Notizie dal Brembo all'Adda


Allarme pesticidi nei fiumi e nelle falde
Da Arzago a Ponte Nossa limiti superati


 

 
Se su tutto il territorio nazionale le acque di fiumi, laghi e torrenti sono sempre più contaminate da pesticidi, la pianura padano-veneta non è certo indenne.
Da quest’area - che comprende Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto - emergono dati preoccupanti sulla contaminazione delle acque superficiali e sotterranee che superano anche di parecchi punti percentuali la media italiana. La Bergamasca non fa eccezione e stando ai dati del rapporto Ispra diffuso lunedì 9 maggio sia nelle acque superficiali e che in quelle sotterranee si rilevano valori oltre i limiti di numerose sostanze, come il glifosato, usato negli erbicidi.
Nella tabella delle acque superficiali sono indicati valori oltre i limiti nei seguenti comuni: Bonate Sopra, Filago, Ubiale Clanezzo, Albino, Bergamo, Ponte Nossa, Seriate, Mozzanica, Credaro, Palosco, Sarnico, Mornico, Treviglio e Arzago. Nella Bergamasca rilevazioni di acque sotterranee con valori oltre i limiti sono state effettuate invece a Misano, Stezzano, Suisio e Treviglio.
L'Eco di Bergamo - 10 maggio 2016

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Inceneritore a Calusco, Rossi convoca i sindaci
“Vogliamo ascoltarli”



Un tavolo dei sindaci dell'Isola bergamasca e del Meratese per parlare del caso Italcementi. Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi convocherà tutte le amministrazioni il 1 aprile per un confronto aperto.

Un tavolo dei sindaci dell'Isola bergamasca e del Meratese per parlare del caso Italcementi. Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi convocherà tutte le amministrazioni il 1 aprile per un confronto aperto in merito all'autorizzazione richiesta per l'utilizzo combustibili solidi secondari in parziale sostituzione dei combustibili fossili (leggi qui). 

All'incontro parteciperanno anche Legambiente e i rappresentanti del Parco Adda Nord. Il numero uno di via Tasso ha deciso di ascoltare i primi cittadini dopo le proteste sollevate nelle ultime settimane. Contro la richiesta di trasformazione da parte di Italcementi si sono schierate alcune amministrazioni comunali e anche il Movimento 5 Stelle, che ha criticato pesantemente la proposta dell'azienda.

Dal canto suo Italcementi assicura che “l'utilizzo dei combustibili alternativi non ha alcuna conseguenza significativa sulle emissioni. Non solo non si registra nessun aumento delle emissioni (non trattandosi di una combustione aggiuntiva, ma sostitutiva), ma su alcuni valori si registra addirittura un miglioramento qualitativo. Va inoltre sottolineato che le performance ambientali della cementeria sono assolutamente in linea con i rigorosi limiti di legge e dunque non si può parlare di "emissioni allarmanti", essendo tutti i valori ampiamente sotto controllo. 

L'impianto di Calusco è tra i più moderni e tecnologicamente avanzati d'Europa e applica le migliori tecniche disponibili previste dalla UE. Il confronto con altri stabilimenti della provincia di Bergamo, dunque, deve necessariamente tener conto delle profonde differenze tecnologiche tra gli impianti stessi”.

La posizione del Movimento 5 Stelle è netta: “Come Movimento 5 Stelle ribadiamo, insieme ai vari comitato locali che antepongono la salute dei cittadini agli interessi della lobby dell’incenerimento, il nostro NO, senza se e senza ma, all’incenerimento dei rifiuti, rifiuti che sono invece una risorsa. La strada da percorrere è una sola: Rifiuti Zero”.


Bergamonews – 20 marzo 2015

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Camminata lungo il PERCORSO BOTANICO
del Parco Brembo



Domenica 1 Giugno il Comitato VIVIAMO IL BREMBO! di Bonate Sotto ha organizzato questo evento, alla scoperta della flora del Parco Brembo e delle sue orchidee!

Domenica 1 giugno alle ore 14.30
Bonate Sotto a Bonate Di Sopra, Lombardia, Italy


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Incontro di Legambiente sul futuro del parco di Bonate Sotto

L’iniziativa ha l’obiettivo di informare i partecipanti sul progetto "La Porta del Parco" che l'amministrazione comunale di Bonate Sotto sta portando avanti.

Si tratta della ristrutturazione del caseggiato ex Enel per adibirlo a sede museale e nel campo agricolo di fianco la costruzione di strutture con lo scopo di offrire servizi a supporto del museo, parcheggi, ristoranti, alloggi e una stalla.

“Cosa vogliono fare al nostro parco?”. È questo l’interrogativo che dà il titolo all’assemblea pubblica organizzata dal circolo Legambiente di Bonate Sotto lunedì 4 novembre alle 20.45 nella sala civica del centro socioculturale locale in via Santa Giulia, 3.

L’iniziativa ha l’obiettivo di informare i partecipanti sul progetto "La Porta del Parco" che l'amministrazione comunale di Bonate Sotto sta portando avanti. Si tratta della ristrutturazione del caseggiato ex Enel per adibirlo a sede museale e nel campo agricolo di fianco la costruzione di strutture con lo scopo di offrire servizi a supporto del museo, parcheggi, ristoranti, alloggi e una stalla.

Per poter dare il via all’intervento, l'amministrazione comunale deve apportare una modifica sostanziale al piano regolatore in quanto il terreno non solo è agricolo, ma anche facente parte del Parco del basso corso del fiume Brembo, a sua volta facente parte del PLIS, ed è quindi impossibile, per come stanno le cose ora, costruirvici.

Bergamonews - 4 novembre 2013
Ponte San Pietro, si getta nel fiume
Salvata dai barcaioli del Brembo

Un gesto inconsulto che fortunatamente non ha avuto un tragico epilogo. Una ragazza di circa 30 anni nella tarda mattinata di domenica 14 aprile si è gettata dal ponte vecchio di via Roma, a Ponte San Pietro.
È successo intorno alle 10: la giovane è giunta nella via centrale del paese in motorino. Ha parcheggiato il ciclomotore e poi sul ponte ha scavalcato la balaustra e si è buttata nel fiume Brembo. Tutto in pochi secondi, con i residenti della zona, e le tante persone che la domenica gravitano nel centro del paese, rimasti attoniti.
La ragazza, che sa nuotare, è però riemersa dalle acque, cosciente, e si è aggrappata a un sasso sporgente.
Immediato è stato dato l'allarme e i primi a soccorrere la 30enne sono stati i barcaioli del Brembo che erano nel fiume a poca distanza da dove è successo il fatto. I barcaioli hanno raggiunto la ragazza e l'hanno soccorsa, facendo salire su una delle loro imbarcazioni.
Nel frattempo nella zona è arrivata l'ambulanza del 118 che ha prestato ulteriori soccorsi alla giovane, poi trasferita in ospedale. Presenti anche i vigili del fuoco e i carabinieri, la vicenda ha causato problemi alla circolazione in paese per alcune ore.
L'Eco di Bergamo - 14 aprile 2013 Cronaca
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Grave incendio sul Canto
A Gambirago in fumo il tetto di una villetta
Una densa nuvola di fumo ha dominato intorno a mezzogiorno venerdì 22 marzo il panorama della Valle San Martino. Distrutto completamente il tetto di una abitazione nel bosco del Canto.

Un grave incendio ha completamente distrutto il tetto di un’abitazione in località Gambirago, nel territorio comunale di Pontida, sulle pendici del Monte Canto. Il rogo, che si è sviluppato intorno a mezzogiorno, ha dato vita ad una densa nuvola di fumo nero visibile in tutta la Valle San Martino.

Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta nell'incendio. Tuttavia il fuoco ha rapidamente divorato il tetto della casa, una villetta familiare. Il luogo dell'episodio, isolato dalle grandi vie di comunicazione e difficilmente raggiungibile, non ha permesso ai mezzi di soccorso di giungere in tempo ragionevole per limitare i danni.

Sono intervenuti sul posto cinque automezzi dei Vigili del Fuoco, provenienti da Zogno, Bergamo e Dalmine, i Carabinieri e la Polizia Locale di Cisano, che hanno diretto le operazioni di messa in sicurezza della zona.

La zona è poco abitata e le case vicine non sono state coinvolte dalle fiamme. Le operazioni di spegnimento del rogo si sono protratte per circa due ore, rese difficili dal denso fumo che aveva invaso la casa.
La causa dell'incendio non è allo stato attuale nota, ma tra gli uomini impegnati sul posto prevale la sensazione che a provocare il danno sia stata una canna fumaria malfunzionante.

Gianluca Mercuri
Bergamonews - 22 marzo 2013


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Bottanuco, No inceneritore
Nasce un comitato contro l’impianto di Filago

I consiglieri di minoranza di Bottanuco hanno dato vita ad un gruppo per bloccare l’ampliamento del termovalorizzatore del paese vicino. L’obiettivo è un referendum per chiedere il parere alla cittadinanza.

Tiene ancora banco a Bottanuco il caso del termovalorizzatore di Filago. I consiglieri di opposizione delle liste “Generazione Giovani. Bottanuco e Cerro” e “Per il tuo Comune. Forti insieme” hanno formato un comitato con l’obiettivo di promuovere un referendum sul progetto di ampliamento dell’inceneritore di Filago.

Nei mesi scorsi, ai residenti, era stato recapitato un volantino che esprimeva il parere contrario della minoranza riguardo al progetto di ampliamento del termovalorizzatore e in cui si prospettava la possibilità di un referendum per ascoltare il parere della cittadinanza. I coordinatori del comitato sono Diego Pagnoncelli di “Generazione Giovani” e Federico Corbetta della lista “Per il tuo Comune”.

L’obiettivo è quello di informare la cittadinanza sui motivi del no, attraverso la diffusione di opuscoli e l’organizzazione di manifestazioni ed eventi che sensibilizzino la cittadinanza su questo spinoso tema. Nelle prossime settimane, inoltre, gli i dissidenti sottoporranno al sindaco la richiesta di organizzazione di un referendum, che sarà poi discussa in consiglio comunale.

Martedì 26 febbraio si era tenuta, all’auditorium comunale di Bottanuco, un’assemblea informativa che aveva presentato i risultati del gruppo di lavoro del Consorzio ATS, guidato da Roberto Carrara. La scorsa settimana, nel corso della Conferenza dei Servizi, convocata nella sede della giunta regionale, il sindaco di Bottanuco, Sergio Mariani, e quello di Filago, Massimo Zonca, hanno espresso parere favorevole all’ampliamento dell’inceneritore, vincolando però il loro consenso all’obbligo da parte di Ecolombardia4 di installare sistemi di abbattimento delle emissioni.

Contrario, invece, il primo cittadino di Madone, Maurizio Cavagna. La decisione definitiva, tuttavia, dovrà essere presa a livello regionale, tenendo conto delle valutazioni fatte da Arpa e Asl.

Roberta Salvi
Berganonews - 15 marzo 2013

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Valbrembo, ancora acque agitate sul torrente Quisa

Ancora un botta e risposta, a distanza di una settimana, tra il sindaco Ferrini e il consigliere Raineri (Forza Valbrembo). Al centro ora le diverse interpretazioni dei regolamenti comunali e dei primi pareri dello Ster

Torna a farsi burrascoso il clima politico di Valbrembo dopo la querelle ambientale esplosa la scorsa settimana attorno alle sorti del torrente Quisa. In attesa di un verdetto da parte dello Ster (l’ente regionale preposto), ad agitare le acque sui problemi che affliggono il tratto di via Scuole Vecchie è ancora una volta il consigliere di minoranza Antonio Raineri (Forza Valbrembo).

"Stiamo parlando di una zona estremamente pericolosa, dove il sindaco ha fatto depositare un ricarico di terra senza i necessari permessi - spiega -, e a questo aggiungiamo anche il futuro progetto residenziale che reputo sconsiderato, bisogna fare qualcosa". E qualcosa è anche stato fatto, almeno a detta dello stesso sindaco Claudio Ferrini (Lega Nord), che ribatte: "ho inviato ai consiglieri di opposizione, nei giorni scorsi, una mail con allegate tre lettere dello Ster.

Di rilievo sono la seconda e la terza, successive alla mia telefonata e alla riunione svoltasi in Regione dove abbiamo fatto notare l'esistenza delle pratiche 2517 e 2817, che fanno finalmente ordine e sanciscono la perfetta regolarità di ogni nostra procedura". E prosegue: "nella terza lettera è anche messo in risalto che i lavori da noi effettuati sull'alveo del Quisa hanno sostanzialmente ridotto i pericoli, addirittura in riferimento alle piene verificatesi negli ultimi 200 anni".

Senza tralasciare poi una battuta al veleno indirizzata alle opposizioni: "Il consigliere Raineri ha avuto a disposizione l'intera documentazione sia quando è venuto in ufficio tecnico, e per tutto il tempo da lui ritenuto utile, sia quando gli è stato consegnato il CD. Perciò tali documenti gli erano stati dati ben prima che lui si inventasse la polemica sfociata anche su BergamoNews: o ha fatto finta di leggerli o non ha capito cosa aveva letto o ha mentito per avere visibilità. Per quanto riguarda il terreno e le relative quote, è documentato che la zona sia considerata area di cantiere, dove il temporaneo deposito di terra è consentito sino alla chiusura dei lavori".

Ma la polemica non si spegne, e immediata arriva la replica di Raineri: "in data odierna ho ricevuto dal Responsabile STER della Regione Lombardia, (sezione di Bergamo), un allegato che soddisfa in toto le domande a cui Ferrini non aveva dato risposta e ne comprendo ora il motivo". E segue la violenta accusa: "ritengo Ferrini direttamente responsabile di omesso controllo degli eventuali illeciti commessi riservandomi la dovuta segnalazione all’Autorità Giudiziaria competente.

Nel contempo esprimo la mia perplessità riguardo l’omesso controllo preventivo da parte della Protezione Civile locale supportata da alcuni mesi dall’assessore Attilio Castelli. Vorrei che l’Amministrazione dedicasse più tempo a controllare gli abusi commessi sul nostro territorio, che ne compromettono la sicurezza sotto l’aspetto idraulico, piuttosto che dedicarlo a ricorrenti esibizioni sui media locali".

L’ultima battuta spetta ancora a Ferrini, che conclude: "visto che si parla di Protezione Civile invito il consigliere Raineri a fornire indicazioni al Responsabile del Servizio Municipale competente in merito al materiale inventariato dal suo gruppo e che risulta sparito da tempo (mi riferisco in particolare al generatore ed al soffiatore)".

Cristiano Gamba
Bergamonews - 13 marzo 2013

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La denuncia del Comitato del parco Monte Canto: “Vogliono farci chiudere”

Il gruppo a difesa del Parco sovracomunale emette un comunicato per chiarire che andrà avanti nelle sue rivendicazioni. E riceve un attestato da Rocchetta di Vara, comune alluvionato, per il contributo alla costruzione della nuova scuola.

Il Monte Canto rimane al centro delle attenzioni, tra le critiche mosse dal Comitato che ne difende l'integrità e alcuni Comuni che hanno proposto progetti alternativi, anche edilizi, all'interno dell'area facente parte del Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) e con riguardo al borgo antico, sul territorio di Pontida, sul quale verte la discussione per capire che farne.

Il Comitato per il Parco del Monte Canto e del Bedesco ha emanato un bollettino col quale spiega le sue iniziative e non lesina una stoccata agli amministratori locali. Sulla questione del Monte è stata annunciata la novità di una assemblea pubblica, da tenersi dopo il rinnovo del consiglio regionale lombardo. Intanto, però, una delegazione del Comitato guidata da Giampietro Ferraris ha consegnato a Umberto Ambrosoli le sue richieste (l'intervento del candidato alla presidenza regionale è visionabile sul sito del Comitato, alla voce notizie). A tal proposito, il Comitato denuncia una azione di denigrazione del suo operato da parte di alcuni enti locali.

Sul comunicato si legge che "il tentativo di metterci all'angolo e proseguire, da parte di alcune Amministrazioni locali che contano, nello scellerato proposito di far fallire il progetto del Plis del Monte Canto e del Bedesco ha il fiato corto e ha finito per scontrarsi con una realtà che va in tutt'altra direzione.

Non è il Comitato con la sua strenua difesa del PLIS ad aver fallito, ma tutti coloro che in questi anni hanno pensato di poter soffocare le legittime aspirazioni di tanti cittadini maturi e consapevoli che sono convinti che la difesa e valorizzazione dell'ambiente rappresenti la chiave di volta per un progresso possibile, a segno positivo costante per il futuro del nostro territorio". La battaglia per la difesa delle istanze del Canto, dal punto di vista di questo gruppo di cittadini, andrà dunque avanti nonostante le difficoltà.

Nel frattempo, una nota positiva per tutti. Il Comitato aveva raccolto e consegnato nei mesi scorsi al sindaco Riccardo Barotti, di Rocchetta Vara, nello spezzino, comune alluvionato, una piccola somma per contribuire alla costruzione della nuova scuola. Ora che l'edificio è stato terminato, il primo cittadino ligure ha voluto premiare, tra gli altri, proprio il Comitato per questo gesto solidale, con un cartoncino che raffigura una immagine litografica della nuova scuola.

Gianluca Mercuri
Bergamonews - 12 marzo 2013


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Parco verde all'asta. Parte la raccolta firme tra i cittadini di Bonate
Un gruppo di cittadini di Bonate Sopra sta studiando una serie di iniziative per impedire la vendita di un parco in via Adige, tra le poche aree verdi della zona.

L'area verde di via Adige rischia di scomparire, per la scelta del sindaco Michela Gelpi, su proposta dell'assessore Massimo Ferraris – entrambi area Lega Nord – di procedere con la vendita all'asta del terreno di circa 2.000 metri quadri per nuove costruzioni, anche perché l'area in questione è stata trasformata in edificabile col Pgt dell'ex sindaco Boccardo (Lega Nord).

Il grande problema è che questa area è uno dei pochi punti di riferimento di giovani e famiglie che, in un paese che ha visto raddoppiare la sua popolazione in pochi anni, ha sempre meno spazi verdi. Il parco era diventato punto di ritrovo specie per i giovani del quartiere, che avevano ottenuto, dall'amministrazione Bonifacio, di poter installare un canestro per il basket, una rete da pallavolo, panchine e alberi, in modo da renderlo un luogo dove poter socializzare e fare sport.

La notizia della messa all'asta del terreno ha provocato la reazione di un gruppo di cittadini del quartiere, che si vedono togliere l'unico spazio verde della zona, e del gruppo consiliare "Bonate Futura", i quali si sono mobilitati per impedire una nuova cementificazione e preservare il parco.

Così, il consigliere di "Bonate Futura" Matteo Rossi spiega che "Bonate sta soffocando, ed è ora di dire basta al consumo di territorio, a maggior ragione se la zona in questione è uno spazio verde destinato ai giovani. Chiediamo al Sindaco di non venderlo, ma di migliorare le attrezzature e di liberare l’area limitrofa affinché i residenti la possano usare come parcheggio".

Per questo, giovani e cittadini del quartiere si sono trovati lunedì sera in una assemblea pubblica per decidere il da farsi. Ne è scaturita una serie di iniziative: prevista una nuova assemblea e una festa nel parco verde. Ma il primo appuntamento è fissato per domenica 10: dalle ore 8.30 alle 12.30 in piazza Vittorio Emanuele II partirà una raccolta firme per difendere l'area verde.

Chiunque desideri avere maggiori informazioni potrà scrivere alla mail bonatesalvailverde@gmail.com o seguire il gruppo facebook "gruppo Bonate Sopra".

Gianluca Mercuri
Bergamonews - 8 marzo 2013

Valbrembo, l'opposizione sul torrente Quisa: le sponde non sono sicure

Il consigliere Antonio Raineri (Forza Valbrembo) punta il dito sul progetto residenziale attorno al torrente Quisa promosso dalla maggioranza. Il sindaco “Ci sono tutti permessi necessari”

ValbremboVersione stampabileSend by emailRiprende il braccio di ferro a Valbrembo tra il sindaco leghista Claudio Ferrini ed il consigliere di minoranza Antonio Raineri (Forza Valbrembo). A far discutere, questa volta, è l’area circostante al torrente Quisa, nel tratto di via Scuole Vecchie della frazione di Ossanesga, "dove è stato depositato un ricarico di terra in una zona particolarmente pericolosa".

A partire all’attacco è lo stesso Raineri dopo che la questione, ufficializzata tramite una mozione in occasione dell’ultimo consiglio comunale, era stata respinta dalla stessa maggioranza. "Lo sviluppo della vicenda ha introdotto anche nuovi elementi che, al di là del processo principale di nuovo insediamento residenziale, risultano essere di una gravità inconcepibile" spiega il consigliere Raineri. E prosegue: "Ad una richiesta scritta di motivazioni, il Sindaco ha tergiversato, non ha saputo o voluto portare le dovute giustificazioni atte a rimediare una previsione urbanistica sbagliata sotto l’aspetto della salvaguardia idrologico-ambientale"
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Quindi, in attesa di un confronto diretto, Raineri ha giocato d’anticipo, sottoponendo il caso all’attenzione degli organi competenti in materia di sicurezza idrologica. "La questione fa riferimento ad un’operazione effettuata tempo addietro nell’alveo del Torrente Quisa, con riporto di materiale vario senza alcuna autorizzazione né comunale, né tantomeno da parte dello STER, organo regionale competente in materia. Il fatto mi sembra molto grave, da presa per i fondelli nei confronti di quei cittadini che, al tempo, hanno riposto fiducia in questi Amministratori, eleggendoli sulla scorta di idee e programmi condivisi".

A smuovere i sospetti del consigliere di minoranza è infatti una rapida occhiata ai progetti futuri programmati dal gruppo di maggioranza: "questo riporto di materiale in pieno alveo del torrente, al di là delle mancate autorizzazioni, coincide con la dislocazione di un parcheggio da realizzare nell’ambito dell’intervento citato all’inizio. E non si danno i chiarimenti legittimamente richiesti". Infine una battuta anche su terreno che è deciso di edificare: "Si fa presente che l’area oggetto di questo intervento di consolidamento spondale, è sempre stata partecipe delle esondazioni periodiche del Torrente Quisa, a memoria storica, ha sempre funzionato come vasca di compensazione, tant’è vero che lo studio idrogeologico a supporto del Piano di governo del Territorio del Comune di Valbrembo ha destinato l’area in classe di fattibilità".

Diametralmente opposta invece la posizione del sindaco Ferrini, che passa al contrattacco senza tralasciare anche una vena di sarcasmo: "il consigliere Raineri era venuto nell’ufficio tecnico per consultare i documenti contenenti i permessi di Ster e le tavole delle quote delle sponde, che ha anche ottenuto dopo averne fatto richiesta, nonostante lui sostenga il contrario. Ma evidentemente non è riuscito nemmeno a capire quello che leggeva. Nella copia informativa infatti c’era l’autorizzazione ricevuta da Ster, e ora lo dimostreremo".

Cristiano Gamba
Bergamonews - 6 marzo 2013

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Mozzo dà il buon esempio:  la Giunta si taglia lo stipendio

L'Amministrazione guidata da Paolo Pelliccioli ha deciso di ridurre del 7 per cento dei compensi di tutti i rappresentanti della maggioranzaIL

Promesse elettorali mantenute, ma non mancano le critiche. Con la delibera numero 1 del 2013, l’amministrazione comunale di Mozzo, guidata dal sindaco Paolo Pelliccioli, ha approvato la riduzione delle indennità per tutti i membri del gruppo presenti in consiglio comunale. "È una promessa fatta alla cittadinanza - spiega il portavoce Chicco Plebani - , oltre che un segno tangibile del nostro impegno anche in termini sociali".

Ammonteranno a 5mila euro i soldi risparmiati nell’arco di un anno a seguito dei tagli fatti a consiglieri ed assessori, ovvero un valore pari al 7%. "Le cifre in euro delle tabelle sono da considerarsi al lordo - prosegue Plebani - perché anche per noi politici c’è la tassazione di legge alla quale non ci sottraiamo”. Le indennità si riducono di un ulteriore 50% per tutti i politici che risultano lavoratori dipendenti. Cifre, queste, a loro volta già ridotte per legge di circa il 20% rispetto al passato.

"Il soldi risparmiati - precisa Plebani - verranno impiegati per qualche iniziativa a favore delle fasce più deboli della popolazione di Mozzo". Critica la posizione del capogruppo dei Moderati Roberto Bonalumi: "la riduzione della maggioranza è avvenuta solo dopo le nostre continue pressioni, e con otto mesi di ritardo rispetto alla loro vittoria elettorale di maggio scorso".

E rincara la dose: "sembrava quasi se ne fossero dimenticati". Decisa la risposta della maggioranza alla provocazione: "abbiamo scelto di attuare la riduzione solo in seguito all’approvazione del nostro primo bilancio, e lo denota il fatto che questa sia la delibera numero 1 del 2013". La proposta di riduzione, va sottolineato, era stata già lanciata dagli stessi Moderati in campagna elettorale: "noi avremmo decurtato del 35%, ci hanno copiati - spiega Bonalumi -.

Già nella precedente amministrazione io ed i miei colleghi ci siamo ridotti le indennità del 10% per ben due volte: una imposta per legge, una su nostra volontà". Dello stesso avviso anche l’altra coalizione di minoranza, Lega Nord/Centrodestra. "Riteniamo la riduzione agli emolumenti applicata dalla maggioranza non solo estremamente tardiva - spiega l’ingegner Bove - ma anche decisamente inconsistente in termini quantitativi. Ci aspettavamo qualcosa in più di un semplice 7% da parte della maggioranza".

Il Corriere della Sera - 21 febbraio 2013
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L’ingresso sull’Asse è sbagliato.

Gli incidenti stradali non si contano più. Quelli mortali sono due in poco meno di tre mesi. L’ultimo è avvenuto sabato 2 febbraio. Automobilisti e amministrazioni locali non nascondo le loro preoccupazioni e chiedono un intervento a breve.

Ormai lo chiamano l’imbocco della morte: è l’ingresso di Mapello-Ponte San Pietro all’Asse interurbano. Una pendenza che tradisce e una curva troppo stretta, forse dovuta ad un errore di calcolo, che impaurisce molti automobilisti che percorrono ogni giorno quel tratto di strada.

C’è chi si aspetta a breve un intervento con dei lampeggianti luminosi che accompagnino l’automobilista, chi invece chiede un immediato intervento per modificare la pendenza stradale ed ammorbidire quella discesa e soprattutto la curva finale.

Una strada da percorrere a velocità ridotta, a non più di trenta chilometri orari, e che spesso - invece - chi arriva lanciato dopo il lungo rettilineo e non conoscendo bene la curva imbocca ad una velocità ben più elevata.

Nel giugno scorso un Tir carico di carne si è ribaltato. Allora non ci fu nessun ferito, ma la viabilità fu bloccata per diverse ore.

Sabato scorso, 2 febbraio, dopo la curva ha trovato la morte Mohamed Slassi Sidi, operaio di 48 anni di origine marocchina. L’ultimo della lista dopo decine di incidenti che avvengono nello stesso tratto viario. Sindaci e comandanti delle polizie locali sono tutti d’accordo: è necessario intervenire.

L’Asse interurbano è stato costruito dall’Anas, mentre alla Provincia di Bergamo è affidata la manutenzione ordinaria. Ora però è necessario porre rimedio ad un errore strutturale per evitare altre possibili vittime.

Bergamonews - 5 febbiaio 2013
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Asse, ancora lavori fino a sabato
Resta lo stop notturno in galleria


Proseguiranno ancora per una settimana i lavori notturni nella galleria San Roberto, sull'asse interurbano. Dopo una prima settimana di lavori, quella appena terminata, l'Anas ha infatti chiesto e ottenuto dalla Provincia una proroga per consentire di portare a termine l'intervento in corso all'interno del tunnel, a Bonate Sopra.

Obiettivo: cercare di risolvere in modo definitivo l'annoso problema delle infiltrazioni d'acqua all'interno della galleria. I lavori erano iniziati lunedì scorso, con l'obiettivo di chiudersi sabato, ma sarà necessario invece portarli avanti ancora per alcuni giorni.

L'allungarsi dei tempi è legato in parte alle condizioni meteo, ma anche alla difficoltà tecnica di programmare con precisione cronometrica un intervento di questo tipo, che consiste in sostanza nella posa di una serie di canalette per controllare e deviare il percorso dell'acqua, evitando che cada sul manto stradale.

Anche per questa settimana, dunque, dalle 21 alle 6, resta chiuso al traffico il tratto dell'asse interurbano compreso tra gli svincoli di Curno e di Bonate Sopra, solo per chi viaggia da Bergamo in direzione Bonate Sopra. In questi orari il traffico sarà deviato sulla ex statale 470 e sulla Briantea.

L'Eco di Bergamo - 29 gennaio 2013 Cronaca

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Bonate Sotto, un museo nel Parco
Rinasce l'ex casa dell'Enel a Bonate

Era la vecchia casa dei dipendenti della centrale Enel, ora – dopo anni di vicissitudini – diventerà sede museale del Parco del Basso Brembo. Un pezzo di storia che rinasce a Bonate Sotto, dove è ormai arrivato alla fase conclusiva l'iter per il passaggio dell'edificio di via San Giovanni Bosco al Comune, che ne curerà la riqualificazione.

A fine ottobre si era votato in Consiglio comunale la decisione di acquistare l'immobile con voto di maggioranza della Lega Nord e il «no» di quattro consiglieri delle liste civiche di opposizione «Bonate Viva» e «Impegno per Bonate». Il 20 novembre scorso la Giunta comunale ha deliberato l'assunzione del mutuo di 320 mila euro dalla Cassa depositi e prestiti per finanziare l'acquisto.

Il costo finale, dopo il bonario accordo con la proprietà Unione Comunità islamiche di Curno, è stato di 310 mila euro. Giunge così a termine l'operazione durata oltre tre anni e mezzo, da quando nell'aprile 2009 si decise di inserire nel Piano di governo del territorio la realizzazione della sede museale del Plis Basso Brembo.

L'edificio in questione è il vecchio caseggiato presente alla centrale idroelettrica Enel in via San Giovanni Bosco; era stato costruito negli anni Trenta e fino a qualche decennio fa era stato adibito ad abitazione delle famiglie di operai – quattro appartamenti – che lavoravano alla centrale.

L'Eco di Bergamo - 23 gennaio 2013 Cronaca

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Mozzo e Curno di nuovo uniti nei servizi scolastici
Dopo la ristrutturazione, dal prossimo anno la scuola tornerà un servizio condiviso tra i due comuni dell’hinterland

Torna d’attualità a Mozzo il futuro dell’Istituto Comprensivo del paese, al centro di un importante riforma avviata da mesi dall’amministrazione locale. "Lo scorso mese di giugno è arrivato l’ultimatum dalla Provincia di Bergamo - spiega il vicesindaco Gianluigi Ubiali - in cui si definiva improrogabile l’intervento di accorpamento del nostro Istituto Comprensivo con un altro, in quanto non soddisfava i requisiti, in termini di numero di iscritti, che consenta di mantenere lo statuto di autonomia".

La scelta, quindi, è immediatamente caduta sul paese di Curno, con cui da settembre è stato aperto il dialogo. "Abbiamo incontrato il dirigente scolastico Daniela Carminati, il presidente del Consiglio d’Istituto e del Comitato Genitori di Mozzo per spiegare e condividere con loro le circostanze che ci hanno obbligati a fare questa scelta - precisa Ubiali -. L’accorpamento porterà all’istituzione di un unico ufficio di segreteria ed il coordinamento dell’istituto sarà in carico ad un solo dirigente". Una decisione importante quanto inevitabile, finalizzata all’ottimizzazione dei costi. "In ogni caso resterà garantita l’autonomia di ogni amministrazione comunale per definire il piano di diritto allo studio, anche se è auspicabile la collaborazione su progetti di comune interesse per i due istituti".

Si tratta quindi di un ritorno al passato: " fino al 1999 l’istituto comprensivo di Mozzo risultava già accorpato a quello di Curno - conclude Ubiali -, quindi si parte da un’esperienza già fatta che deve portare sì al risparmio per la Provincia, ma non deve intaccare l’efficienza dei rispettivi plessi scolastici". Proprio in questi giorni, in accordo con il sindaco di Curno Perlita Serra, è stato avviato il discorso per una seconda iniziativa: "stiamo lavorando per la realizzazione di una commissione sovra-comunale composta da noi assessori all’istruzione, dal dirigente scolastico e dai rappresentanti dei rispettivi consigli d’istituto e comitati dei genitori, per condividere le positività delle singole esperienze e gettare le basi per avviare sinergie su servizi extra-scolastici in economia di spesa".

Cristiano Gamba
Bergamonews - 23 gennaio 2013

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Asse, 20 milioni per tre chilometri di strada


Gli interventi riparatori non hanno mai risolto la situazione. E nel nuovo appalto si citano perizie del 1997. I costi del tratto che va a pezzi. Già vecchio solo sette anni dopo l'apertura 

E siamo a 20 milioni, per tre chilometri di strada. Il nuovo appalto dell'Anas per rifare il fondo dell'Asse interurbano tra Treviolo e la galleria San Roberto alle Ghiaie di Bonate Sopra, farà lievitare i costi di quel pezzo di strada fino a 20 milioni di euro. La storia sembra infinita, anche perché si parla di un'opera inaugurata nel 2005, che dopo soli sette anni e alcuni interventi riparatori già realizzati, appare vecchia e piena di acciacchi. È per questo che l'Anas rimetterà mano al portafoglio, con un appalto da 500 mila euro che scadrà il 5 febbraio, e per il quale le buste saranno aperte il 7. L'obiettivo è rifare completamente il fondo stradale (non si tratterà di una semplice riasfaltatura), di entrambe le carreggiate, da Treviolo all'imbocco della galleria. E secondo il bando dell'Anas i lavori non dovranno durare più di 30 giorni.


Ad essere vecchia, di sicuro, è la storia dell'Asse interurbano. Già a metà degli anni 90 l'Anas prevedeva di aprire al traffico il primo lotto, da Seriate fino a Bonate Sopra, entro il 2002, ma in più tappe: la prima fino a Treviolo e la seconda, appunto, fino a Bonate Sopra, con il ponte sul Brembo e la galleria San Roberto. Ma non è andata proprio così, visto che la grande società statale delle strade è arrivata al traguardo della seconda tappa solo nel luglio del 2005, dopo aver accumulato un ritardo di tre anni.
Al di là dei tempi, più che dilatati, sono anche i costi a spaventare, perché nell'ambito della spesa per tutto il primo lotto dell'Asse si stima che il tratto tra Treviolo e Bonate Sopra sia costato circa 19 milioni di euro, con extracosti di circa il 40% rispetto a quel che prevedevano le perizie del 1997 (sono documenti che vengono citati anche adesso, 16 anni dopo, nel nuovo bando per il rifacimento del fondo stradale).


Non ci si è fermati, però, a quei 19 milioni. Subito dopo l'inaugurazione nel 2005, infatti, il pezzo di strada che parte da Treviolo, ha presentato seri problemi. Già pochi mesi dopo il taglio del nastro la galleria aveva iniziato a perdere acqua, con continue infiltrazioni che avevano richiesto una serie di controlli e perizie dell'Anas, ma anche con alcune toppe provvisorie sulle pareti del tunnel. Poi il fondo stradale, nel giro di un anno e mezzo, si era messo a fare i capricci: buche e soprattutto avvallamenti, ai quali la società pubblica aveva tentato di rimediare con una prima riasfaltatura, parziale, nel 2008. E infine un paio di giunti del ponte sul Brembo, che puntualmente saltavano e sono stati sostituiti. Insomma, tutta una serie di interventi riparatori, grandi o piccoli, che sono costati qualcosa come 500 mila euro. Eppure non basta, perché dietro l'angolo c'è il nuovo appalto, pronto ad allungare una storia che pare infinita. Ma è da questa storia che nascono tutte le difficoltà e anche le polemiche degli ultimi giorni: la Provincia che pensa di chiudere una corsia, per ragioni di sicurezza, i consumatori che si arrabbiano se la chiusura non scatta, i sindaci che a loro volta si arrabbiano contro l'ipotesi della chiusura. E le soluzioni, finora, sono state provvisorie.


A.D.L.
Il Corriere della Sera - 19 gennaio 2013

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Strade malconce , si restringe l'Asse e salta la Granfondo


Diventa a una sola corsia il tratto Treviolo-Bonate. Cancellata la corsa dedicata a Gimondi
 

Basta percorrerlo in questi giorni per capire che una soluzione al problema non è più rimandabile. I tempi però saranno lunghi e gli automobilisti dovranno armarsi di pazienza. Il famigerato tratto dell'Asse interurbano tra la galleria di San Roberto, a Bonate Sopra, e lo svincolo che incrocia la Villa D'Almè-Dalmine ha ormai raggiunto il limite: buche che fanno sobbalzare pullman e camion, moto costrette a fare slalom per non perdere il controllo del mezzo, crepe profonde scavate dall'acqua e dal freddo.

In attesa che l'Anas faccia partire i lavori attesi da anni e annunciati per la primavera, la Provincia decide d'intervenire in anticipo per evitare rischi agli automobilisti: dalla prossima settimana si viaggerà a una sola corsia su entrambi i sensi di marcia. «La corsia più esterna, quella sulla quale passano anche molti mezzi pesanti, sta cedendo in entrambe le direzioni - spiega Renato Stilliti, dirigente del settore Viabilità della Provincia -. Aspettando che l'Anas avvi l'intervento, abbiamo deciso di chiuderle e di consentire il passaggio sulle sole corsie di sorpasso».

Il restringimento a un'unica corsia riguarderà un tratto lungo circa due chilometri, tra Treviolo e Bonate Sopra. «Purtroppo gli automobilisti dovranno affrontare qualche disagio nelle ore di punta - ammette l'assessore provinciale alla Viabilità Giuliano Capetti -, ma è meglio che rischiare di farsi male seriamente». La Provincia si è mossa sulla base di segnalazioni giunte da numerosi cittadini, e dopo che a fine 2012 si è verificato un incidente causato proprio dalle buche. Ieri è stato fatto un sopralluogo dall'esito evidente. «Il problema non riguarda solo l'asfalto - sottolinea Stilliti -, ma in modo più profondo lo strato di strada sottostante».

Ora, a preoccupare gli automobilisti, sono le tempistiche dell'operazione. Il restringimento resterà in vigore finché l'Anas non inizierà i lavori, il che significa dover aspettare fino ad aprile. Da quel momento di mesi ne passeranno almeno altri quattro; gli interventi sulla pavimentazione stradale saranno infatti massicci e andranno eseguiti nelle ore notturne. «È un problema che si trascina da anni - fa il punto Capetti -, il tratto in questione dell'asse interurbano è stato realizzato dall'Anas e consegnato definitivamente alla Provincia nel novembre 2010, con l'apertura del collegamento di Terno alla Briantea. Già dopo poco tempo abbiamo fatto presente che c'erano cedimenti, l'Anas ha rifatto l'asfaltatura, ma il problema è più grave». Proprio per la pericolosità di quel nastro d'asfalto Via Tasso aveva applicato già nel 2011 il provvedimento dei 50 km all'ora come limite massimo di velocità, ancora oggi in vigore.

E i problemi riguardanti le strade toccano anche un evento storico per la Bergamasca come la Granfondo Internazionale Felice Gimondi che nei suoi primi 17 anni ha portato in sella 70 mila ciclisti. L'edizione 2013 è stata infatti annullata. I motivi, ha spiegato Beppe Manenti, presidente della società organizzatrice GM Sport, non sono solo economici («anche se la congiuntura pesa parecchio», ha puntualizzato), ma anche legati all'impraticabilità delle strade e ai conseguenti dinieghi da parte della Provincia che, già nel 2012, avevano creatograttacapi agli organizzatori, costringendoli a 12 giorni dalla manifestazione a modificare il percorso medio (sostituendo il Colle Gallo con la salita di Bianzano) e a cancellare quello lungo.


Una questione che non ha riguardato solo la Felice Gimondi, ma un'altra quindicina di gare, tra cui la tappa del Giro d'Italia con arrivo a Pian dei Resinelli: in alcuni casi, come per la Corsa Rosa e la Gimondi, si sono trovate delle varianti, in altri le gare sono state annullate. E appare ormai certo che la situazione si ripresenterà anche quest'anno, forse addirittura aggravata. «Ciò non significa che la Felice Gimondi non si svolgerà più», ha precisato Manenti. «Lavoreremo sin da subito per tornare nel 2014, con un comitato organizzatore più forte che vedrà al suo interno istituzioni, associazioni, imprenditori e ciclisti per creare un progetto rinnovato, condiviso da tutti e capace di guardare al futuro».


