lunedì 2 maggio 2016

Elezioni a Ponte San Pietro

Ponte San Pietro, Baraldi corre da solo:
sfida la Lega del vice Zirafa e due civiche
 
 

Quasi del tutto delineato il panorama elettorale: in campo 4 liste, una guidata dall'attuale prima cittadina, una del suo vice e due civiche con candidati debuttanti. Sullo sfondo rimane la possibilità di una quinta che, per ora, rimane solo una voce.

Vota Baraldi Sindaco, Marzio Zirafa Sindaco, Tu x Ponte, Ponte al Futuro e il mistero della quinta lista: per le prossime elezioni amministrative del 5 giugno a Ponte San Pietro le carte sono già quasi tutte in tavola.

Dopo la vittoria di cinque anni fa nelle fila della Lega Nord, l’attuale sindaco Valerio Achille Baraldi ha deciso di presentarsi con la propria lista civica: una scelta che va nella direzione della continuità amministrativa e che si stacca dai simboli partitici.

Il Carroccio ha invece proposto Marzio Zirafa, vicesindaco e assessore all’Istruzione, alla Cultura e alle Politiche sociali, sostenuto anche da Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista civica Cittadini con Marzio Zirafa: la volontà è quella di aprire un nuovo ciclo, con il centrodestra compatto.

Lo scenario elettorale è completato da altre due liste civiche: Tu x Ponte e Ponte al Futuro. La prima, che ha rivendicato la propria lontanza da qualsiasi logica di partito, ha estratto dal cilindro il nome di Michele Facheris, alla prima esperienza politica in assoluto, mentre la seconda, che unisce Idea comune, Pd, Area popolare-Ncd e alcuni comitati, ha scelto Rosalba Cattaneo, anch’essa senza tessere partitiche e un solo precedente “politico” con la candidatura a consigliere nel 2011.

Sullo sfondo, però, rimane la possibilità di una quinta lista, più legata alla destra: voci parlano di una nuova candidatura di Luca Iencarelli che si era già proposto nel 2011 con il sostegno di Pdl e Udc e che, nella tornata dominata dalla Lega Nord, raccolse poco meno dell’8% con 292 preferenze

Bergamonews  - 02 maggio 2016

giovedì 7 aprile 2016

L'Isolotto passa al Comune. Permuta con il proprietario



Il terreno destinato a diventare area verde pubblico. Questa sera l'approvazione in Consiglio Comunale

E' convocato per oggi alle 19 il Consiglio Comunale a Ponte San Pietro. Quattordici i punti all'ordine del giorno tra i quali spicca il piano d'intervento per il polo d'interscambio sul quale i consiglieri comunali saranno chiamati a discutere le controdeduzioni alle osservazioni presentate da enti  e cittadini e l'approvazione definitiva.
 

Si entrerà poi in merito alle finanze del Comune con l'applicazione di imposte e tasse, la definizione delle tariffe della Tassa rifiuti (Tari), aliquota Tasi, Imu e l'addizionale comunale Irpef. L'approvazione del programma triennale (2016 - 2017 - 2018) delle opere pubbliche e l'elenco annuale 2016 dei lavori pubblici.

Altro argomento che verrà affrontato riguarda l'autorizzazione all'acquisto del terreno situato in località Isolotto di proprietà privata, da destinare a verde pubblico con parziale permuta di terreno di proprietà comunale sito in via Forlanini.

Se tutto andrà per il verso giusto il famoso Isolotto diventerà di proprietà del Comune.

Il Consiglio inizierà con le comunicazioni del sindaco Valerio Baraldi. Il primo cittadino elencherà le delibere di Giunta che sono state adottate riguardanti i prelievi dal fondo di riserva. All'approvazione anche il nuovo schema di convenzione di affidamento della tesoreria comunale, da metà anno 2016 a fine 2020 e l'approvazione del regolamento in materia di servizi sociale ed educativi e i criteri di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi.

Ci sarà poi il riconoscimento di un debito fuori bilancio.

Remo Traina
L'Eco di Bergamo - 7 aprile 2026

martedì 5 aprile 2016

«Montagna di rifiuti e multe ridicole. Perché non curiamo di più il mondo?»

Foto del L'Eco di Bergamo



«Una bottiglia rotta, un preservativo usato, un cartone della pizza con ancora all’interno delle croste, un bidone di vernice con attrezzi da imbianchino, un mucchio di spazzatura bruciata».

