le scelte dell’Amministrazione e le proprie posizioni nei confronti di queste scelte.
Le assemblee sono abbastanza partecipate e sollevano un certo vespaio.
Arrivati questo punto, è avviata la procedura per la stesura del PGT e il Comitato Civico, nei termini stabiliti, presenta le proprie osservazioni e proposte.
Non solo non riceve alcuna risposta ma scopre anche di essere escluso dall’elenco che comprende tutto l’universo, presente e non, a Ponte San Pietro.

Solo dopo due lettere, la seconda delle quali richiamava fermamente l’Amministrazione al rispetto della Legge Regionale n. 12, viene fatta una delibera integrativa che inserisce il Comitato Civico e contemporaneamente, ma è solo un caso, cancella Legambiente, precedentemente presente.
Nei termini stabiliti, arrivano le osservazioni anche dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo, che da anni studia la particolare flora dell’Isolotto.
Nel corso del mese di Agosto, lo stesso Orto Botanico scrive poi agli organi competenti di Provincia e Regione, illustrando le caratteristiche peculiari di quell’area, ponendo l’accento che per preservare il microclima che la governa è altamente sconsigliabile qualsiasi tipo di intervento e, in particolare, come sia da escludersi ogni ipotesi di edificazione.
Ovviamente, per cortesia, una copia viene inviata anche al nostro Sindaco.

Il Sindaco, con reazione evidentemente poco meditata, scrive una lettera al Sindaco di Bergamo, Tentorio, nella quale chiede “ di conoscere su istanza di chi e a quale titolo” l’Orto Botanico abbia “predisposto e inviato, addirittura prima che a questo comune, a Provincia e Regione la relazione de quo”.
Nel paragrafo successivo arriva a chiedere a che progetto si riferisca l’Orto Botanico e i nominativi di chi ha fornito tale progetto, dimenticandosi evidentemente che il progetto era stato pubblicamente da lei stessa presentato e dai progettisti illustrato, nel corso di un’assemblea pubblica, tenuta come tentativo di risposta alle assemblee del Comitato Civico.
Non è noto cosa il Sindaco Tentorio abbia risposto al Sindaco Reduzzi, ma credo che valga la pena stendere un velo pietoso su questa vicenda.
Il Comitato Civico Altra Ponte, che nel frattempo si è unito al Gruppo Amici dell’Isolotto, decide di presentare due petizioni al Sindaco: una per ognuno dei PII ancora rimasti in campo, Isolotto e Interscambio.

La raccolta delle firme dura alcune settimane e, il 14 Dicembre vengono depositate al protocollo del Comune, le due petizioni accompagnate da poco meno di 900 firme di cittadini residenti nel comune e oltre 850 di cittadini dei comuni circostanti.
Nel frattempo, le stesse due petizioni sono state inviate anche al Parlamento Europeo, a Bruxelles.
Cosa chiedono e cosa propongono queste petizioni?
1) Isolotto – Rinuncia a ogni tipo e forma di edificazione, avanzamento richiesta agli organi competenti per applicazione tutela appropriata (Monumento Naturale o Parco Naturale), realizzazione di una pista ciclopedonale lungo il perimetro dell’area, realizzata in forma minimale e non invasiva, mantenendola ove possibile su percorsi pre-esistenti o, comunque, sempre nella fascia di rispetto dei corsi d’acqua. Realizzazione di una passerella che consenta a pedoni e ciclisti di scavalcare il Quisa e arrivare sul territorio di Curno, dove, si spera, si provvederà a proseguire con la piste per il breve tratto necessario a connettersi con l’esistente percorso del Parco Callioni. Rinuncia alla costituzione del PLIS Brembo Nord – Planiziale, e richiesta di adesione all’esistente PLIS del basso corso del fiume Brembo, già esistente e funzionante;
2) Interscambio – Rinuncia alla costruzione di un supermercato, modifica del progetto per portare il parcheggio e il capolinea dei Bus interurbani il più vicino possibile alla stazione ferroviaria, avvio di un serio confronto per porre Provincia e Regione di fronte alle proprie responsabilità che, per la realizzazione di un’opera di importanza assolutamente sovra comunale, deve vedere una totale copertura da parte di enti sovra comunali e non scaricare tutti i costi e le responsabilità sul Comune e sui cittadini di Ponte San Pietro.