Rassicurazioni importanti, anche se fa un certo effetto vedere un evento legato a Gimondi prendersi un anno sabbatico: Felice non si era mai fermato, nemmeno quando sulla sua strada si trovava di fronte Eddy Merckx, la buca più insidiosa di tutte.



Silvia Butera
Roberto Amaglio
Il Corriere della Sera - 8 gennaio 2013 | 9:22
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A Capriate san Gervasio il sindaco viene scelto con una raccolta punti

La Gazzetta della Martesana ha lanciato un sondaggio attraverso le proprio pagine. Con un tagliando ritagliabile i lettori possono esprimere la loro preferenza riguardo chi dovrà guidare il Comune in vista delle elezioni del 2013

Mentre il mondo politico nazionale è in subbuglio, a Capriate san Gervasio c’è chi sperimenta una nuova specie di elezioni primarie per il candidato sindaco del paese. La Gazzetta della Martesana ha lanciato una nuova iniziativa attraverso le proprio pagine.

Con un tagliando ritagliabile i lettori possono esprimere la loro preferenza riguardo chi dovrà guidare il Comune in vista delle elezioni del 2013. “Il mio candidato è” questo il semplice quesito che viene poso sul coupon, per il quale è possibile scegliere chiunque, anche se la risposta deve essere accompagnata da una motivazione valida.

Ovviamente non vale fare la fotocopia in ciclostile del tagliando, perché saranno accettate solo copie originali. Il foglio deve essere poi consegnato nella redazione del giornale, a Pessano, oppure al bar Sport di Capriate. Una sorta di elezione travestita da raccolta punti, che non mancherà di scatenare la fantasia dei cittadini capriatesi per trovare il successore del leghista Mauro Paolo Dorici.

Il Comune, tra l’altro, è stato commissariato ed affidato ad Adriano Coretti dallo scorso settembre, dopo soli 4 mesi dalle elezioni amministrative, in seguito alle dimissioni di 6 consiglieri (3 di maggioranza, Esposito, Mazzola e Scarpellini, e 3 di minoranza, Maggioni, Gambirasio e Galbiati). Tra le ragioni di questa crisi anche i contrasti interni al Carroccio, con il sindaco Dorici che aveva nominato come vice la sua fidanzata, Valeria Cavenaghi.

Bergamonews - 10 dicembre 2012



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 Curno, via ai lavori per i detriti nel Brembo
Appalto della Regione alla Zanardi Luigi Srl per 2.000 mc di detriti





Nella mattina di martedì 9 ottobre alla Sede Territoriale di Bergamo di Regione Lombardia (Ster) si è svolta la gara per l’affidamento in appalto dei lavori di pronto intervento di somma urgenza per l’estrazione di 2.000 metri cubi di ghiaie e sedimenti per il ripristino della sezione di deflusso dl fiume Brembo a Curno in via Lungobrembo. 

La Zanardi Luigi s.r.l.  è l’impresa che si è aggiudicata i lavori con offerta in aumento e dovrà iniziarli appena finita la campagna di misurazione (già programmata per il giorno 10) e versato il corrispettivo alla Regione. I lavori si sono resi necessari per ridurre l’accumulo di ghiaie, stabilizzate da vegetazione, che deviano il corso delle acque causando fenomeni di erosione in sponda orografica sinistra all’altezza del civico 52 della via Lungo Brembo nei pressi della cascina Merelli. 

Non si tratta del primo intervento disposto dalla Sede Territoriale in questo tratto di Brembo; particolarmente importanti sono stati infatti nei mesi scorsi i lavori svolti più a monte tra il ponte di Almenno San Salvatore e quello di Briolo. Tali opere, alcune ancora in via di realizzazione, sono finalizzate a garantire il regolare corso delle acque, nonché a permettere l’effetto di invaso causato dal restringimento del ponte di Briolo durante gli eventi di piena. 

Gli effetti nel contenimento delle erosioni spondali sono significativi soprattutto lungo la sponda destra nel comune di  Brembate Sopra, dove pista ciclabile e sentiero pedonale che costeggia il fiume sono costantemente minacciati da tali erosioni. Come dichiara il dirigente STER ing. Claudio Merati gli interventi di asportazioni ghiaie sono “mirati” e non generalizzati per evitare di sottrarre al fiume i materiali naturali che compensano il suo costante approfondimento. 

Infatti le mutazioni  climatiche e le grandi impermeabilizzazioni dovute alla forte urbanizzazione fanno sì che i tempi di corrivazione  delle acque, (cioè i tempi impiegati dalle acque meteoriche dal terreno al corso del fiume), siano sempre più rapidi e la velocità delle acque sempre maggiore, tale da  erodere il fondo dell’alveo. E' bene precisare che l'estrazione controllata degli inerti rientra tra i complessi lavori di corretta manutenzione dei corsi d’acqua e viene praticata selettivamente nelle zone di sedimentazione dei materiali, con l’obiettivo di salvaguardare la funzionalità idraulica  del fiume e diminuire i rischi in occasione delle piene. 

L'assessore Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica) ha sottolineato la necessità di intervenire in tempi brevi, prima delle piene autunnali.

Giornale di Bergamo - 09 ottobre 2012 | cronaca


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Studenti schiacciati come sardine


La Locatelli corre ai ripari a Bonate


Studenti schiacciati come sardine sui pullman. La Locatelli specifica la situazione e sottolinea che «la situazione del carico è sotto controllo da parte della polizia locale - specificano dall'azienda di trasporti -. Già la scorsa settimana e in diverse occasioni un nostro controllore ha svolto opera di sensibilizzazione bloccando il carico in eccesso alla fermata di Bonate Sotto ed invitando i passeggeri a salire sulla corsa successiva, in transito dopo due minuti svolta con autobus articolato da 144 posti e con una buona disponibilità di posti».

«L'azione correttiva intrapresa, favorendo la corretta distribuzione dell'utenza sui due autobus, è quella più immediata per garantire la sicurezza di esercizio - continua Locatelli -. Si stanno valutando possibili alternative intervenendo sull'orario ma evitando, per quanto possibile, di incolonnare gli autobus uno dietro l'altro con un serpentone che causa intralcio al traffico specialmente in corrispondenza delle fermate».

Per quanto riguarda invece la presenza di passeggeri che viaggiano in piedi, l'azienda di trasporti segnala che «il carico in piedi è regolamentato, autorizzato, e coperto dall'assicurazione. Anche il costo dei biglietti, abbonamenti e modalità di pagamento sono regolamentate dagli enti pubblici preposti. È anche arcinoto che gli introiti corrisposti dagli utenti coprono solo parzialmente il costo dei servizi di trasporto pubblico locale. Saremo tutti felici di poter viaggiare più comodamente ma i costi sarebbero certamente diversi».

Alla redazione arrivano nel frattempo altre segnalazioni di genitori e studenti alle prese con viaggi «complicati»: «Gli studenti si spintona per cercare di prendere un posto - racconta una mamma - e quando non lo trovano sono costretti a rimanere in piedi veramente schiacciati come sardine. Ad esempio mio figlio per andare a scuola l'Ipssar di San Pellegrino, spesso non trova il posto a sedere e deve stare tutto il tragitto da Ponte San Pietro a San Pellegrino in piedi in mezzo al pullman: circa 40/45 minuti. Il tragitto del ritorno purtroppo è lo stesso. L'abbonamento che uno è costretto a fare annuale non costa poco e le società pretendono il pagamento completo immediato rilasciando solo il tesserino come ricevuta. Se poi si fa l'abbonamento mensile, i costi lievitano».

Poi un'altra esperienza: «Leggo ogni giorno sui giornali della provincia di Bergamo le difficoltà che si riscontrano nei trasporti - scrive un altro lettore -. Io stesso e non lo nego, preferisco utilizzare mezzi alternativi privati. Provengo dalla città di Milano dove comunque il mezzo di trasporto e il più diffuso rispetto all'automobile. La prerogativa del provincia di Milano rimane senza dubbi nell'uso dei tram ed autobus ed in città al servizio che Atm milanese offre ai propri cittadini. Quando la mattina andavo a scuola, senza accorgermi dalle 6.45 alle 8.30 circa i mezzi di trasporto erano un bus ogni 2 o 3 minuti e lo ritenevo normale per una città.

Tutte le metropolitane dalla gialla alla verde o rossa nei punti di maggior traffico di passeggere ovviamente passano con una frequenza tale, da non impedire disagio agli utilizzatore dei servizi. La provincia di Bergamo con le sue varie compagnie utilizzate di trasporto di passeggeri deve fare un passo avanti per garantire i servizi al cittadino. Altrimenti ci troveremo ad affrontare sempre le difficoltà tra autobus accaltati come bestie e delle strade cittadine piene di automobili con a bordo solamente un passeggero. Il futuro di una città per il prossimo secolo rimarrà senza sconti ai servizi offerti ai cittadini».

L'Eco di Bergamo - 3 ottobre 2012 Cronaca



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Roncola di Treviolo
L’insediamento produttivo pronto tra un mese san spiridione


Manca poco più di un mese e i lavori al primo lotto dello San Spiridione, l’insediamento produttivo della Roncola di Treviolo, saranno terminati: undici impresari potranno vedere il loro sogno realizzarsi, avere cioè una nuova location.

“Sarà un complesso altamente innovativo e all’avanguardia l’insediamento produttivo ‘San Spiridione’ della Roncola di Treviolo”, aveva assicurato il fondatore e presidente del centro stesso alla presentazione del nuovo complesso artigianale, e così è stato.

Quattro il numero dei lotti, ognuno dei quali dotato di un sistema elettronico unico in Italia che permetterà alle finestre di chiudersi ed aprirsi a seconda del tempo. Sarà dotato di vetri provenienti da una società francese, nati dopo dieci anni di studi e sperimentazioni che come definiscono i tecnici, sono “fotoriflettenti e fotocromatici”, resistenti al vento, alla pioggia e al freddo dieci volte di più rispetto ai valori normali. Sono queste le importanti caratteristiche che il nuovo polo produttivo “San Spiridione” della Roncola di Treviolo, potrà vantare a livello nazionale ed europeo. Non è tutto perché tra le delicate caratteristiche tecniche dei vetri, c’è da precisare che una volta giunti in Italia, sono stati ulteriormente lavorati dalla Vetreria di Zanica che ha permesso loro di avere quelle caratteristiche ancor più esclusive, dettate dall’elevato spessore.

“Abbiamo colto al volo la richiesta fatta dal presidente Crippa, di collaborare alla realizzazione della struttura del nuovo centro produttivo - spiega il portavoce del gruppo Agnelli, Enrico Agnelli, che dopo due anni di studi e di test di laboratorio, ha creato la sofisticatissima struttura in alluminio dotata di un sistema di automazione. Il nostro obiettivo è quello di migliorarci continuamente e per noi, l’aver potuto realizzare la struttura esterna, nella quale sono inseriti i vetri, con delle caratteristiche davvero uniche, significava realizzare qualcosa di veramente esclusivo”.

C’è infatti da puntualizzare che il prefabbricato esterno ha delle caratteristiche particolarmente innovative: è a taglio termico, cioè ben isolato, resistente ai fenomeni sismici ed è di classe B.

Dopo due anni dal via ai lavori, alla fine di ottobre è prevista la consegna del primo lotto per la soddisfazione del fondatore nonché presidente del centro “San Spiridione”, Rinaldo Crippa: “Sono orgoglioso di vedere che nonostante le tante difficoltà economiche che stiamo attraversando i lavori stiano continuando. Contiamo di consegnare le chiavi alla fine di ottobre. Undici società tra artigiani e commercianti non aspettano altro”.

Otto milioni il costo di questo primo immobile, che come afferma Crippa “contiene anche le spese relative all’impianto idraulico ed elettrico, che serviranno per gli altri lotti. In questi giorni stiamo terminando i lavori sulla struttura esterna. Stiamo posizionando i vetri”.

La corposa operazione sarà realizzata dagli artigiani locali parte dei quali troveranno nel nuovo polo produttivo la loro nuova sede. Il costo complessivo oscilla sui 36 milioni di euro e la chiusura dei lavori è prevista per il 2016.

T.L.
Bergamonews - 26 settembre 2012


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Tagli dei servizi a Curno: ora si cercano volontari per il trasporto alunni
Dopo l’abolizione del servizio per problemi economici, l'amministrazione comunale punta sul volontariato tra i cittadini per accompagnare a scuola i 102 studenti del paese.


L’amministrazione comunale di Curno nelle settimane scorse si è trovata costretta a tagliare il servizio di trasporto scolastico per rientrare nei limiti dei patti di stabilità. Per garantire comunque il servizio ai 102 studenti del paese ecco l’idea di cercare volontari tra i cittadini: un metodo alternativo, economico, e che si possa riflettere in un modo nuovo di vivere il momento di avvicinamento alla scuola.

L’appello è rivolto a tutti i cittadini che vogliano proporsi come volontari per gestire diverse funzioni nell’ambito del trasporto scolastico. Come quella per controllare l’attraversamento stradale, con adulti appositamente formati dalla Polizia Locale che presteranno servizio in alcuni punti pericolosi delle strade del paese, per aiutare i bambini e ragazzi ad attraversare negli orari di entrata e di uscita dalle scuole.

Servono anche accompagnatori sugli pullman dell’Atb: il volontario accompagnerà nel tragitto in autobus i ragazzi che dalla zona di via Trieste e dalla Marigolda dovranno raggiungere le scuole.

Con la mancanza dell’autobus i bambini andranno anche a piedi, lungo i percorsi già utilizzati ora un solo giorno la settimana, utilizzando un percorso di “piedibus” coordinato dai volontari. Per ciascuno dei diversi ruoli ricercati, chi fosse interessato può rivolgersi agli uffici comunali.

Bergamonews - 18 settembre 2012


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Crespi, Lizzola, Colere
Tre uffici postali a rischio chiusura


Poste Italiane elabora una lista di uffici postali a bassa produttività che rischiano la chiusura: tra i mile e più comuni che corrono il rischio di restare senza servizio postale anche tre comuni della Provincia di Bergamo.

L’ufficio postale di Crespi d’Adda nel comune di Capriate San Gervasio, quello di Lizzola nel comune di Valbondione e la filiale postale di Colere sono le tre agenzie bergamasche delle 1156 che fanno parte della lista realizzata recentemente da Poste Italiane e pubblicata su Repubblica, in cui si possono leggere le succursali di Poste Italiane a rischio chiusura.

Lista che, tra l’altro, è stata stilata in base allo scarto tra costo e ricavi dei singoli uffici: ovviamente sono risultati più svantaggiosi le filiali dei piccoli comuni, difficili da mantenere per un’azienda in calo come Poste Italiane, che ha visto una riduzione del traffico postale del 10% nel 2011.

L’amministratore delegato dell’azienda che da tempo si occupa della comunicazione postale nel nostro paese, Massimo Sarmi, afferma che si cercheranno di limitare il più possibile le chiusure ma piuttosto di creare, in collaborazione con le giunte comunali e gli enti locali, dei centri multifunzionali: dunque in molti paesini l’ufficio postale potrà divenire anche anagrafe o sportello comunale.

L’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e i sindacati del settore Slp-Cisl, Sindacato Lavoratori Poste, e Slc-Cgil, Sindacato Lavoratori Comunicazione, hanno già iniziato a collaborare per reclamare a Poste Italiane i propri diritti: l’Anci richiede che le decisioni vengano prese non unilateralmente ma in collaborazione con le autorità locali, mentre i sindacati premono per limitare il più possibile i licenziamenti; in una lettera dell’Associazione dei comuni al Slp-Cisl si afferma l’importanza che hanno gli uffici postali nei piccoli comuni italiani, non solo poiché permettono la comunicazione con altri centri ma anche per il loro ruolo di coesione sociale ed economica.

Bergamonews - 12 luglio 2012
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Ufficio poste nel camper



A Mapello anziani in coda sotto il sole

In coda sotto il sole di luglio, senza una sedia, senza nemmeno un ventilatorino. Mattinata da dimenticare per gli utenti dell’ufficio postale di Mapello, in ristrutturazione. Poste Italiane l’ha sostituito con un camper improvvisato in piazza.

Gli impiegati si sporgono dalle finestre e sbrigano le pratiche dei tanti cittadini arrivati di buon’ora. Molti sono anziani, costretti ad aspettare in coda sotto il sole. Come se non bastasse i computer si bloccano ogni due minuti e i tempi di attesa si dilatano fino all’esasperazione.

 La situazione rimarrà identica fino al 28 luglio, il termine fissato per la fine dei lavori di ristrutturazione. Nel frattempo i cittadini possono solo approfittare e iniziare la tintarella in coda per pagare le tasse.

Bergamonews - 9 luglio 2012


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Adda, si apre una diga a monte


Sette rischiano di annegare

Sette persone hanno rischiato di annegare nelle acque dell'Adda per un improvviso innalzamento del livello dell'acqua a causa dell'apertura di una diga: due sono state tratte in salvo intorno alle 17 di domenica a Fara Gera d'Adda. Poche decine di minuti più tardi è giunto un nuovo allarme, per 5 persone a Cassano.

Qui i cinque, tutti sudamericani, avevano raggiunto alcuni sassi nell'alveo dell'Adda per rinfrescarsi e prendere il sole. Quando ancora il fiume si poteva raggiungere senza problemi e il livello dell'acqua era basso. Ma poco dopo, l'apertura di una diga a monte ha fatto alzare velocemente il fiume e non sono più riusciti a tornare a riva.

A Fara invece la brutta avventura è toccata a due giovani di Treviglio, tratti in salvo dai sommozzatori volontari e dai vigili del fuoco.

Il gran caldo ha spinto tantissime persone a trovare refrigerio sulle sponde del fiume, al confine con il Milanese. Molti hanno approfittato per un picnic e un'immersione rinfrescante. Purtroppo però il fiume costituisce sempre un pericolo.

L'Eco di Bergamo - 2 luglio 2012 Cronaca


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Riapre dopo un anno il parco di via Marconi: più verde in paese


Sabato 9 giugno è stato riaperto il giardino pubblico, che nella stessa sera ha fatto da cornice all’undicesima edizione del Biblofestival, la manifestazione culturale bergamasca rivolta ai più giovani.

Doppio dono da parte del Comune di Curno ai suoi cittadini. Nel corso della serata di sabato 9 giugno è stato riaperto il parco di via Marconi, che nella stessa sera ha fatto da cornice all’undicesima edizione del Biblofestival, la manifestazione culturale bergamasca rivolta ai più giovani.

 Il piccolo angolo di verde nel cuore del paese era rimasto chiuso per circa un anno, per alcuni lavori di ampliamento e sistemazione al suo interno. La sua riapertura è stata accolta da numerosi curnensi di ogni età, che hanno apprezzato molto la nuova versione del giardino pubblico cittadino.

Un'occasione di aggregazione per la comunità, che dà il bentornato al parco di via Marconi giusto in tempo per i mesi estivi.“E' bello vedere questo parco riaperto, ce n’era bisogno -ha spiegato il sindaco Perlita Serra, presente alla manifestazione -Riavere questo spazio verde proprio al centro del paese è molto importante, per i bambini delle vicine scuole materne, ma anche per gli anziani, che avranno un posto ben ombreggiato per l'estate”.

Il sindaco ha spiegato poi come il parco ha assunto la forma attuale: “E' stato un progetto di lunga gestazione, circa 7-8 anni, iniziato due amministrazioni fa: a quei tempi il parco era più piccolo, ma è stato acquistato il terreno confinante assieme al vecchio edificio vicino alla chiesa. Sotto l'amministrazione precedente è stato deciso di ampliare il parco sfruttando quel terreno ed ecco il risultato.

Il parco necessita ancora degli ultimi ritocchi, ma data la sua lunga chiusura abbiamo deciso comunque di riaprirlo. Altri intereventi serviranno ad aggiungere gli arredi dei bagni, le rastrelliere per le bici e delle nuove panchine”.

Emanuele Tomassoni - Bergamonews - 10 giugno 2012

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Elezioni Amministrative 2012 - Curno e Mozzo: due sorprese



Curno, c’è il vuoto dietro la Serra

La candidata del centrosinistra vince facile (47%) approfittando delle divisioni nel centrodestra
«Squadra rosa e d’esperienza». L’ex Gandolfi si ferma sotto il 22%, Corti al 19, Consolandi all’11


Tutto come da pronostico, nessuna particolare sorpresa: il nuovosindaco di Curno è Perlita Serra.
La sua lista «Vivere Curno» (centrosinistra) con 1.889 voti ha ottenuto il 47,2% delle preferenze,
battendo in maniera piuttosto netta le tre liste in cui si era frammentato il centrodestra.
Dietro al neosindaco si è piazzato il primo cittadino uscente Angelo Gandolfi con il 21,9% delle
preferenze (879 voti): sembrava a un certo punto che dovesse accontentarsi del terzo posto, invece
è riuscito nel finale a superare l’altro candidato sindaco Claudio Corti il quale ha ottenuto
776 voti (19,4%). Ampiamente staccato l’altro candidato Daniele Consolandi: la sua lista ha ottenuto
solo 454 voti, realizzando un timido 11,3%.

L’affluenza alle urne è stata nella media generale registrata negli altri paesi bergamaschi chiamati alle urne: hanno votato in 4.184 facendo segnare un 68,4% comunque confortante rispetto ai dati emersi alla fine della giornata di domenica. I festeggiamenti per la vittoria di Perlita Serra sono partiti ancor prima che fosse tutto ufficiale: già dopo i primi spogli si era capito che per i prossimi cinque anni si sarebbe seduta lei sulla poltrona di sindaco, prolungando quell’alternanza politica ormai divenuta tradizionale nel Comune di Curno. Perlita Serra ha 58 anni, è un’insegnante di francese in pensione e
ha rivestito il ruolo di assessore  alla Cultura, Istruzione e Sport nel mandato 2002-2007, mentre
nell’ultimo quinquennio ha ricoperto il ruolo di consigliere di minoranza all’interno della lista
«Insieme per cambiare Curno».
Un’attesa rilassata «Che dire, è una grandissima soddisfazione – ha detto la Serra, così tranquilla che ha trovato anche il tempo per andare al supermercato a fare la spesa durante lo spoglio delle schede –. La vittoria è merito della squadra, una lista che ha esperienza alle spalle e per questo siamo convinti di fare bene come maggioranza: ci siamo presentati in modo un po’ atipico a queste elezioni perché la lista non è stata costruita intorno a un sindaco già prescelto, ma la nomina per la candidatura è stato solo l’ultimo passo di un lungo processo volto a trovare prima di tutto unità d’intenti e a fissare i punti cardine del nostro programma elettorale».
La lista «Vivere Curno» si presenta ricchissima di donne: saranno quattro quelle inserite nel
Consiglio comunale (su un totale di sette consiglieri) mentre per la scelta della Giunta bisognerà
attendere ancora qualche giorno. Giunta che farà del mix tra l’esperienza di assessori più anziani e
l’entusiasmo dei più giovani la propria forza, alla ricerca di una «politica nuova che punti dritto
al bene della cosa pubblica» ha chiosato il nuovo sindaco.
La voce degli sconfitti
Come in tutte le gare, se da una parte ci sono i vincitori dall’altra ci sono gli sconfitti, i quali in fondo
si aspettavano un risultato sfavorevole a causa della divisione interna e devono accontentarsi di
un rappresentante a testa in Consiglio comunale. «Da sindaco uscente – dice amareggiato Angelo
Gandolfi – prendo atto della vittoria netta della sinistra e della volontà dei cittadini di Curno,
augurandomi che la dottoressa Serra possa avere un mandato più sereno del mio.

Mi auguro per le persone che mi hanno votato, e che ringrazio, di poter fare un’opposizione particolarmente attenta a tutti i temi economici sociali e urbanistici che hanno caratterizzato il mio mandato».
Sulla stessa onda il candidato Claudio Corti: «Sicuramente il fatto che il centrodestra si sia
presentato con tre liste è stato decisamente sfavorevole a noi. Detto questo non ho grossi rimpianti, mi ero messo in gioco per il bene del paese: certo l’aver perso lascia un po’ di amaro in bocca,
ma faccio i complimenti al neo sindaco augurandogli un mandato ricco di soddisfazioni».
Più duro Ferruccio Innocenti della lista «Consolandi-Una scelta per Curno»: «Questa è la dimostrazione che uniti si vince mentre divisi si viene sconfitti. Sono stati troppi gli screzi all’interno del centrodestra e questo non ha fatto altro che favorire la vittoria del centrosinistra che si è mantenuto stabile e ha ricevuto grosso modo gli stessi voti di cinque anni fa. Perché la gente è stanca di continui battibecchi».
Una curiosità per il centrodestra: l’ex assessore Sara Carrara è la candidata che ha ottenuto più
preferenze: «Nella sconfitta, una piccola soddisfazione»

FEDERICO BIFFIGNANDI - L'Eco di Bergamo 8 maggio 2012







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«Innova Mozzo» fa il ribaltone. In casa di Calderoli la Lega alla porta

Il nuovo sindaco è Paolo Pelliccioli. La sua lista civica fa voltare pagina al paese dopo quarant’anni di destra e Carroccio

Mozzo ha scelto la via del rinnovamento, consegnando i numeri della maggioranza alla lista civica
di «Innova Mozzo», guidata da Paolo Pelliccioli. Si tratta di una data che verrà a lungo ricordata
nella storia del paese che, negli ultimi quarant’anni è stato governato dalla destra, con
l’assoluto dominio della Lega dal 1992. Un volta pagina da tempo nell’aria e che, alle 17,30
di ieri pomeriggio, ha trovato conferma. «Ci metteremo subito al lavoro – esordisce commosso Pelliccioli –. Siamo consapevoli di aver raggiunto un traguardo grandissimo, quasi insperato».

Un’avventura iniziata un anno fa, dalla volontà di un gruppo di cittadini di cambiare il volto politico
del paese, coordinati da Chicco Plebani, una delle colonne portanti del progetto. «Ci sono
molte cose da fare, e il tempo già stringe – prosegue Pelliccioli – cominciando dall’approvazione
del bilancio di previsione entro il 30 giugno». Una maggioranza definita schiacciante dagli stessi numeri, che sfiora il 52% dei voti degli elettori, lasciando il 30% della torta allo schieramento Lega e Centrodestra e quasi il 20% ai «Moderati per Mozzo».
«Innanzitutto faccio i complimenti a Pelliccioli – commenta sportivamente Chiodelli (Lega) – che ha meritato questa vittoria. È un uomo intelligente e limpido, per questo avrà la nostra collaborazione e, dove possibile, il nostro appoggio».
Parole di soddisfazione arrivano anche dai Moderati, che non si vedono affatto come degli
sconfitti: «In due mesi ci siamo costituiti e lanciati nell’agone politico – spiega Bonalumi –
ottenendo un 20% che rappresenta il punto di partenza». Cominciando proprio con la candidatura
alle prossime elezioni provinciali, come già annunciato alla vigilia degli spogli da Marco Monachese: «Siamo moderati e tali ci confermiamo. Dialogo e collaborazione rappresentano il nostro apporto, e consegneremo anche le nostre idee di programma a Pelliccioli, per arricchire un’attività amministrativa che, grazie a un lavoro condiviso, può ben sperare».
Anche per il Carroccio, questo, è un nuovo inizio: «Serviva pulizia e c’è stata – prosegue Chiodelli –. Si è trattata di una scelta audace ma comunque necessaria per consolidare le basi di un
partito che vuole continuare a essere forte e presente sul territorio, con i propri militanti e per
il bene del cittadino».

Come consuetudine, la notizia che riporta la vittoria di Innova Mozzo, è iniziata a circolare in tempo reale anche nelle pagine di Facebook: «Da stasera finalmente si «innova» Mozzo! Mozzo da oggi è arancione», scrive la lista vincente. Sulla sponda dei Moderati, invece, a parlare è Cristiana Beltramelli: «Orgogliosa del mio movimento, nonostante il dispiacere per come sono andate le elezioni, sono contenta del traguardo. Forse Mozzo ha bisogno di un governo di sinistra, dopo 40 anni di destra, proprio per vederli all’opera una volta volta. Sì, l’unica.
Ora verso traguardi maggiori: la Provincia».
«Innova Mozzo», invece, vuole mantenere la sua linea apolitica, confermando di non volersi configurare in alcun genere di partito. «Siamo nati con l’intento di lavorare per la cittadinanza,
e questo lo conferma anche l’associazione che abbiamo fondato – spiega Pelliccioli – ora siamo concentrati per ripagare al meglio la fiducia dei nostri cittadini».
L’unico dato negativo, invece, è la scarsa affluenza alle urne, che ha registrato l’8,2% in meno
rispetto alle elezioni del 2007. Dichiarazioni al veleno, invece, quelle del sindaco uscente Silvio Peroni: «I Moderati hanno tolto molti voti, indebolendo così il bacino elettorale
della Lega. Oggi sono prevalsi i personalismi e questo esito me lo aspettavo».

CRISTIANO GAMBA - L'Eco di Bergamo - 8 maggio 2012

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Mozzo al voto con vandalismi



Imbrattate varie liste elettorali

Archiviato l'ultimo quinquennio targato Lega Nord, i cittadini di Mozzo sono tornati al voto. I seggi, riaperti questa mattina alle ore 8, hanno visto una buona affluenza, in attesa delle prime statistiche previste per le ore 12. Tra le curiosità, l'apertura al voto a cinque cittadini romeni, due francesi e altrettanti inglesi: un totale di nove «stranieri».

Anche la notte ha riservato le prime sorprese, con atti di vandalismo che hanno visto imbrattati vari manifesti elettorali e quello della sezione locale del Pd, quest'ultimo sito in Piazza Trieste nel centro del paese. Le telecamere di sorveglianza installate dall'ormai ex sindaco leghista Silvio Peroni, pare però abbiano già incastrato il colpevole.

La maggior affluenza della mattinata, ai seggi, è stata registrata attorno alle 10.30, dopo la Santa Messa domenicale; e sempre alla stessa ora, hanno fatto l'ingresso i tre candidati alla poltrona: Paolo Pelliccioli (Innova Mozzo), Alessandro Chiodelli (Lega Nord-Centrodestra) e Roberto Bonalumi (Moderati per Mozzo).

Dopo le prime battute elettorali, il clima si presenta comunque disteso in attesa del rush finale previsto per la giornata di lunedì. I seggi resteranno aperti domenica fino alle 22. Sembra invece sventato il rischio astensionismo.

In attesa di maggiori curiosità, aggiornamento alle 11,30, si attendono anche i voti dei «vip» residenti nel paese: il leghista Calderoli, la famiglia Seccomandi (proprietaria del colosso farmaceutico 3V Sigma) e Donato Losa (Presidente dell'azienda Cartemani).

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - 6 maggio 2012 Cronaca
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Curno, una poltrona per quattro

Commercio e viabilità temi caldi
Gandolfi prova il bis. Perlita Serra guida la lista civica «Vivere Curno»
Gli altri due sfidanti sono Corti (sostenuto dalla Lega) e Daniele Consolandi

A Curno dopo cinque anni di giunta Gandolfi si confrontano quattro candidati sindaco: Perlita Serra (Vivere Curno), Claudio Corti (Claudio Corti Sindaco), lo stesso Angelo Gandolfi (Angelo Gandolfi sindaco) e Daniele Consolandi (Una scelta per Curno).
Li abbiamo chiamati a confrontarsi sui temi caldi della vita amministrativa curnese.
Il futuro del Pgt«Andranno rivisti gli ambiti di trasformazione e il piano delle regole. Dopo l’approvazione sarà avviato un percorso per la costruzione di una ponderata e partecipata variante» spiega Perlita Serra. Per Claudio Corti «dobbiamo fotografare le realtà esistenti e pianificare un concreto recupero del centro storico, salvaguardando le aree verdi».
«Nella formazione di questo importante strumento urbanistico – aggiunge Consolandi – discuteremo e recepiremo le istanze dei cittadini». Gandolfi fa presente di aver proposto di recente (metà marzo) un Pgt minimalista e ambientalista con il consumo del territorio ai minimi mai previsti prima. «Il Pgt – aggiunge – non è stato nemmeno votato. Il comportamento dell’alleanza Pd-Lega-Pdl-Idv è stato meramente strumentale».

La città del commercioCurno con i suoi 91.000 metri quadrati (45.221 di grandi strutture di vendita, 40.110 di medie
strutture, 5.616 di esercizi di vicinato) di area commerciale, a pieno titolo può chiamarsi «La
città del commercio». «Le grandi e medie strutture commerciali possono dare occupazione ai
curnesi e introito per il Comune – afferma Consolandi –. Queste però devono essere riqualificate e valorizzate integrandole alle realtà economiche del centroì storico e dell’abitato». Per Gandolfi si deve puntare su una equilibrata distribuzione di compiti con la città di Bergamo per favorire lo sviluppo armonico dell’attuale sistema distributivo.
«La nostra amministrazione intende contenere ulteriori insediamenti – sostiene Perlita Serra –. Però dobbiamo valutare con intelligenza le esigenze di riqualificazione del centro commerciale esistente per consentirgli di sostenere la concorrenza e mantenere i posti di lavoro». «La parte commerciale del
paese non può discriminare e peggiorare la qualità della vita dei residenti. Studieremo un percorso affinché queste strutture diventino una risorsa per i cittadini» è il parere di Corti.
La viabilità«La viabilità è una priorità del nostro programma – sottolinea Corti –. Abbiamo proposto soluzioni
per i punti nevralgici del paese: Marigolda, polo scolastico- sportivo e per la zona commerciale». Consolandi ritiene prioritari i percorsi ciclopedonali, da incrementare e raccordare in modo funzionale e di importanza la realizzazione della rotonda alla Merena. «È evidente che soluzioni per il traffico possono essere applicate solo in relazione al nuovo Pgt, tenendo conto delle indicazioni già emerse dallo studio del traffico – afferma Gandolfi – effettuato durante la mia amministrazione». Per Serra «si dovrà separare la mobilità interna del paese da quella esterna, in questo senso siamo contrari alla rotatoria della Merena: farebbe aumentare il traffico in questa frazione».
Le opere incompiute«Per la biblioteca abbiamo ereditato un’opera problematica, quasi conclusa. – sostiene l’ex sindaco Gandolfi –. Abbiamo ultimato la costruzione e siamo giunto alla fase di collaudo. La scuola elementare l’abbiamo rivista, ampliata e la paghiamo con denaro fresco (senza mutui) con un notevole risparmio. La quasi piazza è quasi fruibile, pur se è ancora interessata dai lavori del condominio e la sua impostazione è stata integralmente rivista». approvata in Consiglio comunale ha trasferito ad un operatore il compito di costruire l’opera – precisa Perlita Serra –, per la biblioteca e la piazza bisogna fare delle verifiche sui finanziamenti e sui contenziosi legali. Però il loro completamento è una priorità, la piazza non può restare incompiuta con quella infilata di vasi assolutamente incongrua».

Per Consolandi, la scuola e la biblioteca dopo attenta valutazioni delle priorità e delle risorse economiche disponibili, l’obiettivo sarà il loro completamento.
«Le opere pubbliche che da anni attendono di essere finite saranno ultimate in tempi rapidi – conclude Corti –. Entro il 2012 sarà aperta la biblioteca. La scuola deve essere ultimata modificando a costo zero il progetto che ora prevede il muro di via Carlinga. Altre opere pubbliche vanno progettate e realizzate: scuola materna, un centro diurno anziani, ristrutturazione del centro sportivo.

REMO TRAINA - L'Eco di Bergamo - 5 maggio 2012


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Capriate, Rifondazione: “Pd traditore, ci lascia per andare
con Cl”


La campagna elettorale di Rifondazione comunista a Capriate San Gervasio è tutta per la scheda bianca. La sinistra si sente tradita dal Partito democratico, che ha deciso di appoggiare la candidatura di Mino Maggioni insieme al Popolo della Libertà.
La campagna elettorale di Rifondazione comunista a Capriate San Gervasio è tutta per la scheda bianca. La sinistra si sente tradita dal Partito democratico, che ha deciso di appoggiare la candidatura di Mino Maggioni insieme al Popolo della Libertà. Una grosse koalition che non ha mancato di far discutere nel paese dell’Isola perché un’opposizione che decide di presentarsi unita a parte della maggioranza non è prassi, soprattutto nei piccoli Comuni.

Gli esponenti di Rifondazione accusano il centrosinistra di aver giocato sporco: mentre lavoravano alla costruzione di una candidatura comune, avrebbero deciso di trattare con il centrodestra, una scelta che ha poi portato alla presentazione di Maggioni. “Rifondazione Comunista ha fortemente cercato una alleanza programmatica con il centrosinistra di “Città Democratica” per dare una nuova amministrazione democratica e partecipata ai cittadini e associazioni presenti sul territorio comunale – spiegano gli esponenti del circolo di Rifondazione -.

Rimaneva solo da mettere nero su bianco il programma già definito dalle intese verbali fra le parti, firmarlo e presentarlo alla cittadinanza. In realtà il gruppo della lista civica di centrosinistra “Citta democratica” mentre discuteva con Rifondazione si accordava con i transfughi del centrodestra che ancora sedevano in giunta con la Lega Nord. “Città Democratica” ha giustificato la sua scelta con la necessità di unirsi agli uomini di Berlusconi e Formigoni per battere la Lega Nord.

Ma la Lega e l’intero centrodestra sono già sprofondati grazie agli scandali che hanno travolto Berlusconi, Bossi con la sua famiglia e le decine di amministratori indagati per tangenti nella Regione Lombardia governata da Formigoni. E poi con quale coerenza di programma questa lista governerà il comune visto che vi convergono coloro che sino a ieri reciprocamente si indicavano come il male assoluto? L’alleanza che si va a formare fra centrodestra e centrosinistra a Capriate, ma anche in altri comuni bergamaschi, dimostra che in questo ceto politico non esiste ombra di onesta e coerenza politica.

Gli interessano solo le poltrone e per ottenerle sono disposti ad allearsi anche con il diavolo”. Come fare a contrastare quindi questa grosse koalition? Rifondazione non è riuscita a presentare un suo candidato, quindi la scelta sarà per la scheda bianca. “Oggi non serve l’antipolitica, ma la costruzione di una politica di opposizione e sociale all’antipopolare governo Monti che deve essere mandato a casa.

Il 6/7 Maggio a Capriate noi stiamo con la coerenza, la dignità, l’onesta politica, chiediamo ai cittadini di scegliere di stare dalla nostra parte, non votando nessuna delle due disastrose liste in campo”.

Bergamonews - 3 maggio 2012

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La promessa di Corti “Se vincerò niente Imu sulla prima casa”


A Curno la promessa elettorale col botto arriva a fine campagna, a quattro giorni dalla chiamata alle urne. Claudio Corti, candidato di Lega Nord e Curno Oltre, è deciso a non imporre ai cittadini l’imposta municipale sugli immobili introdotta dal governo Monti.

“Se vinceremo non applicheremo l’Imu sulla prima casa”. A Curno la promessa elettorale col botto arriva a fine campagna, a quattro giorni dalla chiamata alle urne. Claudio Corti, candidato di Lega Nord e Curno Oltre, è deciso a non imporre ai cittadini l’imposta municipale sugli immobili introdotta dal governo Monti. L’annuncio è stato dato con un volantino distribuito per le vie del paese. Una mossa a sorpresa per tentare convincere gli elettori indecisi, ago della bilancia dell’atteso appuntamento in programma il 6 e 7 maggio.

A Curno la competizione è più accesa che mai, con quattro liste che da settimane si danno battaglia tra incontri, volantini, manifesti: Claudio Corti, Perlita Serra, Daniele Consolandi e Angelo Gandolfi sono pronti al verdetto delle urne. “Claudio Corti se sarà sindaco non apllicherà l’Imu sulla prima casa – si legge nel volantino – L’Imu è un furto legalizzato dalle tasche dei curnesi.

Il governo Monti vuole tassare la prima casa? Con Claudio Corti sindaco la prima casa non verrà tassata”. Curno è forse uno dei pochi Comuni in Bergamasca che potrebbero realmente permettersi questa scelta. Le superfici commerciali imponenti presenti sul territorio comunale permetterebbero di ricavare quanto non dovuto dal gettito sulla prima casa. “La sinistra Serra vi tasserà, Gandolfi e Consolandi anche – continua il volantino - Claudio Corti è l’alternativa alla sinistra, l’unica alternativa a chi vuole ancora mettere tasse ai Curnesi.

