sabato 5 febbraio 2011

Non servivano più !

Non servivano più !


 Sfogliando i vari quotidiani nazionali, nei giorni scorsi ho letto una notizia, relativa al degrado della nostra società dell'usa e getta,  che mi ha colpito e scosso profondamente.
Sono stato in dubbio se la pubblicazione sul nostro Blog fosse attinente alla "mission" che ci siamo prefissi; non è cronaca locale e non è neppure relativa a fatti specifici del nostro Paese.
Alla fine ho deciso che comunque fosse giusto "informare" i nostri visitatori, affinché possano riflettere sul degrado che ci stà portando la "Società dei consumi".
La notizia in questione pubblicata dal quotidiano "La Stampa" e redatta dal vicedirettore Massimo Gramellini è la seguente:

Non servivano più
               
Cento husky ammazzati in Canada, a Vancouver. Non da un cacciatore impazzito, ma da una valutazione di mercato. Gli husky erano stati ingaggiati per trainare le slitte dei turisti durante le Olimpiadi invernali. Finite le Olimpiadi, erano finiti gradualmente anche i turisti. I cani non servivano più. Era un costo mantenerli ed era un costo eliminarli, perché vai a trovare un veterinario che ti uccide gratis cento animali giovani e sani. Così i gestori delle slitte hanno incaricato dello sterminio un operaio, risparmiando persino sui proiettili: non più di uno per cane. Gli husky che non hanno avuto la fortuna di morire subito sono stati finiti a coltellate in una fossa comune ed è stato tale lo stress che il boia ha chiesto i danni ai suoi mandanti. Perciò la storia è diventata di dominio pubblico: per una questione di soldi, come per una questione di soldi era stato pianificato il massacro.

Quando l’economia divorzia dall’umanità partorisce orrori come questi. E senza neanche il surplus di ferocia che caratterizza i criminali classici. Con una freddezza implacabile da ragionieri esistenziali. Per i reggitori del gioco, quei cani non erano creature, ma numeri da usare per produrre altri numeri. Certe volte mi chiedo se i pochissimi bipedi che governano il mondo dalle torri eburnee dei loro non sempre meritati imperi finanziari - quelli, per intenderci, che l’altra domenica pontificavano a Davos - abbiano di noi una considerazione tanto diversa: numeri da usare per produrre altri numeri. Buoni per tirare la slitta finché serve. E poi.

Lascio a ciascun lettore le dovute considerazioni.

Gallicus

mercoledì 2 febbraio 2011

Pronta la mappa ecologica dell'Isola

Presentata in Regione dal Plis del Basso Brembo. Criticità e interventi di tutela.


 Il Plis del Basso Brembo ha lavorato cinque mesi alle proposte di intervento per l'attuazione della Rete ecologica regionale (lo strumento che fornisce al Piano territoriale regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti e gli elementi portanti dell'ecosistema) relativa a ventidue comuni, in gran parte del territorio dell'Isola (Ambivere, Boltiere, Bonate Sotto, Bonate Sopra, Calusco d'Adda, Chignolo d'Isola, Dalmine, Filago, Madone, Medolago, Mapello, Curno, Osio Sopra, Osio Sotto, Ponte San Pietro, Presezzo, Solza, Suisio, Sotto il Monte, Terno d'Isola, Treviolo, Villa d'Adda).
 
«Lavoro unico in Lombardia»

Giovedì il Plis ha presentato all'assessore regionale ai Sistemi verdi e al Paesaggio, Alessandro Colucci, la «Proposta di accordo di programma per l'attuazione della Rete ecologica regionale». Hanno incontrato l'assessore il coordinatore del Plis Basso Brembo, Massimo Rossatti, il presidente della Comunità dell'Isola, Silvano Donadoni, i sindaci di Chignolo d'Isola, Luigi Marra, di Bonate Sotto, Livio Mangili, e di Filago, Massimo Zonca, nonché gli assessori all'Ambiente di Bonate Sotto e di Presezzo.
«L'assessore si è complimentato per l'ottimo lavoro fatto, unico nel suo genere finora visto in Regione – dice Rossatti –. Va detto che alle spalle c'è stato un lavoro durato mesi. Inizialmente abbiamo incontrato i Comuni interessati ad unirsi per questo progetto, quindi il Plis ha iniziato a raccogliere le schede di criticità dei ventidue comuni e predisporre il progetto per risolverle. Infine le schede sono state raggruppate per tipologia di intervento, come per esempio le ciclopedonali, i sentieri, e successivamente è stata elaborata una mappa che evidenziava l'ecosistema del territorio che interessa 120 chilometri quadrati per una popolazione di circa144.000 abitanti».

Il coordinatore del Plis spiega che «mettere insieme più Comuni è stata la carta vincente ma soprattutto la progettualità proposta alla Regione Lombardia ci ha posti come interlocutori credibili. Dopo la presentazione della nostra proposta di accordo di programma per l'attuazione della Rer, che la Regione dovrà valutare, i 22 Comuni dovranno approvare il protocollo di intesa con la Regione e così uniti presentarsi ai bandi di finanziamento per l'attuazione dei progetti».