Nel corso della raccolta firme si coglie l’occasione per illustrare ai cittadini sia i progetti edificatori sia le ragioni del Comitato, raccogliendo grande consenso e notevole sostegno.
Pensando di contrastare quest’operazione, l’Amministrazione indice tre assemblee pubbliche per raccontare alla cittadinanza “la verità”, come se il Comitato avesse raccontato bugie.
Le tre assemblee si svolgono, anche con discreta partecipazione di pubblico, ed il confronto su argomenti precisi e specifici si traduce in una serie di figuracce da parte degli amministratori e dei pochi sostenitori delle loro tesi.
La contestazione di quelle scelte è pressoché totale ma, come sempre accade in questi casi, ciò non porta ad una modifica delle scelte.

La Commissione “Petizioni” del Parlamento Europeo, ha nel frattempo ricevuto ed esaminato le nostre petizioni e ne ha riconosciuto l’ammissibilità, trasmettendole, conseguentemente, alla Commissione Europea affinché avvii un approfondimento, prima di procedere ad ulteriori passi.
Anche la Direzione Parchi ed Aree Protette della Regione Lombardia, alla quale il Comitato si rivolge,  nel Gennaio 2010, scrive al Comune sposando le valutazioni già espresse dagli esperti, sul valore naturalistico dell’area e proponendo a Comitato Civico e Comune di incontrarsi per collaborare nella ricerca di una modalità che riconosca come Monumento Naturale e/o Riserva Naturale, l’intero Isolotto.
Nel frattempo si verificano diverse occasioni per scambiarsi qualche puntura di spillo, anche perché fino a quel momento non è stato possibile ne rappresentare all’Amministrazione le idee e proposte del “Comitato” in merito, ma neppure conoscere quali proposte abbia l’Amministrazione stessa per la tutela dell’Area.

L’unica novità, se così la si può eufemisticamente definire  è l’intervista al Sindaco, pubblicata il 2 Aprile u.s. sul Quotidiano locale  L’Eco di Bergamo, nel corso della quale dichiara di aver rinunciato al PII e di pensare all’utilizzo del PGT per risolvere la questione.
Peccato che sia ben noto il fatto che con il 31 Marzo è scaduto il termine ultimo entro il quale i Consigli Comunali avrebbero potuto approvare i PII, quindi la credibilità è dubbia e originata da incompetenza amministrativa.
Poiché il problema di aderire al PLIS esistente è sentito anche in altri comuni, con i Comitati Civici di Roncola di Treviolo, Curno, Bonate Sopra, Presezzo e Ponte San Pietro, si costituisce, nel frattempo,  un coordinamento locale  per raggiungere l’obbiettivo comune e si  avvia, contemporaneamente.  una raccolta  firme, a sostegno di un’unica petizione da presentare al Presidente della Provincia e, in copia, ai cinque comuni interessati. Cosa  riserverà il futuro, nessuno può saperlo, tuttavia una cosa è certa: parlando con centinaia e centinaia di persone, sia nel corso delle assemblee sia, soprattutto, durante la raccolta delle firme, i componenti del Comitato Civico si sono resi conto del distacco che si è creato tra buona parte della cittadinanza ed amministratori.
Il rifiuto a confrontarsi di questi ultimi, in alcuni casi cercando anche di ostacolare alcune iniziative del Comitato Civico, fanno temere che l’orgoglio li possa portare a mantenere ad ogni costo scelte sbagliate e dannose, scelte che gran parte della cittadinanza gradirebbe discutere prima che diventino irreversibili.

Ma la vicenda non solo appare come una forma di “supponenza” e di mediocrità da parte dell’amministrazione Pubblica, ma pone anche alcuni interrogativi sulle reali motivazioni che determinano “tale cocciutaggine”: interessi speculativi ?
Le risposte, sino a questo momento non hanno fornito sufficiente chiarezza, ma tra i cittadini, proprio questa lacuna lascia spazio a numerose supposizioni.
Forse sarebbe opportuno “ripescare” il punto del programma originario dove i candidati s’impegnavano alla “trasparenza”. Per fare ciò non è mai troppo tardi.

Il Gallo del Pollaio

lunedì 27 dicembre 2010

"Nomine sanità: appartenenza batte competenza"

Le lobby lombarde (ciellini, pidiellini laici, ex-aennini, leghisti brescianiani, leghisti di rito giorgettiano...) si sono accapigliate fin quasi alla mezzanotte della Vigilia per spartirsi la mega-torta della Sanità lombarda".