Prima Curno! E’ vergognoso tassare la prima casa, frutto di sacrifici e di tanto lavoro dei cittadini. L’IMU è una tassa che non resta ai Curnesi. Noi non facciamo false promesse, non facciamo proclami inutili. Noi siamo coerenti e concreti”.

Bergamonews - 2 maggio 2012


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Il pgt nel futuro di Curno, Corti incontra i cittadini


Claudio Corti, candidato di Lega Nord e Curno oltre, anticipa i tempi e chiede direttamente proposte e idee ai cittadini.

 E’ fissata per lunedì 30 aprile alle 21, nella sala civica dell’Asl, l’assemblea pubblica dal titolo “Il pgt nel futuro di Curno. Quali proposte?”.

Il tentativo di adottare il piano di governo del territorio da parte di Gandolfi, ritenuto dagli avversari un vero e proprio blitz, ha avuto come risultato la caduta del Consiglio comunale. Il progetto urbanistico del Comune è ancora nel cassetto e chi vincerà la sfida elettorale dovrà rispolveralo, attualizzarlo e approvarlo entro la fine dell’anno. Claudio Corti, candidato di Lega Nord e Curno oltre, anticipa i tempi e chiede direttamente proposte e idee ai cittadini.

 E’ fissata per lunedì 30 aprile alle 21, nella sala civica dell’Asl, l’assemblea pubblica dal titolo “Il pgt nel futuro di Curno. Quali proposte?”. E’ un’occasione di incontro tra Corti, i componenti della sua lista e i cittadini. Saranno presenti anche Roberto Pedretti, consigliere regionale del Carroccio e Fabio Facchinetti, assessore all’Urbanistica del Comune di Dalmine.

Bergamonews - 27 aprile 2012

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Curno, Angelo Fassi espulso dalla Lega Nord



A due settimane delle elezioni la Lega Nord provinciale ha deciso di fare chiarezza sul caso di Curno, dove l’ex assessore leghista Angelo Fassi, candidato nella lista di Angelo Gandolfi, fa campagna contro la lista ufficiale del Carroccio.

A due settimane delle elezioni la Lega Nord provinciale ha deciso di fare chiarezza sul caso di Curno, dove l’ex assessore leghista Angelo Fassi, candidato nella lista di Angelo Gandolfi, fa campagna contro la lista ufficiale del Carroccio. "Angelo Fassi non appartiene più al movimento della Lega Nord.

L'ex assessore di Curno, ai sensi dell'Articolo 30 dello Statuto della Lega, è stato espulso dal movimento su decisione del direttivo provinciale - commenta il consigliere regionale Roberto Pedretti -. Pertanto, ogni sua dichiarazione sarà di carattere personale e non a nome o per conto del movimento della Lega Nord che egli non rappresenta più.

Da ormai tre anni Angelo Fassi è lontano dalla linea politica della Lega Nord. Con la sua espulsione il movimento ha scritto la parola fine ad una farsa che durava ormai da troppo tempo".

Bergamonews - 24 aprile 2012

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Di Pietro rilancia la foto di Vasto. Ma Misiani è senza flash



I due parlamentari bergamaschi a Curno per sostenere il candidato sindaco Perlita Serra, della lista civica "Vivere Curno", parlano di politica ma a livello nazionale non trovano un'intesa.

L’attesa era alta lunedì sera a Curno. “Antonio contro Antonio”: il titolo c’era già, un po’ come il film “Eva contro Eva” che vedeva confrontarsi due mostri sacri del cinema: Marilyn Monroe e Bette Davis. Ma le attese sono rimaste deluse. Niente scintille, forti emozioni, contrasti e colpi di scena.

Il film trasmesso non era al multisala di Curno, ma in un’affollatissima sala civica dove Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, si confrontava con Antonio Misiani, tesoriere del Partito Democratico, per lanciare la candidata sindaco Perlita Serra della lista “Vivere Curno”.

Ecco: Serra ha dato davvero un’emozione, una voglia di riscatto, un sogno per il paese che vorrebbe “fatto di reti di inclusione, dove le generazioni possano dialogare, crescere e progettare il loro futuro”.

Il suo cameo merita l’Oscar. Politico s’intende.

Per il resto, a parte qualche sussulto, la sceneggiatura non ha dato adito a titoli di testa. Eppure il parterre era quello delle grandi occasioni, in prima fila sedevano il consigliere regionale dell’Idv Gabriele Sola, il coordinatore provinciale dell’Idv Simone Scagnelli, l’onorevole Gabriele Cimadoro e l’ex senatore Dc Gilberto Bonalumi.

Torniamo ai due Antonio, ai protagonisti - presentati da Domenico Cangelli, consigliere provinciale dell’Idv, e dal coordinatore del circolo del Pd di Curno Massimo Conti - che avrebbero dovuto parlare di “Come la politica nazionale può supportare le amministrazioni locali”.

Misiani è partito lanciatissimo, da uomo che conosce il mestiere ha fatto vibrare in sala tutte le corde del sentire comune, per esempio: "l’antipolitica altro non è che la cattiva politica, quella fatta dal malaffare, del populismo da due soldi, del cavaliere bianco che arriva a salvare tutti, del sogno del federalismo che si è infranto”.

Non ha mancato di dire cose di sinistra il tesoriere del Pd come: “Questo Paese deve tornare a crescere, ha delle potenzialità soffocate, deve ritrovare il suo slancio, ma non deve lasciare indietro i più deboli: deve essere uno sviluppo inclusivo”.

Di Pietro giocava in casa. Il proscenio lo conosceva come le sue tasche ed è tornato a calcare le scene sulle stesse tavole di Curno esattamente dieci anni dopo. Dicono che allora portò bene. E lunedì sera, tutti incrociavano le dita. Di Pietro bucava lo schermo, come avrebbe detto qualche critico. Ha elogiato Perlita Serra, le ha fatto i complimenti per la sua lista civica “in cui contano le persone e i programmi, non i simboli dei partiti”.

“E’ una lista che merita di vincere perché ci permette di immaginare il futuro di Curno – ha aggiunto l’ex magistrato di Mani Pulite – che sarà pure bello perché se devi fare la spesa non hai che da scegliere, ma questo paese rischia di perdere in relazioni e di finire come un dormitorio”.

Da istrione ha toccato il cuore dello spettatore ed poi, ecco, il colpo di teatro: “Questa lista civica è una lezione che dobbiamo prendere anche noi a livello nazionale – ha ammesso con la foga che gli è propria, guardando Misiani – dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità di progettare un disegno per il futuro dell’Italia, ma dobbiamo farlo partendo da una coalizione. Penso al Pd, al Sel, ai Verdi…l’effetto Curno deve esserci di riferimento, dobbiamo creare una coalizione, ma dobbiamo partire per tempo per arrivare in orario. Abbiamo la responsabilità di costruire da subito il progetto programmatico politico”.

La cartolina di Vasto torna come un flash back. E il leader dell’Italia dei Valori traccia già le date: “Dopo le amministrative dobbiamo partire con gli stati generali per stendere un programma, occorre una nuova legge elettorale, reintrodurre il reato di falso in bilancio, rivedere il finanziamento dei partiti”.

A volte nei film i dialoghi sono tutto. Ma il copione di Di Pietro, Misiani lo ha praticamente ignorato.

Un fragoroso applauso del pubblico ha cambiato la scena. E da un’altra prospettiva il tesoriere del Pd ha sfoggiato la sua indiscutibile competenza economica spiegando perché: “il patto di stabilità è ingiusto e va cambiato. Ci sono molte amministrazioni virtuose e i Comuni rappresentano in Italia i due terzi degli investimenti pubblici”.

Misiani ha rimarcato come il pareggio di Bilancio inserito nella nostra Costituzione sia un errore “e per questo è importante che le forze progressiste che stanno vincendo in Francia, diano una svolta al rigore sui conti imposto dalla Germania”.

Il tesoriere nazionale del Pd non ha mancato di evidenziare come in politica "sia necessario un ricambio, ma inserirei il limite dei due mandati solamente per le cariche apicali: sindaci, presidenti". Infine ha lanciato un monito: “Dobbiamo comprendere che la questione settentrionale esisterà sempre come problema se non ci faremo carico delle aspettative anche degli elettori delusi dalla Lega”.

Il pubblico è balzato in piedi sommergendo con gli applausi i due parlamentari. I due non hanno di certo deluso le aspettative di chi a Curno voterà per il candidato sindaco Perlita Serra, ma appena sono comparsi i titoli di coda è stato chiaro a tutti che i due Antonio, Di Pietro e Misiani, non hanno dialogato.

Bergamonews - 24 aprile 3012
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Confronto Di Pietro-Misiani
A Curno si accende la campagna elettorale

Antonio Di Pietro con o contro Antonio Misiani. Il confronto in programma lunedì sera a Curno, nell’ambito degli incontri organizzati dalla lista “Vivere Curno” che vede candidata sindaco Perlita Serra, accende la campagna elettorale.

Antonio Di Pietro con o contro Antonio Misiani. Il confronto in programma lunedì sera a Curno, nell’ambito degli incontri organizzati dalla lista “Vivere Curno” che vede candidata sindaco Perlita Serra, accende la campagna elettorale. Attorno al tavolo della sala civica di via IV novembre, alle 20.50, si affronteranno due figure di spicco della politica nazionale.

Il primo è leader dell’Italia dei Valori e residente appunto a Curno, il secondo è tesoriere del Partito democratico, salito alla ribalta delle cronache dopo gli sgarri dei suoi colleghi Lusi e Belsito. Un dibattito che partendo dalla piccola realtà bergamasca si sposterà inevitabilmente sulle problematiche nazionali. Il tema della serata è infatti “Come la politica nazionale può supportare le amministrazioni locali”. E se a Curno i due partiti corrono a braccetto a sostegno di Perlita Serra, a Roma le posizioni sono molto distanti. Di Pietro siede tra i banchi dell’opposizione, il Pd è tra i sostenitori del governo Monti.

Il leader dell’Idv ha annunciato che il suo partito rinuncerà ai rimborsi elettorali, Misiani invece sostiene che per il Partito democratico sia impossibile fare a meno dei finanziamenti. Riusciranno i due a focalizzare l’attenzione sul sostegno a Perlita Serra evitando scontri politici? Non sarà facile in questo momento così difficile per la politica italiana, costretta a fare i conti con cittadini sempre più indignati dagli scandali che travolgono partiti di centrodestra e centrosinistra.

Bergaqmonews - 23 aprile 2012

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Mozzo, alla villa-zoo di Calderoli tutti i giorni 8 agenti: 450 mila €


Calderoli: «Tanti attestati di stima La Lega è unita e fa quadrato»

Una pattuglia con due agenti fissi 24 ore su 24, per turni di 6 ore l'uno. In tutto sono 8 gli operatori delle forze dell'ordine impegnati, tutti i giorni, di fronte alla villa dell'ex ministro Roberto Calderoli sui colli tra Mozzo e Bergamo: una bella casa immersa nel verde, il cui giardino ospita l'ormai famoso zoo del quale il senatore leghista va più che fiero.

Questo presidio fisso vede impegnati quotidianamente polizia, carabinieri e Guardia di finanza. E, negli ultimi due anni, è costato qualcosa come 900 mila euro, spesi per garantire la totale sicurezza all'ex ministro, vittima di pesanti minacce soprattutto dopo la famosa vicenda delle vignette su Maometto di alcuni anni fa.

A snocciolare i dati è Roberto Villa, segretario regionale dell'Ugl, Unione generale del lavoro, uno dei sindacati della polizia di Stato. «In due anni sono stati impiegati 5.800 operatori delle forze dell'ordine per il servizio. Gli stipendi pagati per questo servizio ammontano, negli ultimi due anni, a 700 mila euro, ai quali si sommano 130 mila euro per indennità extra, visto il tipo di servizio, e 70 mila per le ore di straordinario».

Il totale, dunque, dei costi, ammonta a 900 mila euro in due anni: 450 mila l'anno per quella che il sindacato dei poliziotti definisce «vigilanza privata sotto casa», attiva anche quando - e accade spesso - Calderoli non è a Mozzo. Il tipo di presidio viene stabilito a livello provinciale dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, organismo presieduto dal prefetto, e fino a luglio restano in vigore le disposizioni attuali.

«Abbiamo più volte scritto al prefetto e allo stesso Calderoli per sollevare questo problema - aggiunge Villa -, ma non ci ha mai risposto nessuno. Va detto, infatti, che i 120 mila abitanti di Bergamo si devono accontentare dei soli 4 poliziotti messi a loro disposizione, mentre di fronte alla villa di Calderoli ce ne sono 8 fissi al giorno, anche quando lui non c'è. A questi si aggiungono altri 8 agenti, tutti della polizia di Stato, 4 a Roma e 4 qui a Bergamo, che fanno parte della scorta personale dell'ex ministro e che sono sempre a sua disposizione. Questa scorta personale costa ulteriori 480 mila euro l'anno».

C'è poi il capitolo delle auto. «I poliziotti che operano sulle Volanti in città usano delle Fiat Marea con oltre 200 mila chilometri, spesso riciclate da altre città che le scartano. L'ex ministro è invece riuscito a farsi assegnare un'Audi A8 4.2 V8 e una Bmw 530, entrambe blindate, per un valore complessivo di 400 mila euro».

L'Eco di Bergamo - 20 aprile 2012 Cronaca

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Un caffè ad ogni famiglia. “Claudio Corti, what else?”

Un pacco di caffè ad ogni famiglia di Curno. E’ l’originale iniziativa messa in campo dal Claudio Corti, sostenuto dalle lista Corti sindaco e Lega Nord. Nei prossimi giorni i pacchi con il faccione del candidato del centrodestra verranno distribuiti porta a porta.

Un pacco di caffè ad ogni famiglia di Curno. E’ l’originale iniziativa messa in campo dal Claudio Corti, sostenuto dalle lista Corti sindaco e Lega Nord. Nei prossimi giorni i pacchi con il faccione del candidato del centrodestra verranno distribuiti porta a porta. Un modo come un altro per rendere più accattivante una campagna elettorale in attesa delle scintille prima della chiamata alle urne. Alcuni precedenti di gadget creativi hanno avuto fortuna, come le lampadine a basso consumo energetico regalate dal candidato Valerio Baraldi a Ponte San Pietro lo scorso anno. Il leghista ha poi ottenuto la maggioranza dei voti e ora è sindaco del Comune. Non è stata digerita invece la polenta donata dal candidato leghista Pietro Pezzutti a Costa Volpino. L’esponente del Carroccio non ha conquistato le simpatie degli elettori.

Tornado alle porte della città, “Vivere Curno” punta sugli incontri pubblici tematici, apprezzati dalla cittadinanza, Gandolfi si dà da fare sul web con il blog dell’amico Aristide mentre il Pdl ufficiale preferisce il catenaccio. Corti invece si affida, oltre al caffè, anche a un pezzo da novanta come l’ex ministro Roberto Maroni, di nuovo in pellegrinaggio in Bergamasca dopo i comizi a Mozzo, Brembate Sopra e Cisano di lunedì scorso. Maroni sarà a Curno il 3 maggio, pochi giorni prima del voto.

Bergamonews - 20 aprile 2012

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Qui Mozzo, nel fortino di Calderoli


Otto agenti di scorta alla villa, sindacato all'attcco. Il sindaco: presenza discreta.

Non capita spesso di vedere una pattuglia di carabinieri fare la guardia a due lupi. Eppure eccoli lì, ritti sotto la pioggerella, a vigilare la villa di Roberto Calderoli, ex ministro leghista della Semplificazione e in questi giorni alle prese con la bufera nel suo partito.

La casa di Calderoli, considerato l'uomo più influente fra i leghisti orobici, è sui colli fra Bergamo e Mozzo. Da queste parti l'ex ministro non si vede moltissimo. Ma, quando si parla di lui, ci sono alcuni argomenti (oltre alla politica) che tornano fra i concittadini: la casa presidiata, il leggendario zoo. Partiamo da quest'ultimo: oltre la cancellata della villa dovrebbe trovarsi la folta fauna di cui il lumbard ha raccontato a più riprese - fra il serio e il faceto - parlando della sua casa sui colli. Lupi marsicani, un pony, un'ara macao, un'aquila. Le leggende metropolitane hanno parlato anche di un'orsa e di un tigrotto. Vero o falso? Non si sa.

Il padrone di casa, come detto, qui ci sta poco. Ieri non c'era. In compenso c'è sempre (altro tema di discussione) la vigilanza fissa. Talmente fissa che hanno dovuto costruire una pensilina per proteggere gli uomini dal maltempo. La villa è presidiata giorno e notte da otto persone, due per ogni turno di sei ore, anche se l'ex ministro non è presente. Sotto la pensilina si alternano polizia, carabinieri e Guardia di finanza (che salta un turno quotidiano su due). Se si calcola una media di tremila euro lordi di stipendio per dieci uomini al giorno (compresi i due di riposo), il presidio costa una bella cifra. «Ma non serve - taglia corto Gianluca Brambilla del sindacato di polizia Siap -.

La villa è su una collina circondata da un bosco, il presidio fisso all'ingresso è inutile. Sarebbe meglio una sorveglianza in movimento, integrata da telecamere. Ci sono uomini e fondi impiegati a presidiare la casa di un ex ministro e che potrebbero essere utilizzati in altro modo». Ma Calderoli non si muove sempre iper-scortato: all'ultima Bèrghem Fest è arrivato tutto solo in motorino.

Poi c'è la bella villa, su cui nel 2009 si animò il dibattito in Comune. La richiesta di ampliamento si scontrò con i vincoli del Parco dei Colli, il sindaco leghista di Mozzo convocò un Consiglio un sabato a mezzogiorno per approvare degli emendamenti, la minoranza lasciò l'aula dicendo che «siamo qui apposta per Calderoli». «Figuriamoci se Calderoli mi fa convocare il Consiglio apposta - sbuffa il sindaco leghista Mario Peroni -. Lui a Mozzo non ha mai interferito». Lo conferma Mario Monachese, sindaco leghista per 10 anni, che ha da tempo lasciato il partito: «Riconosco che Calderoli a Mozzo è una presenza molto discreta».

Non è d'accordo l'ex segretario della sezione Mario Cattaneo, dimessosi dopo 14 anni: «Le trattative per le elezioni venivano fatte sopra la mia testa. Poi mi hanno detto di eclissarmi». «Pagliacciate, Calderoli non si è mai occupato di politica amministrativa: ho detto io a Cattaneo di eclissarsi per non togliere spazio ai candidati», replica il segretario provinciale leghista Cristian Invernizzi. Che non si sbilancia sulle vicende attuali, con le intercettazioni che hanno travolto la Lega e che in alcuni passaggi coinvolgono lo stesso Calderoli: «Le cose sono ancora tutte da chiarire».

F. P.- Il Corriere della Sera - 14 aprile 2012 | 11:33

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Troppa velocità. Solza accende gli occhi digitali


Erano stati annunciati all’inizio dell’anno, ma è la primavera che li ha portati anche a Solza.

Il 6 aprile sono stati infatti installati i sei speed check previsti dall’amministrazione comunale
in seguito all’adozione del progetto «NoiSicuri», promosso per alzare il livello di sicurezza delle
strade cittadine, sia per i pedoni sia per gli automobilisti.
Tre delle colonnine anti velocità installate immediatamente prima di Pasqua sono state posizionate lungo la via Rivierasca, all’altezza di via San Giovanni Bosco; le altre tre apparecchiature sono invece state poste su via Roma, prima e dopo la strettoia. «Da tempo, con gli agenti di polizia locale e i Comuni limitrofi, si parlava della necessità di ricorrere ai dissuasori di velocità per accrescere il livello di sicurezza delle strade cittadine e ridurre al minimo la pericolosità di certi tratti – spiega il sindaco di Solza, Carla Rocca –.

Ad inizio marzo abbiamo dunque iniziato i rilievi sulle vie in questione, in entrambi i sensi di marcia, i quali hanno confermato le aspettative: il numero di veicoli che ogni giorno affollano la Rivierasca oscilla tra gli 8.000 e i 9.000 e le velocità massime superano i 180 chilometri orari, addirittura 200
se si considerano le moto. È evidente che la pericolosità, specie per i pedoni e in particolare per i residenti in Solza, è molto elevata».

Visti i risultati positivi in termini di riduzione degli incidenti in provincia a seguito del posizionamento dei dissuasori di velocità, e valutata la fattibilità del progetto, il Comune ha dato l’ok all’installazione degli speed check,
Al momento i sei speed check sono stati installati con la formula a noleggio per sei mesi, con la possibilità di riscatto. Dopo l’estate toccherà all’amministrazione valutare se proseguire o meno. «Confidiamo nell’intelligenza degli automobilisti e nella capacità collaborativa di chi ogni giorno percorre la strada – conclude il sindaco –. Il sistema funziona in quanto, nel dubbio che sia stato o meno attivato l’autovelox, prevale la prudenza e quindi una maggiore sicurezza per tutti i cittadini».

CHIARA ZONCA - L'Eco di Bergamo - 13 aprile 2012

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"Tutela ambientale, priorità del nostro programma"

Pubblichiamo il comunicato della lista Vivere Curno che giovedì ha tenuto il primo incontro tematico della campagna elettorale. Al centro del confronto la tutela dell'ambiente.

Amministrare bene con trasparente e aperto con la cittadinanza è possibile Che cosa faremo a Curno per la tutela dell'ambiente Uno dei temi centrali del programma elettorale della lista civica Vivere Curno è l'ambiente, perché è forte la consapevolezza che, In tema di ambiente, le scelte che si compiono oggi incidono profondamente sul presente e sul futuro di questa generazione e di quelle successive, sul loro diritto al proprio futuro.

L’ambiente è il bene più prezioso di tutti. Non è un bene riproducibile a piacimento, non è un bene da consumare senza criterio. Il nostro paese si deve porre oggi l’obiettivo prioritario di operare tutte le scelte necessarie per vivere in maniera confortevole e duratura entro i limiti posti dalla natura; è necessario perciò un cambiamento culturale. Nei prossimi anni, l'amministrazione dovrà dare un significativo contributo nella direzione del risparmio energetico, dell’efficienza degli impianti, dell’utilizzo di fonti rinnovabili, della riduzione dell’inquinamento atmosferico, del risparmio idrico, della riduzione della produzione dei rifiuti, dell’aumento della raccolta differenziata.

L'azione amministrativa sarà anche di stimolo e di supporto all'iniziativa dei privati che vorranno migliorare l'efficienza energetica delle proprie abitazioni e adottare comportamenti ecosostenibili, grazie anche all'accesso a finanziamenti comunitari. Tutto questo è possibile e lo dimostra l'esperienza e l'esempio di Mariarosa Perico e di Lara Zanga, rispettivamente assessori a Nembro e ad Albino, che hanno raccontato e documentato quanto hanno realizzato in campo ambientale.
 .
Bergamonews - Venerdì, 13 Aprile, 2012
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La presentazione delle liste per le elezioni amministrative nei comuni di
Curno - Mozzo - Brembate Sopra - Calusco


CURNO: Dopo 45 giorni dalla bufera Curno prova a voltar pagina
Confermate le previsioni: quattro liste civiche in corsa
Il sindaco uscente Gandolfi, poi Corti e Consolandi
E l’outsider Perlita Serra. Si contano molte defezioni

Rispetto alle ultime «proiezioni», nulla è cambiato. All’ufficio elettorale di Curno quattro liste erano attese e quattro sono arrivate:
Vivere Curno del candidato sindaco Perlita Serra; Claudio Corti sindaco (ovvio chi la guida); Angelo Gandolfi sindaco (come sopra) e Consolandi - Una scelta per Curno (capeggiata da Daniele Consolandi).

Tutti pacatamente ma ampiamente avvisati dal commissario prefettizio Adriano Coretti, che ha chiesto una campagna elettorale senza eccessi. Certo c’è da scontare un periodo che ha visto un Consiglio comunale più che vivace, con forti contrapposizioni sfociate nelle dimissioni di nove consiglieri e il conseguente commissariamento per 45 giorni del Comune.

Ma ormai queste vicende sono passate in secondo piano, sicuramente i politici curnesi ne faranno tesoro, ma dopo la fase pre-liste, anche questa animata da prese di posizioni soprattutto nell’area del centrodestra, ora tutti guardano con fiducia all’esame elettorale dei cittadini che a inizio maggio andranno alle urne per scegliere il sindaco e il Consiglio comunale.

Tra gli ex assessori e consiglieri, non pochi hanno gettato la spugna: Dante Maini e Pierangelo Salvi, che sono stati amministratori per diversi anni, mentre Chiara Leidi ha lasciato la Lega Nord. Ha un sapore più politico, invece, la scelta di non candidarsi da parte dell’assessore Giovanni Locatelli e dei consiglieri Fausto Corti e Roberto Pedretti, fautori della lista di Claudio Corti, che hanno voluto dare spazio alle nuove leve. «Sono certo – chiosa Pedretti, che è anche consigliere regionale – che tutte le persone in lista con Corti sono all’altezza del ruolo e degli obiettivi prefissati».

Non si sono ricandidati nemmeno Domenico Cangelli, dell’Idv, e l’ex sindaco e capogruppo di minoranza Anna Maria Morelli.

Perlita Serra, che guida un gruppo con una folta rappresentanza del gentil sesso, dice: «Spero di riuscire a convincere gli elettori della validità del nostro programma e della nostra squadra».

L’ex campione di ciclismo Claudio Corti resta in linea con il suo passato: «Vorrei mettere a disposizione del mio paese – dice – le esperienze maturate nell’ambito dello sport e nella mia attività manageriale e amministrativa a livello nazionale e internazionale».

«Scendiamo in campo per passione politica, con una lista di salute pubblica, inclusiva e aperta a gruppi di ogni partito e ogni sentire – sostiene l’ex sindaco Angelo Gandolfi –. La motivazione che mi ha indotto a mettermi in gioco è la necessità di partecipare attivamente alla vita sociale in un particolare momento di crisi della politica, con una lista civica».

REMO TRAINA - L'Eco di Bergamo - 4 marzo 2012

Mozzo: Peroni lascia a un geologo
In lizza l’orafo e l’architetto

Nessuna sorpresa, sarà uno scontro a tre quello che vedrà, a Mozzo, contendersi il verdetto delle urne del 6 e 7 maggio.

Tra le novità, lo schieramento leghista della maggioranza uscente che riparte «ex novo» con Alessandro Chiodelli (geologo di 38 anni) e sostenuto dalla neonata lista civica «Centrodestra», di cui fa parte anche il capogruppo del Pdl Walter Stacchetti, consigliere di maggioranza uscente. Lascia dopo due mandati, invece, l’attuale sindaco Silvio Peroni.

 Dopo vent’anni alla guida del paese, il Carroccio cercherà ancora una volta di tenere la poltrona, proponendo figure nuove, un mix di volti giovani e altri già da tempo nell’agone politico locale. In lizza anche la lista civica «Moderati per Mozzo», composta da figure già note e con un ricco curriculum amministrativo alle spalle; a guidarla il candidato sindaco Roberto Bonalumi
(orafo di 44 anni, attualmente assessore al bilancio). Con lui altri due assessori e un consigliere dell’attuale maggioranza: Marco Monachese, Elvio Beltramelli e Domenico Mangiola.
A chiudere il cerchio, infine, la terza lista civica «Innova Mozzo», nata a gennaio. Autodefinitisi «cittadini volenterosi», i dieci candidati del nuovo movimento saranno rappresentati dal quarantenne architetto Paolo Pelliccioli, che si affaccia per la prima volta al mondo politico di Mozzo.

C. G.- L'Eco di Bergamo - 4 marzo 2012

Brembate Sopra fa il bis
Ma si dimette papà Imi

Nelle urne di Brembate Sopra torna la stessa accoppiata di cinque anni fa: Lega Nord contro la lista civica «Insieme per Brembate Sopra».
Dopo la meteora del «Buon governo», che a febbraio ha tentato una discesa in campo nei paesi, in lizza gli stessi gruppi che dal 2007 sono protagonisti della politica cittadina. Quello del sindaco uscente Diego Locatelli, sostenuto dalla Lega Nord, e la lista di Stefano Imi di «Insieme per Brembate di Sopra». Il motto del Carroccio in questa campagna elettorale è «Continuiamo con voi»: in squadra, infatti, tutti gli attuali assessori, due soli volti nuovi e una sola figura femminile.

Dopo 20 anni di presenza nel gruppo, se ne va il vicesindaco Mario Imi, che nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni uscendo di scena discretamente prima dell’inizio della campagna elettorale.

Un atto «dovuto»: lo sfidante di Locatelli, Stefano Imi, è suo figlio.
A dar manforte alla campagna elettorale di Locatelli sarà, lunedì 16 aprile alle 20.45, l’ex ministro dell’Interno RobertoMaroni.
«Voltiamo pagina» è, invece, lo slogan di Stefano Imi e di «Insieme per Brembate Sopra», che schiera quattro donne. C’è anche Gennaro Esposito, che nelle amministrative del 2007 aveva guidato il gruppo contro la Lega dell’attuale primo cittadino.
Chi vincerà questa tornata elettorale avrà come primo compito l’esame del nuovo Piano di governo del territorio, adottato nei giorni scorsi e da approvare definitivamente con la discussione delle osservazioni.

A. M. - L'Eco di Bergamo - 4 marzo 2012

A Calusco sfida elettorale a due Mantecca e Andrea Colleoni
Niente «bufale» dai blog. Calusco sta sul classico

«Bracciodiferro», Caluscoinlinea e Unitipercalusco: non ci sono tra le liste presentate ufficialmente ieri all’ufficio elettorale di Calusco d’Adda. Quelle che si disputeranno il governo del palazzo di piazza San Fedele sono il sindaco uscente Roberto Colleoni, della lista civica «Per Calusco», e il consigliere di minoranza Paride Mantecca,con «Lineacomune».

Le due altre formazioni annunciate con i blog in Internet - anzi tre se si considera la lista dell’ottobre 2011 a firma «Bracciodiferro» - alla fine non sono comparse.Quindi la corsa sarà a due. Con una sola donna «Per Calusco», quattro per «Lineacomune».
Dallo schieramento del sindaco scompaiono due volti notissimi della società civile locale: il vicesindaco Leopoldo Giannelli (presidente della Protezione civile) e l’ex assessore Antonella Bonacina. Giannelli è stato una figura di spicco nel gruppo in questi cinque anni, oltre ad essere direttore responsabile del periodico d’informazione comunale di Calusco d’Adda.
La lista civica«Lineacomune», invece, si è rinnovata quasi totalmente, a parte il candidato sindaco.

L'Eco di Bergamo - 4 marzo 2012

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Quattro liste civiche a Curno: la maggioranza ora si fa in tre



Se non ci saranno ripensamenti o imprevisti inserimenti dell'ultima ora, sembra che il complesso quadro elettorale di Curno in vista delle amministrative di maggio sia ormai deciso. Sulla scheda di voto gli elettori dovrebbero trovare quattro liste civiche

Si tratta di: Vivere Curno (candidato sindaco Perlita Serra); Claudio Corti sindaco (guidata dall'ex campione di ciclismo); Angelo Gandolfi sindaco (che fa riferimento al primo cittadino uscente) e Consolandi - Una scelta per Curno (capeggiata da Daniele Consolandi).

Il dato clamoroso che balza subito agli occhi è che dalla ex maggioranza sono nate tre liste. Il gruppo Curno Oltre, di Giovanni Locatelli e Claudio Corti, si è alleato con la Lega Nord di Roberto Pedretti.

Subito dopo lo scioglimento del Consiglio comunale (il 19 marzo scorso) causato dalle dimissione di consiglieri (7 di minoranza, Insieme per cambiare Curno, Idv e Lega Nord, e due maggioranza del Pdl) era quasi scontato che la parte restante dei pidiellini (Ferruccio Innocenti, Sara Carrara e altri ) e il coordinatore Ernesto Stella continuassero la strada a fianco dell'ex sindaco Angelo Gandolfi
.
L'Eco di Bergamo - 2 aprile 2012 Cronaca

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Curno va verso le elezioni: si candida anche Claudio Corti

Anche Claudio Corti, ex campione di ciclismo, scende in campo a Curno e si candida per la carica di sindaco: sostenuto dalla Lega Nord e dalla lista civica Curno Oltre, vicina al centrodestra, è il secondo candidato per le elezioni in programma a maggio.

Claudio Corti ha 55 anni e dovrà affrontare gli avvesari della lista civica Vivere Curno, che ha avviato già da un paio di settimane la propria campagna elettorale per le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimi, presentando il candidato sindaco Perlita Serra e i candidati al Consiglio comunale, con una forte componente femminile.

Una settimana fa il consiglio comunale di Curno era definitivamente saltato: si erano dimessi 8 consiglieri e un assessore tra rappresentanti della Lega, IdV, Pdl e Insieme per cambiare Curno e il Comune era stato commissariato.

La mancata adozione del Pgt da parte del consiglio comunale aveva acceso la polemica in un Comune già in fibrillazione, a un mese e mezzo dalle elezioni.

 L'Eco di Bergamo - 26 marzo 2012 Cronaca

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Si dimettono in nove. Curno commissariato


Le dimissioni arrivano di prima mattina e il Comune viene commissariato. Succede a Curno, amministrazione da tempo sull’orlo di una crisi di nervi, ora caduta a un mese e mezzo dalle elezioni.

Hanno rimesso il proprio mandato otto consiglieri e un assessore: Annamaria Morelli, Perlita Serra, Vito Conti e Aldo Benedetti (Insieme per cambiare Curno), Roberto Pedretti e Chiara Leidi (Lega Nord), Domenico Cangelli (Italia dei Valori), Fausto Corti e l’assessore Giovanni Locatelli (Popolo della Libertà).

Inizia così in anticipo la campagna elettorale, con il sindaco Angelo Gandolfi deciso a cercare la riconferma nonostante le controverse decisioni degli ultimi giorni. Le dimissioni arrivano a due giorni dall’ennesimo turbolento Consiglio comunale in cui il primo cittadino e la Giunta erano intenzionati a discutere l’adozione del piano di governo del territorio.

Consiglieri e cittadini hanno avuto solo una settimana di tempo per visionare i documenti e farsi un’idea del contenuto della programmazione urbanistica dei prossimi dieci o quindici anni, non certo in linea con il processo partecipativo che caratterizza la procedura del pgt. Motivo sufficiente all’opposizione per chiedere di non discutere l’ordine del giorno.

Così è successo: mozione passata e tutti a casa. Con la maggioranza ridotta ormai a brandelli l’opposizione ha presentato convinta le dimissioni affiancata da Corti e Locatelli, che da tempo hanno preso una strada differente rispetto a Gandolfi. Le conseguenze? Commissariamento per un mese e mezzo, fino alle elezioni in programma il 6 e 7 maggio. Il Consiglio previsto per martedì sera è ovviamente saltato. “La farsa è durata anche troppo – spiega il consigliere leghista Roberto Pedretti, già da tempo convinto di staccare la spina – Gandolfi non ha avuto il coraggio di capire che era incapace di fare il sindaco, lo stesso coraggio l’abbiamo avuto noi dimettendoci. Il sindaco era politicamente morto da tempo, anzi, non è mai nato”.

"Le dimissioni sono per noi la logica conseguenza di una situazione mortificante per il ruolo e l'istituzione - spiegano in un comunicato i consiglieri di Insieme per cambiare Curno -: sabato, dopo l'approvazione della nostra proposta di ritiro dell'adozione del PGT, il Sindaco, che presiede il Consiglio, ha abbandonato l'aula senza aggiungere motivazioni, altri membri della ormai dissolta maggioranza se ne sono andati (l'assessore Carrara addirittura prima del voto!) e nessuno ha gestito gli ultimi due punti dell'ordine del giorno.

In spregio ai consiglieri rimasti e al folto pubblico ancora presente, il Sindaco ha confermato di considerare il Consiglio come a sua disposizione, come il palcoscenico per le sue esternazioni, spesso fuori tema. È stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai pieno di episodi e di parole inaccettabili. Sappiamo bene che queste dimissioni saranno strumentalizzate e che il dott. Gandolfi continuerà a sostenere di essere vittima di complotti e ad addossare ad altri colpe che sono sue; anche in questo caso, non è lui che, constatata la mancanza di una maggioranza, trae le dovute conclusioni e si dimette, ma siamo noi che, con la nostra scelta responsabile, lo dimettiamo".
 .
Isaia Invernizzi - Bergamonews - Lunedì, 19 Marzo, 2012

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"Insieme per Brembate Sopra" punta su Stefano Imi


Giovedi 15 marzo alle ore 20.30 si terrà presso la Sala Consiliare di Brembate di Sopra l’assemblea pubblica di presentazione del candidato Sindaco Stefano Imi e della Lista civica “Insieme per Brembate di Sopra”.

Giovedi 15 marzo alle ore 20.30 si terrà presso la Sala Consiliare di Brembate di Sopra l’assemblea pubblica di presentazione del candidato Sindaco Stefano Imi e della Lista civica “Insieme per Brembate di Sopra”, in vista delle elezioni comunali previste per il 06 – 07 Maggio 2012.

VOLTIAMO PAGINA è lo slogan prescelto dalla Lista, per dare un segnale della necessità di un cambiamento alla guida del paese. “Le nostre proposte - spiega Imi - sono semplici e chiare e vanno nella direzione di salvaguardare il territorio, incrementare le aree verdi, puntare sulla creazione di una
comunità che ritrovi la bellezza di ritrovarsi, di mettere al centro l’infanzia, di adottare uno stile di vita sostenibile, di abitare un paese NON assediato da smog e traffico”.

Domani sera Stefano Imi e i candidati della lista “Insieme per Brembate di Sopra” illustreranno nel dettaglio i punti del programma elettorale.

Bergamonews - 14 marzo 2012


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Nel paese di Calderoli prove di alleanza tra Lega e uomini del Pdl


"Con Berlusconi e Alfano niente accordi nemmeno nei piccoli Comuni". Eppure proprio a Mozzo, paese dove Calderoli
risiede, il Carroccio sarebbe pronto a chiudere un occhio e stringere un’alleanza con uomini del Pdl.





La Lega di Curno: “Il Pd è in ansia da prestazione”

La Lega Nord replica al volantino diffuso dal Partito democratico sulla possibile presentazione del piano di governo del territorio da parte dell’amministrazione guidata da Angelo Gandolfi. Il Carroccio non ci sta a passare per alleato della maggioranza.

La Lega Nord replica al volantino diffuso dal Partito democratico sulla possibile presentazione del piano di governo del territorio da parte dell’amministrazione guidata da Angelo Gandolfi. Il Carroccio non ci sta a passare per alleato della maggioranza.

Sarà l'ansia da prestazione, sarà l'avvicinarsi della campagna elettorale ma sta di fatto che il Pd rischia di prendere una cantonata. Cominciamo a fare qualche precisazione:

- se il Pgt non venisse approvato entro il 31/12/2012, come prevede la Legge Regionale, non ci sarebbe alcun rischio di commissariamento. Se il Pgt non fosse approvato tutte le attività edificatorie (escluse le manutenzioni ordinarie) sarebbero bloccate sino all'approvazione dello strumento urbanistico.

- la Lega Nord, da più di due anni, NON SOSTIENE la maggioranza di Gandolfi. Comprendiamo che faccia 'gioco' (anche se scorretto) dire che la Lega Nord sia in maggioranza. La lega Nord, due anni orsono, ha convocato un'assemblea pubblica molto partecipata, nella quale si è parlato e discusso del Pgt e del futuro assetto urbanistico di Curno; argomento fino ad oggi sconosciuto alla maggioranza di Gandolfi. Se il Pd ha il timore di un 'blitz' da parte di Gandolfi, non deve far altro che verificare i propri numero all'interno del Consiglio comunale, considerato che ha ben 4 rappresentanti nella sua lista pseudo-civica ed 1 (Idv) che comunque farebbe parte della presunta alleanza elettorale.

Qualche domanda, anche al Pd, sarebbe opportuno porla:

- che ruolo ha l'estensore del Pgt, noto esponente bergamasco e Consigliere provinciale del Pd?

- quali interessi si celano dietro al paventato 'Blitz'?

