giovedì 1 marzo 2012

Vivere Curno, Perlita Serra per scalzare Gandolfi e Lega


“Vivere Curno”, questo il nome scelto dai componenti della lista civica, si affiderà a Perlita Serra.

Non sarà un volto nuovo a guidare la coalizione di centrosinistra che si presenterà alle prossime elezioni di Curno. “Vivere Curno”, questo il nome scelto dai componenti della lista civica, si affiderà a Perlita Serra, già assessore della Giunta Morelli e ora consigliere comunale di opposizione. Una garanzia di sobrietà e professionalità in un panorama politico come quello di Curno caratterizzato da lotte intestine che hanno riempito le pagine dei giornali negli ultimi cinque anni. Serra sarà sostenuta da Partito democratico, Italia dei Valori e da tutta l’area della Sinistra.

Un mandato non vincolato dalle decisioni partitiche, ma frutto di un percorso partecipato iniziato più di un anno fa. I fondatori di Vivere Curno negli ultimi dodici mesi hanno incontrato le associazioni del territorio, il mondo del volontariato, esponenti della società civile per capire cosa e come cambiare nell’amministrazione del paese alle porte di Bergamo.

Il risultato è un manifesto programmatico che verrà presentato nei prossimi giorni in cui si concentrano le idee delle oltre cinquanta persone parte attiva nel progetto. La candidatura è venuta da sé, visto che Perlita Serra è da anni impegnata nella politica curneese. Dovrà vedersela con la lista guidata dal sindaco uscente Angelo Gandolfi, che punta a una riconferma nonostante le traversie amministrative del mandato, e la Lega Nord pronta a presentare il suo candidato a breve.

Tra i due litiganti il terzo gode? Solo le urne potranno dirlo, anche se è indubbio l’acceso confronto nel centrodestra non può che favorire chi sta dall’altra parte della barricata. Perlita Serra punta sulle idee: quali siano lo dirà a candidatura ufficializzata, anche per rispetto delle persone che la aiuteranno in campagna elettorale e, in caso di vittoria, nel mandato amministrativo.

Nel frattempo ha lasciato la carica di presidente dell’assemblea provinciale del Partito democartco.
Al suo posto il consigliere comunale di Bergamo Marco Brembilla.

Bergamonews - Giovedì, 1 Marzo, 2012

mercoledì 29 febbraio 2012

Blitz all'Isolotto di Ponte


Arrestati per droga due tunisini

Si è tuffato nelle acque gelide del Brembo per arrestato un tunisino durante un blitz all'Isolotto di Ponte, una famigerata area di spaccio. Protagonista il commissario capo della questura di Bergamo, Giorgio Grasso. In cella sono finiti due nordafricani.

Il blitz nel pomeriggio di martedì 28 febbraio. In azione sono entrati una ventina di forze dell'ordine, tra Squadra volante, agenti del Reparto prevenzione crimini della Lombardia e la polizia locale di Ponte San Pietro diretta dal comandante Giuliano Vitali.

L'operazione si è concentrata nel boschetto dell'Isolotto, un covo di spacciatori, in primis nordafricani. Gli agenti si sono nascosti e hanno deciso d'intervenire quando hanno notato movimenti sospetti di due nordafricani che erano però sull'altra sponda del fiume Brembo.

C'è stata dunque una manovra d'aggiramento. Le forze dell'ordine hanno sorpreso alle spalle un tunisino di 32 anni, mentre il suo compare è scappato entrando nel fiume. Il commissario capo Grasso si è lanciato all'inseguimento e ha bloccato in acqua il 29enne tunisino.

I due sono stati arrestati per detenzione di droga ai fini di spaccio. Gli agenti hanno sequestrato alla coppia 126 grammi di eroina, 13,5 grammi di cocaina, 1.246 euro in contanti, un coltello a serramanico e quattro telefoni cellulari.

Era tempo che i genitori dei bambini delle scuole elementari, proprio vicine all'Isolotto, avevano segnalato la preoccupante situazione alle forze dell'ordine.
L'Eco di Bergamo - 29 febbraio 2012, Cronaca


domenica 26 febbraio 2012

Viaggio incubo dei pendolari In treno tra Bergamo e Ponte San Pietro


Mancano pochi minuti alla partenza del treno che dalla stazione ferroviaria di Bergamo conduce a Ponte San Pietro. C'è tutto il tempo di obliterare il biglietto e recarsi sulla banchina. Il regionale per Lecco delle 19,08 partirà dal binario 1 Ovest. Lo si raggiunge percorrendo tutto il primo marciapiede fino a lasciarsi l'edificio della stazione alle spalle.

Il convoglio non è ancora arrivato. Da alcune settimane sono saltati i lampioni che illuminavano la banchina e quindi si aspetta al buio. Poi la voce metallica dell'altoparlante annuncia quanto in molti già temevano: il regionale 5056 ha un ritardo di cinque minuti. Non molti, ma sono comunque troppi per i pendolari che ogni giorno lo attendono per tornare nelle proprie case dopo una lunga giornata di lavoro o di studio.

Puntuale nel suo ritardo arriva il treno: sono le luci dei vagoni a gettare un po' di chiarore sull'area. I viaggiatori tirano un sospiro di sollievo perché contano tre vetture più la locomotiva. «Per due giorni - racconta Angela Cassotti di Ponte San Pietro - abbiamo viaggiato su una sola carrozza. Eravamo tutti stipati, in molti sono rimasti in piedi. Inoltre, c'erano anche persone con le biciclette che non riuscivano a trovare spazio. E non è finita: eravamo al buio».

I pendolari si accalcano alle porte e salendo fanno notare il primo disagio: gli scalini sono particolarmente irti e per avere un aiuto bisogna aggrapparsi ai corrimani. Ma questa per molti è un'inezia se paragonata al resto. A bordo non si può non notare la porta dei servizi igienici lasciata aperta. Il piccolo locale è sporco e la carta igienica è lasciata a terra a brandelli. Una donna, vistosamente infastidita, chiude la porta.

«È uno schifo – commenta Sonia Mazzola di Ponte San Pietro – io non mi siedo nemmeno più sui sedili. È tutto sporco, poi ci sono persone che si tolgono le scarpe e ci appoggiano sopra i piedi. E il controllore? Non passa mai».

L'Eco di Bergamo - 26 febbraio 2012 Cronaca

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