mercoledì 9 marzo 2011

"Presidente non firmi il decreto sulle energie alternative"






Elio Tedone, dell'associazione Sotto il Monte Solare, evidenzia tutti i probelmi che creerà, non solo all'ambiente ma al mondo del lavoro il decreto del 3 marzo.

Il 3 Marzo 2011 abbiamo avuto la conferma che la politica non vuole un settore delle “Rinnovabili” anzi quello che è nato e va bene deve cessare di esistere.
Mi riferisco al nuovo decreto dove si cancella il lavoro di moltissime associazioni, aziende e imprenditori che in 3-4 anni hanno creato più di 150.000 posti di lavoro e che offre opportunità di crescita ulteriore.
In soli tre anni siamo passati da pochissimi impianti a 170.000 con una potenza di 3.770.000 KW che faranno risparmiare ogni anno circa 3.000.000 di tonn. di CO2 e 1.100.000 tonn. di petrolio.

Non va bene, si cancella una legge emanata solo 6 mesi fa (ma da chi? dagli stessi che oggi firmano un dietrofront, andava troppo bene?) e annullano totalmente il fotovoltaico. Già ora alcune aziende stanno pensando di ridurre il personale e non prendono ordinativi, si ferma tutto.
Hanno fatto un decreto che non dà sicurezza, fino al 31 Maggio si sanno le cose poi il buio.

Con le novità apportate nessuno ha la certezza di aver le incentivazioni (giusto per ricordarlo, le incentivazioni le paghiamo noi in tutte le bollette che destinano un 5% alle rinnovabili).
Chi decide di fare un impianto non sa se e quanto sarà destinato al suo impianto, quale tariffa avrà e se l’avrà, non c’è una chiara indicazione. Può succedere che fai l’impianto lo allacci alla rete dopo il 31 Maggio e non ti viene attribuita nessuna incentivazione.
Finalmente avevamo un quadro legislativo che permetteva di programmare gli investimenti, ma ora tutto è cancellato.

Queste righe sono rivolte alla gente di qualunque categoria e credo politico perche si possa indignare di come siamo trattati, ma nel particolare proprio ai politici, “vi rendete conto di cosa state facendo”?
Non voglio parlare di ambiente, questa è una questione di coscienza personale, ma di crisi del lavoro, così facendo si rischia di far chiudere molte piccole aziende; quelle che hanno con fatica sostenuto una crisi mondiale e oggi dopo moltissimi sforzi e una pallida prospettiva di restare in piedi cosa si fa: un decreto assurdo.

Spero, come ho letto su altre fonti, che il presidente della repubblica non firmi il decreto e che i parlamentari pongano una maggiore attenzione alla cosa.
Anch’io voglio appellarmi al Presidente Giorgio Napolitano: Non firmi.

Elio Tedone
Sotto il Monte Solare

Bergamonews - 9 marzo 2011

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