- chi ha l'interesse di gestire ora il Pgt e chi avrebbe l'obiettivo di gestirlo dopo? A quali fini? Di certo sappiamo che Gandolfi mira all'adozione del Pgt entro fine marzo 2012 per accreditarsi ai cittadini ed accaparrarsi qualche voto 'di scarto'. Ma dopo 5 anni, cos'hanno fatto Gandolfi e compari? il Pd invece cerca una 'verginità' perduta?

Qualcuno spieghi ai cittadini l'ambiguo atteggiamento della sinistra: da una parte attacca e dall'altra si nasconde e si maschera dietro una lista civica. La Lega Nord resta coerente con i propri principi ed ideali a difesa del territorio. Il Pgt va pensato partendo da un presupposto fondamentale ed imprescindibile: il piano dei servizi a favore della Comunità di Curno. La Lega Nord crede che l'eventuale 'blitz' sia l'ennesimo artifizio della maggioranza Gandolfi per resuscitare l'ECOMOSTRO, affossato grazie alla Lega Nord. In conclusione: 5 anni di sinistra hanno sfasciato Curno, 5 anni di
Gandolfi hanno prodotto il nulla assoluto. Solo la Lega Nord può essere la garanzia di un vero cambiamento. Per Curno e per i Curnesi.
 .
Bergamonews - Giovedì, 8 Marzo, 2012

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Mozzo, candidato gigolò?  “Solo un brutto scherzo”


Uno scherzo davvero di cattivo gusto quello giocato a Marco Monachese, ex sindaco di Mozzo.

Qualche malvagio buontempone ha pensato bene di prendere alcune foto dell’amministratore e pubblicarle su un sito americano di escort.

Uno scherzo davvero di cattivo gusto quello giocato a Marco Monachese, ex sindaco di Mozzo e ora fondatore del gruppo Moderati per Mozzo che si presenterà alle prossime elezioni. Qualche malvagio buontempone ha pensato bene di prendere alcune foto dell’amministratore e pubblicarle su un sito americano di escort, accompagnatrici e, appunto, accompagnatori.

Con tanto di altezza, misure e prezzi. Un tranquillo week end con Monachese costerebbe dagli 8 ai 10
mila dollari. Nulla è stato lasciato al caso, anche le foto scelte con il candidato in pose inusuali per un politico. Lui ci ride sopra e non pensa alla denuncia nonostante il link sia stato diffuso. “Hanno preso le mie foto da Facebook e le hanno sparate su un sito straniero. Forse sono stati i miei amici toscani, ma come faccio a rintracciare il vero colpevole? E’ impossibile. Se penso che a 50 anni sono stato messo su un sito di modelli mi viene solo da ridere”.

Solo una semplice curiosità se rapportata all’impegno politico di Monachese, che dopo anni di militanza nella Lega Nord ha deciso di sbattere la porta e iniziare una nuova avventura. Non prima di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Non mi riconoscevo più nella Lega, per questo motivo ho deciso di dedicare tutte le energie a questa nuova esperienza. Non sono l’unico, anche altri due assessori mi hanno seguito perché il Carroccio a Mozzo come a livello nazionale ha rinnegati i suoi principi fondanti.

E’ diventato un partito personalistico, una monarchia ereditaria. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è che ho visto far fuori i migliori a discapito di persone esclusivamente fedeli. Sono sicuro che arriverà la resa dei conti”.

Monachese non risparmia critiche anche agli avversari del Carroccio che hanno scelto il candidato da presentare alle elezioni del 6 e 7 maggio prossimi: Alessandro Chiodelli, 38 anni. “E’ una lista fatta di ragazzini. Non hanno nessuna esperienza amministrativa. Non si può diventare sindaco di un paese di punto in bianco. Noi invece non vogliamo buttare a mare tutto l’ottimo lavoro svolto in questi anni. Mozzo è un Comune ben amministrato, vorremmo andare avanti così”.

Senza escludere una possibile alleanza con il Popolo della Libertà. “Stiamo sondando il terreno con
il Pdl, anche se non sa cosa vuole dalla vita. Non so se saremo soli o in compagnia. Non ci facciamo problemi”.

Bergamonews - 23 febbraio 2012

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Il Pdl di Curno pronto a sostenere Gandolfi


Dopo polemiche e incertezze il Popolo della Libertà è pronto a sostenere il sindaco uscente di Curno Angelo Gandolfi.
La linea della riconferma è stata decisa in una tesa riunione lunedì sera.

Dopo polemiche e incertezze il Popolo della Libertà è pronto a sostenere il sindaco uscente di Curno Angelo Gandolfi.

La linea della riconferma è stata decisa in una tesa riunione lunedì sera. Ora si attende la conferma da parte della segreteria provinciale, che dovrà dare il via libera ufficiale alla corsa elettorale. In quella sede verrà decisa anche la concessione del simbolo ufficiale oppure il semplice appoggio al primo cittadino uscente.

Che già nei mesi scorsi ha iniziato a sondare il terreno per creare il nuovo gruppo di lavoro. Una consultazione trasversale visto che poche settimane fa il sindaco ha incontrato anche Antonio Di Pietro, residente a Curno, per un sereno confronto sulla politica del Comune e su possibili collaborazioni nonostante attualmente l’Italia dei Valori sia all’opposizione.

Cinque anni fa Galdolfi si presentò sotto i tre simboli ufficiali di Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord. A maggio potrebbe dover rinunciare a tutti e tre e fare ricorso solo al suo nome. L’alleanza con la Lega Nord è infatti finita in malo modo dopo la cacciata del vicesindaco Roberto Pedretti dalla Giunta. Il consigliere regionale è ora all’opposizione e nei prossimi giorni presenterà il candidato scelto dal Carroccio per sfidare Gandolfi e il centrosinistra.

Mentre il Pdl è tutt’altro che tranquillo.
Le tensioni interne sono all’ordine del giorno e nei giorni scorsi era stata ipotizzata anche una corsa solitaria, in contrapposizione a Gandolfi. Sembrava potesse esserci qualche chance per la candidatura dell’ex assessore provinciale Alessandra Salvi, invece l’ipotesi sembra essere tramontata.
 .

Mercoledì, 22 Febbraio, 2012 
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Elezioni, a Mozzo la Lega Nord candida Chiodelli


Il candidato sindaco per la Lega Nord a Mozzo è Alessandro Chiodelli. Laureato, di professione geologo, 38 anni, sposato con Roberta e padre di Giulia, Chiodelli è rappresentante provinciale dell’Ordine dei Geologi della Lombardia.

Il candidato sindaco per la Lega Nord a Mozzo è Alessandro Chiodelli. Laureato, di professione geologo, 38 anni, sposato con Roberta e padre di Giulia, Chiodelli è rappresentante provinciale dell’Ordine dei Geologi della Lombardia.

«Ho deciso di presentare la mia candidatura a sindaco in occasione delle prossime elezioni amministrative. Si tratta di una scelta maturata per dare continuità alla mia esperienza e alla passione per l’ambiente e il territorio. Da sempre mi sono impegnato in tal senso, prima negli studi e poi nell’attività lavorativa.

Nella vita di tutti i giorni mi occupo infatti di tutela dell'ambiente, di programmazione di interventi di difesa del territorio da eventi calamitosi e della bonifica di siti contaminati: mi servirò di questa mia sensibilità nell'attività amministrativa. A Mozzo abbiamo un patrimonio naturalistico di assoluto pregio; la mia ambizione sarà quella di puntare alla valorizzazione del nostro territorio con la creazione di percorsi ciclopedonali, la tutela del Colle, la scoperta delle ricchezze architettoniche. I valori cui mi sono sempre ispirato sono la famiglia, l'onestà e il lavoro».

 Chiodelli potrà contare, oltre che sul suo partito, anche sull'appoggio di un gruppo di persone della società civile. «Mi presento con il supporto di una squadra completamente rinnovata, costituita da persone giovani e preparate, che possono comunque vantare un’esperienza pluriennale di compartecipazione alle scelte nella vita amministrativa.

Come riassunto del nostro slogan, "Il presente, il futuro", da un lato raccogliamo l'eredità del buon governo di vent’anni di amministrazione, dall'altro però avvertiamo la necessità di un rinnovamento e di un rilancio dell'azione politica. Ecco perché abbiamo deciso di presentare una squadra nuova, aperta anche a persone non legate a partiti, ma che vogliono contribuire alla crescita della comunità». «Vogliamo proseguire il lavoro dell’attuale amministrazione laddove ha dato risultati positivi continua Chiodelli -, sviluppando i progetti in corso, come la realizzazione dell’indispensabile centro diurno integrato per gli anziani.

È però nostra intenzione migliorare quegli aspetti che col tempo sono diventati prioritari: mi riferisco alla qualità della vita, alla sicurezza e ai giovani. In particolare per questi ultimi vogliamo realizzare un centro polifunzionale che diventi punto di aggregazione e di valorizzazione dei loro progetti. Priorità della nostra azione politica sarà garantire un’ottima qualità dei servizi, mantenendo basso il livello di tassazione, e preservare i valori della famiglia tradizionale quale cardine della società cristiana.

«Sappiamo bene – conclude il candidato della Lega Nord - che, specialmente di questi tempi difficili, l’impegno sarà gravoso, ma visti l’entusiasmo e la preparazione della mia squadra, ci sono tutte le premesse per svolgere un ottimo lavoro.»
 .
Bergamonewsw - Martedì, 21 Febbraio, 2012


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Rischi idrogeologici sul Canto


Monte Canto a rischio idrogeologico come la Liguria?
Dibattito insieme agli esperti
Stasera, alle 20,45, nella sala civica di via Battisti ad Ambivere, si terrà un dibattito sui rischi di tipo idrogeologico per la zona dell’Isola, in particolare per le colline del Canto.
L’iniziativa, dal titolo «Un raggio di solidarietà e una riflessione sui rischi del monte Canto», è proposta dal comitato per il Parco del monte Canto e del Bedesco, in collaborazione con le associazioni della Protezione civile dell’Isola, la sede territoriale della Regione (Ster) e col patrocinio della Comunità dell’Isola.
La presentazione sarà di Rosario Magnolo del comitato Monte Canto. Seguiranno il saluto del presidente della Comunità dell’Isola Silvano Donadoni, quindi di Stefano Fantoni, dell’Ana Bergamo, che parlerà dell’intervento in Liguria, un filmatosul Borgo del Canto di Andrea Corbetta e, infine, Michele Gargantini, della Ster di Bergamo, parlerà sui rischi idrogeologici del Canto.

L'Eco di Bergamo - 3 febbraio 2012


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Caso fotovoltaico, i sindaci difendono il collega di Calusco


L'assemblea dell'Isola: solidarietà al primo cittadino denunciato per il ricorso al Tar
«Se passa questo principio, saremo tutti ricattabili dai privati: intervenga il prefetto»

«Se questo principio di denunciare il sindaco, come è avvenuto per Roberto Colleoni di Calusco d'Adda per i fatti relativi al parco fotovoltaico, dovesse passare, tutti i sindaci saranno più vulnerabili e ricattabili. Non intendiamo rimanere inerti di fronte a questo e tutti noi 21 sindaci dell'Isola scriveremo al prefetto di Bergamo perché ci conceda un incontro dove potremo esporre i nostri disagi di amministratori, dando la nostra solidarietà al sindaco di Calusco».
Così il presidente della Comunità dell'Isola e sindaco di Ambivere, Silvano Donadoni, ha esordito a Bottanuco durante l'incontro dell'assemblea dei sindaci dell'Isola sui fatti relativi al parco fotovoltaico di Calusco, impianto autorizzato alla Provincia nel 2010 e poi oggetto di un ricorso al Tar (perso lo scorso dicembre) da parte del Comune.

L'azienda che aveva progettato il parco ha chiesto un risarcimento danni di 6 milioni di euro a Roberto Colleoni, sindaco di Calusco d'Adda, e a Giuseppe Barbera, responsabile tecnico comunale, sostenendo che il ricorso ha fatto perdere i finanziamenti necessari a realizzare l'opera.
Appello al prefetto«Esprimiamo la nostra solidarietà al sindaco Roberto Colleoni, che in un'azione di difesa del suo territorio si ritrova ora denunciato – ha aggiunto Donadoni –. Al di là di come andrà a finire la vicenda, il sindaco per un po' di anni dovrà difendersi personalmente per aver compiuto un atto per la tutela di un'area ambientale e caratteristica del territorio.

L'amministratore vive momenti di disagio angosciante. Se dovesse passare questo principio non si riesce più ad amministrare con serenità. Chiunque non vedesse soddisfatte le proprie richieste a un Comune, a questo punto potrebbe denunciare per danni: capite un sindaco diventerebbe ricattabile. Tutti noi sindaci dell'Isola siamo amareggiati e vogliamo esporlo al prefetto».
Il sindaco di Calusco d'Adda, Roberto Colleoni, ha ringraziato della solidarietà unanime dei colleghi, esponendo brevemente i fatti e rimarcando che la denuncia è stata fatta contro la sua persona e quella del tecnico comunale e non in veste di sindaco e tecnico comunale. «Il problema ora diventa un altro – ha aggiunto Roberto Colleoni – chiunque potrebbe minacciarci per richieste non evase. Se questo principio dovesse passare la figura di sindaco assumerebbe una fisionomia completamente diversa».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Martedì 31 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 41

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Un freno al cemento ma in arrivo 770 abitanti


Brembate Sopra, presentato il Piano del territorio «Limitato il consumo di suolo»

È un Piano di governo del territorio che prevede il completamento di aree già edificate, quello che l'amministrazione di Brembate Sopra ha presentato in anteprima ai cittadini, anticipando il Consiglio comunale che dovrà adottarlo a breve.
«Le nuove aree residenziali sono state previste in zone di completamento, già dotate di servizi di urbanizzazione – ha annunciato il sindaco Diego Locatelli –. Ci sono pervenute 150 richieste che abbiamo cercato di soddisfare dove possibile. Le nuove aree residenziali prevedono un consumo di territorio limitato. Le aree industriali non abbiamo ritenuto di ampliarle, in quanto si è liberata l'area Indesit che ha una superficie di oltre 100.000 metri quadrati.
Abbiamo solo inserito nel Pgt la richiesta della ditta Rono che ha necessità di ampliarsi, concedendo 11.750 metri quadrati».
Oltre 400 abitanti in piùAd illustrare il nuovo Pgt è stato l'estensore, Pierguido Piazzini Albani, coadiuvato da Alessandra Frosio e Angelo Ghirelli.
Nove sono le nuove aree di trasformazione residenziale che occuperanno 63.570 metri quadrati e porteranno 301 abitanti teorici. Inoltre altri 20.465 metri quadrati sono previsti per altre sei aree come piani di recupero con la previsione di altri 109 abitanti teorici.

Per le attività terziarie o i negozi di vicinato sono previsti 3.500 metri quadrati mentre l'area produttiva concessa alla società Rono è di 11.750 metri quadrati. «La novità che abbiamo inserito per le aree
trasformate in zone residenziali sono le compensazioni, gli standard qualitativi uguali per tutti: 40 metri quadrati per abitante insediabile – ha spiegato Piazzini Albani –. Ovvero il privato dovrà cedere il controvalore di 40 metri quadrati di terreno edificabile per ogni abitante teorico previsto.

Naturalmente sono stati prescritti per queste aree i servizi da realizzare con particolare riguardo ai parcheggi, alle opere di mitigazione, agli adeguamenti alla viabilità esistente o il completamento delle infrastrutture mancanti come la fognatura comunale». Il nuovo Pgt recepisce le aree del vecchio Prg non ancora completate e prevede 360 abitanti che vanno ad aggiungersi agli altri 410 previsti dal nuovo strumento urbanistico: in tutto 770. Gli abitanti salirebbero quindi a circa 8.600.
Dal parco alle stradeIl sindaco ha spiegato che si vuole dare il via alla creazione del parco fluviale del Brembo. In tema di viabilità è stata inserita la tangenziale ovest e il ponte di Briolo (l'opera era stata cancellata dal piano a novembre), opere che sono in discussione.
«La Provincia – ha detto il sindaco – ci ha obbligato a inserire queste opere che alla luce delle ultime novità sulla Briantea, dopo l'apertura del centro commerciale Il Continente a Mapello, sono da rivedere. Il problema viabilità viene ripensato a livello sovraccomunale. Dalla strada degli Almenno si prevede una nuova strada che si collegherà con la Briantea a sud, passando ad ovest di Brembate Sopra, dove è prevista la nostra tangenziale, ma anche il potenziamento della strada degli Almenno con sfogo sulla Briantea in zona San Sosimo, dove si sta realizzando una nuova viabilità.

Sono ipotesi alle quali sta lavorando la Provincia con i Comuni interessati e ci auguriamo che risolvano il problema dell'attraversamento del nostro paese».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Domenica 29 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 39

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Il Gigante può crescere. Assunzioni in vista


Bottanuco: via libera da Comune e Provincia
Fondi per viabilità, opere e commercio locale

L'ampliamento e la trasformazione in centro commerciale della struttura «Il Gigante» di Bottanuco ha ottenuto il via libera sia dal Comune che dalla Provincia di Bergamo.
Quindi entro sei mesi, una volta espletata la formalità burocratica notarile, la società Grandi magazzini e supermercati «Il Gigante» potrà chiedere il permesso di costruire la nuova struttura, che sarà cinque volte più grande dell'attuale. Infatti il nuovo centro commerciale si insedierà su un'area di 41.327 metri quadri in via Moro, di fronte la strada provinciale Rivierasca, sul lato opposto dell'attuale centro di vendita «Il Gigante». Avrà una superficie di vendita di 14.700 metri quadri (l'attuale in via Papa Giovanni XXIII è di 2.900 metri quadri), di cui 3.500 metri quadri per il settore alimentare e
11.200 per quello non alimentare.
«Con l'approvazione della convenzione da parte della Provincia lunedì scorso (il Comune di Bottanuco l'aveva approvata il 30 novembre scorso) è stato concluso l'iter per le autorizzazioni alla costruzione del nuovo centro commerciale "Il Gigante" in via Moro – riferisce il sindaco di Bottanuco, Sergio Mariani –. Il Comune pagherà alla Provincia di Bergamo 200 mila euro, mentre "Il Gigante" 850 mila euro, per opere che serviranno a migliorare la viabilità. I 200 mila euro che il Comune erogherà alla Provincia dovranno essere spesi per il territorio di Bottanuco, mentre gli altri nelle aree limitrofe».
Fondi per sport e aggregazione«Il Comune riceverà come standard qualitativo un milione e 700 mila euro che verranno utilizzati per potenziare gli impianti sportivi dove attualmente è presente solo il palazzetto dello sport. Verranno costruiti il campo da bocce coperto, una palestrina e un centro di aggregazione con bar di circa 200 metri quadri. Questo centro di aggregazione sarà posto nel mezzo di una piazza, divenendo il punto di riferimento del futuro centro sportivo. Con gli oneri di urbanizzazione del supermercato sistemeremo le scuole di Cerro e altre opere attese dalla comunità».
Assunzioni e viabilitàNell'intesa ci sono anche indicazioni per assumere il personale che lavorerà nel centro e per il commercio locale. «Per l'assunzione di nuovo personale nel futuro centro commerciale – continua il sindaco – in municipio verrà istituito un ufficio di raccolta delle domande destinate alla selezione. Il 30% degli addetti dovrà essere assunto con contratto a tempo indeterminato, il 25% dovrà essere di persone residenti a Bottanuco e il 5% di persone in crisi occupazionale.

I negozi del paese, tramite la convenzione, potranno spostarsi nel nuovo centro: "Il Gigante" erogherà inoltre la somma di 50 mila euro per i negozi di vicinato del paese». La nuova viabilità prevede una rotatoria sulla Rivierasca che permetterà l'accesso al centro commerciale e anche su via Moro verrà costruita una rotatoria. L'abitato di Bottanuco sarà collegato al centro commerciale attraverso un sottopasso ciclopedonale costruito sotto la strada Rivierasca.

Angelo Monzani  - L'Eco di Bergamo - Sabato 21 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 50

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Carvico fa marcia indietro. Niente parco sopra l'ex cava



Nel 2007 il Comune l'aveva acquisita per realizzarvi un'area attrezzata
Ora la Giunta di Panzeri rinuncia al progetto: risparmieremo 3.000 euro

La trasformazione, con recupero a parco pubblico, dell'ex cava Predazzi, di proprietà del Comune di Carvico, non si farà.
Lo ha deliberato lo scorso dicembre la Giunta di Carvico (guidata dal gruppo Lega-Pdl con sindaco Luigi Panzeri) che intende rivedere il progetto di trasformazione in parco pubblico, con aree attrezzate e percorso vita, approvato con delibera comunale il 20 giugno 2008 dall'allora amministrazione comunale presieduta dal sindaco Attilio Bolognini.
Ai piedi del CantoL'ex cava si trova ai piedi del monte Canto e, comprendendo i boschi, è ampia 75 mila metri quadrati.
«Per prima cosa abbiamo tolto dal bilancio di previsione per il 2012 la somma di circa 600 mila euro prevista in entrata per il conferimento di circa 150 mila metri cubi di rifiuti inerti da parte di un privato – riferisce il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Marco Ghisleni –. Serviva a livellare il terreno dell'ex cava. Il progetto di riempimento dell'ex cava dovrà essere riveduto, quindi decideremo il da farsi.

Attualmente stiamo procedendo alla redazione del Piano di governo del territorio col geologo che procederà successivamente all'analisi dell'area dell'ex cava Predazzi. Non si tratta solo di livellare il terreno riempiendolo di rifiuti inerti. Dobbiamo avere in mano una mappatura ben precisa di ingressi, cunicoli e altro che negli anni l'Italcementi ha scavato per prelevare il materiale di produzione».
«Sospendendo il progetto di recupero – prosegue l'assessore – non rinnoveremo più le polizze fideiussorie esistenti, risparmiando così 3.000 euro che, in questi tempi di magra, verranno usati diversamente».
Nella stessa delibera di Giunta l'amministrazione comunale comunicherà alla Provincia di Bergamo la rinuncia al progetto di recupero deliberato il 20 giugno 2008.
Il Comune di Carvico, nell'autunno del 2007, aveva acquistato l'ex cava Predazzi dall'Italcementi, per un importo di 115 mila euro. L'area totale, tra cava e boschi, è di circa 75 mila metri quadrati. Il progetto di recupero ambientale, approvato nel 2008, era relativo a una superficie di 22.860 metri quadrati, sulla quale si doveva procedere inizialmente con il riempimento della depressione posta nella zona occidentale dell'area di cava, dove è avvenuta l'attività estrattiva e solo parzialmente riempita.

Dalla quota di 314 metri sul livello del mare si sarebbero raggiunti i 325 metri, ottenendo un omogeneo livellamento del terreno. Quindi si doveva procedere alla riqualificazione morfologica nella parte centrale raggiungendo un'altezza di 349 metri. Questa operazione sarebbe stata seguita da interventi di sostegno e di contenimento del materiale di riporto.
Il sentiero e il pianoroIl collegamento tra la zona di accesso attuale di via Cava, a est, e la zona rialzata occidentale, era previsto tramite un sentiero, con pendenza massima dell'8-10%.
Un altro sentiero si staccava da via Predazzi per arrivare al pianoro. Questo sistema di collegamento creava un anello, dal paese all'area dell'ex cava, che poteva essere utilizzato per attività ludiche e, in particolare, consentiva l'accesso al pianoro attrezzato con una superficie di circa 1.800 metri quadrati. Dentro l'ex cava è presente anche una galleria, da dove l'Italcementi estraeva materiale.

Angelo Monzani - L'Eco diBergamo - Mercoledì 18 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 43
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Parchi e aiuole da pulire. Ci pensano i cittadini


A Bonate Sopra sei volontari lavorano gratis per curare il verde
Il sindaco: aiuto prezioso, cercasi squadra anche per le Ghiaie

Con ramazza e paletta, i cittadini scendono in campo per tenere puliti i parchi, i giardini pubblici e altre aree comunali. Succede a Bonate Sopra, dove lunedì prossimo entrerà in azione la prima squadra di «volontari del verde» formata da sei persone per l'attuazione del progetto «Decoro del paese»
L'iniziativa è stata avviata il 13 ottobre scorso con una delibera della Giunta comunale che ha approvato il progetto per lo svolgimento di attività di volontariato e dato il via all'iscrizione in un apposito elenco dei volontari che vogliono dedicarsi alle attività socialmente utili. Per ora hanno dato la loro adesione in sei persone, con l'augurio che altre si aggreghino.

«Idea della gente»«L'idea – spiega il sindaco di Bonate Sopra, Michela Gelpi – ci è stata data da alcuni cittadini che si sono resi disponibili a collaborare nella pulizia quotidiana di parchi e aree comunali presi di mira dai maleducati di turno che gettano i rifiuti per terra. Sono cittadini che hanno a cuore il proprio paese ed erano dispiaciuti nel vedere come l'abbandono dei rifiuti deturpava le aree verdi.

Ci sono molte persone che frequentano i giardini pubblici e non utilizzano i cestini presenti, gettando lattine, mozziconi di sigarette, pacchetti, carta di confezione delle merendine e altro per terra.
Naturalmente questi gesti di inciviltà e maleducazione deturpano questi ambienti e questi "volontari del verde" si sono prestati a offrire il loro aiuto per mantenere pulito il territorio, conferendogli quel decoro che dovrebbe avere se si usasse un minimo di senso civico».
I primi sei volontari del verde inizieranno a svolgere la loro attività in servizi di piccola pulizia delle aree verdi, dei parchi pubblici, di innaffiatura delle fioriere e aiuole e altri compiti. In particolar modo dovranno dedicarsi al parco di via Aldo Moro, via Broletto, via San Lorenzo, via Carsana alla frazione Ghiaie, all'area dello skate park agli impianti sportivi e al parcheggio del cimitero.
«Serve squadra alle Ghiaie»«A questi volontari, che operano in modo gratuito, il Comune fornirà tutti i dispositivi di sicurezza per poter operare – informa il primo cittadino –. Questo primo gruppo supporterà il lavoro dell'operaio comunale. Mi auguro che si riesca a formare anche una squadra alla frazione Ghiaie, dove sono presenti molte aree verdi con gli stessi problemi del capoluogo».
Il reclutamento dei volontari, che verranno iscritti in un apposito elenco di volontariato del Comune, va avanti secondo il progetto predisposto. I requisiti per far parte dei volontari del verde sono: essere maggiorenni, residenti o domiciliati a Bonate Sopra, in possesso di idoneità psico-fisica e non avere condanne penali o carichi pendenti per reati contro il patrimonio.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 11 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 43

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Treviolo, addio al lago Blu. Ma ora l'argine è più sicuro


Alterava il percorso del fiume Brembo, un pericolo per la viabilità
In passato fu un'oasi naturale, i lavori in programma dal 2005

Lago Blu addio. Dopo alcuni anni di agonia, di lento prosciugamento e di degrado, una delle «pozze» più conosciute della Bergamasca situata nel parco Colleoni della Roncola di Treviolo, verrà «tombata» perché ritenuta pericolosa per la vicinanza al corso del fiume Brembo che transita in quella zona.

Una piena del Brembo di circa sei anni fa infatti aveva invaso il lago provocando forti erosioni e un accumulo di detriti che avevano creato uno sbarramento al corso del fiume il quale, in questo modo, si è visto costretto col tempo a piegare sempre di più verso la sponda sinistra creando una «esse» molto pericolosa. Durante le piene il corso d'acqua si spinge ogni volta sempre di più verso l'esterno mettendo a repentaglio la zona dove attualmente c'è il centro sportivo della Roncola: i segni di erosione già ci sono e da qualche tempo hanno messo in allerta l'amministrazione di Treviolo.

Problemi dal 2005
I lavori di sistemazione dell'area riguardano la sponda destra del fiume Brembo, quella appunto dove c'è il lago Blu, e sono in fase di ultimazione: in prima battuta è stata appianata l'area eliminando le montagne di terra e fango che si erano accumulate, dunque si provvederà a far proseguire il corso del fiume Brembo in modo rettilineo passando dove c'è sempre stato il lago in modo da alleggerire la portata d'acqua che scorrerà sulla sponda sinistra e risolvere, almeno si spera, la situazione.

La sponda sinistra era già stata sistemata qualche mese fa: anche in questo caso la situazione era
piuttosto pericolosa dal momento che era stata messa a rischio la stabilità dei piloni che reggono l'asse interurbano che scorre proprio sopra quest'area. Ora, sempre su questo versante, verrà anche imbastito un progetto di piantumazione in modo da evitare un impatto ambientale troppo forte.
La vicenda del lago Blu ha creato non pochi problemi durante gli anni: tutto è iniziato nel 2005 quando il Comune di Treviolo insieme a quelli di Presezzo, Bonate Sopra e Ponte San Pietro aveva segnalato la situazione di pericolosità di quell'area all'Anas e alla Ster (sede territoriale della Regione). Dopo numerose riunioni si era deciso di provvedere a risolvere la situazione riempiendo il lago Blu con la terra ricavata dagli scavi effettuati per le gallerie dell'asse interurbano.

Tutto doveva cominciare nell'autunno del 2007 ma i Comuni non avevano tenuto conto che questo progetto rientrava tra le opere pubbliche e che necessitava dunque di un bando di gara per l'assegnazione dei lavori. Il corpo forestale aveva così sequestrato l'area impedendo la prosecuzione dei lavori. Le polemiche erano sorte anche in chiave ambientalista: si riteneva pericoloso questo intervento per la fauna e la flora del posto anche se, effettivamente, entrambe le specie erano ridotte all'osso.

Dopo faticose trattative finalmente si ottenne il dissequestro, si sistemarono in altre zone i pesci rimasti nel laghetto e si ottenne il permesso per procedere con i lavori. Soddisfatto il sindaco di Treviolo Gianfranco Masper: «Riusciamo a portare a termine questa vicenda: eravamo molto preoccupati per le sorti della zona: a ridosso dell'argine sinistro del fiume l'acqua sta portandosi sempre di più verso l'interno del Parco Colleoni. Finalmente anche perché dopo tante vicende di questi ultimi anni siamo riusciti a metterci tutti d'accordo».

Il costo dell'operazione si aggira intorno ai due milioni di euro: l'investimento più consistente spetta all'Anas che ha investito 1,5 milioni di euro mentre 500 mila euro sono stati messi a disposizione dalla Regione. Il Pirellone aveva destinato i fondi a Treviolo per la bonifica: il Comune però, bloccato dal patto di stabilità, ha fatto girare i fondi alla Provincia per lo stesso scopo.

Federico Biffignandi - L'Eco di Bergamo - Domenica 08 Gennaio 2012 CRONACA, pagina 23

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Raid vandalico. Distrutte le colonnine antincendio


I vandali hanno preso di mira, giovedì notte, il parcheggio interrato di piazza Giovanni Paolo II a Brembate Sopra.

Ieri mattina una pattuglia di agenti del Consorzio di polizia locale Isola Bergamasca, durante un normale controllo sulla piazza inaugurata recentemente e nel parcheggio seminterrato, ha notato che nella notte erano state divelte le colonnine antincendio, situate a nord e a sud del parcheggio, danneggiandole.
Sempre i vigili dell'Isola, nel locale che ospita gli impianti tecnologici del complesso immobiliare, hanno trovato i resti di un bivacco notturno. Le frequentazioni indesiderate di piazza Giovanni Paolo II non sono una novità: in altre occasioni i soliti ignoti hanno danneggiato le strutture e lasciato sporcizia.
Gli agenti hanno verificato l'entità dei danni e raccolto alcuni indizi utili alle indagini.
Giornate di lavoro intense, insomma per gli agenti della polizia locale, che in questo periodo di festa hanno effettuato maggiori controlli nei centri storici e nelle zone commerciali degli otto Comuni consorziati. Soprattutto a piedi hanno perlustrato le vie dello shopping.

Mentre vigilavano hanno avuto contatti con il personale dei negozi, dei supermercati e del nuovo centro commerciale, per raccogliere eventuali segnalazioni. Le pattuglie inoltre hanno controllato ogni sera le zone meno illuminate dei paesi e le aree residenziali. Operazioni che continuano tuttora.
A Chignolo d'Isola una pattuglia recentemente è riuscita a sventare un furto che i ladri stavano mettendo a segno in una villetta e hanno segnalato tempestivamente un principio d'incendio in un bar di Bonate Sotto, prontamente spento poi dai vigili del fuoco di Madone.

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Sabato 07 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 35

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Ambivere, case pagate e mai finite


Le 13 famiglie vanno in Tribunale

«Non siamo stati degli sprovveduti quando abbiamo sottoscritto il preliminare di acquisto dell'appartamento ad Ambivere. Per ben tre volte all'inizio di quest'anno siamo stati convocati davanti al notaio per l'atto di rogito, ma il titolare dell'immobiliare Tellus, geometra Mauro Todeschini di Brembate Sopra, non s'è presentato e il notaio ha preso atto dell'assenza rimandando il rogito, che purtroppo non si è potuto più fare».
Così i tredici acquirenti degli appartamenti delle due palazzine di via Bellini a Ambivere raccontano la loro vicenda, aggiungendo che due acquirenti avevano chiesto la fidejussione all'acquisto dell'appartamento, ma lo stesso Todeschini non l'ha sottoscritta. Ricordiamo che tredici famiglie nel 2008 avevano deciso di comprare un appartamento nelle due palazzine di via Bellini ad Ambivere, ma l'immobiliare Tellus di Brembate Sopra, nonostante le strutture delle due palazzine siano completate per il 90% e gli acquirenti abbiano versato quasi l'80% del costo, non ha provveduto a
ultimarle e di fronte ad un accordo con le tredici famiglie Todeschini non si è presentato al rogito.
Nei giorni scorsi i tredici acquirenti hanno presentato al Tribunale di Bergamo l'istanza di fallimento della Tellus: «Tentiamo questa via d'uscita e ci affidiamo al giudice in quanto non sappiamo come muoverci – fanno sapere le famiglie –. Il titolare della Tellus è irreperibile. Noi siamo disponibili a sederci ad un tavolo con i creditori e saldare le loro spettanze e quindi portare a termine i lavori finali perché oggi le due strutture si stanno degradando, in particolar modo gli scantinati che si sono riempiti d'acqua e possono arrecare danni alle fondazioni».
«Situazione disperata»Della vicenda è stato interessato anche il prefetto, mentre una famiglia ha fatto un esposto alla Procura: «La volontà degli acquirenti è sempre stata quella di poter acquistare la casa, anche addossandosi ulteriori costi – scrive nell'esposto la famiglia –. Sono state presentate alcune bozze di transazione alle parti in modo da poter arrivare alla stipula degli atti di compravendita.

Questo non è stato possibile perché, nonostante ci fosse l'accordo con i vari creditori, per tre volte la società Tellus non si è presentata per i rogiti dal notaio di Capriate».
«La situazione delle famiglie è disperata – si legge ancora nell'esposto –: c'è una coppia di anziani che ha versato tutto il valore della casa e il marito è dializzato; una coppia sposata il 27 giugno 2010 e tuttora senza casa; una famiglia che deve lasciare l'appartamento in affitto; un'altra che da quattro anni vive in un bilocale in attesa della casa; giovani che rimandano le nozze perché non hanno la casa».

Della vicenda si sta interessando anche il sindaco di Ambivere, Silvano Donadoni, che sta dando un aiuto alle famiglie per gli aspetti amministrativi. Il titolare della Tellus, Mauro Todeschini, che ha cariche anche come amministratore nell'Immobiliare Europa 90, consigliere ne «La Quercia» e vice presidente nell'immobiliare «Il Borgo» non è raggiungibile per una replica: il suo cellulare suona a vuoto.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Sabato 31 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 50

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Terno prende tempo. E il rondò resta «monco»

Ancora braccio di ferro per l'apertura totale della rotonda sulla 166
Vertice in Provincia. Ma il sindaco: vanno verificati gli accordi

Continua il braccio di ferro sul rondò al confine fra Terno, Carvico e Sotto il Monte. Il tratto di via Bernasconi in territorio di Terno d'Isola che s'immette nel rondò di nuova apertura e che dà accesso alla zona industriale di Sotto il Monte e di Terno rimarrà chiuso fino a che il sindaco di Terno, Corrado Centurelli, avrà verificato la documentazione sottoscritta dalla precedente amministrazione presieduta da Rossano Longhi. Significa quindi che la rotatoria resterà «monca».
La notizia è emersa dopo che in Provincia si è tenuto un vertice fra il dirigente del settore Viabilità Renato Stilliti (che non ha voluto rilasciare dichiarazioni) e i sindaci di Terno, Corrado Centurelli, di Carvico, Luigi Panzeri, e di Sotto il Monte, Eugenio Bolognini. L'incontro aveva l'obiettivo di far rimuovere i blocchi di cemento posti dal Comune di Terno a chiusura di via Bernasconi, chiarendo con Centurelli il motivo del rallentamento.

L'apertura totale del rondò sulla provinciale 166 era stata sollecitata perché garantisce benefici alle oltre trenta aziende che operano sia sul territorio di Sotto il Monte che di Terno. La realizzazione è giunta a seguito di un iter durato una decina d'anni. Il sindaco di Terno aveva però parlato di «questioni da chiarire», anche urbanistiche, prima di rimuovere i blocchi di cemento e far confluire così il traffico dalla la via Bernasconi.
Verifiche in ComuneUn braccio di ferro che ha portato a convocare un vertice in Via Tasso. Ma la fumata è stata nera: non si apre, per il momento almeno. «Prima di prendere una decisione devo valutare bene il problema, voglio verificare la documentazione – informa il sindaco di Terno. – Inoltre, l'Enel dovrà effettuare dei lavori su via Bernasconi nei prossimi giorni. La nostra intenzione è di aprire la strada ma prima, ripeto, voglio vedere gli atti, verificare gli accordi».
La via Bernasconi era privata e il Comune di Terno l'ha comperata da un privato sborsando 70 mila euro, mentre Sotto il Monte ha contribuito con 10 mila euro e Carvico con 20 mila euro. Prima che il Comune di Terno ne divenisse proprietario la via era chiusa con una sbarra e alcune aziende avevano avuto dal privato la concessione a far transitare i propri mezzi.

Terminata la rotatoria sulla provinciale 166 in territorio di Carvico ma sul confine tra Terno e Sotto il Monte, la via Bernasconi ha assunto una grande importanza viabilistica: permetterebbe ai dipendenti e ai mezzi pesanti delle trenta aziende che operano nella zona di accedere alla provinciale in sicurezza evitando il pericoloso incrocio tra la 166 e via Bergamo. «La rotatoria è stata realizzata per migliorare la viabilità della zona e dare più sicurezza – riferisce il sindaco di Sotto il Monte –.

Attualmente i mezzi pesanti di questa zona industriale transitano su via Bedesco, in mezzo
all'abitato, e devono affrontare l'incrocio di via Bergamo. Continuano a fare questo percorso nonostante un rondò sia stato appositamente realizzato».
Disagi ai pendolariOltre a una questione di sicurezza, c'è il disagio del percorso: gli utenti che devono percorrere più di un chilometro per raggiungere il posto di lavoro quando la rotatoria garantirebbe un tragitto di pochi metri. Ora si attendono le verifiche da parte di Terno, per avere una risposta sulla questione. Il braccio di ferro continua.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Giovedì 29 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 44 

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La rotatoria apre. Anzi no. Nell'Isola è braccio di ferro



Querelle fra Sotto il Monte e Terno che non rimuove gli «stop» di cemento
Opera pronta, di mezzo questioni urbanistiche. La Provincia in campo

Rotonda aperta sì, rotonda aperta no. Fra Terno, Sotto il Monte e Carvico un rondò tiene banco. Si tratta della rotatoria progettata per regolare il traffico in uscita dalla zona industriale e artigianale di via Bernasconi a Sotto il Monte e dalla zona di via Bedeschi e Milano a Terno d'Isola: realizzata sulla provinciale 166 in territorio di Carvico, è completa e funzionante, compresa l'illuminazione, da inizio dicembre.

Peccato che sia «monca» nella sua funzionalità: la via Bernasconi, al confine tra Terno e Sotto il Monte, è infatti sbarrata con blocchi di cemento armato. Il problema? Non c'è nulla di ufficiale. Ma dietro alle motivazioni «burocratiche» pare ci sia una querelle legata a questioni urbanistiche fra il Comune di Terno e Sotto il Monte. «Questioni in sospeso», dice il sindaco di Terno.

