I comitati:
su la guardia
Verso le
amministrative. Lega commissariata e divisa.
Continua il
gelo tra lista della Reduzzi e il Pd.
I gruppi di
cittadini: «Basta amministratori funamboli»
Si scalda il clima a Ponte San Pietro in vista delle prossime elezioni
amministrative.
Se Lega e centrosinistra sembrano in alto mare nella ricerca del
candidato sindaco, i comitati civici alzano la guardia, soprattutto dopo
l’ultimo Consiglio comunale che ha visto adottati (con i soli voti favorevoli della
maggioranza lumbard) il piano attuativo del centro di interscambio e la
variante generale al Piano di governo del territorio, con nuove edificazioni.
Baraldi. La segreteria provinciale ha già fatto sapere che non ci sono
i tempi tecnici per trovare un nuovo segretario di sezione che gestisca la fase
elettorale. A gennaio, quindi, bisognerà evitare una spaccatura fratricida. Non va meglio sul fronte opposto, dove non corre buon
sangue tra la lista «Ponte per cittadini protagonisti» - che vede capogruppo
l’ex sindaco Giuliana Reduzzi, tesserata Pd - e il circolo locale del partito
guidato da Pierluigi Toccagni.
Sul sito della lista civica non mancano le frecciatine. Sull’home page
si legge: «Pierluigi Toccagni, prendendo le distanze dalla nostra lista, ha
affermato che Giuliana Reduzzi e Luigi Togni non sono consiglieri del Pd: per qualche istante abbiamo temuto il contrario. I consiglieri Reduzzi e
Togni votano in Consiglio in ossequio a quanto discusso e approvato in
assemblea di lista e non secondo quanto stabilito in altri consessi politici».
I comitati civici
Osservatori della situazione restano i tre comitati civici di Ponte San
Pietro (Altra Ponte, L’Isolotto e Gruppo amici dell’Isolotto) che godono del
sostegno delle associazioni Fai, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e forum
«Salviamo il paesaggio». In una nota Carlo Sangalli, del comitato civico
Altra Ponte, mette in evidenza come «le ultime tre quattro amministrazioni
abbiano rinunciato a fare ogni sforzo per mantenere un certo grado di attrattività, a fare rimanere Ponte di un certo livello. Ormai è
tutto degradato e abbandonato ».
Il «focus» è soprattutto sul consumo del suolo e l’incentivazione della
grande distribuzione, temi appunto al centro dell’ultimo Consiglio comunale, durante
il quale è stato adottato il piano del nuovo polo di interscambio (che prevede
10 mila metri quadri commerciali, frazionati
in più unità), progetto che ha attraversato almeno due Giunte.
Nel documento Sangalli fa notare come dalla periferia di Bergamo a
Mapello (e oltre) ci sia già una congestione di centri commerciali - «che
stanno soppiantando i negozi di vicinato» - stigmatizzando i meccanismi che
portano le amministrazioni a fare queste scelte. «Chiudono gli occhi, più o
meno colpevolmente, davanti al proliferare di edificazioni del tutto prive di
ragioni commerciali. Il tutto per avere in cambio opere pubbliche che vengono valutate due tre volte il
loro valore reale.
Naturalmentedi ciò ci si rende conto solo dopo qualche anno, quando le si vedono
malmesse e bisognose di manutenzioni robuste». Da qui la critica dei «salti acrobatici
di certi amministratori- funamboli», con la contraddittorietà degli obiettivi di tutela del territorio e
dell’ambiente che sbandierano, consentendo invece la cementificazione delle
ultime aree verdi o coltivate rimaste».
BENEDETTA RAVIZZA
L'Eco di Bergamo 7 gennaio 2016