giovedì 31 marzo 2011

Niente case, l'Isolotto sarà parco




 Gli amici di "salviamo l'isolotto hanno vinto la loro battaglia.
Nell'area solo strutture leggere per la fruizione del verde. La conferma nel Pgt appena varato
A Ponte in dieci anni un migliaio di nuovi abitanti. Polo tecnologico per il recupero ex Legler.

È operativo il Piano di governo del territorio di Ponte San Pietro, studiato e redatto da «Urban studio» di Milano. Adottato a inizio dicembre 2010, è appena stato varato dal Consiglio.Cresce Locate
 
Il Piano prevede che nei futuri 10 anni gli abitanti a Ponte aumentino, in base alla capacità di piani insediativi, di un migliaio. La popolazione di Ponte potrebbe arrivare a 12.500, un incremento abitativo pari all'8%. «È una quota contenuta. Abbiamo cercato di limitare il consumo di territorio», ha detto il sindaco Giuliana Reduzzi. La volumetria degli ambiti di trasformazione in prevalenza residenziale è 116.600 metri cubi, nuove case che verranno costruite quasi tutte nella frazione di Locate, dove sono previste nove aree residenziali: il consumo del suolo sarà del 2%. Sono poi previste in prospettiva trasformazioni di immobili esistenti (aree Mazzucconi, Bolis e Colleoni). Per quanto riguarda i servizi e il verde, le aree su cui ci si concentrerà sono i parchi di Isolotto, Lesina, Quisa, Villa Mapelli. Nel piano dei servizi anche l'area ex Legler, il centro sanitario-Policlinico San Pietro e il centro interscambio.
 
«Niente case sull'Isolotto»
Ecco, l'Isolotto. L'area, che è stata oggetto di dibattiti e di polemiche date le precedenti previsioni insediative, è ora definita dal Pgt «ambito strategico di riequilibrio ambientale», finalizzato alla formazione di un parco naturalistico e agricolo». L'area si estende per 160.000 metri quadrati ed è considerata di gran pregio naturalistico. Qui, secondo il piano dei servizi, ci saranno strutture didattico-educative leggere e sarà favorita la fruizione naturalistica. Resta un «presidio antropico», ma solo per attrezzature di interesse pubblico. Sì al parco con strutture specifiche, no al residenziale. «Il Pgt chiarisce che sull'Isolotto non si potranno costruire case, com'era invece nella proposta, molto articolata, fatta dal proprietario di buona parte del terreno», chiarisce Gianfranco Calvi, assessore all'Urbanistica. «Sull'Isolotto – aggiunge – ci potrà essere un presidio antropico inteso come strutture a esclusivo servizio del parco e della valorizzazione delle sue peculiarità ambientali. Questo su un'area non superiore ai 1.000 metri quadrati».
 
Interscambio
Fra gli altri punti caldi, che nei mesi scorsi hanno suscitato dibattiti, c'è il centro di interscambio previsto vicino alla stazione ferroviaria. Il Pgt conferma in zona servizi ai passeggeri, servizi pubblici, commercio di media e grande superficie di vendita di circa 10.000 metri quadrati, attività ricreative, parcheggi e una rete di connessione urbane. Altri progetti speciali per servizi riguardano il Policlinico San Pietro, per il quale si prevede l'ampliamento dei corpi di fabbrica e del verde privato a uso pubblico, con parcheggi e percorsi pedonali.
 
Parchi e tecnologia
Nel piano anche i nuovi parchi del Lesina e del Quisa, così come la valorizzazione di Villa Mapelli per recuperare i fabbricati esistenti. Il Pgt considera poi ambito strategico il complesso ex Legler che da qualche anno ha cessato l'attività. Si vuole mantenere l'integrità e la valorizzazione del complesso industriale, auspicando l'insediamento di attività produttive a elevato valore tecnologico e la promozione di nuove aziende.
 

«Sviluppo sostenibile»
Nell'ultimo Consiglio sono state esaminate 84 osservazioni, di cui respinte 42 (per lo più richieste di trasformazione di ambiti da agricolo a residenziale o commerciale). «Con questo Pgt si sono volute valorizzare le caratteristiche naturali della nostra città – osserva Reduzzi –, ovvero il fiume Brembo e i due torrenti intorno ai quali verranno realizzati parchi tematici e servizi per il tempo libero. Abbiamo inoltre voluto creare sistemi di connessione viabilistici ed ecologici con la frazione Locate e i quartieri. Insomma – conclude –, abbiamo puntato su un territorio più verde e più sostenibile riuscendo a contenere al minimo il consumo di territorio».