Che rallenterebbero l'apertura del tratto, con buona pace dei lavoratori che senza rotonda devono compiere un giro di oltre un chilometro. Ma la Provincia non ci sta e ha inviato un sollecito ufficiale perché si risolva la questione.
Blocchi di cementoDa via Bernasconi, dunque, non si può accedere al rondò: a posizionare i blocchi è stato il Comune di Terno. Questo nonostante, durante una riunione negli uffici della Provincia con presente anche il dirigente del settore Viabilità Renato Stilliti. Lì era stato deciso che il Comune di Terno il 19 dicembre avrebbe dovuto provvedere ad aprire al traffico la via Bernasconi, di sua proprietà, rimuovendo i manufatti in cemento. Invece la via Bernasconi, pochi metri dopo la società Imec, al confine di Terno con Sotto il Monte, è ad oggi chiusa.
Immediata è stata la presa di posizione della Provincia. In un fax il settore Viabilità ricorda all'amministrazione di Terno che «il Comune ha aderito al protocollo d'intesa che disciplina i rapporti tra la Provincia di Bergamo e i Comuni di Sotto il Monte, Terno e Carvico per la realizzazione della rotatoria».
Provincia in campoIn conferenza dei servizi «ha espresso parere favorevole precisando che l'opera è conforme dal punto di vista urbanistico. Nella propria deliberazione di Giunta comunale del 24 dicembre 2008, ha ribadito la necessità di procedere al più presto all'avvio dell'opera pubblica consistente nella realizzazione di una rotatoria, dando atto di provvedere a finanziare la propria quota di spettanza.

Visto che i lavori – sui legge nella lettera dell'ingegner Stilliti – sono stati ultimati e questo intervento migliora l'accessibilità al Comune di Sotto il Monte e favorisce il riassetto viabilistico dell'intera zona, mettendo in sicurezza i vicini incroci, si invita l'amministrazione comunale di Terno a espletare le procedure di competenza rimuovendo i manufatti dalla via Bernasconi e aprendola al traffico».

Sentito in proposito, il sindaco di Terno ha dichiarato: «La strada è di proprietà del Comune di Terno e prima di aprirla chiedo un incontro con la Provincia per chiarire la nostra posizione. Con Sotto il Monte ci sono altre questioni da chiarire e risolvere prima di procedere all'apertura della strada».
Il sindaco di Sotto il Monte, Eugenio Bolognini, si dice «meravigliato»: «Il Comune di Terno ha sottoscritto un accordo, lo rispetti. Non può mettere sul tavolo della discussione con noi un problema (e questa sarebbe la "questione irrisolta", ndr) relativo a un terreno industriale presente sul nostro territorio. Quella questione è legata al Pgt». Il confronto è aperto, vedremo come andrà. Una soluzione sarebbe attesa a breve. Intanto la rotonda resta «monca».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Giovedì 22 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 51

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A Presezzo pronte le elementari. Dopo i ritardi, scadenza rispettata


Stavolta la scadenza è stata rispettata. È stata infatti riaperta sabato dopo sei mesi di lavori, alla presenza di tanti genitori e alunni, la scuola elementare «San Giovanni Bosco» di Presezzo.
«Dopo aver verificato che l'edificio presentava dei rischi, a giugno abbiamo cominciato la messa in sicurezza, subito dopo la fine dell'anno scolastico scorso – ha spiegato il sindaco Giovanni Paganessi –. La prima parte dei lavori, che doveva terminare a settembre, ha interessato i muri esterni e le solette; abbiamo però deciso di non spezzare i tempi di intervento e di proseguire subito con la seconda parte, installando nuovi impianti elettrici e riscaldamento a pavimento.

Di qui la necessità di spostare la scadenza a fine anno e di riportare gli studenti in aula solo al rientro dalle vacanze natalizie».

Le polemiche in Consiglio
La ristrutturazione della sede delle scuole elementari aveva sollevato non poche perplessità in Consiglio comunale, vista l'opinione contraria dei gruppi di minoranza «Insieme per Presezzo» e «Presezzo 2014», che avrebbero preferito una ricostruzione totale e ragionata negli anni a venire. L'amministrazione Paganessi ha invece preferito agire con tempestività, impiegando i 500 mila euro precedentemente stanziati per la rivalutazione dell'area dell'ex caserma Moioli e i 200 mila euro a fondo perduto stanziati da Regione Lombardia.

La scelta ha raccolto la piena soddisfazione del dirigente scolastico, Francesco De Francisci, che sabato ha definito l'opera «un esempio pregevole per l'edilizia scolastica, che da tempo non gode di ottima salute».

«Grazie alla parrocchia»
Anche al parroco don Giacomo Invernizzi, presente al taglio ufficiale per benedire i nuovi muri scolastici, sono andati i ringraziamenti dei presenti, che hanno riconosciuto lo sforzo di gestire al meglio la situazione di emergenza mettendo a disposizione le aule dell'oratorio, oltre a quelle delle scuole medie e del centro polifunzionale «Il Riccio».

«Senza l'aiuto della parrocchia, la pazienza dei genitori, la tempestività d'intervento nel reperimento dei fondi da parte della Regione e, soprattutto, senza il lavoro compiuto dall'impresa Fratelli Foglieni, non sarebbe stato possibile consegnare in tempo per le festività natalizie una struttura rinnovata, sicura e assolutamente funzionale – ha concluso il sindaco –. Ora i bambini possono tornare a scuola più sereni, godendo di aule più grandi, spaziose e attrezzate». E sicure.

L'invito che anche l'assessore regionale Daniele Belotti ha voluto fare agli studenti è quello di rispettare e prendersi cura fin da subito della nuova struttura, pagata grazie agli sforzi di tutti. La cerimonia inaugurale si è conclusa con il taglio del nastro proprio per mano dei bambini, che si sono poi riversati all'interno delle nuove aule con mamme e papà al seguito.
Hanno pure fatto capire che, almeno per una volta, non vedevano l'ora di potersi sedere ai banchi della loro nuova scuola.
Chiara Zonca - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 21 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 49

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Domani a Bonate Sopra apre il nuovo Centro servizi


Domani apriranno i primi locali all'interno del nuovo Centro servizi, che si trova tra la provinciale via Milano, via Gambetto e via Lega Lombarda.
È stato realizzato a servizio degli artigiani ed operatori economici che svolgono le loro attività nei circa 40.000 metri quadrati del piano di insediamento produttivo artigianale sorto in questi ultimi quindici anni.

Domani aprirà al piano terra il bar del Centro servizi che ospiterà attività commerciali e direzionali, occupando circa duecento metri quadrati, mentre al primo piano si insedierà l'associazione Artigiani, delegazione di Bonate Sopra-Presezzo, che prima si trovava in località Capersegno a Presezzo. Qui l'associazione avrà una sede più ampia e in grado di rispondere alle necessità dei molti soci presenti sul territorio.

A gennaio aprirà al piano terra della struttura, il negozio di Mail boxes etc, occupando
circa 150 metri quadri. A breve, poi, si insedierà anche un ristorante che deve essere ancora tutto da attrezzare.
Il nuovo Centro servizi che ha forma di una grande C è in vetro, cemento ed alluminio. Sorge su un'area di 2.586 metri quadrati, tra via Lega Lombarda, dove c'è l'ingresso, via Gambetto e la provinciale di via Milano, a circa un centinaio di metri dall'imbocco dell'Asse interurbano Bonate Sopra-Bergamo. Occupa una superficie coperta di 1.595 metri quadrati e si sviluppa su tre piani per un'altezza di nove metri; all'esterno ci sono a disposizione un centinaio di posti auto.

Il piano interrato di circa 2.000 metri quadrati è destinato ad autorimessa per altri cento posti auto mentre il pianoterra e il primo a direzionale e commerciale. Il nuovo Centro servizi lo ha realizzato la cooperativa artigiana San Rocco di Bonate Sopra che ha acquisito l'area dal Comune pagandola 580 mila euro, somma che l'Amministrazione comunale ha usato per la realizzazione della nuova scuola elementare.
Quest'opera è stata prevista una ventina di anni fa nella realizzazione dell'area artigianale in via Gambetto, ma solo nel 2000 l'area artigianale era stata assegnata per un 20% ai due proprietari, e per la rimanente parte, il 55% alla cooperativa Comepi e il 45% alla San Rocco. Sul lato posto a nord-ovest dell'insediamento produttivo, adiacente la via Milano e via Gambetto, era stato lasciato libero un lotto a disposizione del Comune per la realizzazione di un centro servizi per attività di pubblico interesse che solo ora giunge a compimento.

A. M. - L'Eco di Bergamo - Domenica 18 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 43
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Mozzo verso il voto. Grandi manovre nell'opposizione


Con le elezioni ammonistrative ormai alle soglie (maggio 2012) emergono nuovi sviluppi sul fronte politico di Mozzo. La prima novità sembra essere una riorganizzazione delle liste civiche di minoranza del paese: Insieme per Mozzo, Persone e Valori ed Udc.
Lo scopo dichiarato è quello di riuscire a creare una valida alternativa al governo leghista che, con quattro mandati consecutivi, regge il paese da vent'anni. Da tempo è attivo il sito internet http://www.mozzo2012.com/, accompagnato dal gruppo Mozzo che vorrei, attualmente presente su Facebook, per il confronto diretto con i cittadini. «Si tratta del progetto Innova Mozzo – spiega Chicco Plebani, coordinatore del nuovo progetto – e riguarda un' azione collettiva, un tavolo di lavoro al quale sono state invitate a partecipare le liste civiche e tutti i cittadini interessati».

Al momento tante idee nuove ed un coinvolgimento di tutta la comunità, con tavoli di lavoro aperti presso la sala del Centro sportivo Colombera. Il primo obiettivo è «una politica in cui i cittadini siano protagonisti», fondata su «trasparenza e informazione», da realizzare attraverso assemblee pubbliche, consultazioni e gruppi di lavoro aperti a tutti. I temi chiave: sostenibilità ambientale – studiata a favore delle generazioni che verranno –, solidarietà sociale e coinvolgimento amministrativo.

Trasparenza, partecipazione e lavoro, invece, i mezzi per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte politiche, sfruttando nuove energie e dando un nuovo impulso al rapporto tra persone e imprese.
Sulla sponda Udc, nel frattempo, si è tenuto il primo congresso della stagione, dove è stato affrontato il tema delle nuove
alleanze in vista del voto. «Siamo circa 20 militanti concordi sulle linee guida – spiega l'esponente Dino Ubiali – per questo abbiamo deciso di aprirci ai colloqui con tutti i partiti del paese». I temi promossi sono famiglia e territorio, con una nuova accezione sul rapporto con gli immigrati. «Dato che vivono a contatto con noi – conclude Ubiali – non vogliamo parlare di sicurezza, ma di integrazione».

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Venerdì 02 Dicembre 2011 CRONACA, pagina 33

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«Via il deposito rifiuti dal centro di Carvico»


L'allarme di 15 famiglie per un terreno privato
«Rottami e topi, intervenite». Pronto lo sgombero

Se non è proprio una discarica a cielo aperto è sicuramente un deposito di materiali plastici, ferrosi, mobili in legno, elettrodomestici, biciclette, bombole vuote e tanti altri oggetti non più usati, ma che un uomo di 63 anni di Carvico continua ad accumulare nella sua proprietà un terreno di circa 850 metri quadrati in via Marconi, nel centro storico di Carvico.
Inoltre sempre in questa area l'uomo alleva anatre e galline. Il deposito è vicino a due corti dove abitano una quindicina di famiglie che non sono proprio contente di questo accumulo di materiale e si sono mobilitate per chiederne la rimozione.

Lettera dai residentiA marzo del 2010 hanno scritto al sindaco, agli assessori, alla polizia locale, all'ufficio tecnico, all'Arpa e all'Asl (Servizio igiene e sanità pubblica) informandoli di questa situazione: «Comunichiamo – si legge nella lettera dei residenti – la presenza di una discarica abusiva di materiale in prevalenza plastico ed organico. Da evidenziare che il proprietario del deposito ogni tanto, smaltisce il materiale incendiandolo con fumi, sicuramente non salutari, il posto è frequentato da topi
e pantegane».
Nella lettera, firmata da una quindicina di residenti, mentre vengono evidenziate altre problematiche sempre legate alla discarica, hanno chiesto alle autorità un intervento immediato per sanare questa situazione di degrado. Gli amministratori comunali, in particolare l'assessore delegato alla sicurezza Domenico Regazzi, hanno interessato il servizio igiene dell'Asl che dopo un sopralluogo ha invitato gli uffici competenti a emettere una ordinanza di sgombero.
L'ordinanza è stata inviata dall'ufficio tecnico a inizio marzo di quest'anno ai proprietari dell'area, tra i quali il sessantatreenne che accumula materiale in disuso. Ad oggi l'ordinanza non è stata rispettata e nel frattempo tutta l'area è stata acquisita da questa persona.
«Presto una soluzione»L'ufficio tecnico del Comune ha messo a punto un progetto di sgombero che dovrebbe diventare operativo il più presto possibile: «Capisco il disagio di queste famiglie, che praticamente devono convivere con una situazione che crea dei problemi non indifferenti – evidenzia l'assessore Regazzi –.

Teniamo monitorato il sito e mandiamo dei nostri incaricati a recuperare la merce che è ammassata in quel terreno di via Marconi. L'ufficio tecnico ha provveduto a inviare l'ordinanza che non è stata rispettata e a questo punto interverrà il Comune con un intervento di sgombero. Confidiamo che il
problema sia risolto a breve». Lo sperano anche i residenti di via Marconi.

 L'Eco di Bergamo - Giovedì 01 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 45

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Ambivere, diossina nell'area industriale

Presto nuovi controlli in paese

E' presente diossina nei terreni industriali di Ambivere. La notizia arriva dal sindaco Silvano Donadoni che giovedì sera ha presieduto un incontro informativo con la popolazione locale.

L'amministrazione comunale ha infatti ricevuto i risultati di una campionatura realizzata dall'Istituto Mario Negri in un'area della zona industriale, dai quali si evince la presenza di diossina, in quantità «nella norma per quanto riguarda le zone industriali; sarebbe fuori norma se si trattasse di aree residenziali». L'area in questione non è comunque destinata ad uso agricolo ma anch'essa ad uso industriale pur essendo attualmente libera.

Particolare preoccupazione è stata espressa dagli abitanti di Ambivere. A questo proposito il sindaco Donadoni ha già fissato un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza a metà dicembre.
Presto, a quanto sembra, saranno avviate ulteriori campionature nella zone residenziali del paese.
Ad Ambivere, peraltro, lo scorso giugno si era avuto un allarme radioattività all'interno della Somet, poi rientrato. Il sindaco - in altre occasioni - aveva espresso forte preoccupazione per la presenza di ingenti tonnellate di scorie da fusione di metallo a suo dire contaminate e da qui la presenza della radioattività.

Da parte della Somet - che si è pure mobilitata nelle indagini di rilevamento - non sussisterebbe alcun problema di radioattività: un'affermazione forte anche dei risultati condotti da un'azienda privata e dall'Arpa Lombardia.

Le misurazioni delle diossina sono quantomai complesse - dicono alla Somet -, nessuno vuol mettere in discussione un'autorità come il Negri, ma siamo sempre disponibili al confronto.

L'Eco di Bergamo - 25 novembre 2011 Cronaca

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Ha 122 anni. Check up per il ponte sull'Adda


Calusco, 21 sensori elettronici sullo storico «San Michele». Si valuta se servono restauri

A 122 anni dalla sua costruzione il ponte San Michele, che attraversa il fiume Adda e unisce la sponda bergamasca di Calusco a quella lecchese di Paderno, viene sottoposto a un check up. Obiettivo: verificare lo stato di conservazione della struttura e avere indicazioni utili per procedere a eventuali restauri.
Il monitoraggio tecnologico è stato affidato da Rete ferroviaria italiana al Politecnico di Milano (dipartimento di Ingegneria strutturale, laboratorio Prove materiali): a coordinare l'intervento è il professor Carmelo Gentile, responsabile del settore «Vibrazioni e monitoraggio dinamico di strutture», assieme ad Antonella Saisi.

Già lo scorso anno l'équipe del professor Gentile aveva condotto un'indagine sul ponte senza rilevare particolari anomalie. Data l'età della struttura, il controllo viene ripetuto e approfondito: le nuove verifiche dureranno nove mesi.
Nelle scorse settimane i tecnici hanno iniziato la fase preparatoria alla verifica dello «stato di salute»: hanno collocato
sulla struttura gli strumenti di misura delle vibrazioni ed il sistema computerizzato per l'acquisizione dei dati. In particolare, sono stati posizionati 21 sensori (rilevatori dell'accelerazione di una massa in movimento) e schede di acquisizione dati, il tutto collegato ad un computer.
Partiti i rilieviIl 2 novembre sono iniziati i rilievi di monitoraggio delle oscillazioni del ponte, sollecitato dal passaggio degli autoveicoli sulla parte superiore e, sotto, dei treni. Tutti i dati vengono inviati al Politecnico di Milano, permettendo così di controllare le condizioni della struttura: se si dovesse evidenziare qualche vulnerabilità, si procederà alla manutenzione.
«Nella comunicazione inviataci dalle Ferrovie – spiega l'assessore ai Lavori pubblici di Calusco d'Adda, Alessandro Bonacina – oltre a chiederci di sostenere le spese di corrente elettrica da suddividere con il Comune di Paderno per questo periodo di monitoraggio, ci informano che la gestione del sistema di rilevazione dati prevede le visite di manutenzione da parte dei tecnici incaricati con cadenza bisettimanale, l'eventuale sostituzione di componenti essenziali, l'elaborazione dei dati registrati dal sistema e l'emissione di rapporti mensili».
«La fase successiva – prosegue Bonacina – prevede lo studio dei dati raccolti e la comparazione con i disegni originali di progetto, già acquisiti dall'Archivio di Stato di Torino, e con i disegni degli interventi di manutenzione successivi alla costruzione. Da ultimo sarà redatta una relazione di sintesi con indicati i rinforzi da apportare alle zone della struttura di maggior vulnerabilità e che necessitano di una più accurata ispezione e manutenzione con interventi di risanamento.
Siamo felici che questa opera, un vero e proprio monumento contemporaneo della Tour Eiffel, riceva quell'attenzione che merita in modo da garantire la massima sicurezza e ancora un altro secolo di onorata carriera».
Costruito nel 1889Il ponte San Michele è stato realizzato nel 1889 e, oltre a costituire una tappa fondamentale nell'evoluzione storica delle infrastrutture in Italia, è inserito sin dal 1980 tra i Beni tutelati dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici della Regione. L'opera, in carpenteria metallica, è costituita da un'ampia arcata reticolare che supporta una travata rettilinea a doppio impalcato.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Domenica 13 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 44

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Pericolo sulla Briantea. Ecco i «pirati» del rondò



Mapello, boom di manovre pericolose davanti al ristorante Sunto
Le auto dirette a Lecco fanno inversione per evitare la rotatoria

Manovre azzardate e pericolose che mettono in serio pericolo l'incolumità degli automobilisti di passaggio sulla Briantea a Mapello. È quanto sta avvenendo in questi giorni nella zona del ristorante «Sunto» tra la frazione di Prezzate e il comune di Ambivere, dove fino a qualche mese fa c'era un incrocio regolato dal semaforo.
L'impianto semaforico è stato eliminato per rendere più scorrevole il traffico sull'arteria di collegamento tra Bergamo e Lecco a seguito dell'apertura del nuovo centro commerciale «Il Continente», inaugurato due settimane fa.
Chi proviene da Ambivere, dal passaggio a livello, e vuole recarsi a Lecco deve proseguire tenendo la destra e imboccare la rotatoria, che si trova circa un centinaio di metri più avanti, svoltando per poi tornare sui propri passi. La stessa operazione la deve fare chi proviene da via De Gasperi a Prezzate e vuole recarsi a Bergamo o nel capoluogo Mapello: deve mantenere la destra per circa un centinaio di metri fino alla rotatoria.
«Inversioni pericolose»Ma da alcuni giorni più di un automobilista ha deciso di prendere una pericolosa scorciatoia: molte delle auto che da Ambivere sono dirette verso Lecco, invece di proseguire fino alla rotatoria e quindi fare dietro front, fanno l'inversione a «U», creando non pochi problemi di sicurezza. «È una manovra che compie la maggior parte di coloro che arrivano da Ambivere per svoltare verso Lecco – spiega una dipendente del ristorante, che si affaccia proprio sull'ex incrocio –. Dal nostro posto di lavoro li vediamo spesso compiere questa inversione azzardata».
Anche al sindaco di Mapello, Michelangelo Locatelli, è capitato di essere coinvolto e spettatore di questa manovra: «Avevo davanti a me un camioncino – racconta il primo cittadino – che improvvisamente ha sterzato invertendo il senso di marcia, con pericolo anche per me. Ho suonato il clacson facendo segno al conducente che c'era il divieto di inversione, ma lui ha fatto finta di niente proseguendo per Lecco».
La prova sul campoPer verificare il comportamento degli autisti basta collocarsi fuori dal ristorante «Sunto»: passano pochi minuti e subito arriva un automobilista indisciplinato che attraversa la Briantea, entra nel parcheggio del ristorante e poi se ne esce verso Lecco.
«Per guadagnare pochi secondi si mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri con una manovra da incoscienti commenta il comandante del Consorzio di polizia dell'Isola, Fabio Masserini –. Il conducente compie due infrazioni: non rispetta il divieto di inversione e l'attraversamento della doppia linea. Per dissuadere l'autista dal compiere questa manovra sicuramente si dovrà intervenire sull'uscita di via Mazzini sulla Briantea. L'ideale era di realizzare la bretella in entrata sulla Briantea, spostandola più dentro il parcheggio presente sulla destra così da accompagnare l'autista in
direzione della rotatoria».
Il sindaco chiama la ProvinciaIl sindaco Michelangelo Locatelli, di fronte a questo comportamento ormai sistematico e fonte di grave pericolo, interesserà l'ufficio Viabilità della Provincia per studiare le possibili soluzioni da adottare.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Giovedì 10 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 47


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Sicurezza a Mozzo In arrivo altre telecamere


Ora è sicuro: i due furti avvenuti a Mozzo e Curno tra le 19,15 e le 20 di sabato scorso sono stati messi a segno dagli stessi malviventi.

Gli autori sono due albanesi, che si muovevano su una Ford Fiesta nera, già sotto l'attenzione delle forze dell'ordine perché dalla fine di ottobre notata in occasione di altri furti in appartamento. «I malviventi sono stati individuati nella giornata di ieri, nei pressi di Milano – confermano dalla caserma di Curno – e con loro abbiamo ritrovato la refurtiva».

Dei due uno è stato arrestato, mentre il complice è riuscito a scappare trovando una via di fuga tra binari delle ferrovie e i caseggiati abbandonati. «A confermare l'attinenza tra i due furti diversi elementi – precisano i carabinieri –: tra questi, la pistola appartenente all'imprenditore di Mozzo e oggetti di valore corrispondenti a quelli dichiarati nella denuncia fatta dalle vittime derubate a Curno». In entrambi i casi, casseforti forzate.

Secondo i primi accertamenti, l'albanese arrestato non avrebbe precedenti in Italia, ora il cerchio si sta stringendo attorno al complice.
Acqua sul fuoco, invece, a Mozzo, per spegnere le polemiche sorte a seguito del furto di via Piatti.

Una cittadina, infatti, aveva criticato l'amministrazione comunale per la scarsa efficienza dell'illuminazione pubblica: il buio le avrebbe impedito di rilevare il numero di targa dell'auto dell'auto dei ladri. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto ulteriori accertamenti, prendendo visione anche delle telecamere che monitorano la via – ribatte seccato il sindaco Silvio Peroni
(Lega Nord) – e l'impianto d'illuminazione era funzionante all'ora del furto».

Una lamentela definita «infondata», alla quale si aggiunge la certezza che le centraline dei lampioni non erano state manomesse dai malviventi. «I controlli che effettuiamo regolarmente ogni settimana mostrano un sistema di perfetto funzionamento dei lampioni – precisa Peroni –:
si attivano grazie alle due centraline da cui dipende l'illuminazione dell'intera via».

Inoltre il sistema presente a Mozzo è dotato della funzione «crepuscolare», che permette un'attivazione automatica delle luci nei momenti di scarsa visibilità. «Abbiamo deciso di intervenire a favore della popolazione – aggiunge Peroni – aumentando il sistema di sicurezza».

Infatti, dopo i 15 giorni di pattugliamento intensivo dei carabinieri di Curno, verranno introdotte altre tre telecamere, per incrementare il sistema di videosorveglianza. «Verranno posizionate in tre punti strategici – spiega il primo cittadino – tra cui via Lecco e via Papa Giovanni», e che potranno essere monitorate grazie a un investimento di 30.000 euro, con cui verrà ampliato il sistema delle telecamere.

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Martedì 08 Novembre 2011 CRONACA, pagina 27

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Mapello, l'azienda è «d'oro». Consumi al minimo e zero Co2


La sede della Vanoncini Spa premiata per l'efficienza energetica
«Il segreto? Massimo isolamento e attenzione ai dettagli»

Una sede aziendale che più «verde» non si può, a zero emissioni di Co2 e capace di produrre più energia (da fonti rinnovabili, ça va sans dire) di quella che consuma. È bergamasco il primo edificio non residenziale in Lombardia ad aver ottenuto la Classe Oro, vetta del protocollo della bolzanina CasaClima.
L'importanza dell'involucroSi trova a Mapello, ed è la nuova sede (operativa da giugno 2010) della Vanoncini Spa, 60 dipendenti, da 30 anni attiva nel settore dell'edilizia e specializzata nei sistemi a secco. I tre piani di uffici, costruiti con la tecnica «Struttura e rivestimento», hanno un consumo di sei kilowattora annui per metro quadrato. «Per dare l'idea, un condominio milanese degli Anni Sessanta è invece attorno ai 300», spiega Pietro Antonio Vanoncini, presidente della società e per anni docente al Politecnico di Milano.
E non è tutto: l'edificio rosso-blu in località San Cassiano è stato anche selezionato da CasaClima come uno dei migliori tra quelli contrassegnati quest'anno dalla Classe Oro, e premiato con il relativo «Cubo»: la cerimonia si è svolta nelle scorse settimane a Cortina.
La parola d'ordine per arrivare a questo risultato, spiegano dall'azienda, è «isolamento»: «Spesso, quando si parla di edifici ecosostenibili, ci si concentra soprattutto sulle fonti energetiche, pensando ad esempio ai pannelli solari – osserva l'amministratore delegato di Vanoncini Spa, Danilo Dadda – e non si considera invece l'aspetto della struttura, dell'involucro, che è fondamentale. Qui i consumi (tutti di elettricità, niente gas nell'edificio) sono un'inezia, grazie a una costruzione che evita spifferi e dispersioni termiche». Consumi che vengono poi coperti interamente con l'impianto
fotovoltaico piazzato sul tetto del capannone: 400 metri quadrati, con possibilità di ampliamento.

Perché i progetti ecologici non si fermano qui: «Stiamo pensando, per il futuro, di dotare anche il personale di auto elettriche, alimentabili con lo stesso impianto», annunciano dall'azienda.
«Saggezza costruttiva antica»
Intanto, a funzionare a energia solare sono già i muletti utilizzati nel magazzino. «Ogni dettaglio è curato per ottenere il miglior rendimento e, allo stesso tempo, confort per chi lavora», dice Marco Vanoncini, consigliere delegato dell'azienda.
Così, i balconi in acciaio funzionano da frangisole in estate, ma non schermano la luce in inverno. Le finestre sono
studiate in modo da sfruttare al massimo l'illuminazione naturale, e misuratori di energia monitorano tutti i consumi (inclusi quelli della macchina del caffè). «Così possiamo sempre verificare se ci siano ulteriori margini di miglioramento.

E i risultati non sono sulla carta: dopo un anno che siamo qui, a confermarli sono i test effettuati. Oltre che le bollette».
Così, alla fine si scopre che l'edificio produce, grazie al fotovoltaico, più energia di quella che consuma.
La costruzione risulta anche già coerente con le disposizioni dell'Unione Europea che entreranno in vigore nel 2019 sulle prestazioni energetiche in edilizia. Insomma, uno sguardo al futuro. Ma pure al passato: «Costruire edifici efficienti significa anche recuperare una saggezza costruttiva antica – conclude il professor Vanoncini – sfruttando anche le caratteristiche e le peculiarità di ciascun luogo».

Fausta Morandi - L'Eco di Bergamo - Venerdì 04 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 41

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Mapello, il centro commerciale pronto ad aprire


Il 26 ottobre la presentazione di "Continente Mapello" e il giorno dopo l'apertura per il pubblico.

E' pronto all'apertura il nuovo centro commerciale "Continente Mapello", affacciato sulla Briantea al termine dell'Asse interurbano. Il 26 ottobre nella struttura commerciale si terrà una conferenza stampa di presentazione dei nuovi spazi, realizzati negli ultimi due anni sulle macerie dell'ex Sobea. Il 27 ottobre, invece, il centro commerciale aprirà al pubblico.

Nel panorama dei centri commerciali in provincia di Bergamo "Continente Mapello" sarà sicuramente in buona posizione: si parla di 25 mila metri quadrati di spazi dedicati esclusivamente a negozi, quindi superfici di vendita.


BergamoNews - Martedi 25 Ottobre 2011

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Mozzo, non solo ecologia


In mostra all'Holiday Inn le mille risorse del riciclo

Una giornata ecosostenibile per vivere con consapevolezza il mese di ottobre, dedicato al tema del riciclo.
L'idea è balenata all'hotel Holiday Inn di Mozzo che, per l'occasione, ha deciso di aprire le proprie porte – per la giornata
di oggi – chiamando a raccolta le principali aziende bergamasche e lombarde specializzate nel settore commerciale dell'ecosostenibilità.
«Le potenzialità del riciclo sono in costante aumento– spiega l'organizzatrice Danielle Marinoni – e le nuove procedure
di smaltimento e recupero stanno creando importanti sbocchi commerciali e lavorativi che, se opportunamente sfruttati, possono diventare un'ulteriore risorsa per il domani».
Ritiro di tecnologia usataL'evento comincerà questa mattina alle 10 e sarà aperto a tutti i cittadini, che potranno avere un confronto diretto con le aziende aderenti all'iniziativa, per la formazione di una coscienza ecologica. Inoltre, sin dal mattino, sarà anche possibile portare presso l'albergo vecchi elettrodomestici e oggetti di tecnologia come cellulari, pc, toner e caricabatterie in disuso, che saranno raccolti dall'azienda Remedia, proprietaria della piattaforma ecologica di Mozzo.
Gli addetti porteranno infatti delle apposite ceste differenziate con cui mostreranno un corretto tipo di smistamento dei vari prodotti, solitamente cestinati senza criteri ecologici. «Questo tipo di operazione – precisa ancora Marinoni – consente alle aziende di settore una scomposizione delle componenti ancora buone, che possono essere riutilizzate per altri prodotti, abbassando così sia i costi di produzione che di mercato».
La frontiera del turismo verdeConfermata anche la presenza dell'organizzazione Prenditempo, società conosciuta per il noleggio di biciclette ai turisti e per l'innovativo sistema percorsi verdi, promosso negli ultimi anni grazie alla creazione di «application» per i telefoni cellulari iPhone. «Queste applicazioni vengono date a tutti i turisti che scelgonono di percorrere nelle loro vacanze percorsi green della bergamasca, piuttosto che del Piemonte o delle Dolomiti – spiega Danielle Marinoni – e saranno a disposizione anche presso l'hotel».L'Holiday Inn di Mozzo, infatti, è stato il primo albergo in Italia a classe energetica A, che valse alla struttura la nomination all'edizione 2008 dell'European design award (Premio europeo del design).
Buffet e premi per tuttiIn occasione dell'evento odierno verranno anche spiegati il funzionamento e il valore tecnologico degli impianti direttamente dall'azienda costruttrice Robur. Il buffet di mezzogiorno verrà offerto dal ristorante Basilico di Valbrembo, specializzato nella cucina mediterranea. Seguirà, durante l'intero pomeriggio, l'estrazione di una serie di premi omaggio per i partecipanti: dalle stampanti ecologiche dell'azienda B-life alle shopping-bag in cotone organico, dalle chiavette usb alle torce a dinamo con basso consumo, fino alle magliette della nuova collezione dell'azienda di abbigliamento
Lookatfashion, che realizza capi vestiari in materiali naturali, con colorazioni non nocive per la pelle.

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Sabato 22 Ottobre 2011 CRONACA pagina 31

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Dalla Regione 1,3 milioni per il commercio


Ok a 9 nuovi distretti in Bergamasca, solo 3 finanziati
E quattro aggregazioni si allargano a nuovi Comuni

Parola d'ordine: fare squadra tra commercianti, amministrazioni e realtà varie del territorio. Per rilanciare i negozi di vicinato, aiutandoli a essere competitivi rispetto alla grande distribuzione, ma anche per riqualificare i centri urbani e proporre eventi e manifestazioni che tengano vivi paesi e città.

È questa l'idea che sta alla base dei distretti del commercio, che negli ultimi anni, con i bandi indetti dal Pirellone a partire dal 2008, sono fioriti numerosi in Bergamasca, e che ora si preparano ad aumentare. A ottenere l'approvazione della Regione, con il bando 2011, sono stati infatti nove
nuovi distretti (solo tre, però, hanno potuto ottenere finanziamenti). La nostra provincia arriva dunque a quota 28 distretti, per un totale di più di 120 Comuni e oltre diecimila attività imprenditoriali coinvolte. Pronti a scommettere che il futuro sta nelle alleanze.
Tutti promossiUna rete che ora, tra «new entry» e progetti presentati da realtà già esistenti, riceve dal Pirellone circa 1,3 milioni di euro (su un totale di 14,4 milioni messi sul tavolo a livello lombardo). Le varie proposte di partecipazione al bando arrivate dalla nostra provincia sono state tutte ammesse, anche se poi non tutte finanziate per motivi di portafoglio.
Soddisfazione per l'esito della graduatoria arriva da Ascom e Confesercenti, che hanno lavorato, accanto a Comuni e negozianti, alla nascita dei vari distretti orobici. «Complessivamente possiamo dire di aver contribuito ad intercettare utili risorse pubbliche regionali a vantaggio delle amministrazioni locali e dei commercianti – osservano i presidenti Giorgio Ambrosioni e Paolo Malvestiti –. Al di là dell'opportunità strettamente economica, questa iniziativa è per le imprese del
commercio una grande possibilità di ripensare se stesse e il loro rapporto con il territorio».
Tra i nuovi distretti, i punteggi migliori sono andati a Bonate Sopra (capofila di un'aggregazione che include anche Bonate Sotto e Presezzo), Romano di Lombardia e Valle Imagna (il progetto unisce i paesi di Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano, Locatello, Roncola, Rota d'Imagna, Sant'Omobono, Strozza e Valsecca, capitanati dalla Comunità montana).
Risorse inferiori agli anni scorsiPer questi tre distretti in arrivo ci sono risorse che serviranno a cofinanziare gli investimenti del pubblico – per esempio per sistemare illuminazione, marciapiedi e arredo urbano – e dei privati (per lavori all'esterno dei negozi: dalle facciate ai dehors).
Nell'Isola andranno 215 mila euro, 262 mila a Romano, 196 mila in valle, dove la richiesta era stata però di 480 mila. Il finanziamento solo parziale del terzo progetto è dovuto all'esaurimento delle risorse disponibili per la nostra provincia. Per la stessa ragione, sono «promossi» e riconosciuti come distretti, ma non avranno contributi regionali, gli altri sei progetti che si sono fatti avanti da Bergamo, ovvero quelli con capofila rispettivamente Stezzano, Antegnate, Curno, Tavernola, Piazza Brembana e Cividate al Piano.

Un esito non del tutto inatteso, «essendo le risorse messe a disposizione dalla Regione inferiori rispetto agli anni precedenti», spiegano da Ascom e Confesercenti. Una riduzione legata sì alla carenza di fondi, ma anche all'idea che queste iniziative debbano sempre più autopromuoversi. «Tutte le proposte arrivate da Bergamo, comunque, sono state riconosciute come valide – aggiunge il vicedirettore di Confesercenti, Filippo Caselli –. La mancata erogazione di fondi su alcune di esse non va letta come una sconfitta, ma anzi deve spingerci a cercare sul territorio, a livello locale, le forze e le risorse per portare avanti i progetti».

L'obiettivo è dunque proseguire il percorso con le amministrazioni, che giocano un ruolo centrale, e con negozianti. «Il distretto esiste al di là dei fondi, andremo avanti e ci candideremo ai prossimi bandi», assicura da Antegnate il primo cittadino Andrea Lanzini. «Contavamo molto sul finanziamento, la delusione c'è – ammette da Piazza Brembana Geremia Arizzi –. Ora ci incontreremo per decidere il da farsi».
«È importante andare avanti, il futuro è nei distretti – osserva dall'Ascom Roberto Ghidotti –. Alcuni di quelli partiti tempo fa stanno già ottenendo ottimi risultati: pensiamo a Bergamo, con l'esperienza delle serate estive, alle Cinque terre della Valgandino, alle tante iniziative di Treviglio o alla Valle di Scalve».
Ma non ci sono solo i nuovi distretti: il sì del Pirellone è arrivato anche per l'ampliamento di quattro di quelli già esistenti.

In particolare: l'aggregazione capitanata da Sarnico si allarga anche a Predore, quella di Clusone include pure Fino del Monte, Brembate entra nel gruppo guidato da Osio Sotto (ciascuna di queste aggregazioni riceve 100 mila euro di contributo) e Oneta si unisce a Valbondione (fondi per 73 mila euro). Infine, arrivano risorse per finanziare le imprese all'interno di distretti già esistenti (45 mila euro a Sarnico, 50 mila a Gandino, San Pellegrino, Clusone e Dalmine) e per gli studi di fattibilità che disegnano il futuro di distretti che, partiti qualche tempo fa con il contributo regionale, ora
proseguono con le proprie gambe: Bergamo, Lovere, Vertova, Selvino, Osio Sotto e Comunità montana di Scalve ricevono in tutto 28 mila euro.

 Fausta Morandi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 12 Ottobre 2011, PROVINCIA, pagina 36

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Sempre più centri commerciali. Mapello pronto a fine ottobre


In dirittura d'arrivo i lavori all'ex Sobea. Mancano le rifiniture. Si chiamerà "Continente Mapello", già pronte le insegne.
Nuova puntata a Castelli Calepio, il sindaco: progetto migliorato. Due interventi che trasformano 160 mila metri quadri di
ex zone industriali.

I centri commerciali non si fermano più. Da un estremo all'altro della provincia di Bergamo si muovono nuove strutture di grandi dimensioni, una in fase ormai avanzatissima, l'altra ancora in fase di progetto e di approvazione. Parliamo del nuovo centro commerciale di Mapello e del progetto alle ex fonderie di Castelli Calepio, che sembra essere arrivato ad un passaggio cruciale con l'adozione di una variante nel pomeriggio di lunedì 26 settembre. In tutto nuovi negozi, tra Mapello e Quintano di Castelli Calepio, per quasi 50 mila metri quadrati, e aree trasformate (da industrie e zone
commerciali) per 160 mila metri quadri.
"CONTINENTE MAPELLO" PRONTO Al centro commerciale che ha preso il posto dell'allora Sobea mancano giusto le rifiniture. Uscendo dall'Asse interurbano sulla Briantea la nuova struttura non si può non notare. Al cemento grezzo dei mesi scorsi si sono sostituite rifiniture luminose, strisce rosse di decoro, parcheggi sotterranei ben visibili e ordinati. Da fuori sembra mancare giusto la sistemazione delle aree esterne, dove spuntano ancora tubi e allacciamenti, da mettere al posto giusto.

Per il resto c'è tutto, anche le insegne principali. Il centro commerciale si chiamerà "Continente Mapello", come dicono due insegne: quella affacciata sulla Briantea e l'altra che guarda verso la nuova rotonda su via Marconi, la strada interna per Brembate Sopra e Ponte San Pietro. L'area dell'ex Sobea, circa 90 mila metri quadrati, è stata occupata per 60 mila metri dalla nuova struttura commerciale: 30 mila circa saranno dedicati esclusivamente a negozi (quindi al netto di accessi, parcheggi, spazi comuni). I lavori sono in dirittura d'arrivo e dovrebbero concludersi entro la fine di ottobre, e non è
escluso che entro la fine del mese prossimo possa anche esserci l'inaugurazione di "Continente Mapello".

