venerdì 27 gennaio 2012

Curno, Gandolfi vede Di Pietro. Ma è possibile un bis Lega-Pdl

Elezioni amministrative 2012



Verso il voto. Il sindaco: solo un caffè, e non è detto che mi ripresenti
Pedretti: «Vedremo le direttive». Nel centrosinistra, nuova civica

Le prossime elezioni amministrative (la cui data non è ancora stata ufficialmente fissata, ma le indiscrezioni parlano del 6 e 7 maggio) potrebbero riservare a Curno uno scontro finale tra il sindaco Angelo Gandolfi e il consigliere comunale e regionale del Carroccio Roberto Pedretti.
Sarebbe un duello tra due amministratori che in questi ultimi anni hanno avuto in Consiglio comunale diversi faccia a faccia piuttosto duri, che si sono estesi anche al di fuori della sede istituzionale a colpi di volantini con attacchi reciproci.

Il sindaco non si sbilancia su una sua ricandidatura («Devo valutare, fare il sindaco costa sacrifici»), ma i soliti ben informati interpretando alcune sue mosse, dicono invece che stia tessendo la tela per una sua riconfema: a fine ottobre si è tesserato per il Pdl, e proprio nei giorni scorsi ha incontrato Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori e cittadino illustre del paese dell'hinterland.

In una nota, Gandolfi conferma l'incontro senza addentrarsi nei particolari: «Abbiamo
chiacchierato – spiega – e preso un buon caffè fatto con la moka. Proibito? Certo che no». Per il resto, la nota si sofferma sul lavoro svolto in questi cinque anni, e analizza la situazione politica nazionale.

Pedretti si presenterà invece sicuramente come consigliere nella lista della Lega, mentre sul versante del centrosinistra è nata la lista «Vivere Curno» che dovrebbe candidare alla carica di sindaco Perlita Serra, consigliere di minoranza di «Insieme per cambiare Curno» e già assessore all'Istruzione e Sport nell'amministrazione guidata da Annamaria Morelli.

Con loro dovrebbe schierarsi anche l'Idv, con l'attuale consigliere Domenico Cangelli: improbabile quindi un'alleanza che guardi al centrodestra.
Centrodestra in cui, a oggi, la situazione politica è complicata. Va ricordato che l'attuale sindaco Angelo Gandolfi nel 2007 fu eletto, come indipendente, con la lista «Gandolfi per Curno», appoggiata dall'allora Forza Italia (poi confluita nel Pdl) e dalla Lega.

È filato quasi tutto liscio sino alla fine del 2009, quando si è registrato un duro scontro fra l'allora vicesindaco Roberto Pedretti e il sindaco Gandolfi, che revocò a Pedretti le deleghe di assessore, creando una spaccatura nella maggioranza. Due leghisti – l'assessore Angelo Fassi e il vicesindaco Maria Donizetti – rimasero nella maggioranza facendo parte del gruppo consiliare Lega Nord per l'indipendenza della Padania, mentre Roberto Pedretti e Chiara Leidi passarono all'opposizione come Lega Lombarda-Lega Nord.
Situazione complessa anche nel Pdl, dove non mancano i mal di pancia soprattutto in vista del congresso provinciale in programma per febbraio: nel Pdl di Curno convivono amministratori e iscritti vicini a Enrico Piccinelli e altri al gruppo dei formigoniani: «Stiamo ragionando e facendo le opportune valutazioni – fa sapere il referente del Pdl Ernesto Stella –: non chiudiamo alla Lega, siamo disposti a esaminare delle proposte serie sia in termini di nomi, sia di programmi».
Da rilevare che l'assessore Giovanni Locatelli e il consigliere Fausto Corti del Pdl hanno creato recentemente a Curno il gruppo culturale «Curno laboratorio di idee». Pedretti, capogruppo della Lega in Consiglio, afferma: «Per responsabilità politica, poiché siamo il primo partito a Curno, ci presentiamo alle elezioni, ferme restando le direttive a livello nazionale e provinciale per quanto riguarda le alleanze. Puntiamo sulla politica del fare, non delle chiacchiere».
In paese gira voce anche di un'altra lista civica, su cui però, ad oggi, non ci sono riscontri.

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Sabato 28 Gennaio 2012 CRONACA, pagina 29

giovedì 26 gennaio 2012

27 gennaio 2012 - Giornata della Memoria




Il campo di sterminio è stato organizzato fin dall’inizio per distruggere l’umanità dei deportati, oltre che sterminarli. E dalla testimonianza di Levi si può capire che i nazisti sono riusciti anche in questo, sebbene lentamente, togliendo al deportato tutto quanto possedeva, spingendolo a lottare per obiettivi a prima vista futili, ma indispensabili alla sopravvivenza.

Le persone erano vuote e come degli spettri si aggiravano nel campo seguendo la routine imposta dai nazisti. Dopo pochi giorni all’interno del campo i deportati rinunciavano già a ribellarsi o soltanto  guardare male una SS. Avevano compreso che l’unica cosa importante era mangiare quel poco che veniva distribuito. Di conseguenza cercavano di ingannare gli altri e di derubarli, non essendoci più posto né per la gratitudine né per il rispetto.

