Articoli e documenti su l'Isolotto

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La fiaba di Biancaneve aggiornata.
C’era una volta una signora che fu sindaco di un villaggio sulle rive del Brembo per cinque anni , successivamente, leader dell’opposizione per altri due. All’inizio del suo primo mandato assaggiò con un morso una mela avvelenata raccolta nell’Isolotto e si addormentò profondamente.

Per sette anni durò il suo sonno e, in tutto quel tempo, non sentì gli appelli che i suoi “amministrati le lanciavano, affinché provvedesse ad eliminare il “melo” che aveva causato il sortilegio.

Un giorno, un Principe azzurro (Comitato Condominiale), la baciò con una richiesta: “Aiutaci a risolvere il problema dei drogati all’Isolotto!” e subito la signora si svegliò.
Chiese ed ottenne la convocazione urgente del Consiglio Comunale del villaggio in riva al Brembo facendosi paladina non delle oltre 8000 firme a lei presentate negli anni di “coma profondo”, ma di poche decine di firme della riunione condominiale.

Morale: Certe volte bastano piccole cose (pressioni di amici intimi) anziché il “merito” delle questioni per risolvere i “grandi problemi”. Meditate gente, meditate!
La Redazione
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«Noi, prigionieri sull’Isolotto fra droga e paura»
Ponte San Pietro, proteste per il degrado lungo il fiume
Allarme dal nuovo comitato residenti: «Rischio ghetto»
Ponte San Pietro
«L’Isolotto diventerà un parco», titolava il nostro giornale il 1°marzo 1998, quindici anni fa.
La cronaca del Consiglio comunale di Ponte San Pietro, che aveva appena approvato una variante al Piano regolatore di allora, illustrava le linee guida del sogno di trasformare questo terreno di quasi 200 mila metri quadrati mlungo il Brembo in un’oasi verde attrezzata per tempo libero, sport, iniziative culturali e ambientali.
Ma il sogno è rimasto sulla carta, anzi: chi abita qui dice che ormai è diventato un incubo.

Mentre il Comune cerca una strada per il rilancio dell’area (i dettagli nella pagina accanto) continua la presenza di sbandati e spacciatori, che nemmeno la vigilanza e i frequenti blitz delle forze dell’ordine (l’ultimo, massiccio, risale al 22 aprile) riescono ad allontanare definitivamente.
Il rischio di avere un «ghetto» a pochi passi dalle case e dai negozi del centro non piace ai cittadini, soprattutto ai residenti del condominio «Moiana» di via Vittorio Emanuele II, vicinissimo all’Isolotto: le famiglie, riunite in assemblea condominiale il 28 marzo, all’unanimità hanno costituito il comitato «RiviviAMO PONTE» con l’obiettivo di coinvolgere associazioni e cittadini proprio per stimolare le istituzioni a trovare risposte definitive alla questione sicurezza.

Il primo passo del gruppo, che va ad aggiungersi agli altri comitati già attivi sul fronte del verde («Amici dell’Isolotto» e «Altra Ponte»), è stato quello di affidare a un legale il compito di redigere un esposto al Comune e alla prefettura per evidenziare le «scene di ordinaria inciviltà» (scrivono proprio così) a cui devono assistere.

«Serve l’impegno di tutti»
«La situazione è critica ormai da anni – spiega a nome del nuovo comitato Giuseppe Mariggiò, che si è trasferito qui nel 2006 da Milano – e tutte le azioni intraprese fino ad ora non sono servite a risolvere definitivamente non solo il problema dello spaccio, ma anche del degrado complessivo dell’area. Per questo abbiamo deciso di prendere in mano la situazione e di coinvolgere quante più persone possibile, con associazioni, comitati e altre realtà sensibili a questo tema».
«Non bastano i blitz»
Dal comitato ammettono che i controlli ci sono, ma sono convinti che sia ora di fare un passo più lungo: «Ben vengano i blitz e i passaggi di pattuglie – prosegue Mariggiò – ma non basta: bisogna intervenire in modo più ampio e risolutivo». Per esempio? «Un adeguato impianto di videosorveglianza – dice Mariggiò – e magari anche una viabilità ripensata per scoraggiare quanti ora arrivano qui con la certezza di trovare un nascondiglio sicuro».