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In Consiglio comunale. Opposizioni all'attacco «Piano senza coraggio»

Sul Piano di governo del territorio sono critiche le minoranze consiliari. «Questo è un Pgt che dice di voler cambiare il paese, ma in realtà tutto rimane com'è. Anzi in alcuni casi i problemi si acutizzano», commenta Giuseppe Rota, consigliere del gruppo dell'ex sindaco Leonida Pozzi. «È un Pgt – aggiunge – che non ha una visione lungimirante, non affronta i problemi e non allontanerà il nostro paese dal declino verso il quale si è avviato. Un declino che dopo questo piano sarà ancora più vicino, perché a questo strumento urbanistico manca il coraggio. Coraggio di dire basta al cemento, per riorganizzare servizi, per far riavviare le attività produttive e commerciali del paese e per dare una viabilità razionale». Parere negativo anche da Elena Gelfi, del gruppo «Qualità e buon senso - Insieme per Ponte»: «Il Pgt è frutto di una mentalità ormai superata, che considera il territorio una merce e non un patrimonio da salvaguardare per le attuali e future generazioni. Molti cittadini e le associazioni hanno cercato di far sentire la propria voce, evidenziando la necessità di preservare edifici di valore storico (si vedano i dintorni della Villa Mapelli), zone di altissimo valore naturalistico (Isolotto), luoghi che ci rimandano ad una identità comune (cascine di Locate). La nostra lista ha raccolto e fatte proprie queste istanze, riconoscendone il valore. Inoltre abbiamo criticato l'assenza di progettazione relativa ad un Campus scolastico che riteniamo indispensabile per ottimizzare i costi della gestione degli edifici scolastici. Il piano del governo del territorio non è un affare per tecnici perché riguarda la vita di tutti i cittadini. Queste voci sono rimaste inascoltate». Carlo Sangalli, coordinatore dei comitati «L'Isolotto» e «L'altra Ponte» dice che il piano «non risponde alle esigenze di un paese che è sovraffollato. Le edificazioni previste andranno a consumare gli ultimi residui di verde». E sull'Isolotto: «La formula "antropico" ci lascia dubbiosi. Speriamo non ci siano poi varianti»


Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Venerdì 01 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 38

mercoledì 30 marzo 2011

Trasporti, scatta lo sciopero. Due giorni a singhiozzo


Domani e venerdì tutte le categorie sindacali incrociano le braccia
Saranno garantite solo le fasce orarie di punta per i pendolari

Possibili disagi, tra domani e venerdì, per chi si muove con il trasporto pubblico. Il personale di bus, tram e ferrovie incrocerà le braccia per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast, per protestare contro «il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre due anni, e per i tagli al trasporto pubblico locale». I lavoratori del settore sono circa 240 mila a livello nazionale, 1.500 in Bergamasca.

Due giorni
Lo sciopero è organizzato in due giornate: domani si fermano gli addetti ai bus dei servizi extraurbani, mentre venerdì tocca al personale delle reti urbane. Per le ferrovie, l'astensione dal lavoro è invece prevista dalle 21 di domani alla stessa ora del primo aprile. Varie corse potrebbero dunque non essere effettuate: la certezza di partire si avrà solo in alcune fasce orarie garantite. Cominciamo dai bus extraurbani, che si fermano domani: la copertura è assicurata dalle 6 alle 9,15 e dalle 12,30 alle 16. Fa eccezione la Sai di Treviglio: qui le fasce orarie garantite sono quelle che vanno da inizio servizio fino alle 8,30, e dalle 12,30 alle 15,30. In categoria «servizi extraurbani» rientrano anche le corse gestite da Net-Nord Est Trasporti, tra cui il pullman autostradale da Bergamo a Milano lungo la A4. Anche qui sono previste per domani due fasce di garanzia per i pendolari: da inizio servizio fino alle 8,45, e dalle 15 alle 18.

Il giorno seguente, venerdì, a fermarsi saranno invece i bus della rete urbana di Atb (funicolari incluse) e la tramvia delle Valli. Pure in questo caso, la certezza del servizio si avrà solo in alcuni orari: dalle 6 alle 9,15 e dalle 12,30 alle 16. Parte domani alle 21 per terminare la sera seguente, infine, l'agitazione lungo i binari ferroviari. Sui treni locali, i servizi minimi di trasporto garantiti andranno dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 di venerdì. Partiranno comunque, inoltre, alcuni treni a lunga percorrenza (informazioni su www.trenitalia.com). I convogli in viaggio a sciopero iniziato di norma dovrebbero comunque arrivare alla destinazione finale, se raggiungibile entro un'ora. Trascorso questo periodo, possono fermarsi in stazioni precedenti.

