venerdì 6 maggio 2011

Ma che lungimiranti che sono gli amministratori di Ponte San Pietro

Alcuni anni fa, più o meno verso la fine del 2007, i nostri amministratori decisero di far predisporre un progetto per realizzare un parco all’Isolotto. Non sappiamo esattamente quando perché il tutto pare sia stato fatto senza delibera.

Delibera o no, il progetto c’è e ne abbiamo una copia.

 Cosa prevedeva questo progetto ?

Come ben si legge sotto il punto 2 (La Conservazione e la Valorizzazione delle preesistenze), è chiaramente scritto quanto segue:

 ‹‹ Nell'area dell'Isolotto che si estende oltre il limite dei giardini tematici è stata riconosciuta "un'architettura del verde" dalle peculiarità naturalistiche in sé stesse molto elevate. Sono state rilevate "architetture vegetali" sia volontarie (roccoli) che involontarie (filari, essenze pregiate spontanee). L'aspetto naturalistico assume quindi carattere prevalente e suggerisce di limitare l'intervento dell'uomo e del suo progetto di achitettura entro i confini di un'azione di manutenzione del verde favorendo, al più, il potenziamento delle attuali attività di allevamento cui è eventualmente subordinato, per il foraggiamento degli animali, l'uso collettivo di taluni suoli. ››

Il progetto prevedeva infatti una serie di giardini/orti tematici, alcune piste clopedonali ed il resto mantenuto esattamente così com’era.

La documentazione comprendeva anche una tabella con le valutazioni sui valori delle aree da espropriare, nel caso in cui l’amministrazione avesse voluto acquisirle:

Come si può facilmente notare, l’esproprio delle 4 aree interesatte alla costituzione del Parco Naturale, erano valutate poco meno di 650.000,00 Euro complessivamente.

Si deve tener presente che esisteva, così come esiste tutt’ora, una ulteriore possibilità mediante l’applicazione di un vincolo volto alla protezione e conservazione del bene.

È necessario distinguere due tipi di vincoli alla libera disponibilità della proprietà immobiliare. Un primo tipo di vincoli (i giuristi li definiscono “vincoli ricognitivi”) deriva dal fatto che il legislatore abbia stabilito che una determinata “categoria di beni”, per la sua intrinseca natura, merita di essere tutelata in modo particolare, limitando le possibilità di trasformazione dei beni che ricadono in quella categoria. Un secondo tipo di vincoli (i giuristi li chiamano “vincoli funzionali” o “urbanistici”) comprende quelli che la pubblica amministrazione pone su determinati immobili (aree o edifici che siano) in relazione all’utilizzazione che ne vuol fare.

Nel secondo caso è l’amministrazione che decide, in modo sostanzialmente discrezionale, che è lì, su quell’area, che conviene prevedere la costruzione di una scuola o il passaggio di una strada. Sono vincoli posti in relazione alla funzione (d’interesse pubblico) che si vuole assegnare a quell’immobile, e al disegno urbanistico che si vuole realizzare. Sono vincoli che vengono apposti a questa o quell’altra area con una certa “discrezionalità amministrativa”: il disegno urbanistico avrebbe potuto essere diverso, la funzione collocata in un altro sito.

Nel primo caso, invece, il legislatore ha stabilito che tutti i beni appartenenti a quella determinata categoria (per esempio, i boschi, o gli edifici anteriori al 1900, o i terreni terrazzati oppure, più generalmente, i beni d’interesse paesaggistico) devono essere utilizzati senza compromettere le caratteristiche proprie di quella categoria di beni.

L’atto amministrativo che impone il vincolo a un determinato bene (quel bosco o quell’edificio antico) non è una decisione autonoma, ma è semplicemente il riconoscimento che quel determinato bene appartiene alla categoria di beni che la legge ha voluto tutelare: è un vincolo “ricognitivo”, perché la sua imposizione a un determinato oggetto deriva dalla ricognizione che l’atto amministrativo (il PRG, o l’elenco, o il decreto) effettua per individuare gli oggetti che, all’interno di un determinato perimetro, appartengono a quella categoria.

La pianificazione può imporre vincoli dell’uno e dell’altro tipo. Ma mentre per quelli “urbanistici” il vincolo non può essere imposto senza un interesse pubblico che lo motivi, e non può essere protratto senza indennizzo al di là di un termine ragionevole, per i vincoli “ricognitivi” non è necessario nessun indennizzo, perché il vincolo è “coessenziale” al bene.