«La nostra – tiene a precisare il portavoce – non è una battaglia politica contro il sindaco e l’amministrazione, ma un impegno per restituire a questa zona la vivibilità che merita». «Da tre anni – aggiunge l’avvocato Carolina Manganiello, che ha redatto l’esposto del comitato – la situazione è peggiorata: al degrado provocato dall’andirivieni di persone che spacciano, si ubriacano, fanno schiamazzi e lasciano bottiglie o deiezioni, si aggiunge sempre più spesso un atteggiamento di "sfida" da parte di queste persone, atteggiamento che costringe i residenti a vivere in una situazione di pressione psicologica e paura». «E non dimentichiamo che l’Isolotto è vicinissimo al centro – aggiunge Mariggiò –: il problema dunque riguarda tutta Ponte».
Le richieste per la sicurezza Il comitato nelle cinque pagine dell’esposto chiede in particolare al sindaco di intervenire secondo i poteri che gli vengono riconosciuti dall’articolo 54 del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali (misure urgenti in materie di sicurezza urbana) e sostiene che il degrado viene interpretato dai residenti come «un segno dell’indebolimento dell’ordine sociale e dell’assenza di controllo delle istituzioni. Questa inciviltà nel medio e nel lungo periodo potrebbe compromettere il sentimento di appartenenza ai luoghi».
Da qui le richieste: «Un sistema di videosorveglianza adeguato, presidi fissi anche interforze, potenziamento della polizia locale e tutto quanto sia efficace per raggiungere l’obiettivo».
EMANUELE BIAVA - L'Eco di Bergamo 8 maggio 2013
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Rilancio atteso da anni. È in arrivo un progetto
Quasi pronto il piano di recupero urbano dell’area
Il sindaco: controlli ci sono, in estate anche di sera
 
Ponte San Pietro
Non passa giorno che a Ponte San Pietro non si parli di Isolotto e dintorni, zona che i cittadini non considerano un’isola felice.
Anche se al confine scorre l’acqua del fiume Brembo, c’è tanto verde e varie specie di orchidee, la microcriminalità, lo spaccio e quanto ne consegue lo rendono un posto in cui è ancora difficile passeggiare in piena tranquillità.

Chiediamo al sindaco Valerio Baraldi di fare il punto su quanto il Comune sta facendo e intende fare per risolvere il problema: «Le proteste dei residenti sono legittime – spiega il primo cittadino – assolutamente condivisibili e tenute ovviamente in grande considerazione. Il degrado dell’Isolotto è frutto di noncuranza, scelte sbagliate e opportunità mancate nel corso dei decenni precedenti: se ne parla fin dal dopoguerra.

Nel nostro mandato, tuttavia, siamo chiamati a risolvere questo problema dove tutti, nel passato, non hanno dato risposte risolutrici. La nostra Amministrazione, da due anni in carica, sta facendo tutto il possibile combattere questo stato di microcriminalità e degrado».

Il sindaco porta qualche esempio: «In primis – entra nel dettaglio il sindaco – ogni giorno i nostri agenti di polizia locale vigilano la zona dell’Isolotto e Moiana almeno 3 ore al giorno.
Nel periodo estivo saranno presenti anche in orari serali e sono almeno una decina le retate eseguite in collaborazione con i carabinieri della stazione di Ponte San Pietro, anche loro molto attenti a questa zona, o con la questura di Bergamo. Nell’ultima retata sono stati fermati una decina di extracomunitari tunisini, 4 di questi denunciati a piede libero.
Si è rafforzato anche il sistema di videosorveglianza, con due telecamere posizionate vicino alla sbarra». «Nei fine settimana – aggiunge Baraldi – si svolgono le giornate dedicate al verde con le associazioni e i comitati, o feste anche con bambini e ragazzi con l’obiettivo di riscoprire questa zona. Da alcune settimane, inoltre, gli appassionati di "soft air" si ritrovano qui per le loro attività all’aperto».