I motivi
«Siamo arrivati allo sciopero dal momento che le controparti datoriali sembrano solo interessate a incassare maggiori flessibilità senza offrire contropartite – spiega Cesare Beretta, segretario provinciale della Filt-Cgil di Bergamo –. La nostra protesta non vuole colpire cittadini né pendolari, coi quali ci scusiamo».

Fausta Morandi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 30 Marzo 2011 CRONACA, pagina 24

martedì 29 marzo 2011

Ponte San Pietro. Reduzzi verso la ricandidatura






È appoggiata dal Pd. Si profila la sfida a cinque
Lega e Pdl divisi. In campo anche due civiche

Sono giorni decisivi a Ponte San Pietro per le elezioni amministrative che si terranno il 15-16 maggio. Partiti e movimenti sono alle prese con le alleanze e con i candidati. Verso la ricandidatura l'attuale sindaco Giuliana Reduzzi che dal 2006 sta guidando la lista civica «Dalla parte del cittadino», vicino al centrosinistra. L'ex parlamentare ha già ricoperto il ruolo di sindaco del capoluogo dell'Isola per dieci anni, dal 1992 al 2001: lei non scioglie la riserva, ma viene data per certa la sua presenza nella sfida elettorale.

L'assemblea del Pd
La candidatura di Reduzzi è sostenuta dal Pd, che ha già emesso un comunicato stampa: «Il circolo Pd di Ponte San Pietro aderisce alla formazione di una lista civica di ampia convergenza guidata da Giuliana Reduzzi ma, nel dare piena fiducia al candidato sindaco, chiede discontinuità e innovazione nella definizione del programma, rispetto all'esperienza in corso». E anche la segreteria provinciale ha confermato di puntare su questa candidata. La decisione è arrivata al termine di un lungo percorso.

Un'affollata assemblea degli iscritti al Pd ha approvato all'unanimità un documento di sintesi. «L'autonomo percorso democratico e la decisione finale del circolo di Ponte – si legge nel comunicato – hanno ricevuto il convinto sostegno della segretaria provinciale e il pieno appoggio del coordinamento di zona».
Resta confermata la decisione da parte della Lega di presentarsi agli elettori con una propria lista. Il candidato a sindaco è l'attuale segretario della sezione del Carroccio, Valerio Baraldi che, nelle prossime ore, dovrebbe avere il via libera per la lista dei nomi dalla segreteria provinciale leghista.

In corsa Rota, vice a Brembate
Resta confermata la discesa in campo di Giacomo Rota, già sindaco leghista di Brembate Sopra per 16 anni e attuale vicesindaco. Rota ha confermato la sua volontà a dar vita a una lista civica e in questi giorni il suo gruppo sta mettendo a punto il programma. E il Pdl? «D'accordo con la segreteria provinciale – evidenzia Luca Lencarelli, coordinatore del Pdl di Ponte San Pietro – abbiamo deciso di presentarci agli elettori con un nostro candidato a sindaco. Nei prossimi giorni comunicheremo il nostro candidato».

La civica «Idea Comune»
«Idea Comune» è il nome di un'altra civica che scenderà nell'agone elettorale. Civica nella quale si sono riconosciuti singoli cittadini rappresentanti di gruppi attivi in paese, quali il comitato civico «Altra Ponte» e il «Gruppo amici dell'Isolotto», oltre a persone che attualmente ricoprono il ruolo di consiglieri di minoranza.
«Stiamo lavorando già da tempo per dar vita a una lista che attorno a un programma comune ha raccolto persone provenienti da esperienze diverse – dice Elena Gelfi, consigliere di minoranza –. Grazie alla molteplicità delle competenze raccolte abbiamo formulato un programma che punta alla tutela del territorio e alla trasparenza». «Confidiamo, a breve, di ufficializzare sia il candidato sindaco sia la sua squadra – aggiunge Pier Mario Natali, anche lui consigliere di minoranza – che opereranno al fuori delle logiche di partito».