 VARIANTE ALLE EX FONDERIE DI QUINTANONuovo capitolo, invece, per il centro commerciale che sorgerà al posto delle ex fonderie di Quintano, a Castelli Calepio.
Il Consiglio comunale ha infatti adottato di recente la variante a tutto il progetto. All’area delle ex fonderie sono state aggiunte altre superfici ex industriali, per circa 10 mila metri quadrati. Tutta la trasformazione riguarderà quindi 78 mila metri, invece dei precedenti 68 mila. “E’ una variante decisamente migliorativa del piano precedente – commenta il sindaco Flavio Bizzoni, della lista Patto per Castelli Calepio -. Tutta l’area diverrà omogenea, a destinazione commerciale. Ci saranno in tutto 15 mila metri quadrati di negozi, di “superficie di vendita”, più servizi e tutti gli altri spazi.

Abbiamo migliorato l’impatto architettonico della struttura, che scenderà in altezza da 21 a 13 metri quadrati. A livello viabilistico, inoltre, abbiamo ottenuto che non ci sarà traffico dovuto al centro commerciale su via Moroni e via Romana, che rientra nel territorio di Palazzolo. L’operatore si è inoltre impegnato a bonificare completamente l’area dell’ex fonderia prima di qualsiasi intervento, com’è giusto che sia”. L’operatore è l’immobiliare “2Z” del gruppo Zerbini. Tra oneri di urbanizzazione, compensazioni ambientali e altre voci il Comune incasserà circa 9 milioni di euro dall’operazione “ex fonderie”.

BergamoNews - Martedi 11 Ottobre 2011






























Luci ai rondò della Briantea a Mapello
Braccio di ferro per i due di Ambivere
Giovedì vertice in Provincia per decidere chi sostiene i costi dell'energia elettrica
La «Virgilio» realizzerà anche la corsia d'incolonnamento per il passaggio a livello

Si definirà con la conferenza dei servizi nella mattinata di giovedì negli uffici della Provincia il braccio di ferro su chi deve farsi carico della spesa dell'energia elettrica per l'illuminazione delle due rotatorie sulla Briantea nel territorio di Ambivere.
Il tavolo è stato convocato dopo la presa di posizione del sindaco Silvano Donadoni che vuole che sia la Provincia, e non il Comune, a pagare l'illuminazione delle due rotatorie: quella nell'area ex Losa e l'altra presso la società Bonfanti.
Nel frattempo l'illuminazione è stata accesa solo sulle due
rotatorie nel territorio di Mapello, come pure quella del sottopasso; invece ai due rondò ad Ambivere le luci restano spente. In queste sere capita di vederle accese ma solo perché sono in atto i collaudi, con l'energia elettrica fornita da un gruppo elettrogeno.
La direzione lavori della «Virgilio spa» (che sta aprendo il centro commerciale di Ambivere) ha invece concluso entro fine settembre, come previsto, tutte le opere viabilistiche sulla Briantea nei territori di Mapello e Ambivere: rotatorie, sottopasso e soppressione dell'incrocio tra via Mazzini e via De Gasperi, all'altezza del ristorante del Sunto.
Rimangono in atto solo gli adempimenti formali previsti prima della cessione delle opere, che però non interferiscono con il normale utilizzo da parte degli automobilisti, così come i piccoli lavori inattonel sottopasso non pregiudicano l'uso da parte dei cittadini. Anche i lavori di miglioramento e adeguamento dell'imbocco all'entrata e all'uscita di via Dante Alighieri alla frazione Prezzate di Mapello, nei pressi della società Simas, sono stati completati.
A chiusura di tutti i lavori, rimane invece da realizzare la corsia di «accumulo» sull'ex statale
Briantea nei pressi del passaggio a livello che incrocia via Lombardia. Si tratta di un'opera importante sul fronte della sicurezza, perché il traffico che si dirige verso il capoluogo svoltando su via Lombardia può rischiare di trovare il passaggio a livello chiuso per il passaggio del treno.

E attualmente davanti al passaggio c'è lo spazio per la sosta di una sola auto, le altre sono costrette a incolonnarsi sulla Briantea creando disagi e rallentamenti per chi transita.
«I tecnici stanno redigendo il progetto per realizzare una bretella in rampa che si stacca dalla Briantea a una distanza di circa 50/60 metri prima del passaggio a livello. Su questa corsia le auto che si dirigono verso il capoluogo possono incolonnarsi senza creare problemi al normale traffico dell'ex statale quando le barriere del passaggio a livello sono abbassate – spiega il sindaco di Mapello, Michelangelo Locatelli –. L'opera dovrebbe essere realizzata l'anno prossimo, la spesa sarà sostenuta dalla Virgilio».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Martedì 04 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 40

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Curno, no al nuovo edificio - Gandolfi battuto in Consiglio


Piano ex Briantea, seduta affollata: si è conclusa a notte fonda
Contrari minoranza e Lega, decisiva l'astensione di due assessori

Il Consiglio comunale ha bocciato il Piano integrato d'intervento ex Briantea che tanto aveva fatto discutere per il suo possibile impatto, in termini di volumi e di altezze, sul territorio circostante. E sul piano politico va registrata la sconfitta della linea sostenuta dal sindaco Angelo Gandolfi.

Sei ore di dibattito (dalle 21 alle 3), venerdì notte, con l'illustrazione del progetto da parte degli architetti Paolo Bodega e Giuseppe Gherardi, alla presenza di almeno 50 cittadini. Alle tre finalmente la votazione con un po' di suspense. I voti favorevoli al progetto sono stati sette (oltre al sindaco, 4 Pdl e i 2 assessori Angelo Fassi e Maria Donizetti), contrari 8 (4 del gruppo Insieme per cambiare Curno, 2 di Lega Nord, uno dell'Idv e Fausto Corti del Pdl), astenuti due del Pdl: Dante Maini e Giovanni Locatelli.
Il dibattito
Già l'inizio dell'assemblea non era stato dei migliori, con il Consiglio convocato alle 19 ma iniziato in seconda convocazione alle 21 non senza dichiarazioni di fuoco da parte delle minoranze. Dopo l'illustrazione da parte dei tecnici dell'immobiliare «Italia 3» proprietaria del terreno è partito un fuoco di fila di osservazioni.

Alla fine l'assessore Maini ha espresso perplessità sull'iniziativa immobiliare che «non può essere considerata la porta d'ingresso al nostro paese, piuttosto una chiusura». Il consigliere leghista Roberto Pedretti, comunicando la contrarietà del suo gruppo, ha ribadito: «Su quel terreno deve sorgere un'area feste e attrezzata a verde».

L'ex assessore all'Urbanistica Vito Conti del gruppo «Insieme per cambiare Curno» ha evidenziato che i Piani d'intervento dovevano far parte del Pgt e non approvati come varianti all'attuale Piano regolatore. Domenico Cangelli dell'Idv ha votato contro: «Il nostro partito sta con i cittadini di Curno per difendere il territorio da interventi edilizi dell'ultima ora». Per l'assessore all'Edilizia privata Giovanni Locatelli, che si è astenuto, «il piano ha bisogno di essere condiviso dai nostri cittadini».

Il capogruppo di maggioranza Ferruccio Innocenti ha rimarcato invece che «il progetto è di qualità con destinazione polifunzionale e la convenzione porterebbe almeno 5 milioni nelle casse comunali». Ha chiuso gli interventi il sindaco Angelo Gandolfi che ha sottolineato: «Questo intervento andrebbe a risanare un'area ad uso parcheggio semi abbandonata. Sono state ridotte la volumetria e l'altezza. Ritengo che le somme previste dalla convenzione siano importanti per terminare le opere: biblioteca, scuola elementare, che da anni sono ferme per varie problematiche ma soprattutto per mancanza di soldi».

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Domenica 02 Ottobre 2011 CRONACA, pagina 22
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Mapello, luci accese sulle rotatorie della Briantea


Nel giorno della festa patronale di San Michele arcangelo a Mapello i lampioni delle due rotatorie sulla Briantea – quella davanti al nuovo centro commerciale «Il Continente» e quella in via Strada Regia – si sono accesi.
È così garantita maggior sicurezza a chi si trova a transitare la sera. Per le altre due rotatorie, sempre sulla Briantea ma
in territorio di Ambivere – una in zona ex Losa e l'altra nei pressi della società Bonfanti – il Comune di Ambivere ha fatto la richiesta all'Enel di allacciamento, fornendo però prima il preventivo.

«Stiamo aspettando la quantificazione da parte dell'Enel dei costi annuali di fornitura dell'energia elettrica e manutenzione dei corpi illuminanti, dopo di che l'amministrazione comunale deciderà», chiarisce l'assessore ai Lavori pubblici, Patrizia Panzeri. Nei giorni scorsi il sindaco di Ambivere Silvano Donadoni aveva dichiarato che non voleva intaccare le finanze del Comune, già scarse, e
aveva chiesto che fosse la Provincia a prendersi a carico l'onere essendo la Briantea strada provinciale.

A. M. - L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 39

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Rotonde al buio sulla Briantea «A giorni le luci»

L'Enel chiama Mapello: «Pronti a intervenire»
Ambivere bussa in Provincia per il nodo costi
Intanto i pendolari protestano: troppo pericolose

Entro qualche giorno le due rotatorie sulla strada Briantea, quella davanti al centro commerciale «Il Continente» e quella sulla via Strada Regia, saranno illuminate.
Lo ha confermato il sindaco di Mapello Michelangelo Locatelli che è stato contattato dai tecnici dell'Enel: gli hanno garantito l'allacciamento dell'energia elettrica all'inizio della prossima settimana. «Verrà anche illuminato il sottopasso realizzato sotto la Briantea in zona ristorante Sunto, che sarà pronto per la fine di settembre. Collegherà la frazione di Prezzate alla via Mazzini di Ambivere e al capoluogo Mapello», aggiunge il primo cittadino.
Ambivere e il nodo costi Ancora non chiaro, invece, chi deve accollarsi i costi dell'illuminazione delle due rotatorie ad Ambivere, in zona ex Losa e nei pressi della società Bonfanti, al confine con Palazzago. Proprio in zona ex Losa, sul confine di via Martire della Libertà a Prezzate, nei giorni scorsi si è verificato uno schianto: un automobilista al volante di una Bmw non si è accorto della rotatoria ancora non illuminata ed è finito contro l'isola spartitraffico, abbattendo i cartelli segnaletici.
L'illuminazione delle rotonde è quanto mai necessaria, soprattutto mentre si avvicina il cambio di stagione e le ore di luce si accorciano. «Chiederò lunedì di poter incontrare l'assessore provinciale alla Viabilità Giuliano Capetti per capire chi deve accollarsi la spesa dell'illuminazione delle due rotatorie», spiega il sindaco di Ambivere Silvano Donadoni, che non vuole accollarsi questo onere. A suo avviso infatti la spesa non compete al Comune di Ambivere «in quanto la rotatoria è al servizio di una strada di competenza provinciale».
I pendolari protestanoCi sono poi i pendolari preoccupati per la sicurezza della strada. «Tutte queste rotatorie in pochi centinaia di metri sono stressanti. Se poi si aggiunge che sono al buio, la cosa diventa ancora più pesante – racconta un impresario di Barzana, che più volte al giorno deve percorrere il tratto di Briantea da Ambivere a Mapello –. In questi giorni il buio arriva sempre prima e quindi è necessario che si provveda all'illuminazione delle rotatorie perché è un servizio pubblico. È un discorso di sicurezza. Si superino quindi le divergenze e si pensi al cittadino».
Sulla stessa lunghezza d'onda una pendolare di Presezzo che gestisce un negozio lungo la Briantea, ad Ambivere: «La sera devo usare gli abbaglianti per vedere meglio le rotatorie. Percorro questo tratto almeno quattro volte al giorno e la sera, già stanca per la giornata di lavoro, devo stare ben attenta per non finire fuori strada. Anche l'imbocco dell'asse interurbano, nel punto in cui la strada si divide in due corsie, una per Ponte e l'altra in galleria, non è ben illuminata e mette in confusione. Figuriamoci se l'autista poi non è della zona».
Giordano Remondini, 33 anni, risiede ad Ambivere sulla Briantea al confine con Pontida e tutti i giorni va al lavoro al Monterosso a Bergamo: «Tutte le sere percorro queste rotatorie, tutte al buio. Non è possibile: mi auguro che presto vengano illuminate, visto che i lampioni svettano in mezzo al rondò e i lavori sono finiti. Ho appreso dal giornale che c'è una diatriba per le due rotatorie di Ambivere: invito chi di dovere a trovare la soluzione al più presto e non far subire i disagi a noi pendolari, visto che le giornate si stanno accorciando sempre più».
I comandi della polizia locale che vigilano sulla viabilità della zona fanno sapere che lamentele non ne sono arrivate. Probabilmente perché tutti sperano che settimana prossima, con la consegna dei lavori, non manchi all'appello l'illuminazione delle rotonde. Speriamo.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Sabato 24 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 42
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A Curno l'edificio sarà più basso Ma la Lega promette battaglia

I progettisti all'assemblea sul piano Briantea: ridotte le volumetrie e le altezze
Assenti forzati i consiglieri comunali impegnati nell'approvazione del bilancio
 
Il Piano d'intervento integrato Briantea per i lumbard di Curno «non s'ha da fare». È l'orientamento uscito dall'assemblea della Lega su questo nuovo insediamento che dovrebbe sorgere su un'area di 8.600 metri quadrati (ex parcheggio Stop Line) lungo la ex statale Briantea, di fronte al centro direzionale e commerciale «Zebra». Un immobile da adibire a negozi e uffici.
Il progetto originale dell'immobiliare «Italia 3» di Sondrio prevedeva un edificio di circa 47.000 metri cubi con un'altezza da 16 a 20 metri. Ma proprio durante l'assemblea il progettista, l'architetto Paolo Bodega di Lecco, ha evidenziato che il progetto è stato modificato: in pratica è stata ridotta la cubatura di circa diecimila metri cubi, in pratica è previsto un piano in meno e l'altezza sulla Briantea e su via Fermi sarà di 15 metri (12 più 3 metri per la zona attico).
Nel suo intervento il tecnico, che ha partecipato all'assemblea con l'architetto Giuseppe Gherardi di Curno che collabora su questo specifico progetto, ha spiegato che il nuovo edificio rispetterà l'ambiente e sarà anche a chilometro zero, dotato di tecnologia fornita dalle aziende e ditte del posto.
Il dibattitoAll'assemblea, che tra l'altro si è svolta durante il Consiglio comunale, erano presenti circa 50 persone, in gran parte vicine alla Lega. Il piano d'intervento è stato illustrato dal consigliere Roberto Pedretti, capo gruppo della Lega Nord a Curno con la collaborazione del tecnico architetto Marco Baggi, che è assessore esterno all'Urbanistica del Comune di Ponte San Pietro. Pedretti nel suo intervento ha ribadito che la Lega è contraria a realizzare questo piano integrato. «È sicuramente un progetto interessante –ha sottolineato il consigliere regionale – ma non va realizzato in quell'area che a nostro parere deve restare parcheggio e area feste.Tra l'altro anche la commissione edilizia che ha discusso in diverse riunioni questo progetto ha sempre dato parere negativo».
Nel dibattito è intervenuto Giorgio Baldassare, cittadino di Curno, contrario a questo progetto e ha chiesto meno cemento e più spazi verdi per questo paese. «Il problema non è la qualità del progetto, ma l'ubicazione e il parere contrario della commissione edilizia –ha detto Massimo Conti, coordinatore del circolo Pd di Curno –. Questa è l'ennesima operazione al di fuori del Pgt che non arriva mai».
Gli equilibri di bilancioAll'assemblea non hanno potuto partecipare i consiglieri che fanno parte dell'attuale maggioranza e la minoranza dell'ex sindaco Anna Maria Morelli, poiché impegnati in Consiglio. E su questo non è mancata la polemica, tanto che la maggioranza ha tentato di anticipare alle 19 la convocazione, ma il cambio non si è potuto fare per l'indisponibilità di alcuni consiglieri. Il Pdl ha chiesto di discutere solo gli equilibri di bilancio e rinviare gli altri 8 punti, tra i quali interrogazioni e mozioni. La proposta è passata con il voto contrario del gruppo di minoranza «Insieme per cambiare Curno».

La responsabile del settore finanziario del comune ha illustrato la ricognizione degli equilibri finanziati e gli assessori hanno illustrato l'attuazione dei programmi. Esaurita la discussione il sindaco Angelo Gandolfi ha posto in votazione l'ordine del giorno che è stato approvato con il voto contrario del gruppo di Annamaria Morelli che ha dichiarato: «In generale, lo stato di attuazione dei programmi denuncia l'immobilismo e l'impossibilità di amministrare derivati dall'attuale Patto di stabilità e dalla riduzione della compartecipazione dello Stato e della Regione al finanziamento del Comune.

Ma nelle relazioni si legge anche l'assenza di una visione strategica degli amministratori, un procedere per iniziative sporadiche senza individuare priorità precise e condivise».
Non hanno partecipato al voto Roberto Pedretti e Chiara Leidi perché impegnati nell'assemblea sul Pii Briantea. Il Consiglio è terminato a mezzanotte con l'approvazione di un solo punto all'ordine del giorno. L'assemblea mezz'ora prima. I consiglieri saranno impegnati anche la prossima settimana.

Remo Traina - L'Eco di Bergamo -Venerdì 23 Settembre 2011 CRONACA, pagina 31
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Briantea chiusa, avanza il fronte del no


I sindaci dell'Isola ieri in Provincia per protestare contro l'ipotesi di chiusura temporanea a Cisano
L'assessore Capetti: il Comune non decida da solo. La replica: all'incontro non siamo stati invitati

Continua la polemica a distanza tra i sindaci dell'Isola e il collega di Cisano, che ha annunciato l'ordinanza di chiusura al traffico del centro cittadino durante le fasce orarie di entrata e uscita degli alunni dalle scuole. Ieri mattina i sindaci di Terno d'Isola, Carvico, Sotto il Monte e Bonate Sopra erano in Provincia, per chiedere informazioni sul provvedimento che il collega Pietro Vitali di Cisano vorrebbe introdurre dai primi di ottobre.
Incontro in via TassoI sindaci hanno incontrato l'assessore provinciale alla Viabilità e ai trasporti, Giuliano Capetti, che ha loro spiegato l'attuale situazione. «La Provincia ha espresso parere contrario alla chiusura della strada Briantea al traffico. Qualsiasi atto amministrativo verrà fatto dal sindaco di Cisano sarà esaminato e, se necessario, impugnato».
Durante l'incontro i primi cittadini hanno espresso le loro perplessità contro il provvedimento che Cisano intende prendere, perché a loro avviso riverserebbe sulle strade dell'Isola, in particolar modo sull'asse tra Calusco, Carvico e Terno, il traffico di Cisano. Più colpito sarebbe l'abitato di Terno, dal momento che la strada provinciale taglia in due l'abitato, con conseguenze e disagi preoccupanti per la viabilità e per l'inquinamento che ne deriverebbe.

Ma Vitali non molla: «Io sono sempre orientato a emettere l'ordinanza di chiusura al traffico durante le fasce orarie di entrata ed uscita da scuola dei ragazzi – conferma –. Visto che i sindaci dell'Isola avevano organizzato un incontro in Provincia, potevano invitare anche me. Nella discussione e nell'esposizione dei pareri poteva anche emergere un accordo di collaborazione.

Mi piace però ricordare un fatto che ho vissuto nel lontano 1959, durante l'inaugurazione delle nuove circonvallazioni di Ponte San Pietro e Pontida. L'allora presidente della Provincia di Bergamo nel suo discorso aveva dichiarato che, dopo queste due circonvallazioni, quella prioritaria sarebbe stata Cisano. È da più di mezzo secolo – aggiunge – che attendiamo che venga realizzata. Anche nel 2007 il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) stabilì la priorità per gli interventi viabilistici della zona: primo la tangenziale di Cisano, quindi la Terno-Calusco,
ultima la Calolziocorte-Vercurago.

Invece ci siamo ritrovati che l'ultima è passata prima e Cisano rimarrà ultima: una situazione che non accettiamo».
La Calusco-TernoDurante l'incontro in provincia i sindaci dell'Isola hanno ribadito ancora una volta l'urgenza di realizzare la Calusco-Terno. «È un tracciato viabilistico importante e necessario – dice Corrado Centurelli di Terno –. L'abbiamo ribadito in Provincia, che si faccia il possibile e presto. Anche perché la variante di Cisano si collega sulla Villa d'Adda-Calusco e il traffico arriverà lo stesso sulle strade dell'Isola. Se la Calusco d'Adda-Terno non è pronta si rischia il caos del traffico».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Venerdì 16 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 35

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Quattro Comuni uniti per fronteggiare i tagli

Vertice dei sindaci di Cisano, Caprino, Pontida e Villa d'Adda
Dai trasporti alla polizia locale: «Collaboriamo per ridurre i costi»

Si gettano le basi per una collaborazione più stretta tra i Comuni di Cisano, Caprino, Pontida e Villa d'Adda alla luce delle norme della Finanziaria sulla gestione integrata dei servizi di primaria importanza per la popolazione.
Nei giorni scorsi il sindaco di Cisano, Pietro Vitali, ha promosso in municipio un incontro proprio su questo tema, invitando il sindaco di Caprino, Stefano Stefini; il sindaco di Pontida, Pierguido Vanalli; e quello di Villa d'Adda, Adelvalda Carsaniga (che per impegni sopraggiunti non ha potuto prendere parte al vertice).
Le disposizioni della Finanziaria sull'accorpamento dei servizi riguardano i paesi con meno di cinquemila abitanti, ma Cisano, che ha oltre seimila residenti, ha voluto prendere parte lo stesso all'iniziativa: «Questo primo incontro – sottolinea il sindaco Vitali – ci ha consentito di fare una valutazione di massima sulle problematiche dei servizi da prendere in considerazione. I problemi dei costi di gestione dei servizi ci sono e vanno affrontanti».
«Si può fare l'esempio – continua il sindaco di Cisano – dei servizi di trasporto degli anziani: ogni singolo Comune ha dei mezzi che si dirigono alla stessa struttura sanitaria, mentre si può benissimo concordare di collaborare nei trasporti, evitando sprechi finanziari e impiegando al meglio i volontari.

Lo stesso problema riguarda il servizio di polizia locale, quello dell'istruzione, compresa l'edilizia scolastica, la gestione del territorio, l'ambiente e i trasporti». «Sono attività che dovremo affrontare – prosegue il primo cittadino cisanese – alla luce dei nuovi assetti che si prospettano, con l'annunciata abolizione delle province, per affrontare i problemi della vita quotidiana delle nostre comunità».
«Si è registrato uno spirito di collaborazione tra i Comuni – dice il sindaco di caprino Bergamasco, che si fa portavoce anche del pensiero del sindaco di Pontida – per offrire servizi migliori alla cittadinanza. Esistono delle regole da osservare per questa gestione dei servizi e dobbiamo fare in modo di rispettarle, bisogna analizzare i problemi e rispondere nella maniera più incisiva per dare risposte alle esigenze dei nostri cittadini a costi contenuti. Su questo aspetto l'unione dei nostri Comuni contribuisce con forza a questo fine».

Rocco Attinà - Mercoledì 14 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 37

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Curno, la Lega all'attacco del sindaco
«No al nuovo edificio sulla Briantea»

Pedretti: vogliono approvarlo nonostante il no della commissione Edilizia
Gandolfi: solo un invito ad abbassare l'immobile, comunque deciderà il Consiglio

La Lega Nord di Curno sembra aver fatto proprio l'antico detto secondo cui «prevenire è meglio che curare» e ha deciso di informare la popolazione del paese dell'hinterland – attraverso il suo blog – di quello che potrebbe essere il destino di un'area di 8.600 metri quadrati lungo l'ex statale Briantea.
Si tratta dell'ex parcheggio dello Stop Line, davanti al centro direzionale e commerciale Zebra, dove potrebbe essere realizzato un immobile di circa 47 mila metri cubi da adibire a negozi e uffici, sulla base del Pii (Piano integrato di intervento) denominato «Briantea».
«Il fabbricato – si legge nel blog e in un depliant in distribuzione, con tanto di rendering – ha un'altezza che varia dai 16 ai 20 metri, dove troverebbero posto uffici e negozi per 12.213 metri quadrati. Questo progetto potrebbe approdare in Consiglio comunale entro il 30 settembre per essere adottato. Il sindaco Gandolfi vuole autorizzarne la costruzione nonostante il parere contrario della commissione Edilizia.

Se il sindaco porterà in Consiglio il progetto, chiederemo ai cittadini di partecipare per manifestare il loro dissenso. I nostri consiglieri Roberto Pedretti e Chiara Leidi si sono sempre opposti». Il consigliere regionale, capogruppo della Lega a Curno, rincara la dose: «Questa costruzione non si
deve fare, anzi noi proponiamo di realizzare in quel posto un'area feste. A breve organizzeremo un'assemblea pubblica durante la quale illustreremo questo piano, e magari raccoglieremo anche le firme».
«La commissione Edilizia – replica il sindaco Angelo Gandolfi – ha proposto una riduzione della volumetria, senza esprimere parere contrario al progetto nella sua interezza. Tra l'altro il parere della commissione non è vincolante, ma solo consultivo. Il fabbricato non raggiunge mai l'altezza di circa 20 metri: ha un unico picco di 17 metri, ma in generale ha un'altezza che non supera i 12. Ogni cittadino è libero di presentare un progetto all'approvazione degli organi competenti, e qualsiasi piano venga presentato deve esser discusso in Consiglio comunale entro termini stabiliti per non
incorrere in eventuali cause legali. Sarà poi il Consiglio ad esprimersi se adottarlo o meno».
«Vorrei precisare – aggiunge Gandolfi – che con questa operazione verrebbe riqualificato un parcheggio semiabbandonato con un piano integrato che prevede di realizzare sotto l'edificio due piani di parcheggio, uno a disposizione dell'immobile e l'altro pubblico. Inoltre porteremmo nelle casse comunali qualcosa come circa 4 milioni di euro, che ci permetterebbero di superare i nostri problemi di bilancio e realizzare le opere che abbiamo in programma».

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A Mozzo scoperto un orto nel cimitero


Un operatore comunale coltivava piante di fagiolini
Rimosse dopo la segnalazione

Un orto nel cimitero di Mozzo. E non è una barzelletta, purtroppo, visto che qualcuno ha scambiato il prato attorno alle cappelle funebri per il giardino di casa, piantando ortaggi che hanno anche avuto il tempo di crescere e fruttificare.
A segnalare il singolare caso Marco Locatelli, consigliere comunale di opposizione. «Alcune persone mi hanno segnalato la presenza di ortaggi nell'ala nuova del cimitero comunale – ha spiegato Locatelli – e dopo aver appurato di persona, sabato scorso ho scritto un'interpellanza all'amministrazione chiedendo che venissero rimosse le piantagioni e scoperto il responsabile».
Secondo quanto riportato sul sito web del gruppo Udc Mozzo, il coltivatore abusivo sarebbe un operatore comunale – uno stradino, per l'esattezza – che ha scelto un piccolo appezzamento nell'ultimo tratto di prato del camposanto per piantare un'ordinata coltivazione di fagiolini disposti in dieci file.
Subito dopo la segnalazione, il Comune ha provveduto a rimuovere l'orto abusivo, come spiega Walter Stacchetti, consigliere del Pdl: «Il lunedì, subito dopo l'interpellanza di Locatelli – precisa – siamo andati sul posto con il colpevole che ha riparato all'errore commesso».
Le tre telecamere di sorveglianza installate per monitorare i movimenti al cimitero, evidentemente, non sono state sufficienti per riuscire a cogliere gli intenti dell'operatore comunale che, quasi
sicuramente, incorrerà in un richiamo ufficiale.
«Lunedì lo ascolteremo per capire le ragioni di questo comportamento – anticipa il sindaco Silvio Peroni (Lega Nord) – e poi decideremo quali provvedimenti prendere». Andando un passo indietro nel tempo si ricorderà che il cimitero comunale è già stato al centro di atti di vandalismo.

Dall'asportazione e decapitazione di statue a luogo di frequentazione degli immigrati tunisini nei mesi scorsi, che fruivano liberamente dei servizi igienici presenti al suo interno.
«Facciamo un mea culpa davanti a questa disattenzione – prosegue Stacchetti – perché è un fatto inammissibile che non deve più ripetersi».
Ciò che però lascia perplessi è la notevole crescita delle piante di fagioli, che indica una coltivazione protrattasi ininterrottamente da varie settimane. «Questo fatto è il segno evidente della scarsa attenzione verso il territorio da parte dell'amministrazione – afferma Locatelli – e lo stiamo ripetendo da mesi oramai».
Non ne fa un dramma il curato don Andrea Pedretti, che aggiunge: «Proviamo a sorridere e a non fare di tutta l'erba un fascio. Io ero via con i ragazzi dell'oratorio ed il fatto mi è stato raccontato, spero solo non si verifichi più». A chiudere la vicenda é il pungente commento di una cittadina che, sul sito web dell'Udc commenta: «Credo che Mozzo sia diventato il paese delle barzellette italiane, i fagioli del cimitero saranno buoni?».

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Sabato 27 Agosto 2011 CRONACA, pagina 27


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 «Fra terra e cielo», Ambivere esplora i suoi boschi
La prima gita è dedicata ai rapaci

Tre appuntamenti estivi a contatto con la natura. È quello che propone l'assessorato alla Cultura di Ambivere a chi vuole il proprio territorio e le sue bellezze.
 
La serie di appuntamenti si chiama «Tra terra e cielo»: partecipare è gratuito, si consigliano scarpe comode e un abbigliamento adatto a escursioni nel bosco.
 
Il primo appuntamento è per venerdì, con ritrovo alle 20,45 in biblioteca. Sarà una passeggiata notturna (consigliata la torcia) alla scoperta dei rapaci che popolano i boschi del territorio di Ambivere. Partecipa Marco Mastrorilli, ornitologo, che racconterà di gufi e civette segreti e caratteristiche, dove scelgono di metter su casa, come fanno a vedere la notte. 

Il secondo appuntamento si terrà giovedì 14 luglio alle 21, con ritrovo al santuario della Madonna del Castello, con tema «Stelle del cielo». Durante la serata di luna piena si osserveranno le costellazioni: presenti della Torre del Sole di Brembate Sopra. Con l'ausilio di telescopi ottici si ammireranno la luna e i pianeti. Il terzo evento estivo, «Erbe e frutti del bosco»: è diviso in due parti, prevede un incontro illustrativo e successivamente un giro nel bosco di Ambivere alla scoperta dei frutti di stagione e delle erbe da utilizzare anche in cucina. 

L'incontro con l'esperto Daniele Engaddi, docente in erboristica, si terrà mercoledì 3 agosto alle 20,45 in biblioteca. L'escursione sarà invece domenica 7 agosto alle 9. Alla biblioteca comunale ci sarà il ritrovo per la partenza verso il bosco. Alle 20 cena a tema con erbe e frutti alla Trattoria Visconti di Ambivere, a pagamento.

L'Eco di Bergamo - Mercoledì 06 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 38
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Mozzo, blitz dei carabinieri
Ancora decine di senzatetto. Identificati 20 giovani tunisini che vivono in boschi e ruderi
Controlli anche in città e a Ponte

Sono ancora decine, almeno 80 o 90 secondo le stime dei carabinieri, i giovani tunisini accampati ormai da oltre un

mese nei boschi e nelle case abbandonate della zona occidentale dell'hinterland, in particolare tra Mozzo, Valbrembo e Ponte San Pietro. 

Ieri i carabinieri hanno compiuto un'ampia operazione di controllo nel territorio di Mozzo, con sei pattuglie in auto, l'ausilio dell'elicottero del nucleo di Orio e degli agenti della polizia locale dei Comuni interessati, con il coordinamento del comandante della stazione di Curno, Biagio Mondì. Sono state controllate in particolare le aree del Pascolo dei Tedeschi, del Bowling e del cosiddetto «Tombotto», dove erano stati segnalati movimenti sospetti. 

Una ventina gli stranieri identificati, tutti tunisini, tutti senza fissa dimora e provenienti dall'ultima ondata di sbarchi a Lampedusa. Sette di loro sono stati denunciati perché privi di permesso di soggiorno temporaneo (riservato agli immigrati arrivati in Italia prima del 5 aprile). Uno è stato arrestato perché nel giubbotto dove aveva anche il permesso di soggiorno (lanciato da una finestra, ma finito praticamente tra le braccia dei carabinieri che avevano circondato la casa) sono state trovate 8 dosi di cocaina.
 
I controlli hanno riguardato anche l'area dell'Isolotto di Ponte San Pietro, mentre in mattinata i militari hanno monitorato anche piazzale degli Alpini e piazzale Marconi a Bergamo, identificando un centinaio di persone. 

Le reazioni
Soddisfatti gli amministratori dell'hinterland, che però non nascondono la loro preoccupazione che rischia di diventare cronica. «Le nostre sole forze sono insufficienti per fronteggiare la situazione», spiega il vicesindaco di Mozzo. 

E anche il curato don Andrea Pedretti non nasconde le sue perplessità: «Il mio timore è che vengano coinvolti nel giro dello spaccio». «È una situazione non facile da gestire – spiega il primo cittadino di Mozzo Silvio Peroni –. Questi giovani girano per il paese a gruppetti e sembra che non sappiano che cosa fare. Abbiamo procurato anche dei posti letto tramite enti assistenziali, ma alla fine sono sempre per strada». 

Per il sindaco di Curno Angelo Gandolfi l'operazione come quella di ieri è «un'iniziativa positiva, che contrasta fenomeni che creano allarme nella gente. Per quanto ci riguarda stiamo monitorando la situazione alle Crocette, dove sono state segnalate delle risse». In campo per la prevenzione anche la polizia locale di Ponte San Pietro, come conferma il sindaco Pietro Valerio Baraldi: «Ben vengano queste operazioni su larga scala, sono un segnale forte per chi ha intenzione di delinquere».
 
Resta il problema dell'elevato numero di senzatetto, che difficilmente potrà essere risolto da operazioni di polizia, anche perché gran parte di loro ha un permesso di soggiorno valido per sei mesi.

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Venerdì 01 Luglio 2011 CRONACA, pagina 25
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Miasmi record, indagini anche a Bonate Sopra

Rilevazioni ad hoc in corso dopo l'emergenza di inizio mese
E a Mapello è già al lavoro un'unità mobile dell'Arpa

Non solo Mapello. Anche Bonate Sopra si attrezza per individuare le cause di periodici miasmi e mettere a punto le contromosse. Se a Mapello è al lavoro una centralina mobile dell'Arpa per verificare la natura dei cattivi odori nell'area industriale che collega il paese con Terno, Presezzo e Bonate Sopra, in quest'ultimo paese si registrano ulteriori iniziative.
 
Il problema a Bonate Sopra si presenta periodicamente. Alcune settimane fa gli odori sono stati tali da svegliare un quartiere intero all'alba. È accaduto intorno alle 5 del mattino, quando i miasmi (la natura probabilmente è industriale) hanno svegliato quasi tutto il quartiere delle vie Montale, Carducci e Dordo, «nonostante – ricordano i residenti – le finestre e le porte fossero chiuse». 

Dopo l'episodio la popolazione, stanca di subire ancora una volta questi disagi olfattivi che da più di un anno stanno colpendo il quartiere, ha denunciato quanto successo al sindaco Michela Gelpi. Già l'anno scorso a giugno, oltre un centinaio di famiglie del quartiere a nord-ovest dell'abitato avevano consegnato in Comune una petizione perché si intervenisse contro gli odori, definiti «insopportabili». «Come Comune ci siamo subito attivati e in collaborazione con l'Arpa abbiamo chiesto ai cittadini di tenere monitorata l'aria attraverso una scheda. 

Da allora i cittadini hanno registrato giorni e ora in cui si sono verificate le molestie olfattive – riferisce il sindaco Michela Gelpi –. Gli abitanti hanno registrato per diversi mesi i vari fenomeni che si sono presentati, descrivendoli come odori di cemento, ghisa, nafta e bitume. Odori acri. Abbiamo quindi raccolto le 83 schede e poi le abbiamo consegnate all'Arpa per farne un'analisi».
 
Le molestie olfattive, prosegue Gelpi «non sono mai cessate, ma il 7 giugno c'è stato un picco mai raggiunto». È allora che il sindaco ha chiamato direttamente l'Arpa. «Ho chiamato il direttore dell'Arpa di Bergamo, Mauro Di Toro, chiedendo di collocare una centralina nel quartiere». 

Ebbene, ora è arrivata: è in via Dordo. «Sarà operativa fino alla fine della settimana, ma e se necessario si farà una proroga. Oltre al laboratorio mobile di rilevamento, l'Arpa ha installato in zona dei campionatori passivi, ovvero degli strumenti che captano i cattivi odori, le esalazioni, i miasmi. Questa è stata una risposta concreta. Speriamo che il problema venga risolto».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Giovedì 30 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 40
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 Calusco frena il consumo di suolo
Nel Pgt presentato alla popolazione le nuove edificazioni limitate allo 0,6% del territorio
Confermati i piani esistenti. Recepita l'ipotesi del campus: le scuole si uniranno in via Tigli
Sviluppo, sostenibilità ambientale e vivibilità. Queste le tre parole d'ordine del nuovo Piano di governo del territorio presentato dall'amministrazione di Calusco.
 
Le linee guida
Il piano è stato presentato lunedì sera dagli amministratori durante un'assemblea pubblica ad hoc. Erano presenti, per l'amministrazione, il sindaco Roberto Colleoni e l'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Bonacina. Più che buona la partecipazione della cittadinanza, con oltre cinquanta persone. Tanto per cominciare l'intento politico. 

Come è stato spiegato, «mettiamo al bando la cementificazione selvaggia». Ma sarà anche prevista la creazione di un campus scolastico, con una crescita della popolazione – ma si parla di almeno 15 anni – dagli attuali 8 mila e 300 abitanti a circa 9 mila e 500. Molto contenute le previsioni collegate di nuove espansioni: si tratterà di un consumo di suolo, ridotto «pari allo 0,6 per cento del territorio comunale».
 
Più vivibilità
L'amministrazione punta, è stato spiegato, ad avere una Calusco più vivibile. «Vengono confermati – ha evidenziato l'assessore Bonacina – gli ambiti di trasformazione del vecchio Prg (esempio area Camet, area Cmc, area insaccamento Italcementi compresa tra via Marconi e via Vittorio Emanuele II e l'area Monte Giglio compresa tra via della Fontana e il rondò del «Gran Mercato»).
 
La novità per queste aree «è costituita – ha detto l'assessore – dalle premialità volumetriche: a fronte di benefici quali incrementata velocità di esecuzione ed edilizia sociale, efficienza energetica e sostenibilità ambientale, sono previsti incrementi dell'indice di edificabilità». In parole povere chi costruirà bene, con abitazioni ad alto risparmio energetico e ben inserite nel contesto urbano avrà la possibilità di aumenti volumetrici. Il Comune si impegna a costruire, in queste zone, nuove piste ciclopedonali.
 
Il campus scolastico
C'è poi il progetto a lungo termine, ma recepito nel Pgt, per la creazione di un polo scolastico unico. Gli edifici delle ormai vecchie scuole elementari di piazza San Fedele e della materna di Vanzone saranno dismessi. Dove attualmente si trovano le medie, con tanto di palestra e mensa scolastica, ovvero tra viale dei Tigli e via Marconi, si aggiungeranno nuove strutture che appunto ospiteranno il trasloco di elementari e medie. E per far fronte agli costi, ai privati che interverranno sarà data la possibilità di ottenere le strutture delle vecchie scuole dismesse. In cambio gli stessi si impegnano a realizzare, a proprie spese, gli edifici che ospiteranno le nuove elementari medie.
 
Adozione a settembre
Il Pgt presentato ieri sarà adottato a settembre. Poi ci saranno trenta giorni per presentare le osservazioni e minimo altri trenta per l'amministrazione comunale per analizzarle. Verso la fine dell'anno ultimo passaggio in Consiglio, per accogliere o rifiutare le osservazioni e quindi procedere all'approvazione definitiva del Pgt. Il sindaco Roberto Colleoni ritiene che sia stato fatto un buon lavoro. «Esprimo soddisfazione – ha dichiarato il primo cittadino – per il lavoro svolto dai tecnici e dall'amministrazione. Questo nuovo Pgt punta sulla sostenibilità e la vivibilità».
Il nuovo strumento urbanistico di Calusco è stato redatto dagli architetti Andrea Arcidiacono, Gabriele Calmanti e Laura Pogliani.