Piano nelle prossime settimane
Ma la situazione, per non trascinarsi e rimanere insostenibile, ha bisogno di un intervento ampio e decisivo: è ormai questione di qualche settimana, poi sarà pronto un importante progetto  di riqualificazione dell’Isolotto.
Per ora dal municipio non trapelano dettagli, ma nelle intenzioni dell’Amministrazione il piano dovrebbe essere un’occasione di rilancio definitivo dell’area, considerata strategica di Ponte San Pietro.

Negli scorsi anni ci aveva già provato anche l’Amministrazione di Giuliana Reduzzi, intenzionata a realizzare un progetto (Piano intervento integrato) presentato dai proprietari di una buona parte dell’Isolotto, ma il piano si era arenato in seguito a prese di posizione contrastanti sia a livello politico sia da parte dei cittadini.

Il proprietario, in particolare, aveva sottoposto al Comune una proposta che prevedeva un comparto residenziale e in cambio la cessione gratuita di circa 90.000 metri quadrati di parco fluviale. L’obiettivo era costruire un villaggio residenziale il meno impattante possibile di circa 13.000 metri quadrati (compresi parcheggi, viabilità e aree standard). La restante area, quasi 90.000 metri quadrati di verde, veniva ceduta al Comune.

Contro questo progetto aveva sollevato un acceso di battito, anche tra comitati e associazioni nazionali ambientaliste: il piano, dunque, era tornato nel cassetto come tanti altri che si sono susseguiti negli anni.

REMO TRAINA - L'Eco di Bergamo 8 maggio 2013
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E due gruppi difendono il verde
«Un parco è l’unica soluzione»
 
PONTE SAN PIETRO
Otto specie di orchidee selvatiche, un bosco e un accesso naturale al fiume Brembo: l’Isolotto, se valorizzato in chiave ambientale, potrebbe diventare il luogo ideale per passeggiate e attività didattiche nella natura.

Un parco non solo per Ponte San Pietro, ma anche per i Comuni vicini: un luogo «vivo e vissuto », dove sarà la presenza della gente con tante iniziative ad allontanare per sempre spacciatori e altri ospiti sgraditi.

Ne sono convinti due comitati che da alcuni anni chiedono una «soluzione verde» per quest’area (in buona parte privata) inserita anche nei «Luoghi del cuore» del Fondo ambiente italiano (Fai): si tratta del Comitato civico Altra Ponte, coordinato da Carlo Sangalli, e del Gruppo Amici dell’Isolotto, coordinato da Paolo Assolari. In questi i giorni due gruppi hanno scritto una lettera aperta per riportare l’attenzione sul tema e ripercorrere le tappe del già lavoro fatto fino ad ora.

Dopo aver avviato due petizioni nel 2009 (firmate da quasi cinquemila persone), i comitati hanno redatto un progetto di riqualificazione dell’Isolotto (disponibile sul sito www.isolottocuoreverde.it) con percorsi ciclopedonali lungo il Brembo sulla sponda sinistra da Ponte San Pietro a Curno-Treviolo e sulla sponda destra verso Bonate Sopra e Bonate Sotto.

Hanno anche promosso attività di pulizia delle aree demaniali lungo il torrente Quisa; corse campestri come il «Giro dell’Isolotto» con Promoisola; un punto informativo al «casello» dell’Isolotto e varie iniziative didattiche o di stimolo alle amministrazioni.
La valorizzazione, secondo i due gruppi, non deve passare attraverso la costruzione di nuovi edifici: «L’edificazione erroneamente considerata la possibile soluzione allo spaccio e alla cattiva frequentazione dei luoghi – spiegano i comitati – è un grossolano tentativo di dare una risposta urbanistica a problemi di tipo sociale e di ordine pubblico: in cambio di un’efficacia tutta da dimostrare si assisterebbe alla compromissione certa e irreversibile dell’ambiente».

Per il rilancio dell’area bisogna partire da quella parte dell’Isolotto che è già pubblica, cioè dalle aree demaniali, «che non necessitano di acquisizione, ma di semplice pulizia costante, apertura graduale e incentivo all’utilizzo».
 