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 30 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 42






Il caso Rota spiazza i lumbard: «Così sarà espulso»


Rota si candiderà davvero a Ponte? È un caso nella Lega
Liste non ne sono ancora state depositate. Ma a Ponte San Pietro si apre una grossa crepa fra la Lega e uno dei suoi amministratori storici. È proprio nel capoluogo dell'Isola, infatti, che si consuma il «caso» politico con (dicono) effetto sorpresa. Giacomo Rota, sindaco leghista per tre mandati a Brembate Sopra e ora attuale vice di Diego Locatelli, ha scompaginato le carte. Mentre gli schieramenti si delineavano, con il suo partito e il Pdl tesi al confronto per arrivare a capire se la corsa in tandem fosse possibile (poi si è visto che non lo era), il suo nome è diventato ufficiale come candidato. Del Carroccio? Macché. Rota si candida «in trasferta» a Ponte con una sua lista. Una civica che, va da sé, si contrappone a quella del suo (fino a ora) movimento. Il quale, nel frattempo, stava sfornando il nome di Valerio Baraldi, segretario locale. Cosa è successo? Va detto che già nel 2009 erano circolate voci circa un'ipotesi di candidatura avanzata dallo stesso Rota a Bonate Sopra. Non se n'era però fatto nulla. Ora il nuovo colpo di scena, che vorrebbe (il condizionale resta, per i lumbard, fino a che carta non canterà) l'ex sindaco pronto alla corsa in solitaria.

Mossa non scevra da conseguenze. Da statuto, costa l'espulsione senza passare dal via. E se liste depositate non ce ne sono ancora, è un fatto che dopo la pubblicazione della notizia (ne ha parlato l'Eco per la prima volta il 23 marzo) non è arrivata alcuna smentita dall'interessato. Dal segretario provinciale del Carroccio, Cristian Invernizzi, un commento gelido: «Ho sentito delle voci che vorrebbero Rota candidato a Ponte. Qui lui non ha comunicato niente. Se è vero, ne poteva perlomeno parlare. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità...». Ma l'effetto domino è dietro l'angolo: a Brembate Sopra Rota è vicesindaco e voce di peso.

Invernizzi taglia corto: «Impossibile che una persona espulsa dalla Lega mantenga il posto in Giunta». Arriverà al dunque la frattura? Staremo a vedere. Alla presentazione delle liste l'ultima parola. O la prima, per l'effetto domino.

A. G. - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 30 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 42

lunedì 28 marzo 2011

"Le nostre donne vinceranno"


Il Pd lancia la sfida a Lega e Pdl. 
Matteo Rossi, responsabile Pd enti locali, pronto a scommettere su: Ariella Borghi a Treviglio, Giuliana Reduzzi a Ponte San Pietro, Chiara Drago a Cologno e Maria Carla Rocca a Solza.

"La nostre donne vinceranno". Non bada alla scaramanzia Matteo Rossi (nella foto), responsabile enti locali del Partito democratico. Da perdere, visti i risultati delle ultime Amministrative, il Pd ha gran poco. Nel 2009 e 2010 qualche vittoria simbolica qua e là, ma niente di più. E' quella del 15 e 16 maggio prossimi la tornata più significativa per testare il polso dell'elettorato.

In gioco (anche se visto il clima di tensione parlare di gioco è sbagliato) ci sono Comuni che pesano: Treviglio, Ponte San Pietro, Costa Volpino, Cologno al Serio, Chiuduno, San Pellegrino. Nelle realtà più importanti, vuoi per scelta, vuoi per coincidenze politiche, il Pd appoggia una candidatura “rosa”. Ariella Borghi a Treviglio, Giuliana Reduzzi a Ponte San Pietro, due sindachesse uscenti; Chiara Drago a Cologno al Serio e Maria Carla Rocca a Solza, quest'ultimo paese punto di riferimento del centrosinistra nell'Isola bergamasca.

“Voglio fare un pronostico – spiega Rossi senza maneggiare amuleti e con le mani ben in mostra sul tavolo – io dico che nei Comuni sotto i 15 mila abitanti come Ponte, Solza e Chiuduno noi vinciamo. La sorpresa sarà Cologno, dove spero che ci possa essere lo stesso vento di novità che ha fatto vincere Federica Bruletti a Levate nel 2009. A Treviglio arriveremo al ballottaggio e credo che possa essere il momento in cui tante forze politiche possano mettere in campo un laboratorio nuovo.  Le nostre donne vinceranno, è un mio pronostico”.

