martedì 25 gennaio 2011

Bergamasca regina del Fai

«Così sarà più facile proteggere l'Isolotto e le sue orchidee»


Un modo in più per tenere viva l'attenzione e per fare in modo che cemento e mattoni girino al largo da questi «luoghi del cuore».

È stato accolto con soddisfazione, a Ponte San Pietro, il doppio piazzamento nelle parti alte della classifica del censimento del Fondo per l'ambiente italiano dell'Isolotto e della Villa Mapelli Mozzi. Il «capoluogo» dell'Isola vede il suo Isolotto al 39° posto per numero di voti a livello nazionale e secondo a livello bergamasco (dopo il Plis del Brembo) e la Villa Mapelli al 53° posto nazionale e quarto a livello bergamasco (dopo la sacrestia della chiesa arcipresbiteriale plebana di Casnigo).
Entrambe le aree sono state segnalate in quanto porzioni di territorio da difendere, «preziose ma coinvolte da piani edificatori. La proposta al Fai – spiega Paolo Assolari, del Comitato civico Altra Ponte che ha inoltrato la candidatura dell'Isolotto – è nata anche a seguito della raccolta di firme contro l'edificazione in queste aree. Per quanto riguarda l'Isolotto, il progetto è stato ridimensionato, ma nel Pgt in approvazione restano alcuni passaggi su cui vigilare. Il pericolo è meno di prima, ma non è scampato. Il riconoscimento appena ottenuto ci fa piacere perché tiene alta l'attenzione sulla necessità di tutelare l'area». L'Isolotto, situato a Sud di Ponte San Pietro, sta a pochi passi dal centro storico. Quella che un tempo era una vera e propria isola formatasi tra i due rami del Brembo, col passare degli anni è diventata lentamente una penisola delimitata a Ovest dal fiume e a Est dal torrente

Quisa. Nel luglio 2009 lo staff scientifico dell'Orto botanico di Bergamo ha definito l'area «un habitat prioritario rarissimo della provincia»: crescono lì ben otto specie di orchidee spontanee. È stato segnalato anche a seguito della preoccupazione collegata a piani insediativi ed edificatori.
«Ma – rassicura il sindaco Giuliana Reduzzi – non se ne fa nulla. Il Comune vuole tutelare questa porzione di territorio, tanto che il nostro obiettivo è trovare fondi per acquistarla. Siamo contenti del risultato ottenuto con il Fai». Idem per la Villa Mapelli, vicina al futuro polo d'interscambio, «il cui grande parco non permetteremo venga modificato», dice Reduzzi. Villa Mapelli (per lei 1.728  firme) è stata eretta nella seconda metà del '700. L'ambiziosa composizione architettonica richiama la Villa Reale di Monza e anzi, pare che il costruttore di quest'ultima si sia ispirato proprio all'edificio bergamasco.

Anna Gandolfi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 26 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 37
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Tra gli otto "Luoghi del cuore" abbiamo il  Parco del Brembo (22esimo in classifica generale, 4.963 segnalazioni), Isolotto di Ponte San Pietro (° posto con 2.928 segnalazioni) e Villa Mapelli, 54° posto, 728 segnalazioni ricevute.

Gli italiani premiano la Bergamasca, tra le provincia più premiate nella classifica dei “Luoghi del cuore” del Fai, Fondo ambiente italiano. Sono ben otto i luoghi che compaiono nei primi cento della classifica annuale pubblicata per la quinta edizione della campagna con cui l'associazione in collaborazione con Intesa Sanpaolo invita i cittadini a dare un voto a ville, giardini e scorci di paesaggio da salvare.
I risultati dell'iniziativa che ha visto la partecipazione di mezzo milione le persone, quasi il quadruplo dell'edizione precedente, sono stati presentati questa mattina a Palazzo Besana dai vertici del Fai, con la presidente Ilaria Borletti Buitoni, il vice Marco Magnifico e la presidente onoraria Giulia Maria Mozzoni Crespi, per Intesa Sanpaolo presente invece Corrado Passera. “Una grande partecipazione di cittadini che cade nell'anno dei 150 anni dell'Unità di Italia e per questo ancora più' significativa - ha osservato Ilaria Borletti Buitoni - mi auguro che la voce arrivi anche alle istituzioni, da soli non possiamo salvare il patrimonio artistico, ma tutti insieme sì”. Per Corrado Passera “mezzo milione di persone rappresentano un movimento di popolo e il fatto che il numero cresca anno dopo anno deve far riflettere. Primo posto, con 34.118 segnalazioni per gli Eremi dell'Abbazia di Santa Maria di Pusano a Monte Sant'Angelo in provincia di Foggia, seguiti da Casa Desanti Bossi, villa ottocentesca di Novara dell'architetto Alessandro Antonelli (26.150 voti) e dalla Chiesa di Santa Caterina a Lucca (19.238 segnalazioni).

Ecco le schede:
Al 22° posto con 4.963 segnalazioni, il Parco del Brembo, concreto esempio di tutela di un’ampia zona verde, pari a 970 ettari. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del basso corso del fiume Brembo è stato istituito da 7 Comuni lambiti dal fiume - Boltiere, Osio Sotto, Osio Sopra, Dalmine, Filago, Madone e Bonate Sotto – ed è caratterizzato da interessanti aspetti paesaggistici, naturalistici e culturali, alternando zone agricole e ampi spazi boschivi a interessanti testimonianze storiche: chiese, castelli, resti di attività industriali, ponti.

Al 39° posto con 2.928 segnalazioni, l
’Isolotto di Ponte San Pietro, situato a sud del paese, a pochi passi dal centro storico. Quella che un tempo era una vera e propria isola formatasi tra i due rami del Brembo, col passare degli anni è diventata lentamente una penisola – a seguito della costruzione di una diga e delle piene molto impetuose del fiume – delimitata a ovest dal Brembo e a est dal torrente Quisa. Nel luglio 2009 lo staff scientifico dell’Orto Botanico di Bergamo ha definito l’area verde dell’Isolotto “un habitat prioritario rarissimo della provincia di Bergamo”, sia per la presenza di ben otto specie di orchidee spontanee, sia per il particolarissimo ecosistema che lo caratterizza. L’Isolotto è stato segnalato poiché, a detta dei votanti, il Comune ha presentato una proposta per la costruzione di 38 unità abitative monofamiliari. I comitati locali si sono quindi attivati per richiedere l'istituzione di un parco locale di interesse sovracomunale, nonché la tutela di tutta l'area.

Al 45° posto con 2.445 segnalazioni, la Sagrestia della Chiesa Arcipresbiteriale Plebana di Castigo, la cui storia è antica, essendo la chiesa-madre della Valgandino. Fu fondata nel 1100, e intitolata in origine ai Santi Giovanni Battista e Giorgio. L'edificio attuale sorge sulle rovine di due preesistenti chiese e la sua costruzione fu iniziata nel 1617 e conclusa nel 1640. Di particolare rilevanza la sagrestia, risalente alla prima decade del Settecento e interamente scolpita in legno da Ignazio Hillipront. A fine 2010 l’opera, che era in precario stato di conservazione, è stata smontata e trasferita nel laboratorio di restauro Gritti di Bergamo, dove verrà recuperata in attesa di essere riallestita nella sede originaria.

Bergamonews - martedì 25 gennaio 2011

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