«Volevo fare una bella passeggiata sul Brembo, dove qualche anno addietro si organizzavano pomeriggi con gli amici e barbecue, feste serali e serate con la chitarra. Ora trovo spazzatura e degrado, e non sono cartacce, è roba che la gente è venuta qui apposta a buttare usando il posto a mò di discarica. Sembra che più a nessuno interessi quella zona verde che tempo fa regalava bei momenti».

«Continuo lungo il sentiero e piano piano sembra migliorare sino a diventare un’area bella e pulita (come il lungofiume della sponda opposta). Continuo la mia camminata rilassato, scendo al fiume e faccio rimbalzare qualche sasso piatto sul letto del fiume, sorrido a chi marcia in senso opposto, chiacchiero con chi raccoglie erbe spontanee informandomi su cosa cresce in zona... ma allora mi chiedo il motivo di tanta noncuranza nel tratto iniziale del parco, non importa davvero a nessuno?

«Torno poco meno di una settimana dopo, indiavolato per lo schifo visto in precedenza, e noto contento che qualcuno ha ripulito e portato via qualcosa ma ancora la zona non è bella. Faccio qualche fotografia con il telefono, con l’intento poi di scrivere qualche riga di lamentela, di richiesta d’attenzione per un luogo che ha tanto da offrire, che potrebbe tornare a vivere come un tempo ed essere sfruttato da chi cerca un po’ di pace».

«Sto per andarmene e vedo un cartello: “Divieto di scarico materiali e rifiuti su tutto il territorio comunale. I trasgressori saranno puniti con ammenda da 103,29 a 619,75 €...”, è allora che mi sale la rabbia. La goccia finale. Leggo di multe di 3.333 € (che diventano 5.000 € se non paghi dopo pochi giorni) per aver fatto pipì in una piazzola di sosta in superstrada, di multe per chi getta mozziconi a terra da 30 a 300 €, di chi si prende da 30 a 150 € per aver gettato scontrini, fazzoletti di carta o gomme da masticare...».

«Sicuramente sarà capitato a tutti, prima o dopo, di aver gettato qualcosa a terra ma tra due mozziconi e un sacco della spazzatura c’è una bella differenza... e una pipì in piazzola di sosta... lasciamo perdere. Ciò che mi piacerebbe capire è se a qualcuno interessa la città dove viviamo senza vene ipocrite, se tutti curassimo di più il mondo dove viviamo in un modo semplice forse non ci sarebbe bisogno di gruppi di volontari per pulire le aree verdi una volta l’anno (e per fortuna che ci sono), ma la mia è soltanto una riflessione».
Charlie Capotorto

L'Eco di Bergamo - 5 aprile 2016

 

sabato 12 marzo 2016

Ponte San Pietro, intesa sull’Isolotto Ma la giunta è spaccata

Foto del Corriere della Sera


Dopo anni di attesa, potrebbe decollare il progetto per riqualificare l’area con un parco pubblico. Il sindaco: «Porteremo le famiglie e allontaneremo l’attuale degrado». Ma i leghisti vogliono una palestra

Quartiere, casette di legno, parco urbano: a Ponte San Pietro da trent’anni si sta tentando di trasformare l’Isolotto da area verde degradata in una zona vivibile. Ora finalmente è stato trovato un accordo per creare un parco pubblico. A meno che la politica non ci si metta di mezzo. Si discute da così tanto tempo di cosa fare della grande area incastrata tra il Brembo e il torrente Quisa che nel frattempo il fiume se n’è mangiata una parte: sono rimasti 148.449 metri quadrati di boschi di robinie, pioppi e frassini, e prati in cui crescono otto diversi tipi di orchidee spontanee. Per questo erano nati comitati che si opponevano a un progetto che mirava alla costruzione di un parco urbano abbinato però a 14 mila metri quadrati di residenze, sia pure realizzate con i criteri di bio-edilizia. «In questi anni le varie amministrazioni comunali ci hanno fatto fare e rifare progetti di recupero: abbiamo speso un sacco di soldi senza mai approdare a niente», racconta Marco Astori, marito e padre delle due proprietarie dell’area.

L’accordo trovato in questi giorni prevede una permuta di superfici: i titolari dell’Isolotto cederanno al Comune 87 mila metri quadrati di terreno, in cambio di un’area residenziale di 5 mila metri quadrati in via Forlanini (vicina al Policlinico) più un conguaglio di 480 mila euro. Giovedì è arrivato il via libera dalla commissione dell’Agenzia del Demanio che ha analizzato le perizie estimative delle due aree. «Il valore dell’Isolotto, quando si pensava di costruirvi, era arrivato a un milione e 300 mila euro - continua Astori -. Ora le cifre sono molto più basse, ma io dico: era ora. Questa vicenda stava andando avanti troppo a lungo, era diventata un problema per noi ma anche per il paese». La struttura sarà affidata al Parco Locale di Interesse Sovraccomunale che la gestirà attraverso il Parco dell’Adda. «Sarà un’area pubblica con percorsi vita, aree da picnic, giochi per i bambini, per portare le famiglie e allontanare l’attuale degrado», spiega il sindaco Valerio Baraldi.