Secondo il responsabile enti locali del Pd a pesare nelle urne saranno i tagli decisi dal Governo. In particolare quelli relativi al trasporto pubblico locale, sui quali ministero e di riflesso Regione Lombardia hanno utilizzato la mannaia. “Basta vede le condizioni in cui versano i Comuni – continua – 16 milioni di euro tagliati, 600 chilometri in meno sul trasporto pubblico. Ora i bergamaschi faranno due conti. Se passiamo al piano politico Lega e Pdl non possono negare che le divisioni tra i due partiti ci siano. E' chiaro e lampante. Sulle cinque amministrazioni commissariate quest'anno ben quattro sono di centrodestra e la caduta del Consiglio è stata causata proprio dalle divisioni intestine alle due partiti. Inoltre nella preparazione delle prossime elezioni stiamo assistendo a infinite discussioni sull'alleanza, un dibattito che si consuma più a Milano che a Bergamo. Noi cerchiamo di lavorare per la comunità.

Avremo il simbolo solo a Treviglio. In passato le liste civiche sono state il modo per nascondere operazioni partitiche, noi abbiamo una linea chiara: mettere in rete l'associazionismo, il volontariato, le varie anime che compongono una comunità”. Al di là dei candidati i temi di fondo che il Pd vuole rimarcare sono due. “Più sociale e più ambiente.

E' il momento di mandare un segnale in questo senso. Anche nei Comuni piccoli sosteniamo le persone che mettono al centro queste due importanti tematiche da cui la Bergamasca, la Lombardia e l'Italia non possono prescindere”.

BergamoNews - Lunedi 28 Marzo 2011

domenica 27 marzo 2011

Pressing inutile, la scuola di Prezzate perde la prima classe - 12 iscritti

La legge ne prevede almeno 15. Alunni trasferiti nell'istituto di Mapello
L'assessore: a rischio per i prossimi due anni. Il parroco: evitiamo la migrazione

«Il dirigente scolastico Antonino Crimaldi comunica che a causa dell'insufficiente numero d'iscritti non si è formata la classe prima nel plesso delle elementari di Prezzate. Gli alunni sono stati trasferiti d'ufficio nelle classi dell'istituto scolastico di Mapello».

È la comunicazione letta all'ultimo Consiglio comunale dall'assessore alla Pubblica istruzione, Alessandra Locatelli, prima di aprire il dibattito sulla mozione presentata dal capogruppo di maggioranza Fabrizio Locatelli, della lista civica «Per il tuo Paese». Al centro della questione, proprio la mancata formazione della classe prima a Prezzate e l'impegno assunto dal sindaco Michelangelo Locatelli per richiedere una deroga alla legge che prevede un numero minimo di 15 alunni per formare una classe.
Gli iscritti, però, si sono fermati a 12. «Per riuscire a costituire la prima classe il dirigente scolastico ha perfino contattato personalmente le famiglie – ha detto l'assessore alla Pubblica istruzione –, ma nessuna si è resa disponibile a spostarsi a Prezzate.

Per i prossimi due anni si registrano dieci possibili alunni nella frazione, quindi la prima sarà a rischio per due anni. Il dirigente scolastico ha proposto anche la delocalizzazione di una classe. Una delle tre sezioni del capoluogo potrebbe venire localizzata a Prezzate e non a Mapello, ma perché ciò sia fattibile, l'ultima parola spetterà alle famiglie».

Le differenze
Infatti per la delocalizzazione occorre l'approvazione delle famiglie, tenendo presente che nel plesso di Prezzate l'orario scolastico è su sei giorni e non su cinque, come nel capoluogo. L'attuale maggioranza ha ricordato che nel Piano triennale delle opere pubbliche sono stati approvati ingenti investimenti (circa 370.000 euro, ndr) sul plesso di Prezzate: riqualificazione dell'edificio e realizzazione di una palestra polifunzionale utilizzabile dagli studenti negli orari scolastici e dalla popolazione in orari extra scolastici.
«È molto importante continuare ad avere una scuola a Prezzate perché, a tutti gli effetti, essa rappresenta anche un centro di riferimento e di aggregazione per la comunità» ha precisato Alessandra Locatelli. La mozione è stata approvata all'unanimità.
Anche il parroco di Prezzate, don Elio Artifoni, insieme al Comitato genitori si è mosso perché questa realtà resista sul territorio. «Se si perdono i bambini, Prezzate diventa un paese dormitorio – dice il parroco che ha inviato come Consiglio pastorale una lettera al sindaco e al dirigente scolastico –. Portare via la prima classe è un brutto segnale per Prezzate: dobbiamo evitare che i bambini emigrino a Mapello».

Angelo Monzani - L'Ec o di Bergamo - Domenica 27 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 40