«Posizione strategica»
«L’Isolotto – aggiungono i comitati civici – si posiziona strategicamente come fulcro di diversi parchi e zone di interesse ambientale limitrofe: inserito in un parco sovraccomunale come quello del Basso Brembo potrebbe diventare il motore di un cambio di rotta verso scelte urbanistiche sostenibili». A maggior ragione in una zona come l’Isola che è «tra le più congestionate e critiche per l’inquinamento ambientale».

«Tutelare l’ultima area verde naturale di Ponte – concludono – per mitigare la pressione ambientale in un territorio così congestionato non è solo un’opinione, ma una necessità». E rinnovano l’invito al Comune ad aprire un tavolo di lavoro, «richiesta avanzata un anno e mezzo fa, mai accolta dal Comune.
 
L'Eco di Bergamo - 8 maggio 2013
 
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Consiglio straordinario sul tema della sicurezza
 
PONTE SAN PIETRO
Nei prossimi giorni il sindaco Valerio Baraldi convocherà un Consiglio comunale straordinario con all’ordine del giorno il tema della sicurezza a Ponte San Pietro.
Il Consiglio è stato richiesto dai consiglieri di minoranza Giuliana Reduzzi e Luigi Togni del gruppo «Ponte per cittadini protagonisti» e Giuseppe Rota della lista «Idea Comune». «Alla luce anche di alcune iniziative di cittadini – spiega Giuliana Reduzzi – tra cui la nascita del comitato RiviviAMO PONTE che è partito da abitanti della
zona dell’Isolotto, al termine dell’ultimo Consiglio comunale di venerdì scorso abbiamo deciso di chiedere al sindaco di convocare un Consiglio comunale straordinario, per discutere questa importante problematica che preoccupa non poco la gente di Ponte San Pietro».
 
«Aspettiamo tanta gente»
«Contiamo sulla partecipazione della gente – prosegue Reduzzi – perché occorre la presenza dei cittadini per sconfiggere la paura. Daremo anche suggerimenti all’amministrazione comunale, ma ci interessa soprattutto il coinvolgimento della gente. Ci sono rassicurazioni da parte del sindaco Baraldi che sottolinea l’impegno totale dell’amministrazione comunale, ma purtroppo anche in altri luoghi del paese la microcriminalità è attiva, non solo all’Isolotto». «Certo – conclude – il lavoro della polizia locale e delle altre forze è quotidiano e molto utile, però a nostro parere ci deve essere anche la partecipazione della gente che può e deve fare la sua parte. Dovrà essere un Consiglio comunale che faccia emergere i lati deboli di questo problema per affrontarlo e mettere in campo ulteriori iniziative concrete ed efficaci».
 
R. T. - L'Eco di Bergamo 8 maggio 2013
 
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LETTERA APERTA ALLE AUTORITÀ AI MEZZI DI COMUNICAZIONE ED AI CITTADINI DI PONTE SAN PIETRO