L’accordo dovrà però passare dall’approvazione del bilancio comunale. E qui nascono i problemi. Perché Baraldi è in rotta con il suo vicesindaco Marzio Zirafa, scelto dal loro partito (la Lega Nord) come candidato sindaco alle prossime elezioni, tanto che Baraldi sta meditando di creare una propria lista. Nel frattempo Zirafa, l’assessore Matteo Macoli e i consiglieri di maggioranza Franco Pedroni e Cesare Rota hanno già proposto in Giunta di utilizzare i fondi per realizzare una nuova palestra. «Ma per quella servono 2 milioni, mentre con 480.000 euro ci portiamo a casa tutto l’Isolotto - replica l’assessore all’Urbanistica Marco Baggi -. Se faranno una cosa così grave il bilancio potrebbe finire oltre i termini ed essere approvato da un commissario. Ma sarebbe una situazione di una gravità estrema e spero che prevalga il buonsenso». «Era sempre stati tutti d’accordo - commenta Astori -. Ora sarebbe vergognoso che una soluzione andata in porto dopo tanti anni possa naufragare per una questione di dispetti politici».

di Fabio Paravisi
Il Corriere - 12 marzo 2016

domenica 6 marzo 2016

Isolotto di Ponte San Pietro, pronta la riqualificazione

Dopo cinquant’anni di vincoli urbanistici e decenni di abbandono e degrado, "l’Isolotto" di Ponte San Pietro è oggetto di una riqualificazione.
 


Dopo cinquant’anni di vincoli urbanistici senza alcuna acquisizione pubblica – come sarebbe d’obbligo in base alle leggi vigenti – dopo decenni e decenni di abbandono e degrado, utilizzi illegali di varia natura, al punto di identificare “l’Isolotto” di Ponte San Pietro come uno dei luoghi di appuntamento del malaffare di ogni tipo più frequentati, finalmente ci siamo.
L’Amministrazione Comunale presieduta dal sindaco Valerio Baraldi e la disponibilità anche propositiva della proprietà di parte dell’area hanno fatto sì che la soluzione sia ormai giunta al termine, dopo un percorso lungo e complicato.

 
Lo scorso anno si era ad un passo dalla approvazione del Programma Integrato di Intervento (PII) che prevedeva la cessione al Comune di circa 75.000 metri quadri di area destinata a parco urbano a fronte della edificazione privata di circa 15.000 mc. destinati a residenza.

Concluso l’iter di Valutazione Ambientale di tale P.I.I., la contemporanea entrata in vigore della Legge Regionale 31 e delle relative guide applicative (normativa inerente la limitazione del consumo di suolo), l’Amministrazione Comunale si è trovata costretta ad archiviare la pratica.

Tuttavia i contatti con la proprietà sono proseguiti fino a raggiungere un nuovo e positivo accordo, al quale ha dato il via anche la Giunta Comunale.

 
Si tratta in sostanza di una permuta: al Comune la cessione di circa 90.000 metri quadri inseriti nell’Isolotto, al privato la cessione di un terreno edificabile di proprietà comunale, circa 5.000 metri quadri in prossimità del Policlinico, in zona via Forlanini, in aggiunta a circa 400.000 euro che il Comune dovrà sborsare, anche a rate, per la differenza fra il valore d’esproprio dell’area dell’Isolotto ed il minore valore commerciale dell’area comunale, visto l’enorme divario delle superfici oggetto della permuta.

 
Ora si è in dirittura d’arrivo: l’Agenzia del Demanio è in procinto di approvare le perizie estimative delle due aree trasmesse dall’ufficio tecnico comunale lo scorso dicembre 2015, mentre il Giudice Minorile – essendo comproprietario dell’area Isolotto anche un minore – esprimerà a breve il parere di competenza.


Entro la fine di febbraio il tutto si concluderà con la dovuta delibera di Consiglio Comunale che ratificherà e renderà pienamente operativo l’accordo tra pubblico e privato.