Le nomine dei direttori generali delle Asl e degli ospedali della Lombardia anche quest'anno cadono a ridosso del Natale. "In politica funziona così: le peggio malefatte vengono compiute, non a caso, in concomitanza con le vacanze estive o con il periodo natalizio, quando i cittadini sono distratti da altro" commenta il vicecapogruppo dell'Italia dei Valori in Regione Lombardia, Gabriele Sola.

"Quest'anno non fa eccezione: le lobby lombarde (ciellini, pidiellini laici, ex-aennini, leghisti brescianiani, leghisti di rito giorgettiano...) si sono accapigliate fin quasi alla mezzanotte della Vigilia per spartirsi la mega-torta della Sanità lombarda".
"La recente consultazione territoriale” secondo Gabriele Sola "è stata una banale messinscena con cui, nelle ultime ore, il Presidente Formigoni e l'Assessore Bresciani hanno cercato di recuperare l’ombra di una credibilità definitivamente smarrita con la gazzarra a mezzo stampa dei giorni scorsi. Solo fumo negli occhi degli ignari cittadini, che in realtà preferirebbero vedere la Sanità lombarda governata da professionisti selezionati in base alla competenza anziché all'appartenenza".

A ben guardare, però, una novità si ravvisa: "Effettivamente - conclude Sola - qualcosa è cambiato: l’appetito padano, che appare ormai pari all’ingordigia pidiellina. Insomma, più che mai - e purtroppo in un àmbito fondamentale come quello sanitario - appartenenza batte competenza 4-0".

BergamoNews - Lunedi 27 Dicembre 2010

venerdì 24 dicembre 2010

Mettiamo le cose a posto !


L'intervista Giuliana Reduzzi primo cittadino di Ponte San Pietro Sindaco per 14 anni
«Tanto lavoro, spero che il gruppo raccolga i frutti»


Il sindaco Giuliana Reduzzi traccia il bilancio dei suoi 14 anni da sindaco in vista delle ......

Dice di non aver ancora deciso se ricandidarsi («Non ne abbiamo parlato, siamo così presi dalle cose da portare a termine...»), ma spera che «il lavoro che abbiamo avviato possa essere proseguito dallo stesso gruppo». In vista dell'appuntamento di primavera con le urne, il sindaco di Ponte San Pietro, Giuliana Reduzzi, traccia (con il vice, Gianfranco Calvi) un bilancio di quasi cinque anni alla guida del Comune, con una lista civica di centrosinistra. Non i primi per lei, che al timone del paese era già stata dal '92 al 2001, prima di sbarcare in Parlamento con la Margherita.

Carrellata su questo mandato: di cosa va più fiera?
«Abbiamo affrontato i temi che ci stavano a cuore. Mi vengono in mente gli interventi alle scuole medie, la nuova mensa per l'istituto comprensivo, i lavori di ampliamento della materna di Locate, che si concluderanno a gennaio. Siamo riusciti a fare molto, nonostante i problemi economici. Per il 2011 daremo in appalto i lavori per la nuova palestra al centro "La proposta" di Briolo, un'opera per i giovani».

Cosa, invece, non è andato come avrebbe voluto?
«Mi spiace se non siamo riusciti ad andare incontro a tutti i bisogni, emersi negli ultimi tempi con particolare rilevanza: povertà estreme, emergenza abitativa. Rispetto ai due mandati precedenti, ho trovato una società cambiata: più scontenta, spesso litigiosa, e con bisogni nuovi, enormi. Noi abbiamo cercato di fare tutto il possibile, con passione».

Negli ultimi mesi ha tenuto banco la querelle sul poliambulatorio, «conteso» tra Ponte San Pietro e Brembate Sopra. A che punto siamo?
«La Regione, come è noto, ha concesso una proroga di cinque anni, utile a consentire gli interventi di adeguamento dello stabile attuale. Ora tocca all'azienda ospedaliera (di Treviglio, proprietaria dell'edificio e gestore dei poliambulatori, ndr): ci auguriamo che rispetti la richiesta di molti sindaci dell'Isola, e del Consiglio provinciale, di mantenere gli ambulatori a Ponte, e che si arrivi a una soluzione condivisa. Per noi, la prima opzione resta la ristrutturazione dell'edificio attuale».