Franco Gambirasio - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 29 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 43
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Cipressi in fiamme, a Mozzo sospesi i fuochi d'artificio

Ha provocato solo un grosso spavento, ma nessuna grave conseguenza, un incendio divampato ieri sera sulla collina di Mozzo.
 
In occasione dell'apertura della festa patronale di San Giovanni Battista, con relativa sagra che proseguirà fino al 10 luglio, per le 22,30 era in programma in paese uno spettacolo di fuochi d'artificio, che ha richiamato per la serata un pubblico numeroso.
Quasi subito, però, lo spettacolo pirotecnico ha dovuto essere interrotto per un imprevisto.
 
Probabilmente a causa di qualche residuo o scintilla caduti dall'alto, infatti, sulla collina, nella zona di via Borghetto, hanno preso fuoco tre alberi. Si tratta di antichi cipressi collocati all'interno del giardino di una villa.
 
Le fiamme, forse favorite da una vegetazione secca, si sono alzate velocemente, e sono state notate, anche a una certa distanza, da un gran numero di persone, che hanno letteralmente preso l'assalto il centralino dei vigili del fuoco con decine di chiamate.
 
A spegnere gli alberi in fiamme sono arrivate squadre dei pompieri da Bergamo e Dalmine. Sul posto anche alcuni volontari della Guardia forestale. Il rogo è stato domato rapidamente. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.

L'Eco di Bergamo - Domenica 26 Giugno 2011 CRONACA, pagina 25
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Profughi a Mozzo
Botta e risposta sulla sicurezza
La minoranza: più agenti e un assistente sociale «Lasciati soli ad affrontare un'emergenza»
Il sindaco: non c'è allarme criminalità

Nuove polemiche a Mozzo sulla questione immigrati. Dopo il malcontento di alcuni abitanti, che ha trovato sfogo con una petizione rivolta all'amministrazione comunale, ora sono gli esponenti della minoranza a chiedere una soluzione.
 
Gli assistenti
«Bisogna riportare ordine nel paese ed eliminare il senso di insicurezza che é nato negli ultimi tempi», spiega il consigliere di «Insieme per Mozzo», Marco Locatelli. Un chiaro riferimento ai fatti delle scorse settimane, che hanno coinvolto casi isolati di immigrati tunisini, resisi protagonisti di insolvenze e atti vandalici, fino all'intervento dei carabinieri. «Il vero problema – puntualizza Locatelli – è l'assenza di un assistente sociale che permetta di costruire una rete sociale e comunicativa forte all'interno del paese, che appare slegato nei rapporti fra istituzioni e cittadinanza». Sono dieci, infatti, gli assistenti ruotati negli ultimi dieci anni, in mancanza di un contratto fisso che potesse garantire continuità a qualunque tipo di progetto.
 
La sicurezza
«Il secondo problema – prosegue Locatelli – riguarda invece l'esiguità del corpo di vigilanza», composto da tre unità operative in un paese di 8.000 abitanti. «Le normative vigenti indicherebbero un agente ogni mille abitanti, a noi mancano quindi cinque agenti – aggiunge il consigliere – ma queste sono le scelte portate avanti da Lega e Pdl, che hanno preferito incrementare il personale dell'ufficio tecnico». 

Uno sfogo anche politico, quello mosso dalla minoranza, che trova una secca smentita da parte del sindaco leghista Silvio Peroni: «A parole é sempre facile, ma il Bilancio impedisce di assumere altro personale. Posso confermare, però, che il nostro è uno dei paesi con più basso tasso di criminalità». Acqua sul fuoco, dunque, e chiarezza anche su quello che é il reale compito degli agenti in forza al paese: «I vigili locali non devono occuparsi di pubblica sicurezza, ma solo di amministrare, per questo ho attivato un contatto diretto con i carabinieri di Curno». «Mozzo non é un paese razzista – specifica ancora Locatelli – ma la completa assenza di controlli sul territorio é un fattore grave che genera preoccupazione». 

Chi, invece, punta il dito dritto contro le istituzioni centrali, é Walter Stacchetti, capogruppo del Pdl: «Abbiamo la sensazione di essere stati abbandonati dalla Prefettura, un piccolo paese non può sobbarcarsi i compiti che spetterebbero ai grandi organi politici». Le zone maggiormente frequentate dagli immigrati tunisini restano ancora l'area del Tombotto, i boschetti di periferia, i parchi comunali e il cimitero.

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Giovedì 23 Giugno 201 CRONACA,
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Ruderi nel Borgo del Canto
Ecco le reti di sicurezza
Pontida, protezioni paramassi intorno alle rovine della zona
La Regione: tutela per gli escursionisti. Ma c'è chi forza l'entrata
Entro la fine di giugno si potrà camminare in sicurezza sui sentieri che attraversano l'antico Borgo del Canto, a poco più di 600 metri sulla collina omonima nel territorio di Pontida. Dopo i crolli dei mesi scorsi, delle reti paramassi alte quattro metri circonderanno i ruderi delle caratteristiche abitazioni in pietra, per proteggere gli escursionisti e i visitatori.
 
La scelta della Regione
Il dirigente del dipartimento dei servizi al territorio rurale e alle foreste della Regione Lombardia, Enrico Calvo, con altri funzionari dell'Ersaf della Regione e il responsabile dell'impresa esecutrice dei lavori, L'Orobica srl di Zogno, hanno effettuato un sopralluogo venerdì mattina. Come aveva prescritto in aprile il sindaco di Pontida con la sua ordinanza, bisognava fare il punto della situazione sui lavori di messa in sicurezza del borgo.
 
«Se il tempo rimarrà stabile, entro il 22 giugno l'impresa potrà terminare i lavori di posa delle barriere metalliche di protezione e quindi restituire ai visitatori la possibilità di attraversare l'antico abitato del Canto e vedere i ruderi rimasti che ricordano la vita del borgo», assicura Enrico Calvo. Se il tempo dovesse volgere al brutto la data termine per i lavori sarà la fine di giugno. «Nel sopralluogo abbiamo visto che i lavori stanno terminando. 
La pulizia dei ruderi è stata effettuata, salvo qualche edificio, e si stanno posizionando le reti metalliche, del tipo usate in montagna come paramassi, che delimiteranno i sentieri che attraversano i ruderi del borgo». Le reti sono alte quattro metri e sono messe a una distanza tale da proteggere le persone che attraversano i sentieri in caso di crollo dei fabbricati. «Con questo intervento abbiamo creato i presupposti di sicurezza e conservato un bene che era scomparso sotto la vegetazione e non più visibile», ha dichiarato il funzionario.
 
Cancelli forzati 
I sentieri attorno al Borgo del Canto rimangono ancora chiusi perché i lavori sono ancora in corso, ma nonostante i divieti, i cancelli e i lucchetti, c'è chi ha forzato lo stesso le chiusure. Un cartello avvisa dell'ordinanza del Comune di Pontida, che prevede multe salate a chi viene trovato nell'area protetta. Gli escursionisti dovranno pazientare una decina di giorni per scorrazzare sui sentieri a piedi o in mountain bike in tutta sicurezza, e godere dei ruderi del borgo riportati alla luce, dopo anni in cui erano nascosti dalla fitta vegetazione che aveva avviluppato gli edifici, tutti diroccati.

Angelo Monzani L'Eco di Bergamo - Martedì 14 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 47

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L'Isola va alla scoperta delle sue radici
Fischia il «Treno delle identità»
L'Isola va alla scoperta delle sue radici
La locomotiva a vapore ha attraversato i comuni: accolta dai sindaci nelle stazioni
Premi ai gruppi di volontariato. L'imprevisto «pit stop» a Ponte San Pietro

Il fascino della locomotiva a vapore, le carrozze in legno e l'inconfondibile fischio dei treni di una volta hanno attirato ieri pomeriggio centinaia di persone alle stazioni di Calusco d'Adda, Terno d'Isola, Ponte San Pietro e Ambivere, dove è passato il «Treno delle identità», promosso dalla Comunità dell'Isola e da Promoisola.
Per l'iniziativa – che aveva l'obiettivo di celebrare l'identità del territorio locale e riconoscere le tante associazioni presenti nel territorio dell'Isola Bergamasca in occasione dell'anno europeo del volontariato – si cercava un'idea originale e la locomotiva fornita dalle Ferrovie Nord di Milano si è rivelata vincente. 

Le quattro carrozze, a ogni fermata del treno in una stazione, si sono riempite di bambini, giovani e adulti. Il personale ai comandi della locomotiva ha illustrato ai visitatori le caratteristiche del treno, in particolare i colori delle carrozze: quella rosa era la terza classe con le panche in legno; la gialla era la seconda classe per i borghesi con panchine di legno, ma più curate; la verde invece era riservata ai notabili, dignitari di corte, vescovi e prelati e i sedili erano imbottiti. C'era poi un altro vagone con due panche, che serviva per il trasporto degli animali, ma all'occorrenza anche di uomini.
 
Imprevisto a Ponte
Durante il tragitto si è rischiato anche che la locomotiva non arrivasse ad Ambivere perché a Ponte San Pietro c'è stata la necessità di riempire la caldaia di acqua per proseguire. A portare soccorso sono stati i volontari dei vigili del fuoco dell'Isola, con sede a Madone, che erano già schierati ad Ambivere per l'iniziativa «Treno dell'identità: in viaggio tra storia e futuro dell'Isola Bergamasca». Immediatamente i pompieri sono partiti con un'autobotte e hanno riempito la caldaia,permettendo così al convoglio di giungere a destinazione.
 
Un gesto ha ha assunto un significato particolare alla luce del fatto che la locomotiva doveva essere anche il segno dei volontari che operano generosamente e gratuitamente sul territorio. Come capita ai treni, la locomotiva ha anche accumulato i suoi ritardi. A Calusco d'Adda, prima stazione, ha iniziato giungendo con 35 minuti di ritardo, e concludendo ad Ambivere con ben 55 minuti.
 
Il treno e i sindaci 
A Calusco d'Adda il treno è stato accolto dal sindaco Roberto Colleoni, così come a Terno, dove c'era il primo cittadino Corrado Centurelli; a Ponte dove c'era il neo sindaco Valerio Baraldi e ad Ambivere, dove attendeva il primo cittadino Silvano Donadoni.
Il sindaco di ciascun paese ha consegnato una pergamena ai sindaci presenti e a tutte le associazioni di volontariato in ricordo della giornata.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Domenica 12 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 37
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Mozzo, petizione anonima contro gli immigrati

Una petizione rivolta «alla cortese attenzione del Gruppo Lega Nord», datata 6 giugno e, ovviamente, anonima. 

Mozzo é di nuovo alle prese con gli immigrati tunisini e con le iniziative individuali che vorrebbero «riportare alla quiete una situazione che sta degenerando». Eppure in paese nessuno sa nulla, a partire dal curato don Andrea Pedretti: «Non so nulla di questa petizione, di certo non si tratta di un'iniziativa parrocchiale, né tanto meno dei ragazzi che gravitano attorno al nostro oratorio». 

Altre smentite arrivano sia dal sindaco leghista, Silvio Peroni, che dalla stessa minoranza di Insieme per Mozzo. L'incipit della petizione presenta tre capoversi per raccontare una serie di fatti avvenuti negli ultimi giorni, che condannerebbero la condotta degli immigrati tunisini sul territorio. Nel primo paragrafo l'anonimo denuncia le presunte insolvenze contratte da alcuni giovani immigrati ai danni dei baristi di piazza Trieste. 

Nel secondo paragrafo, invece, si passa ai danni compiuti sulle automobili parcheggiate in via San Lorenzo: «Hanno spaccato alcuni specchietti delle autovetture, e sporcato gettando i propri rifiuti dentro ai giardini di privati». Infine, il terzo paragrafo, parla dello stato di disagio del cimitero e dei parchi pubblici, dove un numero imprecisato di tunisini si laverebbe e dormirebbe da parecchio tempo.

Cristiano Gamba - L'Eco di Bergamo - Giovedì 09 Giugno 2011 CRONACA, pagina 32
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Borgo del Canto «Serve l'impegno di tutti i Comuni»

«Devono essere i Comuni del Parco ad attivarsi con progetti mirati per la salvaguardia del borgo del Canto. La Regione Lombardia non finanzia se non vengono predisposti progetti».
 
Così ha esordito Rosario Magnolo, uno dei tre coordinatori del comitato del Monte Canto e Bedesco, che ha presieduto l'assemblea pubblica sul tema «Il futuro del Canto e del borgo. Vogliamo far ripartire il Parco», tenutasi nella sala civica di Ambivere, presenti una sessantina di persone.
Interventi dell'Ersaf
 
Tra il pubblico gli assessori dei Comuni di Ambivere (paese ospitante con l'assessore all'Ambiente Gian Pietro Visconti che ha fatto gli onori di casa), di Villa d'Adda (Serafino Carissimi) e di Solza (Luigi Esposito), il dirigente del dipartimento dei Servizi al territorio rurale e alle foreste della Regione Enrico Calvo, rappresentanti di associazioni territoriali e della Bergamasca.
 
Ha aperto l'incontro Gianpietro Ferraris, consigliere di minoranza di Sotto il Monte, che ha illustrato la situazione del Plis del monte Canto e l'intervento effettuato e ancora in corso da parte dell'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (Ersaf) per la messa in sicurezza del borgo del Canto. Rosario Magnolo ha messo in rilievo che l'unico intervento fatto sul monte Canto, dopo l'acquisto avvenuto nel 2004 da parte dell'Ersaf, è stato quello di demolirlo.
 
Ha quindi invitato i Comuni del Plis a presentare un progetto che possa far rivivere il monte Canto attraverso le fonti rinnovabili (la filiera del legno che alimenta la centrale a biomassa di Calusco: attualmente la legna è acquistata in Valtellina) e salvaguardare l'antico borgo del Canto. «Noi del comitato ci mettiamo a disposizione per fare proposte», ha concluso Magnolo. Andrea Corbetta, quindi, ha presentato la storia del borgo del Canto, risalente all'anno Mille, e un suo possibile recupero con finalità turistiche.
 
In concreto, la proposta del comitato è diretta al recupero di alcuni fabbricati dove insediare un Ecomuseo del Monte Canto e aree limitrofe, un'abitazione di custodia dei beni e uno per il pernottamento di circa 35 persone, tipo rifugio Cai.
 
Le proposte del comitato
Tra le altre proposte progettuali: una comunità di recupero e inserimento lavorativo, assistenza a famiglie nel disagio (proposta da «Giardino della tenerezza»), associazioni che operano nella gestione forestale e castanile e un eliporto con vasca antincendio (modello laghetto «La Maddalena» a Mapello).
 
I fondi dovranno essere reperiti tramite bandi, ma perché ciò si possa attuare i Comuni del Plis devono fare alla svelta. Orazio Rossi, dell'Unione generale coltivatori, ha parlato della coltura del castagno: «Noi stiamo già lavorando su altre zone della Bergamasca e siamo interessati a ripristinare sul versante nord la coltura del castagno. 

Per questo ci interessa avere un edificio dove svolgere la nostra attività. Edificio che potrebbe essere reperibile attraverso il recupero di una struttura del borgo. Poi ci servirà del terreno dove proporre la coltura».

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 08 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 39
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Nell'Isola tutto bloccato, code e pazienza

Ieri mattina gli utenti delle Poste Italiane si sono dovuti armare della biblica pazienza di Giobbe per riuscire a effettuare le operazioni negli uffici postali dei paesi dell'isola.
 
Infatti sino dalle prime ore del mattino i terminali non funzionavano. Un'impiegata postale, raggiunta al telefono, confermava le difficoltà di eseguire le disposizioni poiché non era possibile effettuare le operazioni attraverso i computer. Inoltre, per aggiungere disagio a disagio, si sono verificati anche dei problemi sulle linee telefoniche, probabilmente già impegnate nelle procedure informatiche, per cui solo con grande difficoltà si riusciva a mettersi in contatto con gli uffici.
 
Tutto è informatizzato
Ormai tutte le operazioni postali girano attraverso i sistemi informatici, e se questi subiscono qualche guasto gli impiegati non sono in grado di dare il sevizio richiesto dall'utente. Praticamente in tutti gli uffici si sono formate code. A Brembate Sopra la fila era molto lunga: almeno una trentina di utenti in attesa e altri che dopo un po' di tempo trascorso in coda hanno rinunciato a pagare i loro bollettini.
 
Non stavano sicuramente meglio gli uffici dei paesi vicini. La situazione è iniziata a migliorare soltanto intorno alle 10,30, però anche a quell'ora i terminali non erano in grado di offrire tutti i servizi. Il problema informatico si è presentato in quasi tutti gli sportelli, da Brembate Sopra a Brembate, passando per tutti i paesi dell'Isola.Anche il progresso, in questi casi l'informatica, talvolta blocca il lavoro e obbliga i cittadini ad avere un po' di pazienza, per aspettare che i tecnici trovino il guasto e rimettano in sesto il sistema. 
Aspettare passare un'altra volta: purtroppo non esiste altra ricetta.

Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Domenica 05 Giugno 2011 CRONACA, pagina 14
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Due ospedali rinnovati per Ponte e Zingonia
Gruppo San Donato, al via le gare per l'ampliamento
Progetti «gemelli» e in parallelo per i Policlinici
Camere con bagno privato. Più spazi per l'emergenza

Due ospedali si rifanno il look: così, oltre al trasloco dei Riuniti di Bergamo nella nuova struttura alla Trucca, anche per il territorio provinciale sono in arrivo novità, con le ristrutturazioni e ampliamenti, in contemporanea, del Policlinico San Pietro a Ponte San Pietro e del Policlinico San Marco di Zingonia.
«Abbiamo ottenuto dal Comune di Ponte San Pietro il via libera alla variante al Piano di governo del territorio per la ristrutturazione della nostra struttura ospedaliera, e già dal comune di Osio Sotto, per competenza sul territorio del Policlinico San Marco, c'è un identico provvedimento – afferma Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti ospedalieri bergamaschi Policlinico San Marco e San Pietro-Gruppo San Donato – . In questo dobbiamo ringraziare entrambe le Amministrazioni dei due Comuni: queste due strutture sanitarie sono considerate dalla popolazione i "loro" ospedali. Sono già partite le gare per l'appalto: i bandi sono aperti sia a imprese bergamasche sia di fuori provincia e si tratta di due gare separate».
 
Le procedure per l'apertura del cantiere sono avviate, i vertici dei policlinici considerano di poter partire alla fine dell'estate. «E senza timore di rallentamenti possiamo affermare che i lavori, sia per Ponte San Pietro sia per Zingonia, saranno completati entro il 2015. I costi? 45 milioni di euro per ognuna delle strutture, completamente coperti dal Gruppo San Donato», afferma Francesco Galli.
 
Il piano per Ponte San Pietro
Le opere sono state studiate in modo «parallelo», quasi gemellare, per entrambe le strutture, tenendo come punto fermo la non riducibilità dei posti letto nel corso dei lavori (non scenderanno mai) e procedendo, in entrambi i casi, su tre lotti di intervento. Per Ponte San Pietro i posti letto attuali sono 312 e tali rimarranno nella nuova struttura, si passerà però da 18 mila metri quadrati totali a 25.300 con l'ampliamento, gli ambulatori resteranno 50, con ristrutturazione e ammodernamento, ampliamento del servizio di gastroenterologia e del centro di odontoiatria; tutte le camere verranno modificate, e saranno al massimo a due/tre letti e avranno tutte il bagno in camera. Il primo lotto di lavori prevede una nuova palazzina con 104 posti letto, camere a due letti, bagno in camera, tv e aria condizionata.
 
«Inoltre al pianterreno verrà creato il Centro dialisi, con 23 posti letto, identici a quelli attuali – continua Galli – . In contemporanea, sempre nel 1° lotto, avremo i lavori per il bunker per la radioterapia, in parallelo con quello di Zingonia: abbiamo deciso di strutturare due servizi distinti per entrambi gli ospedali proprio per andare incontro alle necessità dell'utenza: chi viene curato in uno dei due ospedali vi troverà la stessa continuità di cura senza dover fare neppure un chilometro in più». Il secondo lotto di lavori a Ponte prevede il riammodernamento e l'ampliamento di tutti i blocchi delle sale operatorie (che saranno 6) e il rinnovamento del pronto soccorso, dipartimento di emergenza e urgenza, che passerà da 250 metri quadrati a 700, inoltre verrà rinnovata l'Unità di terapia intensiva, con 6 posti letto e l'Unità coronarica che potrà ospitare 4 pazienti. In contemporanea, i lavori per rinnovo dell'edificio d'ingresso che ospiterà il Cup, mentre al piano rialzato troveranno spazio il Centro congressi con un'aula magna da 100 persone e due più piccole.
 
«L'ultimo lotto, il terzo, riguarda il completo riammodernamento delle attuali palazzine: verranno disattivati i 104 posti letto attuali, mentre in contemporanea ci saranno già quelli nuovi del primo lotto, le stanze verranno tutte riammodernate, con bagno in camera e aria condizionata – specifica Galli – . Il numero totale dei posti non cambierà, e soprattutto non ci sarà mai un momento in cui caleranno i posti letto». La ristrutturazione per Ponte prevede una particolare attenzione all'area materno-infantile con la creazione di 9 camere singole con bagno e 3 camere doppie, sempre con bagno». Per la comunità di Ponte San Pietro, inoltre, nell'ambito della ristrutturazione, c'è un parcheggio nuovo, davanti all'ospedale, con 85 posti auto, creato dal Gruppo San Donato (per un investimento di circa 200 mila euro).
 
Il piano per Zingonia 
In parallelo, si è detto, partirà il programma dei lavori per il Policlinico San Marco di Zingonia: i posti letto resteranno identici, in totale 313, con un ampliamento per il Centro dialisi, mentre l'intera struttura passerà da 17.112 metri quadrati attuali a 21.900, previsto inoltre l'ampliamento e la ristrutturazione del centro di fisioterapia e palestra e di fecondazione medicalmente assistita e verrà allargato il reparto di gastroenterologia. Il primo lotto per Zingonia prevede la creazione di tre corpi di fabbrica nuovi, tre «piastre» che ospiteranno la nuova accettazione e Cup e il nuovo servizio di radioterapia, la mensa, le cucine e i magazzini.
 
Nel secondo lotto nuovo blocco operatorio, con 6 sale in totale, attrezzate in modo specifico per alte specializzazioni come neurochirurgia e cardiochirurgia; verranno realizzati il nuovo pronto soccorso che passerà da 270 a 650 metri quadrati, e le nuove Unità di terapia intensiva e cardiocoronarica con un totale di 6 posti. L'ultimo lotto, il 3°, prevede la creazione nei vecchi blocchi di 52 nuovi posti letto, mentre in contemporanea verrà ristrutturata tutta l'area di degenza attuale.

Tutti i numeri di Ponte San Pietro

Posti letto Sono 312 i posti letto che saranno a disposizione dell'utenza dopo i lavori di ristrutturazione a Ponte San Pietro, gli stessi dell'attuale ospedale.

Ambulatori Così come i posti letto, dopo l'ampliamento resteranno comunque invariati sia i posti per la dialisi, che sono attualmente 23, sia gli ambulatori che sono attualmente 50, ma verranno ampliati e riammodernati.

Il nuovo pronto soccorso Sarà su 700 metri quadrati: verrà praticamente triplicato lo spazio, visto che attualmente il dipartimento di emergenza e urgenza è di 250 metri quadrati.

Spazi raddoppiati Con questo progetto di ampliamento e rinnovamento risulterà quasi raddoppiata l'area totale del Policlinico: a fine lavori si passerà dagli attuali 18 mila metri quadrati ai futuri 25.300.

Area materno-infantile Una delle novità per il rinnovamento del Policlinico San Pietro a Ponte San Pietro riguarda l'attenzione all'area materno- infantile, proprio per scelta della direzione aziendale: verranno create in totale 12 camere «dedicate». Di queste 9 saranno singole con bagno e 3 le doppie con bagno.

Carmen Tancredi - L'Eco di Bergamo - Venerdì 03 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 34
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Giro di tangenti, arrestato l'ex sindaco
Cassano d'Adda, manette per Edoardo Sala: avrebbe ricevuto mazzette per modificare il Pgt
Bustarelle per oltre 3 milioni. In carcere anche un ex consigliere comunale e il figlio assessore

L'ex sindaco di Cassano d'Adda Edoardo Sala (Pdl) è stato arrestato. Insieme a lui l'ex consigliere comunale Paolo Casati e l'ex assessore ai Lavori pubblici Alessandro Casati, padre e figlio, entrambi dell'Udc.
I tre, dallo scorso dicembre, erano indagati nell'ambito dell'inchiesta per un presunto giro di mazzette per impostare secondo determinati criteri il Piano di governo del territorio (Pgt) in fase di redazione. 

Ieri mattina i militari della Guardia di finanza di Milano li hanno arrestati. Arresti domiciliari invece per altre due persone: il commercialista, con studio a Cassano, Pierluigi Amati, e l'architetto milanese Michele Ugliola già finito negli anni Novanta al centro di un'inchiesta per tangenti. Dall'ordinanza di custodia cautelare si evince che il giro di mazzette, versate o promesse, supererebbe i tre milioni. In una intercettazione ambientale un imprenditore impegnato nella riqualificazione di un'area dismessa di Cassano dichiara, riferendosi chiaramente alla richiesta di tangenti, «qui si vogliono sistemare per tre generazioni».
 
Emergono alcuni dettagli
Raggiunto dall'avviso di garanzia Sala, alla fine di dicembre, aveva rassegnato le dimissioni, comportando così la caduta della sua amministrazione. Da allora non si era saputo più nulla sull'inchiesta (che ha coinvolto una decina di persone) e la questione era stata solo sfiorata anche durante l'attuale campagna elettorale che si concluderà domenica e lunedì con il ballottaggio fra il candidato sindaco del centrosinistra Roberto Maviglia e il candidato del centrodestra Sergio Bestetti.
 
Ora tutto inizia a uscire allo scoperto. È stata resa nota anche un'intercettazione ambientale di un incontro fra un imprenditore, e la moglie, con il commercialista Pierluigi Amati. In questa conversazione, come scrive il gip Gaetano Brusa nell'ordinanza di custodia cautelare, è «palese che Amati ha avuto in precedenza un incontro con i referenti politici di Cassano e che si è recato dai due coniugi per riferire l'ammontare del denaro richiesto e le modalità di consegna». A questo punto l'imprenditore afferma di non voler pagare in nero, ma di essere disposto a cedere alcune quote di una sua società. Ed è a questo punto che commenta «qui si vogliono sistemare per tre generazioni». Nella stessa intercettazione Amati afferma «che dappertutto un imprenditore è costretto a riconoscere un quid in più alla politica».
«Agito secondo un disegno»
 
Per ora non si conoscono i ruoli svolti dall'architetto Michele Ugliola e da Paolo e Alessandro Casati. Quest'ultimo come detto era stato assessore ai Lavori pubblici dal 2006 al 2009, anno in cui Sala gli aveva ritirato le deleghe. «Il comportamento e l'operato dell'assessore – era stata la motivazione – sono stati oggetto di aspre critiche tanto da incidere negativamente sull'operato e sull'immagine dell'intera Giunta».
 
Altrettanto pesanti sono le parole riportate nell'ordinanza di custodia cautelare del gip secondo il quale Sala avrebbe agito «secondo un disegno che consente di affermare come lo stesso sia diventato sindaco con il solo scopo di arricchimento personale, senza alcuna sensibilità verso le responsabilità e i doveri connessi alla carica di primo cittadino». Il gip rincara la dose scrivendo che Sala «avrebbe manifestato disprezzo verso la legalità e l'intento di gestire la cosa pubblica al di fuori dei principi di lealtà, imparzialità e correttezza che unici avrebbero dovuto qualificare il suo operato».
Patrik Pozzi - L'Eco di Bergamo - Giovedì 26 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 38
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Mozzo celebra il suo alpino

Da El Alamein fino a Gaza
Mozzo celebra il suo alpino. Medaglia e pergamena
ad Alessandro Colombo, 96 anni
È l'ultimo reduce della 2ª guerra
Un ponte da Cisano all'Africa

«Quando nella vita ti sei dato uno scopo e lo hai raggiunto, ti senti contento di averla vissuta». Con queste parole, Alessandro Colombo, alpino di Mozzo e ultimo reduce della Seconda guerra mondiale, racconta le cicatrici e i ricordi di una vita di fatiche, alla vigilia dei 96 anni. Alessandro nacque il 21 maggio del 1915, a Solza, lo stesso paese del condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, ma, sottolinea, «mio padre era un contadino che morì precocemente, lasciando me, i miei 4 fratelli e mia madre nell'indigenza, con una casa tutta da pagare». Seguirono le prime trasferte, fin dalla tenera età di 11 anni, facendo la spola tra Milano e Bergamo, lavorando come garzone o manovale «senza troppe pretese».
 
In aiuto al Sud 
Era il 1936 quando, compiuti i 18 anni, Alessandro si trasferisce al Sud, a Potenza in Basilicata, prestando manodopera per ricostruire il capoluogo lucano, distrutto pochi anni prima da un sisma. «Ma proprio lì fui assoldato per la leva obbligatoria e la mia vita cambiò – ricorda Alessandro Colombo –. Fui destinato al Quinto Battaglione della città di Tirano, da cui venni congedato a 21 anni col grado di caporal maggiore». Quindi l'ingresso in guerra nel 1939 a fianco delle truppe alleate tedesche, lo sbarco al porto di Durazzo in Albania, e l'inizio delle ostilità il 28 ottobre del '40. «Mi venne concessa la licenza per tornare in Italia nel '41 in occasione della morte di mia madre: seppi della disgrazia però un mese dopo il suo funerale». 

C'è ancora tristezza nelle parole dell'alpino che, dopo il periodo di congedo, tornò sul campo conquistando Atene, capitale della Grecia, il 30 aprile dello stesso anno. «Sulla via del ritorno, giunti al porto di Brindisi, ricordo ancora lo sguardo del Duce, che si compiaceva della nostra vittoria, una parola con cui si voleva celare la morte di molti amici».
 
Arruolato nella Folgore
Il secondo arruolamento fu nella divisione Folgore, come paracadutista guastatore, con cui fu spedito sul fronte settentrionale dell'Africa, a El Alamein (e il 30 giugno del '42 qui si subì la disfatta dall'Armata britannica). «Seguì una lunga prigionia – racconta Colombo – che iniziò da Alessandria d'Egitto fino a Gaza in Palestina». Un periodo duro, a cui seguì uno ancor più duro con il rimpatrio in un'Italia distrutta, dove non c'era nulla: solo voglia di rinascere. «Misi su famiglia, sposandomi con Vittoria nel 1947, avevo 32 anni». 

Padre di due figli - Francesca e Olimpio - da quel momento dedicò la sua vita alla famiglia e al lavoro, nell'azienda Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, in cui lavorò sino a 60 anni. Il trasferimento a Mozzo risale, invece, al 1991. E sarà proprio Mozzo a festeggiare il compleanno dell'ultimo dei suoi reduci, con un grande ritrovo domani alle 15 all'hotel Holiday Inn, dove saranno consegnate ad Alessandro medaglia e pergamena.

Cristiano Gamba - Venerdì 20 Maggio 2011 CRONACA, pagina 29

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Torna il festival «Senza far rumore»
Al via oggi l'undicesima edizione. I concerti sostengono progetti benefici
Fino a domenica. Si parte con i «Casino Royale». Al lavoro ottanta volontari

Prende il via oggi a Cisano l'11ª edizione di «Senza far rumore festival», promosso dall'associazione omonima nata a Cisano nel 1999 che, come ogni anno, devolverà tutti i proventi ricavati dalla manifestazione in beneficenza.
 
Il ricordo di Giacomo
«L'associazione nasce da un gruppo di amici che anni fa ha cominciato a pensare come proporre qualcosa di nuovo sul territorio di Cisano», spiega Luca Bonacina, che ora ha 34 anni. Nel 2000 Giacomo Sala, tra i fondatori del gruppo, scompare prematuramente. «Dopo lo smarrimento iniziale abbiamo deciso di continuare a ricordare il nostro amico attraverso un'attività di sostegno in favore di progetti di solidarietà in Kenya, un paese che Giacomo conosceva e amava».
 
Nasce così la prima edizione del Festival e grazie ad esso viene costruito l'orfanotrofio di Meru in Kenya, una struttura promossa dal progetto «Amici di Giacomo» voluto dalla famiglia del giovane per tenere vivo il suo ricordo.
 
Negli anni i progetti sono stati molti grazie a tutte le manifestazioni promosse dall'associazione. In Marocco ad Ait Ali Oudaoud, nella regione poverissima dell'Alto Atlante magrebino, è stata realizzata una scuola per l'infanzia. Lo scorso anno è stato portato a termine un pozzo d'acqua nel Compound di Kanyama in Zambia, in collaborazione con l'associazione don Franco Maggioni di Limbiate. «In questi anni ci siamo impegnati soprattutto per progetti in Africa, ma abbiamo avuto occasione di aiutare una fondazione che opera a Salvador Bahia in Brasile che si occupa del recupero di bambini e ragazzi presenti nelle carceri della città, dando loro una speranza di nuova vita e insegnando un lavoro», aggiunge Bonacina.
 
Da oggi musica
Quale progetto verrà finanziato con il Festival 2011? «Noi preferiamo prima raccogliere i fondi e poi decidere, in base alle disponibilità, quali progetti finanziare tra quelli che ci vengono sottoposti. Si tratta comunque sempre di iniziative che possiamo seguire direttamente». La raccolta fondi è possibile grazie all'impegno di oltre 80 volontari per l'organizzazione dei concerti e la gestione del servizio ristoro. 

Si inizia stasera alle 21,30 nell'area feste di Cisano, nella zona del campo sportivo con i «Casino Royale» preceduti dal gruppo «Juda»; domani saliranno sul palco i «Massimo volume» con l'apertura dei «In the howling storm», sabato «Io? Drama» con i «Waines», domenica i «Sir Oliver Skardy & Fahrenheit 451» preceduti dai «Fronte Crew Reggae». Tutti i concerti sono ad ingresso libero. Per informazioni: 333.7128836 e www.senzafarrumore.org.

Laura Arnoldi - L'Eco di Bergamo - Giovedì 19 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 47
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Estate in coda sulla Briantea
Lavori per realizzare tre rondò
Da Mapello ad Ambivere: il primo cantiere aperto sull'area ex Losa
Il sindaco: disagi nelle ore di punta, ma sono interventi necessari

Saranno tre mesi di disagi per gli automobilisti che si troveranno a transitare sulla Briantea in territorio di Ambivere e Mapello. Questo a causa dei lavori per la realizzazione di tre rotatorie e la sistemazione dell'incrocio all'altezza del ristorante «Sunto» in località Prezzate.
 
Aperto il primo cantiere
Il primo cantiere è già operativo sull'area ex Losa in territorio di Ambivere, dove sorgerà il centro commerciale non alimentare (i lavori sono previsti a breve): si sta lavorando per la realizzazione della rotatoria che regolerà il traffico del nuovo insediamento. Il rondò si trova di fronte a via Martiri della Libertà della frazione Prezzate, che da alcuni anni è stata chiusa al traffico per evitare che le auto si riversino nel centro abitato.
 
Il sindaco: lavori necessari
«Le code che attualmente si formano sono dovute più al semaforo che regola l'incrocio al Sunto che alla presenza del cantiere – riferisce il sindaco di Mapello, Michelangelo Locatelli –. 
I problemi al traffico si verificano solo nelle ore di punta, nonostante si siano allungati i tempi del verde per chi percorre la Briantea, diminuendo quelli in direzione di Prezzate o Mapello. Settimana prossima si aprirà il secondo cantiere sulla Strada Regia, nella zona delle ditte Losa e Zanetti, quindi un terzo sulla Briantea all'incrocio del Sunto e per ultimo sarà aperto quello nella zona della ditta Bonfanti, dove verrà realizzata un'altra rotatoria. Questi cantieri, tutti sulla Briantea, creeranno sicuramente dei rallentamenti al normale traffico e ulteriori disagi, ma i lavori sono necessari per preparare una viabilità adeguata a fronteggiare l'apertura del nuovo centro commerciale "Il Continente", che avverrà alla fine di settembre».
 
Settimana prossima il secondo
Da settimana prossima, quindi, aprirà il secondo cantiere sulla Strada Regia, a fianco della statale Briantea, che non dovrebbe però causare particolari problemi alla viabilità. Con i lavori all'incrocio del Sunto, che partiranno appena saranno pronte le rotatorie all'ex Losa e alla Strada Regia, ci potranno invece essere disagi al normale transito dei veicoli e così pure con la realizzazione della rotatoria in zona ditta Bonfanti. Gli automobilisti sono avvisati: saranno tre mesi di intenso lavoro tra Ambivere e Mapello. In questi giorni ne hanno già avuto un assaggio, ma si preannuncia un'estate in coda.

Angelo Monzani - L'Eco di Brgamo - Domenica 15 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 40
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A Solza scoppia la polemica - Prima elementare a rischio


La Lega attacca: l'Amministrazione non è in grado di garantirla
Il sindaco: «Già fissato un incontro con genitori e provveditore»

Polemica sulla prima elementare a Solza. Da una parte c'è la Lega, convinta che la classe non ci sarà visto l'insufficiente numero degli iscritti, dall'altra l'Amministrazione che smentisce. Dati alla mano, la classe prima a Solza ha raggiunto il numero minimo di 15 bambini iscritti, come prevede la riforma Gelmini, ma sembra non sia ancora arrivato il via libera definitivo dall'Ufficio scolastico provinciale, dove recentemente è arrivato il nuovo dirigente Patrizia Graziani.

Il sindaco: la prima ci sarà

«Con un po' di difficoltà siamo riusciti a far iscrivere quindici bambini in prima – spiega il sindaco Maria Carla Rocca – dodici sono di Solza e tre di paesi vicini. Però non tutti i genitori di Solza, per vari motivi, hanno iscritto i loro figli alla nostra scuola ma hanno preferito quelle di altri paesi. La questione è stata seguita direttamente da me e dall'assessore all'Istruzione Miriam Ficco. Abbiamo avuto diversi contatti sia con la dirigenza scolastica di Calusco d'Adda, dove sono stati iscritti alcuni bambini di Solza, sia con l'Ufficio provinciale di Bergamo. Il 25 maggio il provveditore Graziani ha fissato un incontro con sindaco e genitori del paese, che si stanno unendo in un comitato, e penso che in quella sede si troverà una soluzione positiva al problema». «Finora non siamo rimasti con le mani in mano – continua – ma ci siamo impegnati a realizzare progetti a favore della scuola. Siamo convinti che la prima elementare a Solza si farà, contrariamente alle voci che in questi ultimi giorni stanno circolando in paese, perché vogliamo che resti nella nostra comunità».
 
La Lega: la classe non c'è
 
Il riferimento è alla Lega, che in questi giorni ha distribuito un volantino nel quale accusa l'Amministrazione di non essere stata in grado di garantire la prima classe nella scuola solzese. «Documenti alla mano – afferma il candidato sindaco leghista Alessandro Bravi – la prima elementare che dovrebbe iniziare a settembre non esiste. Non ci sono atti formali dai quali risulti che la prima inizierà regolarmente nel nostro plesso scolastico, quindi i nostri alunni rischiano di frequentare la prima nelle scuole di Calusco d'Adda. Questa è la vera situazione che il sindaco non evidenzia ai solzesi e che la Lega si propone di risolvere».
«Sono molto amareggiata da queste affermazioni – risponde il sindaco – poiché tutti i genitori, compresi i candidati leghisti, erano stati invitati a iscrivere i loro figli nella primaria di Solza. Invece non l'hanno fatto, mettendo così in difficoltà la scuola e il paese».


Remo Traina - L'Eco di Bergamo - Sabato 14 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 47
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Mozzo, sindaco criticato in diretta “Aiuti noi italiani, non i tunisini”
Durante un’intervista nella piazza principale del paese un giovane si è avvicinato a sindaco, microfono e telecamera e ha detto quello che pensa, senza peli sulla lingua.