La riqualificazione dell’area segna un punto a favore per l’Amministrazione Baraldi che è riuscita nell’intento di dare alla popolazione di Ponte San Pietro e dei Comuni vicini un grande spazio naturale, di gestione pubblica in accordo con il PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale ) del Brembo, bonificato e riqualificato, fruibile in tutta tranquillità e sicurezza.


Un grande risultato, un fiore all’occhiello per il Sindaco Baraldi e per l’Amministrazione da lui guidata.


Bergamonews - 20 febbraio 2016

giovedì 7 gennaio 2016

Ponte San Pietro, alta tensione in vista delle elezioni



I comitati: su la guardia
Verso le amministrative. Lega commissariata e divisa.
Continua il gelo tra lista della Reduzzi e il Pd.
I gruppi di cittadini: «Basta amministratori funamboli»

Si scalda il clima a Ponte San Pietro in vista delle prossime elezioni amministrative.

Se Lega e centrosinistra sembrano in alto mare nella ricerca del candidato sindaco, i comitati civici alzano la guardia, soprattutto dopo l’ultimo Consiglio comunale che ha visto adottati (con i soli voti favorevoli della maggioranza lumbard) il piano attuativo del centro di interscambio e la variante generale al Piano di governo del territorio, con nuove edificazioni.

 I partiti e i movimenti politici del territorio stanno attraversando tensioni interne. La Lega, commissariata a Ponte, è spaccata tra i sostenitori dell’attuale vicesindaco Marzio Zirafa e quelli del sindaco uscente Valerio

Baraldi. La segreteria provinciale ha già fatto sapere che non ci sono i tempi tecnici per trovare un nuovo segretario di sezione che gestisca la fase elettorale. A gennaio, quindi, bisognerà evitare una spaccatura fratricida. Non va meglio sul fronte opposto, dove non corre buon sangue tra la lista «Ponte per cittadini protagonisti» - che vede capogruppo l’ex sindaco Giuliana Reduzzi, tesserata Pd - e il circolo locale del partito guidato da Pierluigi Toccagni.

Sul sito della lista civica non mancano le frecciatine. Sull’home page si legge: «Pierluigi Toccagni, prendendo le distanze dalla nostra lista, ha affermato che Giuliana Reduzzi e Luigi Togni non sono consiglieri del Pd: per qualche istante abbiamo temuto il contrario. I consiglieri Reduzzi e Togni votano in Consiglio in ossequio a quanto discusso e approvato in assemblea di lista e non secondo quanto stabilito in altri consessi politici».

 Per capire l’aria che tira, basta poi citare la frase che qualcuno negli ambienti dem si è lasciato sfuggire: «A Ponte siamo messi peggio che a Treviglio», dove è nota la situazione travagliata del Pd.

I comitati civici

Osservatori della situazione restano i tre comitati civici di Ponte San Pietro (Altra Ponte, L’Isolotto e Gruppo amici dell’Isolotto) che godono del sostegno delle associazioni Fai, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e forum

«Salviamo il paesaggio». In una nota Carlo Sangalli, del comitato civico Altra Ponte, mette in evidenza come «le ultime tre quattro amministrazioni abbiano rinunciato a fare ogni sforzo per mantenere un certo grado di attrattività, a fare rimanere Ponte di un certo livello. Ormai è tutto degradato e abbandonato ».

Il «focus» è soprattutto sul consumo del suolo e l’incentivazione della grande distribuzione, temi appunto al centro dell’ultimo Consiglio comunale, durante il quale è stato adottato il piano del nuovo polo di interscambio (che prevede 10  mila metri quadri commerciali, frazionati in più unità), progetto che ha attraversato almeno due Giunte.

Nel documento Sangalli fa notare come dalla periferia di Bergamo a Mapello (e oltre) ci sia già una congestione di centri commerciali - «che stanno soppiantando i negozi di vicinato» - stigmatizzando i meccanismi che portano le amministrazioni a fare queste scelte. «Chiudono gli occhi, più o meno colpevolmente, davanti al proliferare di edificazioni del tutto prive di ragioni commerciali. Il tutto per avere in cambio opere pubbliche che vengono valutate due tre volte il loro valore reale.
 
Naturalmentedi ciò ci si rende conto solo dopo qualche anno, quando le si vedono malmesse e bisognose di manutenzioni robuste». Da qui la critica dei «salti acrobatici di certi amministratori- funamboli», con la contraddittorietà degli obiettivi di tutela del territorio e dell’ambiente che sbandierano, consentendo invece la cementificazione delle ultime aree verdi o coltivate rimaste».

BENEDETTA RAVIZZA
L'Eco di Bergamo 7 gennaio 2016