Il 27.11.2009, gli scriventi comitati hanno inoltrato alla Commissione Europea una petizione con la richiesta di salvaguardia e tutela dell’area naturalistica denominata Isolotto di Ponte San Pietro. La stessa Commissione Europea, dopo aver esaminato la nostra petizione, ci rispondeva che:
“L’habitat 6210 Formazioni secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*Stupenda fioritura di orchidee) è un tipo di habitat prioritario, contemplato nell’allegato I della Direttiva Habitat. Per la sua conservazione gli Stati membri devono designare zone speciali di conservazione conformemente all’art. 4, paragrafi 1 e 4 della direttiva.
Fin’ora l’Italia non ha proposto l’area descritta nella petizione come potenziale sito di importanza comunitaria e ZSC. Per contro, l’Italia ha designato un numero sufficiente di siti per l’habitat 6210 nella regione biogeografia continentale, dove è situata la Regione Lombardia. All’Italia non incombe pertanto alcun obbligo giuridico di proporre altri siti di importanza comunitaria per l’habitat in questione. Compete alle autorità italiane valutare se la designazione dell’Isolotto di Ponte San Pietro come ulteriore sito della rete Natura 2000 sia necessaria per conseguire uno stato di conservazione conformemente all’art. 4 paragrafi 1 e 4 della direttiva.”
Il 14.12.2009 gli scriventi comitati, sottoponevano al Sindaco di Ponte San Pietro identica petizione, sottoscritta da 883 cittadini maggiorenni, residenti nel Comune. Dopo attenta verifica delle liste elettorali, il Sindaco sottoponeva al Consiglio Comunale la petizione, affermando che la tutela dell’area si sarebbe ottenuta concedendo l’autorizzazione ad edificare n. 38 abitazioni sull’area medesima, in cambio della quale il privato proprietario avrebbe ceduto l’area al comune.
A questo punto, visto che l’Amministrazione comunale appariva orientata a favore della richiesta del privato, i comitati decidevano, con il sostegno e la fattiva collaborazione dei comitati nati nei comuni contigui, aventi anch’essi tra i propri obiettivi la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, di presentare una nuova petizione, questa volta rivolta al Presidente della Provincia, per chiedere l’adesione dei comuni di Treviolo, Curno, Ponte San Pietro, Presezzo e Bonate sopra al PLIS già esistente (Basso corso del fiume Brembo) in modo da cercare di ottenere una qualche forma di tutela per quella via. Questa petizione, avendo effettuato la raccolta nei comuni interessati, era sostenuta da ben 3.927 firme di cittadini.
Questa petizione non ha mai ricevuto alcun segno di risposta, benché sia stata regolarmente consegnata e protocollata, nelle segreterie ella Provincia e dei comuni interessati. Cosa contenevano tutte queste petizioni di tanto rivoluzionario da venir ignorate o contestate ?
 

1. Adesione al PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Basso corso del fiume Brembo;
2. Realizzazione di percorsi ciclopedonali su entrambe le sponde del fiume Brembo che consentano di percorrere le rive per tutta la lunghezza del PLIS.
3. Tutela ambientale delle aree attribuite al PLIS, recupero delle situazioni di degrado per la salute e per la qualità della vita dei cittadini.
4. Coinvolgimento delle Associazioni Ambientaliste del territorio (F.A.I., Italia Nostra, Legambiente e WWF) e dei Comitati Civici cittadini, per collaborazione e supporto negli interventi da realizzare nell’ambito del PLIS;
5. Riconoscere per specifiche aree di grande interesse naturalistico sul Brembo gradi superiori di tutela.


             

QUANTO FATTO NEGLI ULTIMI DUE ANNI DAI COMITATI DI PONTE SAN PIETRO IN COLLABORAZIONE CON I COMITATI DEI COMUNI CONTIGUI
La richiesta di apertura di un tavolo di lavoro, a suo tempo inoltrata dai Comitati e negata dalla attuale amministrazione di Ponte San Pietro, è tuttora aperta affinché l’obbiettivo di realizzare il parco fluviale sovracomunale, come indispensabile infrastruttura verde in un territorio già troppo congestionato, possa essere finalmente raggiunto partendo dal riconoscimento di quel polmone verde, la porta di ingresso al "Parco del Brembo" a pochi passi dal centro storico: l'isolotto di Ponte San Pietro...

Le attività proposte e realizzate (in linea con il mandato amministrativo della attuale amministrazione di Ponte San Pietro), sono le seguenti:

1. Progetto di riqualificazione ambientale dell’isolotto e collegamento con percorsi ciclopedonali delle aree lungo il Brembo in sponda sinistra da Ponte San Pietro a Curno / Treviolo - e in sponda destra verso Bonate Sopra / Bonate Sotto. Il Progetto pubblicato sul sito www.isolottocuoreverde.it è stato ufficialmente proposto ai Comuni interessati / Provincia / Regione ed è aperto a qualsiasi contributo collaborativo per attivare "progettazione partecipata" dei cittadini.
2. Pulizia e riscoperta degli antichi sentieri per la percorribilità e fruizione pedonale e ciclabile delle aree demaniali perimetrali dell’isolotto lungo il torrente Quisa.
3. Attività didattico educative, di conoscenza e scoperta dei luoghi in collaborazione con i Comitati / associazioni / scuole / orto botanico.
4. Piantumazione di essenze autoctone in varie occasioni, in collaborazione con il CREA, con i comitati e associazioni ambientaliste attive sul territorio.
5. Realizzazione e posa di bidoni per la raccolta di rifiuti e bacheca all’ingresso dell’isolotto.
6. Corsa campestre per il "giro dell’isolotto" in collaborazione con Promoisola (gennaio 2013).
7. Allestimento del punto informativo documentale presso il "casello" dell’isolotto, per fornire ogni informazione richiesta dai cittadini e per incentivare la partecipazione alle attività di volta in volta programmate.
8. Informazione e approfondimento delle leggi di tutela e valorizzazione del territorio, dalla programmazione urbanistica comunale, alle attività proposte dalla Regione Lombardia per le "infrastrutture ecologiche", alle indicazioni della "Convenzione europea del paesaggio" per la sostenibilità degli interventi e incremento della qualità urbana e periurbana.
9. Attività di stimolo e di richiesta alle amministrazioni interessate, anche per adesione all’iniziativa per l’attuazione della rete ecologica "tra il monte canto ed il Brembo", e per l’avvio di un progetto coordinato sovracomunale (iniziativa promossa dal PLIS del Basso Brembo, e cofinanziata dalla Cariplo).
10. Richieste e audizioni presso gli uffici e le sedi competenti, a livello comunale/provinciale/regionale, anche per apporre uno specifico vincolo di tutela e riconoscimento del valore naturalistico ambientale dell’isolotto e delle aree lungo il Brembo.
11. Anche quest’anno grazie alle proprie peculiarità, l’isolotto di Ponte San Pietro è stato indicato tra i primi "luoghi del cuore" nello speciale concorso del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano.
12. Nell’edizione "2010 dei luoghi del Cuore del F.A.I." a seguito dell’importante risultato conseguito (oltre 3000 segnalazioni), il FAI avrebbe devoluto all’Amministrazione di Ponte S.P. la somma di 10.000,00 € per un intervento significativo di valorizzazione dell’isolotto, stanziamento mai erogato per assenza di determinazioni da parte dell’Amministrazione.

LA NECESSITA’ DI VALORIZZARE IL TERRITORIO, SECONDO LE ATTUALI LEGGI, E’ SANCITO ANCHE DALLA RECENTE GIURISPRUDENZA
 
La Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, del 9 ottobre 2012, 5256, lancia un forte ammonimento: il Paesaggio è una risorsa assolutamente limitata ed in via di esaurimento; I principi generali in materia ambientale e paesaggistica non possono esser disgiunti, come ha insegnato la Corte Costituzionale, dagli artt. 9 e 117 della Costituzione, per cui deve essere data la prevalenza alla tutela del paesaggio non nel significato, meramente estetico, di "bellezza naturale", ma come complesso dei valori inerenti il territorio naturale (cfr. Corte Cost., 7 novembre 1994, n. 379), che è un bene "primario" ed "assoluto (Corte cost., 5 maggio 2006, nn. 182, 183) e comunque una risorsa assolutamente limitata ed in via di esaurimento.

Tutto ciò, in conformità ai principi costituzionali e con i principi della Convenzione europea sul paesaggio, adottata a Firenze il 20 ottobre 2000.
LA PROPOSTA DEI COMITATI E’ DI RICONOSCERE E DI GESTIRE AL MEGLIO IL RESIDUO PATRIMONIO NATURALISTICO
I comitati locali chiedono agli amministratori di agire in modo consapevole, per affrontare con efficacia le attuali criticità ambientali e favorire l’incremento della qualità urbana e periurbana, grazie alla presenza di una infrastruttura verde, un prezioso laboratorio ambientale… a pochi passi da casa e a beneficio di tutti;

Anche sull’esempio delle positive esperienze in altre provincie Lombarde - non ultima la provincia di Milano impegnata proprio su questo tema con l’occasione di EXPO 2015* - chiediamo ai nostri amministratori coerenza, consapevolezza ed efficacia dell’azione amministrativa, oltre a collaborazione con i vari soggetti, enti ed uffici sovracomunali interessati, per dare finalmente respiro alla città costruita, con la possibilità di fruire di ciò che è già pubblico (AREE DEMANIALI) dall’isolotto alle aree limitrofe al Brembo sui vari Comuni. *Documentazione sul sito :
LE PECULIARITA’ E LA CENTRALITA’ DELL’ISOLOTTO DI PONTE SAN PIETRO
 