Notizia fresca è anche l'adozione del Piano di governo del territorio. Su cosa avete puntato?
«Uno degli obiettivi principali era ridurre al minimo il consumo di suolo, e infatti l'utilizzo del territorio è limitato all'1% in più rispetto all'attuale. Le edificazioni avvengono solo in funzione dei servizi. Abbiamo puntato sui parchi: ne abbiamo inseriti uno a Locate, uno lungo il Quisa, e quello dell'Isolotto».
Isolotto il cui destino resta da definire, dopo le polemiche scatenate dalla proposta di Pii che prevedeva la costruzione, su una parte dell'area, di 38 villette.
«Su quel progetto, dopo una valutazione molto attenta, abbiamo deciso di soprassedere. Nostra intenzione, messa nero su bianco nel Pgt, rimane acquisire l'area, in gran parte di proprietà privata. Nel Pgt abbiamo inserito un piccolo indice di edificabilità (con volumetrie da realizzare lì, o altrove), che ci consenta di mantenere aperta la trattativa con il privato per raggiungere il nostro scopo, l'acquisizione. Per noi è fondamentale realizzare un parco che, pur con tutte le cautele del caso, sia fruibile da parte della comunità, anche per sottrarlo alle cattive frequentazioni».

Il che ci porta al tema della sicurezza.
«È uno dei primi che abbiamo affrontato, molto sentito dai cittadini. Abbiamo potenziato l'illuminazione pubblica, aumentato la videosorveglianza, rinforzato il budget della polizia locale e attivato una commissione ad hoc».

Risultati?
«Gli atti di microcriminalità sono diminuiti moltissimo, mentre proprio in queste settimane si sta registrando un aumento dei furti,
che io oso collegare alla pesante crisi economica. I vigili hanno collaborato molto con i carabinieri, ci sono stati vari arresti. Il problema è che poi, spesso, chi viene catturato viene anche rilasciato poco dopo».


Un suo "pallino" è il polo di interscambio. Aveva dichiarato che l'obiettivo era partire con i lavori entro fine mandato.
«Per noi è ancora così. L'opera ci sta molto a cuore, per andare incontro alle esigenze degli utenti del treno, con la ristrutturazione della stazione e la realizzazione di un numero adeguato di parcheggi».
In cambio, il privato chiede di realizzare un supermercato, contro cui in paese c'è stata una petizione.
«Si tratterebbe di un monomarca alimentare, non vogliamo un centro commerciale. L'intervento del privato resta fondamentale per arrivare alla realizzazione di un progetto i cui benefici sarebbero enormi. Abbiamo partecipato a un bando europeo per la mobilità sostenibile, e ottenuto, tramite la Regione, un finanziamento di 2,5 milioni di euro. Il progetto, però, ne costa 5. La parte mancante non potrà che venire dal privato: il Comune non dispone di queste risorse».

E i tempi?
«Il progetto è condiviso al 99,9% sui tavoli regionali, aspettiamo il parere della Provincia sulla viabilità. L'obiettivo resta partire per fine mandato, e terminare i lavori nel 2013».

E ora, si ricandida?
«Domanda da un milione di dollari... Non abbiamo ancora affrontato il tema. Quello che vorrei, in ogni caso, è che quello che abbiamo avviato possa essere portato avanti dallo stesso gruppo: dopo tanto lavoro, è il momento di raccogliere i frutti».


Fausta Morandi - L'Eco di Bergamo -  Martedì 21 Dicembre 2010 PROVINCIA, pagina 42
-------------------------------------------------------------


Lettera inviata al quotidiano "L'Eco di Bergamo"