Tutela del monte Canto

Gli elementi della rete ecologica primari, o «corridoi continui di elementi ambientali» come sono definiti, sono i fiumi Adda e Brembo e il monte Canto, mentre elementi secondari sono i torrenti Dordo e Grandone.
Interessante quanto prevede il progetto per il monte Canto, il cui Plis langue dopo l'uscita di Pontida e Calusco d'Adda. Questi gli interventi ipotizzati: incentivare la selvicoltura naturalistica; disincentivare la pratica dei rimboschimenti con specie alloctone ed effettuare una attenta pianificazione degli interventi di riforestazione; controllo degli scarichi abusivi; mantenimento e sfalcio dei prati stabili; mantenimento delle siepi ad alta copertura e delle siepi di rovo; mantenimento del mosaico agricolo; creazione di siti idonei per la riproduzione dell'avifauna legata ad ambienti agricoli. Interessante poi il progetto di una passerella sotto il ponte dell'asse interurbano per collegare il parco Callioni di Treviolo con quello di Bonate Sotto.

Angelo Monzani - Giovedì 03 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 44

lunedì 31 gennaio 2011

Il poliambulatorio si sposta a Brembate Sopra

Nel silenzio generale il poliambulatorio dell’Isola si sta trasferendo a Brembate Sopra. A nulla sono valse le proteste dei sindaci di centrosinistra e dell'area Pdl.. Sindaci arrabbiati: 
"E' sconcertante"


Nel silenzio generale il poliambulatorio dell’Isola si sta trasferendo da Ponte San Pietro a Brembate Sopra. Dopo mesi di proteste, ufficiali, manifesti, presidi, i sindaci del centrosinistra e dell’area Pdl sono costretti ad alzare bandiera bianca: la battaglia contro il trasferimento è persa. Come preannunciato a inizio dicembre, l’azienda ospedaliera di Treviglio ha deciso di non concedere proroghe alla struttura di Ponte San Pietro nonostante l’indirizzo preciso del consiglio provinciale, che lo scorso 29 novembre ha approvato una delibera che invitava il presidente Ettore Pirovano ad “attivarsi presso l’azienda ospedaliera di Treviglio affinché valuti tutte le proposte pervenute che consentano il mantenimento, anche temporaneo, della struttura, nell’attuale sede, coinvolgendo nel processo decisionale l’assemblea dei sindaci dell’ambito Asl”. Le indicazioni della Provincia non hanno pesato molto sulla decisione del direttore generale Cesare Ercole, che non ci ha pensato due volte e ha dato il via libera al trasferimento.

La notizia ha colto di sorpresa la strana alleanza Pd-Popolo della Libertà, da sempre contrari allo spostamento. “E’ sconcertante – spiega Giuliana Reduzzi sindaco di Ponte San Pietro -, anche a livello provinciale e regionale si sono espressi perché il poliambulatorio rimanga a Ponte. Il direttore generale dell’Asl di Treviglio va al di sopra degli interessi dell’Isola per andare a occupare spazi di Brembate Sopra. I sindaci sono tutti arrabbiati e non potranno che presentare le loro lamentele”.

Contrario anche il consigliere regionale del Pdl Carlo Saffioti: “La nostra posizione rimane quella di qualche settimana fa. Il trasferimento è un errore, purtroppo la situazione era degradata a causa di inadempienze passate. Mi auguro che a questo punto ci sia un impegno forte dell’azienda ospedaliera e del Comune di trovare, magari anche in prospettiva, una soluzione più completa e più idonea per realizzare a Ponte San Pietro una sorta di cittadella della salute e si possa dare risposte più articolate”.

Il sindaco di Brembate Sopra, Angelo Locatelli, si trincera dietro a un “No comment” mentre molti suoi colleghi, presenti anche al presidio di novembre, ritengono che lo spostamento non sia la soluzione giusta per l’Isola. “Non è più un servizio per i cittadini – commenta Pietro Vitali, primo cittadino di Cisano bergamasco -, le persone che non hanno l’auto potevano raggiungere Ponte San Pietro in treno o in pullman, ora dovranno farsi accompagnare”.

BergamoNews  - Lunedi 31 Gennaio 2011

domenica 30 gennaio 2011



Nell’immaginario ormai comune, far politica ha assunto il significato spregevole di “sporcarsi le mani”  e rimestare  nella palude della “partitocrazia”.Vorrei smitizzare questo “sillogismo”, diffuso e spiegarne le motivazioni.

Cosa significa far politica
“La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane.
Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare.”

Chi e quando si fa politica
Traducendo in parole semplici la “filosofia”, far politica significa “fare delle scelte” e tali scelte tutti noi ne facciamo quotidianamente.
Fa politica la massaia quando esce a far spese, scegliendo il prodotto che meglio si addice alle sue capacità economiche, sceglie lo studente quando invoca una scuola migliore, sceglie il pendolare quando chiede servizi adeguati alle sue necessità lavorative, sceglie il cittadino quando protesta per opere o servizi trascurati o inefficienti. Sceglie l’elettore quando appone la sua preferenza su questo o su quel candidato che, secondo il suo parere, lo rappresenta al meglio.
Il poche parole. tutti facciamo politica senza accorgersi e senza appartenere ad un Partito specifico. Questa è la politica “in prima persona”, quella del “mi riguarda” di don Milani contro la delega e il professionismo politico.
Se condividiamo queste considerazioni, significa ritenerci tutti “corresponsabili”  della nostra attuale società, delle scelte sbagliate che abbiamo fatto e che non dovremmo ripetere, del futuro che attende i nostri figli e nipoti. Abbiamo il dovere di scuoterci dal torpore e dalla distrazione che spesso ci avvolge e interpretare il nostro ruolo con maggior senso di responsabilità.
Riflettiamo sull’immensa forza che abbiamo, facendo sentire la nostra voce, oltre che un dovere è un diritto: esercitiamolo.                                  

Per questo motivo non vogliamo che il nostro Blog sia ritenuto “apolitico”. Riteniamo che nostre scelte sono nell’interesse dei cittadini.

Gallicus