Foto del Corriere della Sera
Dopo anni di attesa, potrebbe decollare il progetto
per riqualificare l’area con un parco pubblico. Il sindaco: «Porteremo le
famiglie e allontaneremo l’attuale degrado». Ma i leghisti vogliono una
palestra
Quartiere, casette di legno, parco urbano: a Ponte San
Pietro da trent’anni si sta tentando di trasformare l’Isolotto da area verde
degradata in una zona vivibile. Ora finalmente è stato trovato un accordo per creare
un parco pubblico. A meno che la politica non ci si metta di mezzo. Si discute
da così tanto tempo di cosa fare della grande area incastrata tra il Brembo e
il torrente Quisa che nel frattempo il fiume se n’è mangiata una parte: sono
rimasti 148.449 metri quadrati di boschi di robinie, pioppi e frassini, e prati
in cui crescono otto diversi tipi di orchidee spontanee. Per questo erano nati
comitati che si opponevano a un progetto che mirava alla costruzione di un
parco urbano abbinato però a 14 mila metri quadrati di residenze, sia pure
realizzate con i criteri di bio-edilizia. «In questi anni le varie
amministrazioni comunali ci hanno fatto fare e rifare progetti di recupero:
abbiamo speso un sacco di soldi senza mai approdare a niente», racconta Marco
Astori, marito e padre delle due proprietarie dell’area.
L’accordo trovato in questi giorni prevede una permuta
di superfici: i titolari dell’Isolotto cederanno al Comune 87 mila
metri quadrati di terreno, in cambio di un’area residenziale di 5 mila metri
quadrati in via Forlanini (vicina al Policlinico) più un conguaglio di 480 mila
euro. Giovedì è arrivato il via libera dalla commissione dell’Agenzia del Demanio
che ha analizzato le perizie estimative delle due aree. «Il valore
dell’Isolotto, quando si pensava di costruirvi, era arrivato a un milione e 300
mila euro - continua Astori -. Ora le cifre sono molto più basse, ma io dico:
era ora. Questa vicenda stava andando avanti troppo a lungo, era diventata un
problema per noi ma anche per il paese». La struttura sarà affidata al Parco
Locale di Interesse Sovraccomunale che la gestirà attraverso il Parco
dell’Adda. «Sarà un’area pubblica con percorsi vita, aree da picnic, giochi per
i bambini, per portare le famiglie e allontanare l’attuale degrado», spiega il
sindaco Valerio Baraldi.
L’accordo dovrà però passare dall’approvazione del
bilancio comunale. E qui nascono i problemi. Perché Baraldi
è in rotta con il suo vicesindaco Marzio Zirafa, scelto dal loro partito (la
Lega Nord) come candidato sindaco alle prossime elezioni, tanto che Baraldi sta
meditando di creare una propria lista. Nel frattempo Zirafa, l’assessore Matteo
Macoli e i consiglieri di maggioranza Franco Pedroni e Cesare Rota hanno già
proposto in Giunta di utilizzare i fondi per realizzare una nuova palestra. «Ma
per quella servono 2 milioni, mentre con 480.000 euro ci portiamo a casa tutto
l’Isolotto - replica l’assessore all’Urbanistica Marco Baggi -. Se faranno una
cosa così grave il bilancio potrebbe finire oltre i termini ed essere approvato
da un commissario. Ma sarebbe una situazione di una gravità estrema e spero che
prevalga il buonsenso». «Era sempre stati tutti d’accordo - commenta Astori -.
Ora sarebbe vergognoso che una soluzione andata in porto dopo tanti anni possa
naufragare per una questione di dispetti politici».
di Fabio Paravisi
Il Corriere - 12 marzo 2016