Fino alla fine dello scorso anno, avevamo la possibilità di scegliere secondo queste opzioni:

   1. Riaffermare il vincolo ricognitivo e poi procedere a realizzare quanto necessario di supporto al Parco Naturale;
   2. Praticare la via dell’esproprio ai valori stimati sarebbe stato estremamente difficile, stante la modifica legislativa intervenuta sul calcolo dei valori espropriati, anche se, forse, la si sarebbe potuta risolvere con una transazione, ammesso che si condividesse la necesità di trasferire la proprietà in capo al Comune;
   3. La strada scelta dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Reduzzi, riconoscere (senza che ve ne fosse l’obbligo) una volumetria edificabile su quell’area e ritrovarsi oggi ad ipotizzarne l’acquisto per 2.100.000,00 Euro, soldi che sarebbero francamente utili per mille altri utilizzi di pubblico beneficio.

Rimangono alcune domande insoddisfatte:

    * Perché si è rinunciato volontariamente ad apporre il vincolo a tutela dell’area ?
    * Perché non si è voluto approfondire la tematica dopo che i Comitati Civici avevano già fatto presente a Sindaco e Vicesindaco i percorsi alternativi possibili ?
    * Perché si è insistito in modo tale da provocare l’aumento di valore dell’area, aumento causato proprio dal riconoscimento di un diritto inesistente ?

Infine una curiosità: Quel progetto di Parco, per la realizzazione del quale non abbiamo trovato traccia di Delibera (magari abbiamo sbagliato metodo di ricerca), perché una volta realizzato (Febbraio 2008) non è stato presentato in Consiglio Comunale, e perché ad Aprile si è invece presentato il Documento di Inquadramento che prevedeva l’edificazione di 38 abitazioni ?


pubblicata da Carlo Sangalli il giorno venerdì 6 maggio 2011 alle ore 17.37

giovedì 5 maggio 2011

Ma che bravi gli amministratori di Ponte San Pietro



Il 26 Aprile, cioè 20 giorni prima delle elezioni amministrative che rinnoveranno il Consiglio Comunale di Ponte San Pietro, la Giunta ha deliberato di affidare in gestione ad una società sportiva il principale impianto calcistico comunale (lo stadio Matteo Legler) e, con esso, l’uso degli altri impianti di quartiere, sempre di proprietà comunale.

Qui sotto riporto alcuni articoli della bozza di concessione, allegata alla Delibera, sui quali mi pare valga la pena soffermarsi.

ARTICOLO 1 - La presente concessione ha durata di 48 (quarantotto) mesi, con decorrenza dall’01/08/2011 e termine il 31/07/2015.

ARTICOLO 2 – Per l’immobile oggetto del presente atto è previsto il seguente utilizzo:
 
1. il Comune potrà concedere l’utilizzo dello stadio la domenica pomeriggio ad altra squadra calcistica dilettantistica di Ponte San Pietro, nelle giornate di campionato in trasferta della prima squadra della A.C. PONTE S.P. – ISOLA;
 
2. il Comune si riserva inoltre l’utilizzo dello stadio tre volte l’anno, per le iniziative sportive delle scuole del territorio o per partite a scopo benefico, in giornate da concordare tra le parti e comunque non comprese nei calendari di campionato. In queste giornate il concessionario dovrà garantire il servizio di custodia e pulizia, senza oneri per il Comune o il fruitore dello stadio;
 
3. il concessionario potrà utilizzare gratuitamente altri impianti sportivi di proprietà comunale per lo svolgimento di massimo 10 sedute settimanali di allenamento delle proprie squadre, compatibilmente con la programmazione delle altre società sportive di Ponte San Pietro.

ARTICOLO 5 - La A.C. PONTE S.P. – ISOLA per l’utilizzo dei beni oggetto della presente concessione corrisponderà al Comune di Ponte San Pietro un importo annuo di € 2.000,00= (euro duemila/00), oltre IVA 20%. L’importo sarà pagato in unica soluzione, entro il 31 marzo di ogni anno, al domicilio del concedente mediante bonifico bancario.

ARTICOLO 6 – I servizi di custodia, di pulizia e di manutenzione ordinaria dell’impianto, nonché di manutenzione straordinaria del terreno erboso sono a carico del concessionario. Le altre spese di manutenzione straordinaria della struttura, e le spese per tutte le utenze (escluse quelle per la telefonia/dati) sono a carico del Comune.

La prima considerazione riguarda la tempistica, l’inizio e la durata dell’accordo.

L’accordo è valido dal 1 Agosto 2011 e sarà valido fino al 31 Luglio 2015, andando cioè a coprire oltre 4 dei 5 anni cui durerà in carica la maggioranza che sarà eletta il 15 ed il 16 Maggio p.v. Inoltre, e non si tratta di una considerazione secondaria, secondo la legge,  “ i consigli durano in carica sino all’elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti ed improrogabili” e, nel nostro caso, vista la scadenza 1 Agosto 2011, l’urgenza pare quanto meno dubbia.