Situato strategicamente come fulcro dei parchi e delle zone di interesse ambientale limitrofe (PLIS del Basso Brembo, Parco dei colli di Bergamo, PLIS del Monte Canto e del Bedesco), a cui si possono aggiungere luoghi di sicuro interesse turistico-religioso del circuito del Romanico con le chiese di San Tomé e San Nicola ad Almenno San Bartolomeo, San Giorgio ad Almenno San Salvatore, l’Abbazia di Sant Egidio a Fontanella, la Basilica di Santa Giulia a Bonate sotto e l’Abbazia di Pontida) l’Isolotto, e di conseguenza il parco sovracomunale che si stà chiedendo di realizzare, ha tutte le credenziali per diventare il motore di un cambio di rotta verso scelte urbanistiche sostenibili, e per l’avvio di attività compatibili, didattico educative, per il tempo libero, economiche - prodotti locali, accoglienza turistica, tempo libero, ciclopedonalità ecc… in un’area centrale e unica, a condizione che questo sia voluto e riconosciuto da tutti.

Per l’Isolotto di Ponte San Pietro, la tutela e riconoscimento come parco periurbano fruibile, frequentato e ben collegato con il territorio circostante, può farne emergere ed apprezzare le peculiarità, garantendo ai cittadini l’avvicinamento ad contesto territoriale unico e delicato, dotato di un eccezionale esempio di biodiversità riconosciuta da tutte le associazioni ed enti competenti
- dall'Orto botanico alle associazioni ambientaliste agli ufficio di Provinciae Regione ...direttive habitat europee ecc…).

 

 

PER GLI ATTUALI "ELEMENTI DI PRESSIONE AMBIENTALE", CON L’OPPORTUNITA’ OFFERTA DALLA VALORIZZAZIONE DELL’ISOLOTTO, RICORDIAMO CHE:
Ponte San Pietro (4,5 Km quadrati) è il paese della provincia con maggior tasso demografico dopo la citta di Bergamo, l'isola bergamasca è ormai nota tra le zone piu congestionate e critiche per l’inquinamento ambientale e per la salute, ...è attraversato da ferrovia ,asse interurbano ,strada provinciale briantea.

Vi è una diffusa presenza di varie industrie, una fonderia e nuovi ambiti residenziali (Locate, le piscine, villa Moroni, palazzo Moiana, le case del sole, ex area mercato , ex enel ,via Garibaldi ) con prevalenza di unità abitative invendute ed altre nuove unità abitative previste nel P.G.T. ( 2 briolo, 2 locate , zona Mazzucconi, zona manufatti in cemento Colleoni, il roccolo): la stima dell'invenduto - da verificare - è di oltre 400 alloggi!

In questo contesto territoriale, solcato anche da due torrenti e dal fiume Brembo, tutelare l'ultima area verde naturale e garantire una "fondamentale infrastruttura ecologica" per mitigare la pressione ambientale in un territorio così congestionato, non è solo un opinione ma una necessità;
 
Questa necessità si deve quindi confrontare con le scelte amministrative di Ponte San Pietro e dei Comuni contermini, chiamati a sviluppare le possibili azioni per valorizzare il territorio, con le sue peculiarità, i parchi e le aree naturalistiche, le attività di produzione locale le attività di socializzazione, didattico educative ecc...
 
