domenica 3 giugno 2012

Curno estingue i mutui. E' subito polemica con l'ex sindaco Gandolfi


La nuova amministrazione di Curno muove i suoi primi passi, con la prima seduta del consiglio comunale dopo l'insediamento del nuovo sindaco, Perlita Serra e subito si scatena il botta e risposta con l'ex primo cittadino, ora consigliere di minoranza, Angelo Gandolfi

Il tema è l'estinzione di sei mutui del Comune – su un totale di sette – utilizzando l'avanzo di bilancio della pubblica amministrazione, pari a 2,4 milioni di euro. Per quanto l'estinzione dei mutui anticipata comporti un indennizzo alla Cassa Depositi e Prestiti di 331mila euro, l'assessore al Bilancio e ai Tributi Maria Rizzo spiega che la mossa economica è comunque vantaggiosa; questo per via del patto di stabilità, che stabilisce che le amministrazioni comunali possono usare gli avanzi di bilancio solo per pagare i mutui, i quali a loro volta – sempre per il patto di stabilità – incidono negativamente sui bilanci comunali, contandoli come spese: per questo motivo i Comuni cercano di eliminare i mutui il prima possibile per non incorrere nelle sanzioni per il patto di stabilità.

Sulla questione si è creata un'accesa discussione. Il vicesindaco Vito Conti ha speso parole forti – sia nei contenuti che nel tono di voce – contro il patto di stabilità: “Siamo forzati alla scelta di usare l'avanzo di bilancio sui mutui e non su politiche sociali come vorremmo: è irrazionale per Mozzo, ma lo Stato deve monetizzare e ci costringe a pagare, è un ricatto”.

E' poi intervenuto il consigliere di minoranza e ex-sindaco Angelo Gandolfi: “L'avanzo di cui ora dispone la nuova amministrazione è eredità di quella Gandolfi, che all'inizio del suo mandato aveva a disposizione 1 milione e che lo ha incrementato a 2,4: se non fossimo caduti, avremmo pensato noi stessi ad estinguere i mutui, avendo costruito un percorso per riordinare i bilanci comunali e rispettare il patto di stabilità”.

L'assessore Luisa Gamba ha chiesto come mai l'amministrazione non abbia provato ad estinguere prima i debiti, e Gandolfi risposto: “Speravamo in un ammorbidimento del patto di stabilità”. L'assessore Gamba ha controbattuto subito: “Le speranze di addolcimento del patto di stabilità sono rimaste uguali negli anni e anche ora, ma questa nuova amministrazione ha deciso di agire, anziché aspettare”.

Ma Gandolfi ha rincarato: “Sono lieto di vedere una continuità di intenzioni tra la mia vecchia amministrazione e quella nuova, visto che questa azione sarebbe stata nelle nostre intenzioni se non fosse stata provocata la nostra caduta in uno stile 'pedrettista', che spero defunto”: a questa frase si sono sollevate altre voci di disappunto, con Gandolfi che ha specificato che la parola 'defunto' si riferiva allo stile e non alla persona. L'ex-sindaco ha infine concluso ricordando che un Comune è “una famiglia e non un'impresa, a differenza di quanto vogliano imporre politici ladri e imbecilli”.

Emanuele Tomassoni - Bergamonews - 4 giugno 2012

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