Spett.le Redazione,
scrivo questa lettera dopo aver letto l'intervista rilasciata dal Sindaco di Ponte San Pietro, Giuliana Reduzzi, raccolta dalla vostra collaboratrice Fausta Morandi e pubblicata dal quotidiano L’Eco di Bergamo in data 21 dicembre u.s.
Ho preso questa decisione perché sono convinto che la popolazione abbia il diritto di sapere come viene amministrata la cosa pubblica, proprio perché pubblica, ed è dovere di chi amministra di raccontare i fatti e non le proprie opinioni.
Isolotto:
“Su quel progetto, dopo una valutazione molto attenta, abbiamo deciso di soprassedere." Sarà anche vero, tuttavia che questa decisione sia stata resa nota dopo che erano scaduti i termini di legge per poter approvare i PII, rende poco credibile quest'affermazione, anche perché la riproposizione nel PGT di una are per Insediamenti antropici, anche se con parole che tentano di ingannare, significa costruzione di abitazioni. I cittadini devono sapere che la scelta di "concedere" un piccolo indice di edificabilità è solo ed esclusivamente un gentile regalo fatto alla proprietà, visto che la definizione di un qualsiasi vincolo conformativo avrebbe consentito (a norma di legge) di evitare sia i costi che le edificazioni che, per poche che siano non saranno mai meno di una quindicina, comporteranno la morte della naturalità del sito. Se il vero scopo,  fosse davvero renderlo "sia fruibile da parte della comunità, anche per sottrarlo alle cattive frequentazioni" basterebbe farlo frequentare più spesso dagli agenti della Polizia Locale, posti alle dirette dipendenze dell'Amministrazione, facendoli entrare nell'area e non limitarsi a passare all'esterno in auto. Per correttezza, dovrebbe chiarire anche che è stata una sua precisa scelta quella di non rinnovare il vincolo di conformità sull'area, non un evento imprevedibile ed inevitabile.
Polo di Interscambio:
Aveva dichiarato che l’obiettivo era partire con i lavori entro fine mandato.
«Per noi è ancora così. L’opera ci sta molto a cuore, per andare incontro alle esigenze degli utenti del  treno, con la ristrutturazione della stazione e la realizzazione di un numero adeguato di parcheggi ». In cambio, il privato chiede di realizzare un supermercato, contro cui in paese c’è stata una petizione. «Si tratterebbe di un monomarca alimentare, non vogliamo un centro commerciale. L’intervento del privato resta  fondamentale per arrivare alla realizzazione di un progetto i cui benefici  sarebbero enormi. Abbiamo partecipato a un bando europeo per la mobilità sostenibile, e ottenuto, tramite la Regione, un finanziamento di 2,5 milioni di euro. Il progetto, però, ne costa 5. La parte mancante non potrà che venire dal privato: il Comune non dispone di queste risorse».
Vediamo di capirci, Sig. Sindaco: Cominciamo con il "monomarca alimentare". Quando presentò l'intervento, quasi due anni fa, la superficie totale coperta era di poco inferiore ai 10.000 metri quadrati. Ora, rivisitato, pare siano quasi raddoppiati e, sicuramente, non ospiterà solo ed esclusivamente un supermercato monomarca alimentare, ma diverrà un vero e proprio Centro Commerciale, esattamente quello che dice di non volere.
Sig. Sindaco, visto che lei ha fatto adottare il PGT dal suo consiglio Comunale, si è almeno curata di verificare cosa contenesse?  Inoltre, per giustificare questo eco-mostro di circa 80.000-100.000 metri cubi di cemento posizionati davanti alla storica villa Mapelli-Mozzi, si appella al le necessità di parcheggio del quartiere adiacente e alla mobilità sostenibile. Afferma, e sono parole virgolettate, quindi attribuite a lei, che l'intera opera costa 5 Milioni di Euro e il Comune non dispone di queste risorse. Mi permetta, Sig. Sindaco, di ricordarle l'offerta della Virgilio SpA (cfr pag. 23 de L'Eco di Bergamo del 27.02.2009) che offriva al Comune di Ponte San Pietro 4.000.000 Euro cash, che uniti ai 2.500.000 Euro stanziati dal Pirellone avrebbero coperto quasi interamente il costo dell'operazione, con la differenza che Ponte San Pietro avrebbe avuto il suo bel parcheggio di interscambio, senza dover sopportare l'inquinamento ed il traffico che il Centro Commerciale porterà con sé. Oltretutto, in questo modo, lei ha rinunciato anche all'offerta, sempre della Virgilio SpA e sempre descritta in quell'articolo sopra citato, di assumere i lavoratori della Legler che avrebbero perso il proprio posto di lavoro, buona parte dei quali sono suoi amministrati, Sig. Sindaco. Quando la perdita del posto di lavoro si concretizzerà, costoro potranno venire a suonare alla sua porta ?
Quando, nel corso di un Consiglio Comunale, un consigliere le ricordò l'opportunità della proposta Virgilio, lei rispose che non sarebbero bastati 8.000.000 di Euro per realizzare l'interscambio, salvo poi ammettere in una successiva occasione che tale valutazione era priva di qualsiasi supporto tecnico accettabile, era solo una sua personale valutazione.
In generale, anche le informazioni che fornisce correttamente (nel senso del valore) non sono così esaustive come vorrebbe farle sembrare. Quell' "uso del territorio limitato all'1%" corrisponde al quasi totale esaurimento delle aree verdi esistenti, a cui (forse) sopravviverà ancora solo qualche ritaglio di area agricola coltivata.
Questa, tra le tante, ci pare la definitiva dimostrazione della sua inadeguatezza a ricoprire l'incarico di Sindaco e vogliamo sperare che rinunci a ricandidarsi per altri cinque anni: ormai ha cementificato quasi tutto.
Carlosan