La base leghista freme. La gestione della problematica immigrazione da parte del ministro Maroni è stata impeccabile, eppure moltissimi militanti non hanno gradito le concessioni fatte dal Carroccio agli extracomunitari. Da “mandiamoli a casa” a “ecco il permesso di soggiorno temporaneo” c’è una bella differenza. 

E l’anima popolare della Lega Nord non lo perdona. Molte trasmissioni televisive hanno provato a tastare il polso al popolo leghista. Exit, appuntamento settimanale di La7, è andata a Mozzo per intervistare il primo cittadino Silvio Peroni. Nel Comune dell’hinterland, paese in cui vive anche il ministro Roberto Calderoli, nei giorni scorsi hanno deciso di rifugiarsi una trentina di tunisini. Una presenza che non è passata inosservata. Molti abitanti non hanno gradito, altri invece hanno deciso di aiutarli donando cibo e vestiti. Il sindaco dal canto suo ha messo in atto tutte le forme possibili di assistenza. Guadagnandosi qualche critica da parte di chi gli ha risposto fiducia alle ultime elezioni.
 
Proprio durante l’intervista nella piazza principale del paese un giovane si è avvicinato a sindaco, microfono e telecamera e ha detto quello che pensa, senza peli sulla lingua. “Ha dato le scarpe ai tunisini, le dia anche a me che sono senza lavoro da quattro mesi. Questi qua come fanno a vivere? Spaccio, coltelli, tutto il giorno al bar. Io ho votato lei, la Lega Nord e stia certo che non la voterò più. Il vostro grido di battaglia è stato sugli immigrati, i tunisini. E poi è questo quello che ci ritroviamo. Fa vedere che è tutto bello invece non è vero.
 
Silvio Peroni risponde stizzito. “Ti vuoi sfogare? Sfogati! Chi se ne frega se non mi voti. Non ho bisogno del tuo voto”. Il ragazzo non molla e continua a ribattere. “Le scarpe? Me le dà? Lei fa parte di un partito che dice delle cose e poi ne fa altre. Come mai le vecchiette del paese dicono che non vanno al cimitero perché c’è la gente che va a farci la doccia?” 

Il tentativo di intervista si conclude. “Ma io cosa devo fare? Non posso prenderli a calci nel sedere – commenta al telefono il primo cittadino -. Noi abbiamo affrontato la problematica come avrebbe fatto qualsiasi altra amministrazione. Non conosco questo signore che ci ha interrotto. Capisco che ognuno ha le sue ragioni, ma quando ci sono i problemi bisogna affrontarli nel modo più saggio possibile. Una cosa è certa: deve imparare l’educazione”.
BergamoNews - Lunedi 9 Maggio 2011

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«Il Monte Canto è da salvare»
Raccolte 100 firme alla camminata

«Con la partecipazione alla iniziativa promossa dal Comitato per il Parco del Monte Canto e del Bedesco, intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per il futuro di questa collina  ed in particolare del Borgo del Canto. È noto a tutti noi quanto accaduto in questi giorni: in seguito all'ordinanza del sindaco di Pontida per la messa in sicurezza delle rovine del Borgo del Canto, Ersaf, l'ente regionale per la tutela forestale, ha intrapreso un'opera di parziale demolizione».

Inizia così il documento firmato da un centinaio di persone che hanno partecipato alla camminata da Fontanella al Monte Canto promossa dall'omonimo comitato.

La lettera - precisa il Comitato Monte canto - sarà inviata ai sindaci dei Comuni coinvolti nel Plis. La manifestazione, secondo gli organizzatori, «è pienamente riuscita e la gente che ha partecipato era fortemente convinta e soddisfatta».

Prosegue il testo della lettera firmata dai partecipanti
«Noi non sottovalutiamo le esigenze di sicurezza: nessuno si deve far male e nessun dirigente deve essere accusato di inadempienza degli obblighi di legge; tuttavia questo non deve essere un alibi per abbattere senza prospettive di ricostruzione.

I Comuni del PLIS del Monte Canto e del Bedesco avevano acquistato anni fa il Borgo, insieme con la Provincia e la Regione Lombardia, impegnando un milione di euro di denaro pubblico, con ben altre intenzioni.

In seguito però, né la Regione né i Comuni interessati hanno lavorato per produrre progetti per la riqualificazione del Borgo e più in generale per il mantenimento del Monte Canto, il rinnovamento dei boschi, la prosecuzione della “filiera del legno” che alimentava la centrale a biomassa di Calusco e che da anni non vede più il taglio selettivo del bosco, come previsto dal progetto iniziale.

Il Comitato Monte Canto, cosciente di quanto fosse importante salvaguardare e valorizzare il Parco, in più di un anno di vita ha tentato invano di mantenere unito ed attivo il PLIS; invece, ignorando  completamente le richieste puntuali di tanti cittadini espresse in diverse assemblee, nel 2010 alcuni Comuni, dei 10 che avevano sottoscritto la convenzione, hanno fatto marcia indietro. Come noto,  ha iniziato Sotto il Monte a sottrarre al parco circa metà del suo territorio (in parte reso edificabile dal successivo Pgt); hanno poi proseguito Pontida e Calusco, che addirittura sono usciti dalla convenzione del Parco; infine si profilano allarmanti cambi di destinazione di aree, anticamera di cementificazione e speculazioni.

Il Parco si caratterizza oggi per la sua inattività, che comporta inevitabilmente un suo degrado e una conseguente pericolosità ambientale. Nelle responsabilità si distingue in particolare il Comune capofila del PLIS, Carvico, responsabile del suo coordinamento, che finora non ha intrapreso nessuna iniziativa, anzi contrasta qualsiasi proposta emerga dagli altri Comuni.

Noi cittadini chiediamo che la situazione cambi radicalmente.
La messa in sicurezza del Borgo del Canto deve essere finalizzata al suo recupero e valorizzazione: i Comuni devono riprendere l'attività coordinata al fine di presentare progetti alla Regione per un riutilizzo proficuo di quanto – con la necessaria gradualità dovuta alle limitatezze finanziarie – verrà restaurato.

Invitiamo gli Enti e le Associazioni che possono avere interesse per iniziative riguardanti l'uso di edifici del Borgo a farsi avanti con proposte realistiche, sostenute da impegni futuri di gestione degli stessi, sottoponendole al Comitato e gli Enti Locali.

Entro la fine di maggio ad Ambivere, nell'ambito di una mostra fotografica sugli itinerari del Canto, il Comitato inviterà tutte le Amministrazioni locali per lavorare insieme alle prospettive future di rilancio del Parco.Noi cittadini che viviamo intorno al Monte Canto abbiamo netta la consapevolezza di quanto sia importante la salvaguardia e valorizzazione di questo polmone di verde tra tanto inquinamento che minaccia la nostra salute e quella dei nostri figli, una risorsa naturale che molti al di fuori dell'Isola ci invidiano e che i nostri Amministratori finora non hanno saputo valorizzare».


L'Eco di Bergamo - 8 maggio 2011 Cronaca

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"Comunità dell'Isola? Chiudiamola"


Udc e Lega all'attacco. Udc e Lega Nord commentano duramente la decisione di non dimezzare i contributi che i Comuni dell'Isola devono versare alla Comunità.  


“La Comunità dell’Isola? Chiudiamola direttamente. E’ meglio”. Il segretario dell’Udc dell’Isola, Dino Ubiali, rincara la dose sulla polemica che si è scatenata in seguito alla mancata approvazione della riduzione dei contributi da parte dell’assemblea dei sindaco. 
E’ stata quindi confermata la cifra di un euro a cittadino invece che i 50 centesimi proposti dai primi cittadini della Lega Nord. “Dico agli amici leghisti che la scelta di presentare una mozione per la riduzione dei contributi al consorzio presentata dalla lega Nord e' sbagliata, occorre andare oltre, occorre chiudere il consorzio come ente inutile - afferma il segretario UDC dell'Isola -. Occorre rivedere le strategie sul territorio per rilanciare lo sviluppo senza moltiplicare costi e le poltrone come siamo per l'abolizione delle Provincie siamo altresì contro tutti quegli enti che aumentano i costi per la comunità senza benefici per i cittadini. Basta con le passerelle dei leader ma fatti concreti per rilanciare il nostro territorio. Abbiamo accettato di aderire al progetto della costruzione di una lista a Ponte san Pietro proprio per ridare il ruolo storico del paese quale capofila dell'Isola”.
Durissimo il consigliere regionale Roberto Pedretti: “Il Consorzio Isola bergamasca è un carrozzone inutile – spiega -. I risultati che si ottengono con questi finanziamenti sono esclusivamente aria fritta, un modo per far sì che il presidente Donadoni incensi se stesso e i suoi amici. E’ un’associazione inutile e costosa per i cittadini dell’Isola, un territorio che può crescere senza questo carrozzone.
Il presidente dal canto suo appare in tutte le salse, anche in maniera poco opportuna”. Il presidente della Comunità dell’Isola Silvano Donadoni replica seccamente: “Proprio in questi tempi di crisi è fondamentale lavorare sulle economie di scala, per abbetere i costi e avere servizi efficienti che un piccolo Comune non può garantire – spiega Donadoni -. Per esempio la protezione civile è ben inserita in un contesto di grande area, senza la Comunità il coordinamento verrebbe meno, con il rischio di vanificare lo sforzo di tanti volontari”.

BergamoNews - Mercoledi 4 Maggio 2011
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Isola, non passa il taglio dei fondi - Il Carroccio grida allo scandalo

L’assemblea del Consorzio Isola Bergamasca, di cui fanno parte i primi cittadini di tutte le amministrazioni dell’Isola, ha bocciato la mozione presentata da cinque sindaci per chiedere di dimezzare i contributi annuali.

Tempo di crisi per i Comuni bergamaschi. Non per tutti però. L’assemblea del Comunità Isola Bergamasca, di cui fanno parte i primi cittadini di tutte le amministrazioni dell’Isola, ha bocciato la mozione presentata da cinque sindaci per chiedere di dimezzare i contributi annuali. La richiesta era pratica e allo stesso tempo simbolica: ridurre da un euro a cinquanta centesimi ad abitante la quota annuale fissata che deve essere versata nelle casse della Comunità. 

Un segnale concreto in un anno particolarmente difficile per le amministrazioni che si vedono costrette a chiudere i bilanci all’ultimo giorno disponibile con salti mortali di ogni genere e in tutti i settori. Non si contano le pesanti riduzioni a servizi fondamentali in tantissimi Comuni bergamaschi, alle prese con difficoltà economiche che limitano le risorse in campi come Servizi Sociali e Cultura, fiori all’occhiello.
 
La mozione era stata presentata il 5 febbraio da cinque sindaci della Lega Nord, Bonate Sotto, Bonate Sopra, Brembate Sopra, Capriate e Terno d'Isola, “per assicurare l’equilibrio futuro”. “Non sarà solo necessario tagliare servizi, ma anche non spendere risorse accantonate negli ultimi anni per effetto del patto di stabilità – si legge nella mozione -, con la conseguenza che non si potranno realizzare opere pubbliche fondamentali per lo sviluppo delle comunità. Di fatto si creerà una condizione di “ingessatura” dell’attività”. 

Nei giorni precedenti la discussione i sindaci del Carroccio avevano raccolto adesioni anche tra i colleghi. Al momento del voto però la mozione ha avuto i voti contrari di quasi tutti: è stata bocciata con 16 voti contrari e solo 7 favorevoli. “Esprimiamo a tal proposito il nostro totale disappunto per una scelta che ancora una volta si dimostra sorda e incapace di comprendere i sacrifici che i Comuni – si legge in un comunicato diffuso dai sindaci leghisti dell’Isola -, in questo periodo di crisi, stanno affrontando per garantire i servizi ai cittadini

BergamoNews - Mercoledi 4 Maggio 2011


La mozione
La Comunità aveva chiesto un aumento della quota ma cinque sindaci propongono invece un dimezzamento.
Isola, 5 Comuni vogliono tagliare i fondi

        
Tempi duri per la provincia orobica: la Comunità dell’Isola Bergamasca, che durante lo scorso dicembre aveva chiesto maggiori fondi ai sindaci associati, si vedrà forse ridurre gli stanziamenti a causa delle ristrettezze in cui versano diversi Comuni.
 
E’ infatti di pochi giorni fa la mozione presentata dai sindaci di Bonate Sotto, Bonate Sopra, Brembate Sopra, Capriate e Terno (tutti Lega Nord) al presidente della Cib, Silvano Donadoni: dimezzare i contributi annui che i 21 Comuni della Comunità devono versare nelle casse comuni, passando dall’attuale euro per abitante a 50 centesimi.
La mozione, depositata lo scorso 5 febbraio, dovrà essere discussa durante la prossima assemblea della Cib, fissata per il 25 febbraio. Già martedì, comunque, il presidente Donadoni incontrerà i vertici della Comunità, per discutere le prossime mosse.
 
Solo due mesi fa, infatti, la Cib aveva chiesto ai suoi associati un aumento dei contributi pari a 20 centesimi per abitante, da destinarsi al distaccamento dei vigili del fuoco volontari dell’Isola, con sede a Madone.
Cinque sindaci non solo si sono opposti, ma hanno chiesto anche un forte ridimensionamento dei fondi. Il bilancio attuale della Comunità è di circa 120 mila euro, di cui quasi 25 mila destinati all’associazione Promoisola.
 
Nella mozione presentata, i sindaci indicano nella crisi e nelle difficoltà incontrate per far quadrare i bilanci i motivi della loro richiesta. “Per assicurare l’equilibrio futuro – si legge nella mozione – non sarà solo necessario tagliare servizi, ma anche non spendere risorse accantonate negli ultimi anni per effetto del patto di stabilità, con la conseguenza che non si potranno realizzare opere pubbliche fondamentali per lo sviluppo delle comunità. Di fatto si creerà una condizione di “ingessatura” dell’attività”.
 
I cinque sindaci, nel proporre la riduzione degli stanziamenti, sottolineano comunque la stima nutrita nei confronti della Comunità e del suo presidente. “E’ questa - continua infatti la mozione – la situazione, che crediamo condivisa dalla maggior parte dei sindaci, che ci induce a chiedere all’Assemblea generale della Comunità di tener contro della descritta situazione in cui versano i Comuni nel determinare il contributo annuo. E’ a tutti nota la validità delle iniziative poste in essere dalla Comunità dell’Isola e l’importanza di perseguire le sue finalità, ma la situazione della finanza pubblica induce responsabilmente a chiedere alla stessa la compartecipazione ai sacrifici che i Comuni stanno affrontando, limitando a euro 0,50 ad abitante l’entità del contributo dovuto dai Comuni associati”.
 
La possibilità che altri sindaci si associno alla mozione è verosimile. Il presidente Donadoni, dal canto suo, assicura che diversi Comuni sono favorevoli all’aumento di 20 centesimi. Per scoprire le proprie carte, in molti preferiscono aspettare il 25 febbraio, quando una decisione in merito dovrà essere presa ufficialmente.

BergamoNews - Martedi 15 Febbraio 2011
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In due anni Internet veloce per tutti
Accordo Regione-Telecom per la banda larga nelle zone non connesse e non redditizie
Nella Bergamasca saranno coinvolti 116 comuni. Benefici anche per le aziende delle valli



Nel 2013 tutti i cittadini lombardi saranno connessi a Internet tramite la banda larga e nella nostra regione il problema del digital divide, cioè la distanza tra chi naviga in rete ad alta velocità e chi invece con più lentezza, sarà completamente superato. Questo risultato, un primato in Europa per numero di persone cablate in percentuale su un determinato territorio, sarà possibile grazie al lavoro sinergico di Regione Lombardia e Telecom Italia.
Fino a 20 megabite
Ieri mattina a Milano infatti, Telecom è stata ufficialmente dichiarata vincitrice del bando lanciato lo scorso anno dalla Regione per individuare un partner tecnologico in grado di cablare con fibre ottiche a banda larga le aree lombarde non ancora connesse. Il progetto sarà realizzato in due anni a partire da oggi e interesserà un milione di abitanti e 707 comuni di cui 116 nella provincia di Bergamo. A beneficiare dei risultati, oltre ai privati cittadini bergamaschi, saranno anche le imprese del distretto tessile della Val Seriana che potranno navigare in Internet con una velocità compresa tra i 7 ed i 20 megabite al secondo, contro gli attuali 2 mega delle zone ancora senza la banda larga. A dare la notizia è stato lo stesso presidente della Regione Roberto Formigoni che ha presentato il progetto al Pirellone insieme al presidente della Telecom Franco Bernabè, all'amministratore delegato Marco Patuano e all'assessore all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi.
8.000 chilometri di cavi
I lavori prevedono l'uso di 8.000 chilometri di cavi, di cui 2.500 completamente nuovi, e l'adeguamento di 917 centrali telefoniche e per la loro realizzazione sono stati stanziati 94 milioni e 856 mila euro di cui 41 milioni di euro saranno erogati dalla Regione Lombardia e i restanti 53 milioni ed 856 mila euro da Telecom. «Siamo convinti che investire sull'innovazione sia il primo e principale passo per una crescita futura» ha detto Formigoni. Data la normativa europea che vieta i finanziamenti pubblici per opere di questo genere, il modello utilizzato per la sinergia pubblico-privato è stato quello definito «alla scozzese».
Accordo alla scozzese
Cioé quello che prevede accertamenti successivi sui soldi pubblici spesi comparando i fondi erogati alle reali esigenze del territorio. In questo caso, dato che parte dei territori interessati dal progetto di cablaggio è considerata economicamente un «fallimento di mercato», cioè un investimento non redditizio per un privato dal punto di vista di un ritorno economico, la Regione aiuterà finanziariamente Telecom nell'esecuzione dei lavori anche in quelle aree che da una prima analisi sono considerate appunto non redditizie. Una volta terminati i lavori però, laddove si verificherà che i ricavi successivi agli interventi riuscissero a ripagare da soli gli investimenti fatti, i soldi pubblici stanziati per quei lavori verranno ridati da Telecom alla Regione.
«Questo progetto cambierà le sorti per quelle aree che fino ad ora sono state penalizzate dall'impossibilità di accedere alla banda larga e, insieme alle altre iniziative infrastrutturali che la Regione sta compiendo fin dal 2005, ci permetterà di arrivare a servire con la banda larga il 99,8% del popolazione lombarda entro il 2013» ha detto Formigoni, che poi ha aggiunto «noi crediamo molto nel ruolo dell'Ict come volano per l'economia e prima dell'estate vareremo un altro progetto, ancora più ambizioso, che riguarderà la banda ultra larga (quella cioè con una velocità compresa tra i 20 e i 40 megabite al secondo ndr). Questa nuova iniziativa richiederà un miliardo e 200 milioni in 6 anni e, per dimensioni ed investimento, sarà la prima di questa natura in Europa».

Questi i 116 Comuni interessati: Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Algua Almenno, San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Antegnate, Ardesio, Averara, Aviatico, Azzone, Bagnatica, Barbata, Barzana, Berbenno, Bianzano, Bolgare, Bossico, Branzi, Brembate, Brembilla, Brumano, Brusaporto, Calcinate, Calvenzano, Camerata, Cornello, Capizzone, Carobbio degli Angeli, Carona, Cassiglio, Cavernago, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Cerete, Cisano Bergamasco, Cividate al Piano, Colere, Comun Nuovo Corna Imagna, Cortenuova, Costa Serina, Costa Valle Imagna, Credaro, Cusio, Dossena, Fara Olivana con Sola Filago, Fontanella, Fonteno, Foppolo, Foresto Sparso, Gandellino, Gandosso, Gaverina Terme, Gerosa, Gorno, Gromo, Grone, Isola di Fondra, Isso, Locatello, Lurano, Luzzana, Mapello, Medolago, Mezzoldo, Monasterolo del Castello, Montello, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Oneta, Onore, Ornica, Osio Sopra, Pagazzano, Paladina, Palazzago, Parzanica, Piazzatorre, Piazzolo, Pognano, Predore, Pumenengo, Ranzanico, Riva di Solto, Rogno, Roncobello, Roncola, Rota d'Imagna, Santa Brigida, Scanzorosciate, Schilpario, Sedrina, Solto, Collina, Sorisole, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Sovere, Spirano, Taleggio, Tavernola Bergamasca, Terno d'Isola, Torre de' Roveri, Torre Pallavicina, Treviolo, Ubiale, Clanezzo, Urgnano, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valtorta, Vedeseta, Viadanica, Vigolo, Villa d'Adda, Vilminore di Scalve e Zanica.

Fernanda Snaiderbaur - Martedì 03 Maggio 2011 CRONACA, pagina 25
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Politici a cena con i tunisini. Arrivano due antagonisti, è caos

Due noti rappresentanti della sinistra antagonista bergamasca a cena in oratorio, dove il curato ha invitato i politici che conosce meglio, anche leghisti. Scattano provocazioni e insulti.

E’ finita nel disordine, placato solo da un intervento della polizia, la cena organizzata dal curato dell’oratorio di Mozzo don Andrea Pedretti nella serata del primo maggio, per consentire un incontro tra i profughi tunisini e diversi politici bergamaschi. Tra loro anche i leghisti Daniele Belotti e Roberto Pedretti. Al termine della cena, quando il sindaco e i due esponenti del Carroccio stavano informando i cittadini tunisini sulle possibilità, o meno, di soddisfare le loro richieste, ad esempio con un viaggio in Francia, due noti rappresentanti della sinistra antagonista che avevano cenato proprio lì, in oratorio, hanno lanciato le loro provocazioni. Il curato, su tutte le furie, ha chiuso la serata, mentre le provocazioni continuavano, e in oratorio ha dovuto intervenire la polizia, con alcuni uomini della digos. Gli accordi presi tra le istituzioni e i profughi tunisini nella serata di domenica sono quindi stati rinviati alla giornata di oggi, lunedì 2.
Quella in oratorio era una cena piuttosto tranquilla, alla quale partecipavano oltre a Belotti e Pedretti, anche esponenti locali dell’Udc, il sindaco di Mozzo Silvio Peroni (Lega), il consigliere comunale d'opposizione Liborio Ragusa. Era stato invitato anche Maurizio Martina, consigliere regionale del Pd. Tutti al tavolo con i profughi tunisini. E c’erano anche due soggetti già noti a polizia e carabinieri: un uomo e una donna, lui esponente dei Cobas, che non erano stati invitati. Anche loro a cena e appartati con un gruppo ristretto di tunisini, uno dei quali non è arrivato di recente in Bergamasca, ma è sul territorio orobico da tempo.
Durante la cena sono iniziati gli interventi del sindaco Peroni, di Daniele Belotti e di Pedretti, per proporre soluzioni all’emergenza immigrazione che si è concretizzata negli ultimi giorni. Si stava prendendo un appuntamento in Comune a Mozzo, per le 11 del 2 maggio, per 15 immigrati che potrebbero essere ospitati dalla Comunità Ruah. Alle 18, invece, per coloro che vorrebbero andare in Francia, con il pullman che il consigliere Roberto Pedretti si è offerto di pagare.
Ma proprio in quel momento, secondo una ricostruzione che vi proponiamo dopo aver sentito almeno quattro persone presenti, una donna, italiana, ha iniziato a provocare: “Da quanto sono qui? Sono qui da più di un mese e questa è la prima cena che viene organizzata per loro”. Subito dopo il suo compagno ha aggiunto: “Fatevi dire per quanto tempo potrete stare alla Comunità Ruah”. E il curato dell’oratorio, che non aveva invitato i due soggetti, si è molto arrabbiato: “Nessuno vi ha invitati”. 

Solo a quel punto, quando è iniziato un diverbio piuttosto acceso, l’esponente dei Cobas ha fatto cenno al gruppo di tunisini con il quale aveva cenato. Tutti sono usciti dall’oratorio, ma pochi minuti dopo è intervenuta la Digos, che ha identificato un paio di soggetti.
Alle 11 del due maggio in prefettura a Bergamo si discuterà delle soluzioni per l’emergenza profughi. 

BergamoNeww - Lunedi 2 Maggio 2011
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"A Curno I leghisti amministrano bene il comune"

Il leader dell'Italia dei Valori loda il primo cittadino del paese in cui risiede: "Ma in generale rilevo una grande anomalia nella Lega tra quanto dicono e fanno: leghisti aprite gli occhi".


Antonio Di Pietro, intervistato dalla Tribuna di Treviso, loda la Lega Nord a Curno. "Vivo a Curno, in provincia di Bergamo, dove il sindaco è leghista e secondo me sta amministrando bene", la dichiarazione del leader dell'Italia dei Valori al giornale veneto. Poi però aggiusta il tiro quando parla dei lumbard a pochi chilometri da dove risiede e a livello nazionale.

"La Lega è protagonista anche di pessimi esempi di malcostume, guardate a Brescia ad esempio dove sono stati arrestati due assessori, i leghisti si fanno le scarpe, usano i dossier e si gettano fango addosso. In generale rilevo che nel partito di Bossi c'è una grande anomalia tra quello che predicano e praticano e credo che il popolo della Lega, cui guardo con rispetto, dovrebbe aprire gli occhi. Il federalismo? Chiacchiere e fumo, è centralismo allo stato puro".

BergamoNews - Sabato 30 Aprile 201
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Festa di primavera a Brembate Sopra

Festa di primavera nel Parco della Casa di riposo

Canti e danze della tradizione bergamasca con il Gruppo Folcloristico Arlecchino, ammirare l'arte della falconeria con «I falconieri delle Orobie», giocare a cow-boy, indiani e soldati di confine per i bambini nel grande parco della casa di riposo, partecipare alla camminata nel parco del fiume Brembo con l'amico a quattro zampe, assistere alle iniziative dell'osservatorio astronomico e tante altre proposte fanno parte della «Fiera di Primavera» che si terrà a Brembate Sopra domenica 1° maggio nel parco della Casa di riposo e nelle vie del centro storico, che rimarranno chiuse al traffico.

L'apertura della «Fiera di primavera», promossa dal Gruppo Operatori Economici in collaborazione con l'Avis e il patrocinio del Comune, sarà alle 9 con gli stand delle associazioni locali, artigianali e dell'hobbistica e continuerà fino alle 20. Sempre alle 9 inizia l'iscrizione per la passeggiata con l'amico a quattro zampe (cane e gatto) in piazza Vittorio Veneto e alle 9.30 inizierà la camminata della durata di un'oretta.

Alle 10 open day alla scuola dell'infanzia in via IV Novembre per raccogliere informazioni sul servizio proposto: la scuola rimarrà aperta fino alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Dalle 8 alle 12 allo stand dell'Aido verrà effettuato lo screening della glicemia e del colesterolo; dalle 10.30 alle 12 il corpo musicale «G. Donizetti» di Brembate Sopra allieterà la mattinata lungo il percorso della fiera.

Nel parco della Casa di riposo «I falconieri delle Orobie» proporranno attività didattiche al mattino e dimostrazione di volo nel pomeriggio. Sempre nel parco della casa Serena dalle 14.30 i bambini, ma anche gli adulti, potranno vestirsi da cow-boy, indiani, soldati di confine e partecipare a rocambolesche azioni pieni di colpi di scena. Dalle 14.30 l'osservatorio astronomico proporrà visite guidate alla Torre del Sole e spettacoli nel Planetario. Il gruppo folcloristico Arlecchino per tutta la giornata presenterà canti e danze della tradizione bergamasca.


A.M. - L'Eco di Bergamo - 29 aprile 2011 Tempo Libero
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Raddoppio dell'inceneritore? Anche Milano adesso frena

Trezzo, la Provincia prende tempo sull'ampliamento: prima va rivisto il piano rifiuti
Cinque amministrazioni orobiche nel fronte del «no». Domani vertice in Regione


Con quello di Dalmine, sono due in meno di dieci chilometri. Senza considerare la presenza del polo chimico di Filago, le molte industrie e il prossimo arrivo della Pedemontana. Per questo l'ampliamento del termovalorizzatore di Trezzo incontra resistenze notevoli dal territorio, preoccupato degli impatti e teso a chiedere verifiche sull'effettiva necessità di incrementare la capacità di smaltimento. Ed è proprio su questo punto che si registra la presa di posizione della Provincia di Milano, che sta preparando il nuovo piano rifiuti e in cui si indaga se la crisi, pesando sui consumi delle famiglie, stia anche facendo diminuire i rifiuti prodotti.
 
Tavolo istituzionale
Un passo indietro. A fianco dei 26 Comuni (fra cui gli orobici Brembate, Bottanuco, Capriate San Gervasio, Filago e Fara Gera d'Adda) che si oppongono al raddoppio dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Trezzo-Grezzago, è scesa in campo la Provincia di Milano. La Giunta ha infatti chiesto alla Regione una moratoria sulle autorizzazioni in corso, «in attesa che venga approvato il nuovo piano provinciale dei rifiuti».
 
Il nuovo atto della Provincia di Milano sarà preso in considerazione anche nel tavolo tecnico sul tema convocato domani in Regione. Saranno presenti gli assessori regionali all'Ambiente, Marcello Raimondi, e al Territorio, Daniele Belotti, il sottosegretario alla presidenza Paolo Alli, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, i sindaci di Trezzo, Danilo Villa, e di Grezzago, Vittorio Mapelli, e una rappresentanza dei Comuni bergamaschi e brianzoli.
 
L'ipotesi, per Trezzo, è portare le linee di smaltimento da due a quattro, con sviluppo della capacità di smaltimento di ulteriori 193 mila tonnellate l'anno. Ma l'incremento serve? I milanesi prendono tempo. «La Provincia, alla luce delle stime in calo sulla produzione dei rifiuti, è favorevole a una moratoria sul potenziamento dei termovalorizzatori milanesi», fa sapere l'ente. La Giunta ha infatti deciso che il piano provinciale varato dalla precedente amministrazione va aggiornato, considerando anche la reale necessità in fatto di termovalorizzazione.
 
Le alternative
«L'alternativa a questa soluzione – spiegano dalla Provincia – esiste, ed è la progettazione di cicli integrati in cui il recupero dei materiali potrebbe assumere un ruolo più rilevante. Va poi considerato l'impiego di impianti a biomassa di dimensioni contenute». Precisa il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà: «Il piano rifiuti vigente individua un fabbisogno di termovalorizzazione in base a proiezioni di produzione rifiuti non più attuali. La crisi economica e la maggiore attenzione dei cittadini al riciclo, hanno determinato un calo dei consumi e di conseguenza dei rifiuti. Vorremmo valutare meglio la situazione». E in quest'ottica, il documento milanese arriva sul tavolo del dibattito su Trezzo.


Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 27 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 41

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«Sul monte Canto stiamo lavorando per la sicurezza»

La Regione: ruderi pericolanti, operai a rischio
Sopralluogo di Ersaf e Ster dopo le proteste «Procediamo gradualmente valutando ogni caso»


«L'operazione di abbattimento di alcuni ruderi di case è stata necessaria per permettere agli operai di lavorare in sicurezza: non possiamo rischiare che qualche pietra finisca loro addosso». Così Enrico Calvo, dirigente del Dipartimento dei servizi al territorio rurale e alle foreste della Regione Lombardia, ha spiegato l'azione avvenuta nel primo pomeriggio di mercoledì da parte dell'impresa, che si è aperta un varco con una ruspa tra i ruderi delle case pericolanti, tra cui quella del Paolì.
 
Necessario per la sicurezza
«Ci è dispiaciuto dover agire in quel modo ma è stata la condizione necessaria perché gli operai possano operare in sicurezza». Dopo l'allarme abbattimento lanciato dal consigliere del gruppo «El@» di Villa d'Adda, Francesco Arrigoni, ieri al borgo del Canto sono saliti non solo il dirigente della Regione ma anche il direttore dei lavori, Mauro Fenice, e Marco Gratton dello Ster di Bergamo. «Stiamo seguendo da vicino questo cantiere come non abbiamo fatto con altri – aggiunge Calvo –. 

Stiamo procedendo gradualmente secondo il programma perché conosciamo bene le criticità del luogo in cui stiamo operando e le sensibilità di molte persone verso questo borgo. Non siamo dei devastatori ma persone responsabili che devono fare bene i lavori, facendo lavorare in sicurezza chi opera per conservare al meglio le testimonianze storiche. Ricordo che non stiamo facendo un'opera di ricostruzione ma di messa in sicurezza. Quindi, vorrei invitare quanti hanno fatto appelli, dai politici ai comitati e ai cittadini sensibili al mantenimento di queste testimonianze, di venire a vedere, naturalmente chiedendo l'autorizzazione, lo stato dei ruderi».
 
Ruderi malconci
In questi giorni di pulizia del borgo dalla vegetazione, che per anni ha tenuto nascosti gli edifici, sono venuti alla luce ruderi ammalorati, malconci e pericolanti. Durante il sopralluogo il direttore dei lavori ha mostrato muri inclinati che pericolosamente minacciano di cadere sulla strada dove passano gli escursionisti, leganti che non tengono più le pietre e si sfarinano al solo tocco della mano, tetti e solette ceduti. «Stiamo pulendo dai rampicanti la struttura del Palazzo, poi, a seconda di quello che emergerà, ragioneremo sul da farsi – precisa Fenice –. È un'enorme costruzione che se si vuole mantenere necessita di un intervento non indifferente». Ma il finanziamento dell'Ersaf di 75 mila euro per la messa in sicurezza dell'intero borgo non comprende nessun edificio da salvaguardare.


Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Venerdì 22 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 38

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«Borgo del Canto in pessimo stato Valuteremo la stabilità dei ruderi»


L'Ersaf: «Operazione imprescindibile rispetto a qualsiasi piano di recupero»
Anche il Pd contro l'abbattimento: «Solo piccole porzioni sono pericolanti»

«Non sono possibili interventi tampone per la messa in sicurezza al Borgo del Canto». A sostenerlo è l'Ersaf, proprietaria dell'area, dopo la mobilitazione e i numerosi appelli perché la Regione non proceda alla sua demolizione.
«La recente ordinanza del sindaco di Pontida e il mancato rispetto delle misure di sicurezza (recinzione totale del borgo, cartelli di divieto d'accesso, chiusura al transito della strada interna) – si legge in un comunicato dell'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste –, già da tempo messe in atto per impedire il transito, impone un'azione risolutiva.

L'ipotesi di rafforzare la recinzione e isolare il borgo oltre che inefficace, non è perseguibile date le caratteristiche fisiche del luogo. Le operazioni di messa in sicurezza si svolgeranno secondo un programma progressivo di interventi che, a partire dalla ripulitura iniziale della vegetazione, consentirà di valutare puntualmente l'effettivo grado di instabilità statica e i conseguenti interventi da realizzare».
 
Intervento imprescindibile
Per l'Ersaf questo «intervento è imprescindibile rispetto a qualsiasi piano di recupero del borgo, dato lo stato di conservazione degli edifici e consentirà di restituire l'area alla fruibilità».
Le ruspe non sono ancora entrate in azione per demolire il Borgo perché la strada non è accessibile in alcuni tratti ai mezzi pesanti. L'impresa – incaricata dall'Ersaf – è infatti impegnata a sistemare la strada che sale tortuosa dal cimitero di Pontida fino al monte, per diversi chilometri. Intanto dall'Ersaf rassicurano che «l'operazione verrà realizzata con tutte le attenzioni del caso, in coerenza con la filosofia di lavoro, i principi e gli impegni della Carta delle foreste e con le scelte operative di Ersaf che testimoniano il rispetto della cultura del territorio e della storia dei luoghi che gestisce».
 
Anche il Pd si mobilita
Nel frattempo non cessano gli appelli al presidente della Regione Roberto Formigoni da parte di associazioni, comitati e forze politiche. Il coordinamento del Pd dell'Isola bergamasca, con il consigliere regionale Maurizio Martina e il consigliere provinciale Matteo Rossi, esprimono «la più ferma contrarietà alla demolizione del borgo, in quanto da un sopralluogo fatto le zone pericolanti sono solo delle piccole porzioni che potrebbero essere messe in sicurezza in altro modo». Inoltre il Pd invita gli assessori bergamaschi Marcello Raimondi e Daniele Belotti ad intervenire per fermare l'abbattimento parziale del borgo del Monte Canto.

Angelo Monzani - L'Eco di Bergamo - Martedì 19 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 43

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Borgo del Canto «Recintate l'area senza abbattimenti»

 
«Non abbattete il borgo del Monte Canto». È l'appello lanciato dal Comitato per il parco del Canto e del Bedesco che in questi giorni si è mobilitato dopo la notizia di un intervento urgente per mettere in sicurezza i muri di pietra delle vecchie e caratteristiche costruzioni del borgo nel territorio di Pontida. L'iniziativa è dell'Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste), visto che l'area è di proprietà della Regione, ma si trova nel territorio di Pontida. Ed è stato proprio il sindaco di Pontida Pierguido Vanalli a emettere un'ordinanza per mettere in sicurezza la zona: i muri delle costruzioni sono infatti pericolanti e nell'area, anche se recintata, si avventurano diversi escursionisti.
 
«È mancata la manutenzione»
Per evitare situazioni di pericolo l'Ersaf ha programmato un intervento urgente che consiste nell'abbattimento dei muri lasciando le costruzioni alte circa un metro. I resti verranno lasciati sul posto con l'obiettivo di provvedere in futuro alla ricostruzione. Ma questa prospettiva di «azzeramento» del borgo del Canto ha scatenato critiche e richieste di ripensamenti da parte di amministratori e cittadini.
«Lo sforzo fatto dai Comuni a suo tempo – scrivono i soci del Comitato in un comunicato – era finalizzato al recupero, restauro e riutilizzo del borgo, non certo alla sua demolizione. In questi anni la Regione non ha fatto nulla per il borgo del Canto: non ha presentato progetti, non ha svolto manutenzione. Se si ritiene necessario mettere in sicurezza l'abitato, anzichè demolire la parte alta dei muri e delle volte, operazione che ne comprometterebbe definitivamente la conservazione, chiediamo venga opportunamente recintata ed esclusa al transito dei pedoni tutta l'area interessata». Per il Comitato questa soluzione deve essere considerata un intervento tampone in attesa del recupero di tutto il borgo. E su questo fronte ricordano che «in diverse occasioni la nostra associazione ha presentato dei progetti di massima per realizzare interventi di recupero destinati all'uso pubblico del sito: ci sarà modo con calma di confrontarsi sul tema, per ora è necessario che non si inizino i lavori di demolizione».
 
L'appello ai Comuni
Sempre il Comitato si appella alle amministrazioni comunali che fanno parte del Parco locale del Monte Canto e Bedesco affinché «facciano sentire la loro voce e aiutino quanti, privati cittadini e associazioni si stanno muovendo in questi giorni, pochissimi, che rimangono prima dell'intervento delle ruspe».
La voce del Comitato non è comunque sola. La notizia dell'abbattimento del borgo del Canto ha innescato un'ondata di appelli e prese di posizione: il consigliere comunale di Villa d'Adda Francesco Arrigoni ha scritto al presidente della Regione Roberto Formigoni. Il gruppo dell'Idv in Regione ha presentato un'interpellanza.

L'Eco di Bergamo - Lunedì 18 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 20

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“Andiamo da soli, niente alleanza con il Popolo della Libertà”. Ultime parole famose di Roberto Calderoli, ex ministro bergamasco che domenica ha sancito la fine dell’alleanza tra i due partiti di centrodestra. Il diktat è stato lanciato a più riprese anche da Bossi: con Berlusconi e Alfano niente accordi nemmeno nei piccoli Comuni.

Eppure proprio a Mozzo, paese dove Calderoli risiede, il Carroccio sarebbe pronto a chiudere un occhio e stringere un’alleanza con alcuni “uomini della società civile”, iscritti al Popolo della Libertà. Niente simboli, per carità, almeno le apparenze devono essere salvate, però non si può nascondere che un tentativo di accordo c’è. Per ora nulla di ufficiale, il dialogo prosegue in vista della presentazione ufficiale delle liste elettorali.

La questione alleanze viene gestita dalla Lega Nord, che con il candidato sindaco Alessandro Chiodelli chiamato a confermare la continuità “padana” nell’amministrazione alle porte della città dopo i dieci anni si Silvio Peroni. Per essere sicuri della vittoria serve allargare il fronte e l’unica area possibile è quella del Popolo della Libertà, pur celata dietro a una lista civica.

Non ubbidire all’ordine dei vertici nel paese di Calderoli oppure rischiare di non avere i numeri per andare alle urne con serenità? Presto si avrà una risposta al dilemma.
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Bergamonews - Martedì, 13 Marzo, 2012

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