venerdì 23 dicembre 2011

Il Bambinello in barca attraversa il fiume Brembo



Da quando il presepe sulla sponda del Brembo è stato completato la sosta sul ponte vecchio di Ponte San Pietro è diventata d’obbligo. Unico della Bergamasca costruito sulla riva di un fiume, da 17 anni è realizzato dall’associazione «Amici del Brembo» con gli alpini ed è l’emblema del Natale sanpietrino.

«Un lavoro non facile, perché bisogna fare i  conti con le bizze del Brembo e tutto dev’essere fatto a regola d’arte», racconta Franco Leidi, presidente di «Amici del  Brembo».

Anche quest’anno oggi si svolgerà la cerimonia della Natività. Alle 16,30 un corteo partirà dalla parrocchiale del Villaggio Santa Maria. Dopo aver attraversato la passerella, via Piazzini e vicolo Piatti, il Bambinello supererà il fiume in barca e verrà deposto verso le 17,30 nella mangiatoia del presepe

giovedì 22 dicembre 2011

Diga in arrivo nel Brembo. E il «burlù» va in pensione

Come sarà la nuova diga sul Brembo

Ponte, nel 2012 la paratia nuova. Quella crollata un monumento?
Il sindaco: no, è da rimuovere

Una nuova paratia verrà installata nei primi mesi del prossimo anno sul fiume Brembo a Ponte San Pietro, all'altezza del vecchio ponte di via Roma. La struttura cilindrica, realizzata dalla società Enel Green Power, devierà l'acqua nel canale Enel.

Sembra ieri, ma sono già trascorsi due anni dalla notte di Natale del 2009 quando le minacciose acque del fiume in piena avevano hanno divelto e trascinato a valle la vecchia diga cilindrica. La paratia, chiamata in dialetto «burlù», era rotolata a valle e si era fermata a un centinaio di metri dalla struttura che la teneva ancorata ai pilastri di sostegno.

Enel Green Power si è attivata per ripristinare la situazione e, in attesa che maturassero i tempi per installare una paratia fissa, per due anni ha fatto fronte all'emergenza con dei terrapieni di sabbia e ghiaia che, anche se soggetti a essere trascinati a valle dalle acque del Brembo, di fatto hanno permesso di alimentare l'acqua al canale Enel e produrre energia elettrica nelle centrali di Bonate Sotto e Marne.

Opera da un milione
Il nuovo manufatto è composto da 5 paratoie interconnesse e collegate tra loro. Verranno incernierate attraverso barre di ancoraggio, fissate nella soglia di calcestruzzo della traversa e movimentate da gommoni posti sotto le ventole e gonfiati ad aria compressa. Il costo dell'opera è di circa un milione di euro, si prevede di iniziare i lavori a gennaio e terminarli nel mese di aprile.

Poiché l'attività si svolgerà in alveo sarà mantenuta in opera l'attuale diga naturale provvisoria per la deviazione dell'acqua in modo da poter lavorare nella zona cantiere. I lavori dovranno in ogni caso essere sospesi in caso di piena, l'effettiva durata degli stessi sarà quindi influenzata dall'andamento del fiume.

Addio al vecchio «burlù»
«Per il Comune è fondamentale che il manufatto sia realizzato e posato il prima possibile – osserva il sindaco Valerio Baraldi – credo che sarà installato all'inizio del prossimo anno. Riguardo al vecchio "burlù", rimasto vicino alla diga come manufatto storico, con il tempo è diventato rifugio di extracomunitari che probabilmente ci passano la notte. Lasciato al degrado, ha dovuto essere protetto con delle reti, ma un manufatto in metallo nel verde, a nostro parere non ha senso e non sta bene. Provvederemo a rimuoverlo restituendo quella parte di area al verde originario».

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Venerdì 23 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 47

domenica 18 dicembre 2011

Le previsioni Natale col sole. Fine anno coi fiocchi


Vogliamo un po' sorridere, ma è per dire che Gioacchino non ce l'ha fatta. Gioacchino è l'equivalente bergamasco del tedesco Joachim, il nome della violenta bufera invernale da Nord-Ovest che fra venerdì e sabato ha operato dietro e sulle Alpi, toccandoci solo con i suoi effetti collaterali.

Per inciso, i nomi propri delle grosse depressioni europee, vengono decisi per tradizione dai meteorologi tedeschi del Deutscher Wetterdienst di Berlino, con una iniziale alfabetica a
progressione annua, e ovviamente queste depressioni prendono quasi sempre nomi da lanzichenecco.

Ma torniamo al piccolo «flop» invernale dell'altra sera, quando la neve è venuta sì a trovare le nostre montagne, ma solo con qualche manciata di centimetri, ben altra cosa rispetto alle coltri nevose che si sono depositate sui versanti esteri delle Alpi, con gare di sci annullate ieri e nuove precipitazioni in corso tuttora, proprio mentre il favonio tiene limpide le ore di questa nostra bella domenica sudalpina.

Poteva andarci meglio, nel senso della neve, perché, a poca distanza da noi, le alte valli lombarde verso il confine svizzero hanno ricevuto abbondanti nevicate, stante la forza del vento che
scendeva dalle Alpi, e che ha «strippato» (si dice proprio così) i fiocchi anche per qualche chilometro più a Sud.

Ma sulle Orobie, come detto, sono arrivate solo cose marginali, e c'è persino una certa differenza di spessore della nuova neve, a favore del lato occidentale dell'Alta Val Brembana, rispetto al versante orientale, Pora e Colere per intenderci.

Questo passaggio perturbato va inteso come un evento tumultuoso, parente dei fenomeni estivi, per cui ci possono essere risultati molto diversi, nelle precipitazioni, anche fra zone poco distanti.

Comunque, ieri mattina, tutte le nostre montagne presentavano una magnifica veste candida. Ma l'arrivo del favonio ha almeno ripulito la nostra provincia dall'umidità e da tutti gli inquinamenti, dando il via a un periodo di alcuni giorni che saranno quasi invernali per le temperature, ma
supportati da un buon soleggiamento, da cieli limpidi e colorati e senza alcun pericolo di nebbia per la pianura.

E visto che fra tre giorni saremo al solstizio d'inverno, con i giorni più corti dell'anno, questa inattesa disponibilità di luce e di colori sarà un buon viatico anche per lo spirito e per l'umore. Gli amanti della neve sono quindi sempre in attesa di grandi cose, però cominciamo ad accontentare almeno gli escursionisti e quelli delle ciaspole, che oltre i mille metri di quota, qualche bella camminata la possono certamente fare, già oggi.

Per sciatori da pista e scialpinisti, la scelta dev'essere più oculata, magari preferendo pendii con base erbosa e non rocciosa, e facendo curve morbide, senza «strappare», sennò si rischia di diventare geologi. Ma il freddo e i gestori degli impianti pensano sempre a voi, e forti
dell'«aiutati che Dio t'aiuta», con un po' di neve sparata risolveranno molti vostri problemi.

Per quanto riguarda i cieli, nella prossima settimana non sono previsti sconvolgimenti in ambito europeo, per cui si arriverà al Natale in queste condizioni. Ma abbiamo visto anni peggiori, lo scorso anno ad esempio c'era sì la neve in alto, ma pioveva più in basso, a Natale, una vera tristezza. E l'aria fredda che sta affluendo da Nord, magari troverà modo di realizzarsi, come neve, nella settimana verso San Silvestro.

Roberto Regazzoni
L'Eco di Bergamo - Domenica 18 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 36