mercoledì 21 marzo 2012

Isolotto, i comitati «Natura da tutelareno alle costruzioni


«Non abbiamo alcuna ragione di ritenere che gli amministratori leghisti abbiano intenzione di rinnegare quanto promesso in campagna elettorale e sancito con l’approvazione in Consiglio comunale del documento».

«Vogliamo mantenere alta l’attenzione sull’Isolotto, su cui chiediamo completa tutela». A dirlo è Cristina Rota a nome dei comitati civici di Ponte San Pietro, in particolare gli «Amici dell’Isolotto» e «Altra Ponte».

L’obiettivo dei comitati è rendere l’Isolotto area protetta, senza alcuna edificazione, perché «qualsiasi cantiere finirebbe per compromettere in modo irreparabile l’equilibrio dell’ambiente».
Nel frattempo è in fase di aggiornamento il progetto «Parco dell’Isolotto» presentato nel febbraio del 2011, corredato della valutazione paesaggistica a firmadi esperti. Un progetto redatto dai comitati civici di Ponte San Pietro con l’aiuto delle associazioni ambientaliste, oltre che di tecnici e botanici specializzati.

«Auspichiamo – commenta Carlo Sangalli del comitato “Altra Ponte” – che il progetto venga approvato dalla Direzione regionale Parchi ed aree verdi». Il progetto ha una lunga storia: «Nel corso del 2009 e del 2010 – ricorda Sangalli – abbiamo raccolto migliaia di firme a sostegno di alcune petizioni: unaprima riguardante l’Isolotto, con la richiesta di non avviare alcuna edificazione, e una seconda, allargata ad altri comuni confinanti, per chiedere l’adesione all’esistente Parco locale di interesse sovraccomunale (Plis) del basso corso del fiume Brembo.

Le nostre proposte non vennero accolte dalla Giunta rimasta in carica fino al 2010». I comitati confidano ora nella nuova amministrazione del sindaco Valerio Baraldi: «Nel documento “Linee programmatiche mandato 2011-2016” pubblicato sul sito del Comune si legge che si  pone divieto a operazioni insediative di carattere residenziale, commerciale o produttivo nelle aree che meritano particolare tutela, quali l’Isolotto e l’area  verde che circonda la Villa Mapelli», spiega
Sangalli, che aggiunge: «Non abbiamo alcuna ragione di ritenere che gli amministratori leghisti abbiano intenzione di rinnegare quanto promesso in campagna elettorale e sancito con l’approvazione in Consiglio comunale del documento».

«Servono più controlli»
Rispetto alla situazione di abbandono dell’area, occupata da spacciatori e sbandati come documentato da L’Eco, i comitati dicono che «basterebbe una presenza costante delle forze dell’ordine per indurre queste persone a cercarsi altre piazze per il proprio commercio. Non sarebbe certo la soluzione, ma nessun altro tipo di intervento sarebbe efficace». Intanto i cittadini dei comitati hanno ripreso l’opera di pulizia dell’area: «L’attività – denuncia Sangalli – è resa difficile dalla totale mancanza di bidoni e cestini che invitino la gente a non disperdere i rifiuti.

Siamo convinti che il ritorno della bella stagione incentiverà la popolazione a vivere maggiormente quest’area naturale stupenda che, solo la speculazione e il desiderio di facili guadagni, possono indurre a rovinare per sempre».

Laura Arnoldi - L'Eco di Bergamo - 21 marzo 2012 pagina 42

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