sabato 19 novembre 2011

A Ponte la furia del Brembo fa saltare la diga. Di nuovo


Nel 2009, a Natale, le acque spazzarono via la paratoia in ferro
Da allora Enel si affida ai terrapieni, ma a ogni piena crollano

La piena del fiume Brembo dei giorni scorsi ha trascinato a valle per l'ennesima volta (sicuramente più di tre in un anno e mezzo) la paratoia provvisoria costruita in sabbia e terra a Ponte San Pietro per convogliare le acque del Brembo nel canale dell'Enel fino alle centrali di Bonate Sotto e Marne di Filago.
Un terrapieno che ogni volta viene spazzato via dalla violenza delle acque e poi ricostruito dall'impresa edile Antonio Regazzoni di Olmo usando materiale alluvionale. Così anche in questi giorni l'acqua del Brembo scorre da monte a valle con tutta la sua potenza, e il canale è vuoto, di conseguenza le due centrali non producono energia elettrica.
La diga in ferro spazzata viaSono passati ormai quasi due anni dalla notte di Natale del 2009, quando le acque impetuose del fiume, con grande fragore e spaventando non poco i cittadini, spazzarono via come un fuscello la diga cilindrica in ferro lunga 30 metri e pesante 70 tonnellate. Da 80 anni fermava l'acqua del Brembo, vicino al ponte di via Roma, per deviarla nel canale Masnada (Enel) al fine di alimentare le due centrali e le rogge Curnino, Ceresino, Brembilla e Masnada, gestite dal Consorzio di bonifica.
Quella notte il pesante cilindro in ferro si staccò dai supporti e finì a valle. In quei giorni intervennero i tecnici della società Enel Green Power, proprietaria del canale e delle centrali, per risolvere il problema.
Nel maggio del 2010 è stata approntata la prima paratoia provvisoria (il primo terrapieno) che ha permesso di riconvogliare le acque nel canale Enel e nelle rogge, sempre in attesa che venisse installata la nuova paratia, rimuovendo il pesante cilindro danneggiato.
La paratia in sassi è una soluzione provvisoria e non può resistere a piene particolarmente intense. Infatti almeno più di tre volte il Brembo ha trascinato a valle il materiale alluvionale. A settembre il terrapieno è stato rifatto e dopo due mesi è di nuovo stato rimosso dalla piena.
Ultimo capitolo?Nei prossimi giorni, quando la corrente sarà diminuita d'intensità, le ruspe e i camion dell'impresa brembana rifaranno la paratoia in sabbia e sassi ed eseguiranno i lavori di sistemazione delle sponde, per tenere sotto controllo il fiume. Il cantiere sul fiume Brembo è aperto da quasi due anni e resterà operativo fino a quando la società Enel Green Power installerà la nuova paratia – a questo punto in ferro o comunque a prova di piena – che verrà realizzata entro la primavera del 2012

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Domenica 20 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 42

venerdì 18 novembre 2011

Niente nuove, buone nuove



Niente nuove, buone nuove. Almeno sotto questo aspetto, stiamo smaltendo, in un modo a dir poco piacevole, uno dei cosiddetti periodi «minori» dell'anno, quello cioè che vede ridursi drasticamente le ore di luce del giorno e avvia il conflitto col primo freddo.

Sono ormai dieci giorni che non passano nubi degne di tal nome nei nostri cieli e il disappunto arriva dal fatto che non si riesce davvero a capire come e quando tutto questo avrà fine. Ieri, anzi, l'anticiclone ha formato una ciambella ancor più esplicita, impegnando i cieli di tutta l'Europa e portando stabilità anche in fondo all'Italia, dove qualche incertezza si era mantenuta nei giorni scorsi.

So che molti non approvano questo mio malcelato piccolo «bisogno d'inverno», ma penso sia bene che ogni cosa avvenga a suo tempo, perché le cicale prima o poi la pagano. Ci aspetta quindi un'altra bella giornata, e buon per noi che coincide col riposo lavorativo del weekend, per cui val la pena lasciare la pianura, dove le nebbie si attarderanno anche stamattina, per godersi il mite sole dei colli e la limpidezza d'orizzonti delle montagne. Novembre ha grosse probabilità di concludersi così, senza nubi e senza precipitazioni.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - Sabato 19 Novembre 2011 AGENDA, pagina 75