PERCHE’ NON URBANIZZARE L’ISOLOTTO
Di fatto tutti, amministratori e cittadini, oltre alle proposte che avremmo voluto esporre devono conoscere, e considerare, le opportunità che già oggi ci sono e gli elementi normativi e giuridici di riferimento che impongono la cura e la tutela delle residue aree fluviali e dell’isolotto in particolare.
- l'esistenza area demaniale e la rete di sentieri, sinora ignorate, non necessitano obbligatoriamente di acquisizione ma di semplice "pulizia costante" e apertura graduale, e incentivazione al costante utilizzo
- non sussiste l'obbligo di concedere ai titolari delle aree l’ edificazione in loco, infatti non esistono "diritti edificatori" né "vocazioni edificatorie" di suoli non ancora edificati (Consiglio di stato n° 6656/2012).
- Per l’isolotto la perequazione (possibilità di trasferire i volumi attribuiti di 0,01 mc/mc in altro luogo) già prevista dal P.G.T. di Ponte S.P. soddisfa già la richiesta di introito delle proprietà rendendo del tutto superflua la richiesta di edificare delle residenze all’interno dell’isolotto; il diniego ad edificare è quindi legalmente ed ampiamente giustificato
- -la perequazione urbanistica soddisfa, quindi, le aspettative di equo ristoro delle proprietà, meglio ancora dopo aver apposto un vincolo adeguato di tutela sulle aree.
- l’esercizio di questo "non diritto!" necessiterebbe di una variante al P.G.T…
- Provincia e Regione si sono già espresse sull’esigenza di tutela dell’isolotto, definito "area di primo riferimento per la rete ecologica regionale", per l’applicazione delle prescrizioni di tutela in fase di approvazione dei propri P.G.T., come previsto all’art. 3 ter della L.R. 86/83 e delibere collegate.
- la pretesa edificazione, erroneamente considerata la possibile soluzione allo spaccio e alla cattiva frequentazione dei luoghi è l’ulteriore grossolano tentativo di dare una "risposta urbanistica a problemi di tipo sociale e di ordine pubblico …quasi da manuale verrebbe da dire… se non fosse che in cambio di un’efficacia tutta da dimostrare…(infatti lo spaccio e la cattiva frequentazione si svolgono senza disturbo sotto le abitazioni esistenti in via Isolotto)", si assisterebbe alla compromissione certa (è un’azione irreversibile) dell’ambiente naturale e delle sue prospettive di effettiva valorizzazione.
- L’isolotto rientra in una fascia definita a "rischio esondazione" recentemente svincolata per consentire possibili interventi urbanizzativi;. Oltre agli ammonimenti derivanti dalle sempre piu’ frequenti esondazioni, anche le normative vigenti danno precise indicazioni di rischio e tutela per le aree di rispetto fluviale, "vulnerabili per l’aspetto idrogeologico", anche con evidenza di responsabilità, come definito nella delibera regionale 2616/2011 "Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio" che ci ricorda: o nei dieci anni trascorsi dall'approvazione del PAI, numerosi Comuni hanno trasmesso alle strutture regionali proposte di riperimetrazione di tali aree, con la finalità di rimuovere i vincoli vigenti, spesso per consentire un ulteriore sviluppo edificatorio;
o eventuali trasformazioni urbanistiche nelle aree svincolate, anche a seguito della realizzazione di interventi di difesa, devono essere considerate con la massima attenzione, dal momento che la mitigazione del rischio che si consegue con tali interventi non può essere assoluta, in quanto permarrà sempre una quota di rischio residuo; - gli eventi alluvionali occorsi nei mesi di ottobre e novembre 2011 hanno confermato la difficoltà intrinseca nel prevedere l'intensità dei fenomeni di dissesto e la loro evoluzione;
o Il presente aggiornamento …verte essenzialmente sul tema delle riperimetrazioni delle aree in dissesto, conseguenti alla realizzazione di opere di difesa del suolo e di studi di dettaglio. Si è infatti ritenuto opportuno meglio definire le casistiche e le procedure per pervenire alle riperimetrazioni delle aree in dissesto, nonché puntualizzare e sottolineare le responsabilità che derivano dall'utilizzo delle aree svincolate da perimetrazioni, evidenziando la rilevanza della gestione del rischio residuo e la necessità del mantenimento nel tempo delle condizioni assunte a base della proposta di riperimetrazione, in particolare attraverso la manutenzione delle opere, al fine di rendere più consapevoli i Comuni nelle valutazioni su uno sviluppo urbanistico e socio-economico del territorio compatibile con le caratteristiche del territorio stesso.

 

I comitati civici invitano tutti i cittadini a partecipare alle iniziative di volta in volta programmate, di avvicinamento, pulizia e fruizione delle aree del Brembo e, prima fra queste, l’isolotto… il cuore verde di Ponte San Pietro






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