martedì 15 marzo 2011

Urbanistica sostenibile Solza fa scuola






Per Solza un Pgt a crescita zero: i suoi campi resteranno tali e non ospiteranno nuovi cantieri ...Zero consumo di suolo nel Pgt. Citato come esempio unico ai sindaci riuniti in Provincia

Le scelte coraggiose spesso pagano. È la conclusione a cui è giunta Carla Rocca, sindaco del Comune di Solza, che in quanto a decisioni audaci e controcorrente ha una certa esperienza. È suo infatti il primo Piano del governo del territorio della bergamasca e uno dei pochi in Italia a crescita zero.

Tutela del suolo
Un progetto lungimirante, quello del Pgt a crescita zero, che in fase di programmazione prevede lo stop del consumo di suolo e delle aree edificabili del paese, e che ora fa scuola. La prima cittadina di Solza è stata infatti protagonista del dibattito «La bella politica nelle amministrazioni locali», appuntamento che nello spazio Viterbi della Provincia, a Bergamo, ha riunito alcuni dei principali esponenti in materia di sostenibilità.

La questione cruciale dibattuta dagli amministratori non è stata solo di carattere ambientale e sociale, ma anche economico: come andare avanti senza i proventi che derivano dagli oneri di urbanizzazione? Difficile infatti, soprattutto in un momento di crisi economica e di patti di stabilità che blindano i bilanci comunali, gestire le finanze della cosa pubblica senza quelle cospicue entrate che arrivano quando si edifica un'area. Difficile, ma non impossibile. Lo dimostra proprio Solza che dal luglio scorso ha adottato un Pgt mai visto prima con cui vieta nuove costruzioni sul proprio territorio. «La nostra amministrazione ha deciso di non consumare ulteriore suolo per nuove case o insediamenti produttivi e di emancipare il bilancio comunale dagli oneri di urbanizzazione.

Ci siamo riusciti dopo un lungo percorso che ha coinvolto tutta la cittadinanza e i soggetti del territorio e che ci ha saputo regalare anche grandi soddisfazioni», dice Rocca. L'idea di fondo è semplice ma spesso complessa da attuare: anziché costruire nuovo patrimonio immobiliare alla periferia del paese e lontano dal centro storico, perché non intervenire sulle costruzioni già esistenti? Spiega il sindaco: «I palazzi storici del centro con il tempo si deteriorano, perdono il proprio valore e vengono abbandonati, lasciando le abitazioni del centro a quella fascia di popolazione che non ha né la possibilità economica, né tantomeno l'interesse a ristrutturare. Con il nuovo Pgt abbiamo invece voluto che il centro storico ritornasse a essere il cuore pulsante del paese, incentivando i residenti al recupero e alla ristrutturazione degli immobili rispettandone le caratteristiche storiche e architettoniche».

Angoli dimenticati
I restauri hanno ridato vita a parti di Solza nascoste e dimenticate e hanno anche portato alla luce antiche botteghe del Quattrocento di cui si era ormai persa memoria. La questione della crescita zero è poi stata sottoposta al Consiglio comunale dei ragazzi con cui l'Amministrazione ha condiviso la necessità di mettere in sicurezza alcuni tratti, riqualificando opere già esistenti e sistemando cortili pubblici che oggi permettono il passaggio a pedoni e ciclisti. Anche i residenti sono stati coinvolti e informati. Un percorso lungo e complesso che ha però visto il sostegno e l'approvazione di molti. «Non è stata una scelta facile, soprattutto per un piccolo paese come il nostro – conclude Rocca –. Ma è stata sicuramente virtuosa». I fatti le danno ragione. Oggi Solza è il primo Comune bergamasco a far parte dell'associazione «Comuni virtuosi» e il suo esempio fa scuola ad enti e amministrazioni che vorrebbero copiare il modello del consumo zero.

Laura Generali - L'Eco di Bergamo - Martedì 15 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 41

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