La seconda considerazione, è quasi banale citarla ma in tempi di ristrettezza tutto vale, è l’esiguità dell’importo richiesto, assolutamente non proporzionato ai benefici concessi
.

Nella bozza di concessione si parla infatti di utilizzo quasi esclusivo dell’impianto principale (lo stadio Matteo Legler) nonché la disponibilità ad utilizzare altri campi di proprietà comunale, per un massimo di 10 sedute settimanali, il che significa una disponibilità per la società sportiva di circa 500 sedute (tra allenamenti e partite distribuiti sui vari campi) a fronte di 2.000 Euro + IVA.

Siamo a 4 Euro di media per seduta/partita.

Ma non è tutto, in questo importo sono comprese anche le spesedi tutte le utenze, con la sola esclusione di quelle telefoniche e/o di trasmissione dati, che significa Acqua, Riscaldamento degli spogliatoi, Energia Elettrica per i medesimi e, soprattutto, per l’illuminazione serale dei campi, considerato che buona parte degli allenamenti delle squadre maggiori avverranno di sera, come sempre.

A fronte di queste “banali e meschine” considerazioni, rimane il fatto che alcune squadre dilettantistiche di ragazzi e giovanotti di Ponte San Pietro, non trovando spazio sui campi del proprio comune, sono costretti ad utilizzare quelli di comuni vicini, pagando 800-900 Euro per poter giocare una sola partita alla settimana per la durata del proprio campionato.

Credo che un’amministrazione che abbia a cuore i propri amministrati, prima di concedere con questa grande disinvoltura gli impianti di proprietà pubblica ad una società sportiva che interessa un numero limitato di persone di Ponte San Pietro, e che spende alcune centinaia di migliaia di Euro per ricompensare i propri giocatori, dilettanti ormai solo di nome, avrebbe dovuto farci un bel pensierino sopra e poi, magari, rinunciare ad una presenza a Ponte San Pietro di una società sportiva che di Ponte ha solo il primo pezzo del nome PONTISOLA e null’altro.

Se poi fosse vero che il Pontisola avrebbe la disponibilità dello stadio di Terno d’Isola ma ritiene più conveniente subaffittarlo all’Albinoleffe per gli allenamenti, sarebbe una gran bella presa in giro per Ponte San Pietro e per i suoi abitanti, costretti alle più diverse forme di protesta per cercare di non far mancare quanto necessita alle scuole ed agli studenti.

pubblicata da Carlo Sangalli il giorno giovedì 5 maggio 2011 alle ore 19.03

mercoledì 4 maggio 2011

Ma non è una cosa seria





Il manifesto della lista civica della sindaca uscente Giuliana Reduzzi.

Dopo aver snobbato per cinque anni, nonostante le promesse lettorali del 2006, le Assemblee richieste dai cittadini di Ponte San Pietro, la lista civica ( ? ) dell'ex parlamentare Giuliana Reduzzi ripropone all'elettorato di Ponte la "promessa non mantenuta": fare dei cittadini di Ponte i veri "protagonisti" delle scelte comunali.

E' pur vero che in campagna elettorale gli impegni e le promesse valgono quanto il "due di briscola", ma avere la faccia tosta di richiedere il "rinnovo della fiducia" suonando il "trombone" della partecipazione e della condivisione, ci pare fuori luogo.

I casi sono due:

  • la candidata sindaca non ricorda il suo "percorso amministrativo" e il modo con cui si è sotratta al dibattito assembleare, oppure
  • gli elettori di Ponte San Pietro sono considerati "vecchi sclerotici", non in grado di ricordare o privi si senso critico.
 Forse sarebbe opportuno che gli incaricati che dovranno tudiare la campagna elettorale dell signora Reduzzi si informino meglio sui rapporti intercorsi tra la "pubblica amministratrice e i suoi amministrati in questi 5 anni.
Certi slogan meglio evitarli, evitando nel contempo i sorrisi di compatimento di coloro che li leggono!


Gallicus - 4 maggio 2011

lunedì 2 maggio 2011

SWAP PARTY - mercato dell'usato scambiato



ARCIBLOOM BERGAMO- Arti e Spettacolo - Vita notturna
SWAP PARTY - mercato dell'usato scambiato

sabato 7 maggio alle ore 19.00 - 08 maggio alle ore 2.00

Dal 6 gennaio 2010 nuova gestione Arcibloom Grumellina.  Le nuove proposte si articoleranno essenzialmente sui concerti live, ma non mancheranno certamente performance artistico - poetico - teatrali. A disposizione sono le pareti per mostre di giovani artisti emergenti. Su prenotazione cucina tipica bergamasca con prodotti biologici a prezzi popolari. Serate tematiche per la degustazione di ottima birra e buon vino. Se vuoi proporre tue performance contatta 035258796