Ma è interessante notare come appena il campo venne abbandonato, i valori umani vengono recuperati velocemente. I nazisti, quindi, erano riusciti ad “animalizzare” l’uomo, ma allo stesso è bastato poco per ritornare indietro e recuperare le capacità di pensare, riflettere, essere generoso e provare gratitudine, che sono tipiche dell’uomo.

Se questo è un uomo

 “Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele  nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)

Lega, la rottura arriva a Mozzo


Lasciano il partito 4 assessori

Tra ufficialità e smentite, il fronte politico di Mozzo – in vista delle prossime elezioni amministrative previste per la prossima primavera – si fa ancora più vario e frammentato.
A quasi quattro mesi dalle urne, prende forma l'ipotesi di una scissione dell'attuale schieramento di maggioranza composto da Lega Nord e Pdl; i due partiti non è detto che correranno apparentati, trovandosi così a sfidare la nuova lista civica Innova Mozzo separati.

Sulla scia delle novità anche la costituzione di un nuovo schieramento composto dagli attuali assessori: Marco Monachese (Lavori pubblici), Roberto Bonalumi (Bilancio), Elvio Beltramelli (Cultura) e dal consigliere Domenico Mangiola. A renderlo noto un comunicato stampa datato 24 gennaio: «Già da tempo, delusi dagli sviluppi e dalla deriva presa a livello nazionale dal partito di Bossi e nella fattispecie dalla sua fazione, siamo usciti dalla Lega Nord, ma ne abbiamo mantenuti i principi fondatori».

Nelle prossime settimane, infatti, i quattro esponenti (ex Lega Nord) presenteranno una nuova lista alla quale confluiranno gli attuali assessori e consiglieri di maggioranza appartenenti al Popolo della libertà (Pdl). Uno scenario del tutto inedito, che non manca però di aprirsi anche a partiti, movimenti o singoli esponenti che intendono collocarsi al centro dello schieramento.
«Vogliamo rivolgerci a quell'elettorato moderato che non crede nell'estremizzazione della politica – sottolinea Monachese – sia esso di destra o di sinistra, perché ritengo che il buon senso e la moderazione siano un patrimonio in grado di governare il paese nei difficili momenti che stiamo vivendo».

Si tratta di una precisazione, questa, che fa riferimento a un precedente comunicato trasmesso nelle scorse settimane dall'attuale sindaco Silvio Peroni, che annunciava un cambio generazionale all'interno della sezione locale della Lega Nord, spiegando che nessuno degli attuali assessori e consiglieri si sarebbe ricandidato. «Il sindaco ha fatto riferimento a quegli esponenti che ancora fanno parte del partito leghista – precisa Monachese – noi quattro siamo fuori da circa due anni, ma sentiamo il bisogno di dare ancora il nostro contributo per il bene del paese».
Esclusi già ora, invece, possibili attriti all'interno della maggioranza che, nonostante la divisione ormai prossima, opera ancora in ottimi rapporti. «Il fatto che ci stacchiamo dalla Lega non significa che chiuderemo la porta a possibili collaborazioni future – anticipa Monachese – se i vertici del partito fanno ammenda delle loro posizioni attuali, noi saremo aperti ad un dialogo».

Ora il dito viene puntato contro la gestione del movimento; in sostanza, se gli ideali restano quelli da sempre condivisi, le divergenze spuntano al momento della loro applicazione. «Riteniamo che il
movimento si sia allontanato dai principi e dallo spirito fondatore che lo hanno generato – prosegue Monachese – portando ad una situazione di frattura che ha dato origine al malcontento che sta confluendo nella corrente di Roberto Maroni».
Insomma , lo scontro ora ai vertici tra Bossi e Maroni si è calato anche nella realtà comunale; da un lato più ristretta, ma dall'altro anche bisognosa di voltare pagina, con volti nuovi. «Siamo ancora in fase di preparazione – conferma il sindaco Silvio Peroni – ma ribadisco che la Lega del futuro, a Mozzo, sarà costituita da giovani preparati che si sono formati all'interno del partito».

In attesa che il nuovo fronte composto dagli ex-leghisti (Monachese, Beltramelli, Bonalumi e Mangiola) e dal Pdl prenda forma, circolano già alcuni nomi tra i papabili che si presenteranno alla guida della nuova lista: Marco Monachese – già sindaco per due mandati dal 1993 al 2002 – ed il vicesindaco uscente Gianbortolo Gherardi (Pdl). «È ancora presto per dirlo – nota Monachese –. Lo renderemo noto in maniera collegiale solo quando il nuovo gruppo sarà ufficializzato».
Chi, invece, chiude le porte alla politica, per il momento è il consigliere di minoranza Marco Locatelli (Insieme per Mozzo): «Ringrazio di cuore i miei colleghi Giuditta Chiesa e Michele Farina, con cui ho svolto un grande lavoro per cinque intensi anni – conclude – ora preferisco riposarmi un po', perché vedo grosse novità all'orizzonte».

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Giovedì 26 Gennaio 2012 CRONACA, pagina 32